Celestron C5 Spotting Scope

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Si sa, lo strumento prediletto, per le osservazioni naturalistiche è il telescopio a rifrazione terrestre, meglio conosciuto come spotting scope, spektive o più semplicemente cannocchiale.

La sua leggerezza, la sua alta resistenza e le sue ottime prestazioni unite , spesso,  a prezzi molto elevati, lo pongono come  il re incontrastato in tale settore.  Tuttavia, molti birdwatchers fanno uso di piccoli telescopi a schema misto, i catadriottici che sono composti  da specchi e da lenti.

In America, per decine di anni,  l’azienda americana Questar  è stata la protagonista assoluta in tale settore, grazie al suo piccolo, performante ma molto costoso Questar.  Successivamente  sorsero dei sostituti più economici(Meade e Celestron).
Celestron, ad esempio, lanciò nel 1971 il Celestron C5  nato per ovviare alle esigenze degli astrofili itineranti che non potevano acquistare il più ingombrante Celestron C8.  Questo piccolo telescopio fu poi  venduto in varie configurazioni ed allestimenti, anche per uso naturalistico.
Ancora oggi, molti birdwatchers d’oltre-oceano  si sfidano   a suon di Questar vs Meade ETX ,Celestron C90 e Celestron C5.

L’esemplare oggetto di questo test è  l’ultima versione disponibile sul mercato.

 Caratteristiche tecniche dichiarate dalla Casa Madre

Schema ottico Schmidt Cassegrain
Diametro (mm) 125
Trattamento Starbright XLT
Estrazione pupillare con ocularein dotazione (mm) 22
Accessori forniti in dotazione Oculare 25mm,
Prisma raddrizzatore
Cercatore 6×30
Valiga morbida
Distanza minima di messa a fuoco (m) 6
Lunghezza tubo ottico (mm) 330
Peso (kg) 2,7
Prezzo Aprile 201(Auriga.it) EURO  530,00 (IVA inclusa)
   

 

 

 

La borsa fornita in dotazione è risultata ben imbottita ed ha consentito di proteggere al meglio la strumentazione.

Lo schema ottico.

Il Celestron C5, come premesso, è un telescopio di derivazione astronomica di tipo Schmidt Cassegrain.
Il diametro della lastra correttrice è pari a 127 mm di diametro, con una lunghezza focale di ben 1250 mm.

Un bel primo piano sul tubo ottico Celestron C5 in versione Spotting Scope

Il rapporto focale è pari a F/9.8, mentre la sua ostruzione centrale è  circa il 30% della superficie.  Il tubo è abbastanza leggero, 2.7 kg, distribuiti  in poco meno di 35 cm.

Il cercatore 6×30 fornito in dotazione

La focalizzazione avviene attraverso una manopola che consente la traslazione dello specchio primario. La sua messa a fuoco minima è pari a 6 metri. Non è ovviamente uno strumento adatto all’osservazione ravvicinata di soggetti molto rapidi. Cosi come il gemello “per uso astronomico” Il Celestron  C5, in versione spotting scope, fa uso del nuovo trattamento Starbright XLT che fornisce una luminosità ed un contrasto superiore ai modelli venduti qualche anno fa.

L’oculare e il prisma raddrizzatore forniti in dotazione al Celestro C5

Nella discreta dotazione sono compresi:un oculare Ploss (4 elementi) che sviluppa  50 ingrandimenti, un prisma raddrizzatore a 45°, di sufficiente qualità, un cercatore 6×30 ed una borsa con una spessa gommatura di protezione e dotata di un tessuto esterno impermeabilizzato.

 

La manopola di messa a fuoco. La focalizzazione avviene attraverso la traslazione dello specchio primario. Minimo in questo esemplare lo spostamento dell’immagine

 

Pregi e difetti nell’utilizzo sul campo.

I pregi di uno schema simile sono molteplici.

1) Compattezza.  Grazie al suo rapporto focale è possibile raggiungere lunghezze focali considerevoli, utilizzando, nel contempo, oculari confortevoli, di media focale e con una buona estrazione pupillare.
Infatti, l’oculare fornito in dotazione sviluppa 50X che sono , spesso, il massimo raggiungibile da tantissimi spotting scope dal prezzo decisamente superiore.

2) Universalità : A differenza della maggior parte degli spotting scope a rifrazione, che fanno uso di oculari specifici, con il C5 è possibile utilizzare oculari astronomici di varia focale , qualità e formato, dai contrastati oculari a focale fissa ai comodi oculari zoom  a grande campo. Il minor ingrandimento possibile è pari a 18X  ove si raggiunge una pupilla di uscita di 7 mm.

Buona l’estrazione pupillare dell’oculare Ploss da 25mm di focale

Seppur Celestron dichiari che il massimo ingrandimento raggiungibile è pari a 300X è utile ribadire che tali prestazioni dipenderanno  dalle condizioni atmosferiche e dal soggetto inquadrato.

Inoltre, come risaputo, il potere risolutivo di un telescopio si può evidenziare già ad un ingrandimento pari a circa i 2/3 del diametro. Nel caso del C5, infatti, un occhio allenato è in grado di percepire il massimo dettaglio a circa  80 ingrandimenti.

