General HI-T 30-50×120 45° (BA7 Series)

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Inizio a delineare con questo breve articolo le mie impressioni scaturite da un test giornaliero del nuovo binocolo di 120 mm di diametro distribuito dalla General HI-T, in seguito, dopo un test approfondito, fornirò ulteriori informazioni , soprattutto per ciò che riguarda l’osservazione astronomica.

Il 15 di Agosto, finalmente, ho potuto saggiare con mano le dimensioni di tale strumento, dato che, per ciò che mi è dato di sapere la General Hi-t pare essere l’unica azienda in italia ad avere questi binocoli, non solo sul listino prezzi, ma anche in magazzino.

Il binocolo è veramente gigantesco: in confronto il 20×110 USM ed il nuovo angolato da 100mm, come visibile nella foto, paiono degli 80mm. Le finiture in linea generale mi sono parse ben curate, piacevole la verniciatura ed efficace il sistema di fissaggio del cercatore 7×50.

 

Dal punto di vista ottico, questo binocolo è dotato di due grandi prismi di porrocomposti di vetro Bak4, mentre gli obiettivi, di cui non conosco ancora alla perfezione la composizione e sono risultati perfettamente trasparenti, privi di bolle, striature e residui interni di polvere. Il trattamento è Fully Multi Coated.

L’autore durante il primo contatto con il nuovo binocolo da 120mm di diametro

 

 

Gli ingrandimenti forniti dagli oculari di serie sono compresi fra i 30X ed i 50X, ed io vi anticipo immediatamente di aver prediletto, per vari motivi, che di seguito esporrò l’ingrandimento inferiore.

Il diametro del barilotto degli oculari e leggermente inferiore ai comuni oculari per astronomia, General Hi-T, però, fornisce di serie dei raccordi dedicati che consentono l’utilizzo di questi ultimi, con grande soddisfazione, di chi, ad esempio, fa uso di un visore binoculare e di varie coppie di oculari per le osservazioni telescopiche.

La messa a fuoco, singola su ogni oculare, non è molto dolce, tuttavia è precisa, mentre il sistema di traslazione della distanza interpupillare si regola rapidamente.

L’unico problema che ho riscontrato, sempre a causa della mia distanza interpupillare minima di 63mm, è quello di dover accostare gli occhi all’oculare avvicinandomi con l’arcata sopraccigliare più in basso rispetto al naso, che in caso contrario andrebbe a toccare i bordi interni dei due grossi oculari.
Il campo reale fornito dagli oculari in dotazione è pari a 2.28° a 30X e 1.24 a 50X , ciò vuol dire avere un campo apparente di ben 66 gradi per spaziare in cielo ai bassi ingrandimenti e di ben 62° per osservare ammassi stellari e galassie. Non male!

un particolare sul cercatore in dotazione. La linea di questo binocolo è molto pulita

 

La montatura ha un assestamento delle vibrazioni pari a cinque secondi con gli oculari che forniscono 30 ingrandimenti e oltre 20 secondi con quelli da 50, tale situazione inficia , come ovvio, maggiormente la visione astronomica, anche se con alcuni accorgimenti tipo, un adeguato posizionamento del treppiede, oppure l’uso di un paio di sacchettini di sabbia per attenuare le vibrazioni, la situazione migliora nettamente.

peccato per la montatura, sottodimensionata rispetto allo scafo ottico. Pare che i costruttori non abbiamo deciso di approntare, per il momento, altre soluzioni

 

Uso diurno.

IL cielo era abbastanza nuvoloso durante le prime ore della prova quindi ho puntato il GHT 30-50×120 45° su alcuni rami di castagno che contrastavano fortemente con il cielo lattiginoso della giornata: questo test è perfetto per verificare le aberrazioni cromatiche.

Come confronto, ho utilizzato il mitico 20x110USM ed il nuovo GHT 23-41×100 45°.: ecco, di seguito, le mie impressioni

Il GHT 30-50×120, a sinistra, l’USM 20×110 al centro e il GHT 23-41×100 a destra. Questi binocoli sono venduti dall’azienda General HI-T

 

A 30X il binocolo mostrava un residuo cromatico, sui rami più illuminati, simile a quello che i proprietari del comune 25x100FB, potrebbero riscontrare osservando nelle stesse condizioni, tuttavia la resa cromatica è livemente giallina simile agli schemi ottici russi siano essi binocoli (Kronos 30×90) o telescopi (Tal 100, Tal 125RS, etc etc)

