Nell’ambito della serie HG, vertice della gamma Nikon, questo modello compatto è diventato più facilmente reperibile solo negli ultimi mesi. Si tratta di un classico 10×25 di alte prestazioni e caratterizzato da un’estrema robustezza. Fornito della solita elegante custodia in morbida nappa, questa volta meno vezzosa e più funzionale con attacco per cintura, l’imballo precisa come la custodia sia made in China a differenza dello strumento made in Japan
Caratteristiche generali
Appena preso in mano lo strumento da immediatamente una sensazione di solidità e robustezza ma appare subito evidente il maggior peso rispetto agli analoghi concorrenti, anche quando la differenza è solo di 50-60 grammi (prova fatta con il mio leica 10×25 ultravid);. le conchiglie degli oculari sono ovviamente retrattili e le parti più esposte a urti o al maneggio sono gommate. La linea è accattivante:elegante e ricercata nei particolari, è al contempo aggressiva e richiama subito alla mente attività “robuste” all’aria aperta.
Caratteristiche tecniche dichiarate dalla Casa Madre
ingrandimento |
10x |
diametro lenti | 25 |
estrazione pupillare | 158 mm |
campo visivo m/1000 | 94 |
campo visivo in gradi | 5.4 |
campo apparente | 54 |
messa a fuoco minima | 3.2 metri |
Impermeabilizzazione | sino a 3 metri per 5 minuti |
trattamento lenti | XR – FMC |
Dimensioni | 112mmx109mm |
Peso gr. | 300 gr |
Prezzo | da confermare |
Meccanica
Il telaio è in lega di magnesio, la chiusura a cerniere è morbida e fluida. Ottima la meccanica, anch’essa fluida e precisa senza inpuntamenti; la messa a fuoco e la correzione delle diottrie sono poste separatamente sull’asse centrale, ma curiosamente la messa a fuoco è posta distalmente verso gli obiettivi, cosa che però non si è rivelata affatto scomoda, anzi. La meccanica interna, mi è stato riferito in Nital, è realizzata interamente in ottone per una miglior resistenza agli sbalzi termici,. L’utilizzo è infatti garantito con impermeabilità fino a 3 m per 5 min.e per temperature fino a –30° senza rischio di appannamenti essendo riempito con azoto.
Ottica
Di primissimo ordine, con un ottima correzione di fase dei prismi, dotati rivestiti in argento ad alta riflettenza, si giova di un trattamento multistrato su tutte le superfici coperto dal….segreto di stato…..La definizione ai bordi è prossima alla perfezione, anche per la presenza nell’oculare di una lente di correzione della planeità di campo; la nitidezza è eccellente. L’aberrazione cromatica è praticamente nulla e si accenna andandola a cercare in situazioni di controluce con forti contrasti. Modesta la distorsione angolare anche se su questi diametri a 10x non so quanto valore possa avere, minima e praticamente inavvertibile la curvatura di campo ai bordi laterali
Osservazione pratica
Buona la presa con la classica gomma ad effetto grip, la messa a fuoco appare rapida e precisa; sugli edifici così come su un airone cenerino, la nitidezza si misura in termini di “rasoiate”; la resa dei colori e la luminosità, per quanto tali fattori siano estremamente soggettivi, appaiono molto naturali e con una eccellente incisività.
Impressioni strettamente personali
Ho voluto fare un piccolo paragone con il mio Leica Ultravid 10×25 rispetto al quale il nikon risulta significativamente meno “luminoso” (forse sarebbe meglio dire meno brillante o con una minor “illuminazione” della PU): globalmente questo nikon mi ha ricordato un po’ lo stesso effetto che ebbi con i Leica Trinovid e Ultravid 10×25 (vedi test) .
Stranamente però la messa a fuoco mi è parsa più facile sul nikon benché la ghiera di messa a fuoco abbia meno giri del leica: sembra un controsenso tuttavia la sensazione era come se l’immagine del nikon, seppur meno brillante, fosse quasi più riposante, come se l’occhio si adagiasse più naturalmente sull’immagine nel panning il campo risulta più “riposante” nel leica mentre il nikon nei movimenti rapidi da un lieve effetto “palla rotolante” per una probabile minor distorsione angolare.
Conclusioni
Vedo bene questo strumento per un impegno sportivo e disinvolto all’aria aperta, in cintura ad alpinisti, cacciatori, ciclisti, escursionisti, senza timori di scivolate sulla roccia o in un torrente.
E’ quindi un ulteriore opzione nel modo dei compatti di altissima qualità e, come già detto per l’8×42 HG (vedi test), dovendo operare la scelta il paragone andrà obbligatoriamente fatto con i classici blasonati mitteleuropei.
Disclaimer. Questa recensione è stata pubblicata nel mese di 18 Agosto 2010 Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente Nital SPA cliccando sull’immagine qui di seguito.
Pignatta Piero: visualista puro del cielo profondo, con qualche divagazione di panorami montani e avi-fauna. Osserva solo con il binocolo, strumento che per lui è stata una vera rivelazione; è un fissato dei binocoli Miyauchi sui quali è meglio transigere e non contraddirlo, pena gravi scompensi del suo equilibrio cosmico-esistenziale. Il suo mito è l’ormai introvabile, esaurito, costosissimo 25×141 per il quale potrebbe copiosamente commuoversi al solo sentirlo nominare. Non escludo ne conservi una foto nel portafoglio.