 

La sua universalità consente anche di spaziare dall’osservazione naturalistica a quelle astronomica. Lo stesso dicasi per ciò che concerne la fotografia. Dato che è possibile senza troppi problemi cercare i migliori raccordi per la fotografia classica a fuoco diretto e per la ripresa digiscoping

3) Ingrandimenti elevati. L’unico limite sussiste nelle condizioni atmosferiche diurne. Spesso ho osservato a 100X dei nibbi bruni appollaiati su dei rami a 2km di distanza che erano poco visibili in un eccellente spotting scope in grado di fornire soltanto 50 X

4)Rapporto prezzo-prestazioni. Con una somma paragonabile ad un buon oculare zoom per uso naturalistico si riesce ad acquistare uno strumento che fornisce delle buone prestazioni. Ad esempio la risoluzione ottenuta a 50 X ,sui miei classici riferimenti, hanno mostrato la superiorità di questo strumento rispetto a tutti gli spotting scope a rifrazione disponibili nella stessa fascia di prezzo che ho avuto modo di provare negli ultimi anni e di comparare al medesimo.

 

L’ampio diametro di 127mm, colma, in parte, il gap prestazionale dato dall’ostruzione. All’atto pratico a 50X è risultato luminoso come un eccellent e spottingscope da 80mm di diametro.

Ovviamente esistono anche dei difetti.

Uno schema misto ostruito non fornisce il contrasto e la nitidezza di uno strumento a rifrazione di eccellente qualità di 80-88 mm di diametro. Inoltre questo schema ottico non è molto robusto, non è in grado di resistere ad un forte urto, alla pioggia e men che meno ad una caduta in acqua accidentale. Tendendo a perdere la collimazione con l’uso e con piccoli urti.

( La collimazione avviene regolando lo specchio secondario che è sorretto nella lastra correttrice, rispetto allo specchio primario)

Nell’uso outdoor è preferibile coprire il tubo ottico con un nastro camouflage in neoprene o con un telo mimetico. Non tanto per evitare di disturbare gli animali ma per proteggere la vernice da graffi

In sintesi.

Se  si è alla ricerca di uno strumento in grado di fornire alti ingrandimenti, una pressoché totale soppressione dell’aberrazione cromatica e di un allettante prezzo di acquisto, il Celestron  C5 potrebbe rivelarsi un valido strumento.

Svitando il portaoculari da 31.8mm si accede alla filettatura con passo T che consente di collegare a fuoco diretto i corpi macchina Reflex. Il sistema fotografico ottenuto con una Reflex 3 5mm è pari a 1250 mm F/9.8. Esiste la possibilità di dotare il C5 di un riduttore di focale.

 

Il C5 visto da un birdwatcher.

di Abramo Giusto

Tutto ebbe inizio in occasione di uno dei nostri censimenti, quando, un caro amico,  portò con sé un   piccolo telescopio astronomico Baader Scopos da 66mm  di diametro, dotato di un oculare Baader Zoom.
Ricordo che,  dopo aver trascorso l’intera giornata sul Lago Maggiore ad osservare l’avifauna, il giudizio, verso quel piccolo strumento astronomico, fu unanime.
L’unica pecca che riscontrammo fu la mancanza di impermeabilizzazione  che non avrebbe consentito di utilizzarlo sotto la pioggia battente.

Abramo Giusto segue un paio di poiane dal punto osservativo dell’Alpe Quaggione (VB)

Per tale motivo, compresi che forse potevo, anche io, acquistare uno  strumento nato per ammirare  le stelle ma ben adatto all’utilizzo naturalistico.
Tuttavia decisi di puntare su una maggiore apertura. La  mia scelta cadde necessariamente  sul Celestron C5. Questo per vari motivi: una buona apertura , di ben 125 mm, una discreta compattezza ed un lungo rapporto focale, ben superiore a quello del piccolo rifrattore da 66 mm di diametro. Grazie al prisma raddrizzatore in dotazione è possibile osservare in maniera confortevole.  Ho dotato questo telescopio di un ottimo oculare zoom Baader Mark IV 8-24 mm in grado di fornire un range di ingrandimenti compreso fra i 50 X ed i 150 X.
Solitamente non mi spingo più in là dei 100 X, soprattutto per il riconoscimento dei rapaci posati, anche perché ho notato un lieve degrado delle immagini al massimo concesso dal mio oculare.
Per le osservazioni crepuscolari ho acquistato un economico oculare Plossl da 40 mm, del quale sono solo discretamente soddisfatto, dato che possiede poco campo di vista apparente , 45° e per l’ombra del secondario che si palesa, spesso durante le osservazioni diurne.

Data la capacità del Celestron C5 di lavorare a medio-alti ingrandimenti ho deciso di sostituire il cercatore ottico in dotazione, con un piccolo, veloce e rapido Red Dot, che lo trasforma in una vera “macchina da guerra.”!

La correzione micrometrica del fuoco può sembrare lenta nei confronti dei classici spotting scope  scope ma bisogna accontentarsi anche visto il suo schema ottico ed il rapporto focale. La traslazione del primario consente, in ogni caso di focalizzare sino a 6 metri.
Se non si hanno grandi velleità fotografiche non è neppure necessario investire molti soldi in un solido supporto, dato che un semplice cavalletto fotografico di medio costo, assolve perfettamente il proprio compito.

Nell’uso pratico l’immagine fornito a 50 X è risultata, almeno al centro del campo, in grado di rivaleggiare con degli spotting scopes a rifrazione decisamente più costosi, inoltre, essendo un catadriottico l’aberrazione cromatica è praticamente invisibile, nella maggior parte delle osservazioni.

Che dire? Se siete degli appassionati delle osservazioni naturalistiche  a media e lunga distanza e non avete voglia di investire molto denaro , questo piccolo telescopio terrestre potrebbe regalarvi serene ore di birdwatching.

Disclaimer. Questa recensione è stata pubblicata nel mese di  Marzo del 2013. Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente Auriga SRL cliccando sull’immagine qui di seguito.

 

Pubblico qui di seguito una Gallery di immagini che il bravo Stefano Sec  ha ottenuto avvalendosi del Celestron C5.

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