Parrebbe una scelta appropriata nell’uso militare per l’osservazione in scarse condizioni di visibilità. In ogni caso, l’immagine era leggermente meno nitida rispetto a quella fornita dall’ 20x110USM , che mi pare ancora imbattibile nell’uso diurno, mentre mi ha stupito e spero di testarlo sul cielo quanto prima, il nuovo GHT 23-41×100 45° che esibiva la resa più neutra fra i tre binocoli oggetto del test, con un residuo cromatico limitato. Devo dire che, come prima impressione, mi è parso otticamente migliore, rispetto al vecchio modello, che già aveva dato del filo da torcere al mitico Miyauchi, ricordate? (Sono estremamente convinto, che siano cambiati gli obiettivi od il trattamento, mentre in sicurezza posso confermare che sono stati modificati gli oculari)

un particolare sul “ponte di comando”

In sintesi questo 120mm personalmente, non mi è parso uno strumento “che affascina nell’uso diurno, anche se alcuni osservatori che hanno avuto modo di provarlo, sono rimasti impressionati dagli ingrandimenti che è in grado di sviluppare.

Non sto a discutere sulle differenze di uscita pupillare fra i tre binocoli in oggetto, perchè è ovvio che questa comparazione non ha molti fini di ragionevolezza ottica, tuttavia, il 20×110 è ancora, in questo genere di osservazioni il mio binocolo preferito.

Gli oculari in dotazione possiedono un barilotto da due pollici. (50.4mm)

Binocoli a confronto: lo Swarovski 8x42EL (attualmente in prova) contro il 120mm:Calcolatevi la maggiore raccolta di luce ad un prezzo di acquisto quasi simile.

Uso astronomico

Nel mero uso astronomico, ho dovuto stravolgere le mie impressioni iniziali e seppur il progetto sia di derivazione militare il GHT 30-50×120 45° pare essere stato costruito “espressamente” per le osservazioni astronomiche.

Sono rimasto meravigliato dalla puntiformità delle stelle sotto la I – II Magnitudine, che sono eguagliabili a quelle di un buon telescopio, il campo reale in linea generale è utilizzabile per circa l’80% mentre cercando di essere più preciso potrei calcolarlo nel seguente modo

CM 75% CI 10% CU 15%

Le osservazioni nella prima fascia della serata hanno coinciso con una serie di fuochi artificiali che purtroppo, oltre a spaventare tutta l’avi-fauna della zona hanno rischiarato il cielo di campagna come se ci trovassimo in città, tuttavia, in tali condizioni, M57 nella Lira, era sempre ben visibile anche a 30 ingrandimenti, prestazione impossibile per i 100mm.

il GHT 30-50×120 ospita generosamente il “piccolo” Swarovski EL 8.5×42

Come anticipato, Non ho ancora avuto la possibilità di testare questo binocolo sulle galassie e gli ammassi aperti, e mi riservo di farvi sapere di più fra un paio di settimane, tuttavia, dopo un paio di ore, quando il cielo nuvoloso mostrava a sprazzi la Via Lattea, mi sono accorto di avere fra le mani un binocolo con una raccolta di luce molto simile a quello di uno specchio di 150-160mm con in più l’insostituibile visione binoculare.

La differenza di colore e di luminosità della coppia di Albireo era nettissima e le stelle apparivano ben puntiformi, tali prestazioni non si potevano assolutamente presagire dalla mera osservazione diurna.

Grazie all’ottimo campo apparente fornito a 30X, davvero incredibile navigare fra le stelle della via lattea con cotanta potenza di fuoco…Giove a causa della forte luminositä del binocolo, faticava a mostrare le bande anche a 50 ingrandimenti, visibile quando si alzava leggermente la foschia.

Per ciò che concerne il “mero” uso astronomico, ho riscontrato nell’atto pratico che è possibile osservare aclo zenith, alzando uno dei tre piedi della montatura, mentre a 50 ingrandimenti l’assestamento delle vibrazioni puo essere ridotto con un delicato approccio al binocolo, dimenticatevi però di avere fra le mani un rifrattore Ed di 80mm montato su una Synta Eq6.

In America sono proposti vari tipi di supporti per questo genere di osservazioni, ma per un importatore italiano che decide di rischiare prima degli altri importando vari esemplari, pur consapevole che uno strumento del genere sarà richiesto solo da astrofili evoluti ed esigenti, è davvero difficile comprendere quali saranno le reali esigenze di mercato e pianificare così la propria linea di importazione.

In ogni caso, il prezzo di acquisto mi pare adeguato alle prestazioni dello strumento, che dovrebbe essere in grado di soddisfare le manie bino-osservative di molte persone.

Personalmente, attendo “con ansia” di osservare le galassie nell’Orsa Maggiore oppure la stupenda M31 sotto un limpido cielo di montagna.