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Recensione Canon 18x50IS UD 3.7°
di Piergiovanni Salimbeni

 

Premessa     

Vagliare i limiti del sistema di stabilizzazione dei binocoli Canon, facendo uso del modello 15x50IS , mi ha portato, nel giro di poche settimane, a richiedere a Marco Lucchini di Binocoli.it un esemplare del Canon 18x50 IS UD, non fosse altro per verificare le sue prestazioni anche nell'uso diurno giacchè, come ho avuto modo di notare, la maggior parte delle persone lo apprezza unicamente nel mero uso astronomico.

Premetto di aver testato un solo esemplare di questa serie per tale motivo non ho la sicurezza che il binocolo da me utilizzato rappresenti la qualità media di tutti i modelli disponibili sul mercato. Mi riserverò, eventualmente, la facoltà di inserire nuove impressioni se mai dovessi fare uso di altri esemplari
.


Il Canon 18x50: su montatura Sky Watcher AZ5

Costruzione ed ergonomia

E’ identico alla versione 15x50IS, l'unica differenza consiste nella diversa focale degli oculari (anch'essi dotati del sistema di compensazione a due lenti in grado di ridurre la curvatura di campo) che forniscono un ingrandimento pari a 18X, per altre informazioni vi rimando quindi alla recensione dell’ esemplare del modello Canon 15x50IS. Vorrei fare, però, una piccola precisazione: molti lettori mi hanno scritto chiedendo se questo modello, insieme al Canon 15x50IS, è waterproof, or bene, la Casa ne garantisce l'uso sotto un forte acquazzone ma questi binocoli "non sono in grado di resistere" ad una caduta accidentale in acqua e men che meno ad una prova di immersione, sono binocoli tropicalizzati ma non stagni.

L'unico binocolo Canon, in grado di resitere allo standard di protezione JIS livello 7 (immersione dello strumento per 30minuti ad un metro di profondità) è il Canon 10x42 L IS WP che giudico, il migliore binocolo stabilizzato che ho avuto modo di testare negli ultimi anni, in grado di competere a livello di qualità ottica anche contro binocoli costosi il doppio e privi di stabilizzazione.


Dopo la prova di immersione effettuata con il Fujinon 12x32 ero tentato di "osare" con il Canon 18x50IS, per i motivi sopraccitati , ovviamente, ho desistito..



Resa ottica.

E' praticamente impossibile trovare un 18x50 stabilizzato cosi compatto e leggero, ovviamente tale compattezza è anche sintomo di una lunghezza focale davvero minima, per tale motivo, anche amplificata dagli ingrandimenti è ovvio che si presenti in maniera evidente dell'abberrazione cromatica, seppur le ottiche Canon siano fra le migliori sul mercato.

Uso diurno: come anticipato, il forte ingrandimento e lo schema compatto, mostrano un residuo cromatico blu e verde sugli oggetti a forte contrasto nella maggior parte delle ore diurne, che migliora ovviamente al crepuscolo, in tale frangente però la piccola pupilla di uscita fornisce immagini poco luminose, , è inoltre evidente una caduta di luce ai bordi ed una nitidezza non eccezionale, difetti che si presentano in misura maggiore rispetto a quelli riscontrati nel Canon 15x50IS. I portatori di occhiali e le persone con una scarsa distanza- interpupillare, saranno inoltre costretti , ad abbassare totalmente le conchiglie degli oculari per osservare la totalità del campo e diminuire la vignettatura.

Uso astronomico: L’esemplare da me testato, non mostrava le stelle perfettamente puntiformi di media luminosità neppure al centro del campo, quelle molto luminose, come ad esempio la stella Regolo, mostravano vari baffi di luci, il difetto si ridimensionava nella osservazione di stelle di III e IV Magnitudine, e la loro vista rimaneva piacevole sino ad almeno il 70% del campo, evidente anche di notte, soprattutto in presenza di luna piena la caduta di luce al bordo, mentre nella osservazione della luna e dei pianeti era possibile percepire dell'abberrazione cromatica. Grazie agli alti ingrandimenti è possibile percepire la NEB e la SEB del pianeta Giove e decine di crateri lunari..seppur la nitidezza non sia fra le migliori
.


Da notare l'estrema compattezza di questo 15X

Sistema di stabilizzazione


Il sistema IS a 18 ingrandimenti, nell’esemplare testato, si è dimostrato praticamente inutilizzabile, se i sistemi Fujinon ed i modelli dall'ingrandimento inferiore consentono di mettere a fuoco anche durante la stabilizzazione, a 18X il sistema Canon  fatica a ristabilizzare l'immagine quando si  agisce sul pomello di messa a fuoco e questo crea ciò che si può definire una forte perdita di nitidezza nella fase di riassestamento e che spesso perdura anche per cinque secondi, tale difetto aumenta ancor di più nella fase di panning . A differenza del Canon 10x42, anche il 18x50 risente di una evidente oscillazione iniziale, a causa del forte aggiustamento che il sistema VAP deve operare, ritengo tuttavia che tale sistema dovrebbe, cosi come è stato fatto nel campo delle ottiche fotografiche, essere rivisto o quanto meno migliorato similmente al modello di punta di casa Canon,

Ovviamente a causa del minimo valore di stabilizzazione , vi sono anche vari fattori che influenzano la stabilità dell’immagine, come ad esempio, le  vibrazioni indotte dal osservatore, la delicatezza negli spostamenti, l'accortezza nel sostenere saldamente il binocolo con le mani, insomma, basta un lieve spostamento ed a  18X questo sistema non perdona.

Esemplificando posso dire di aver osservato per molti giorni dei nibbi bruni che popolano la mia valle ma a 18X si notava, senza alcuno sforzo, oltre ad un deciso alone blu sulle piumaggio del rapace, anche una fastidiosa morbidezza delle immagini che inficiava tale visione, il sistema VAP in questo genere di osservazioni, va spesso, facilmente, in crisi, e non è neppure pensabile l'uso senza IS, giacchè permane sempre l'oscillazione dei prismi, amplificata, oltretutto, dai forti ingrandimenti.


E’quindi ovvio che in questo specifico tipi di osservazione tale esemplare non mi abbia soddisfatto.



Il canon 18x50, a sinistra, accanto ai migliori binocoli stabilizzati che ho avuto modo di provare: a breve, sarà pubblicata su Binomania, una stretta comparativa fra il Canon 12x36IS II ed il Fujinon 12x32


Anche ritentando innumerevoli volte le osservazioni su  cavalletto, come è visibile nelle foto qui sotto, ho potuto appurare l'azzardo dei tecnici che hanno creato un 18X con una focale cosi corta, del resto è anche ovvio che la resa cromatica e la nitidezza non siano ai livelli dei binocoli appositamente concepiti per tale uso. Purtroppo è praticamente impossibile compiere delle comparative, giacchè questo Canon è l'unico 18x50 stabilizzato, con tale caratteristiche ottiche, presente sul mercato. E'solo utile ribadire che un progetto cosi spinto genera per forza dei compromessi durante la fase osservativa.

Inoltre, disattivando il pulsante dello stabilizzatore anche su cavalletto,  lo svincolo del sistema IS genera  una micro-oscillazione dei prismi che peggiora le osservazioni per qualche istante, inoltre, sempre facendo uso del binocolo su un solido supporto, passando dalla stabilizzazione a sistema spento e viceversa, si può percepire un forte scostamento del campo inquadrato che spesso comporta la perdita dell’ oggetto che si sta inseguendo o del dettaglio inquadrato.Vi sarebbe da verificare se tali performance rappresentino lo standard dei Canon 18x50.



una delle varie prove su cavalletto, comparando il Canon 18x50Is contro vari binocoli



Pareri contrastanti nella osservazione astronomica


La serie IS prevede oculari con l’esclusivo sistema di compensazione a due lenti che riduce drasticamente la curvatura di campo, questa caratteristica, unita anche al notevole campo apparente fornisce una ottima immersione nella scena, inoltre, i 18 ingrandimenti, possono risultare una fattore positivo quando si osserva sotto un cielo mediamente inquinato giacche l’impressione è quella di osservare un cielo più scuro, anche se si tratta di una mera illusione. Di fatto per carpire la luminosità di un binocolo si devono osservare dettagli al crepuscolo o nel fitto di un bosco e fare i paragoni con strumenti dalle medesime caratteristiche e dai medesimi ingrandimenti, abbraccianti lo stesso campo , ed in questo caso non è stato possibile farlo, a parte ovviamente altre innumerevoli paragoni con i vari binocoli in mio possesso.


Nell’uso astronomico il sistema IS non mostra un calo di nitidezza cosi evidente come nelle osservazioni terrestri per due motivi:


In primis, perché, mettendo a fuoco sulle stelle, non sarà necessario continuare a focheggiare come nell’uso terrestre, inoltre, le stelle su un sfondo prettamente uniforme non sono in grado di mostrare un calo di nitidezza, ben percepibile, ad esempio, osservando  il panorama, gli animali,  le navi e tutti gli oggetti in movimento.

Osservazione diurna

Come anticipato mi è parso davvero poco utilizzabile: poca nitidezza, scarsa stabilizzazione, caduta di luce ai bordi, residuo cromatico elevato, tale da falsare i colori dei volativi, poco luminoso, scarso feeling con gli oculari e con la ridottissima pupilla di uscita. Unici lati positivi mi sono parsi,   la compattezza (per il fattore trasportabilità e non per la resa ottica) ed  il campo “quasi totalmente piano”.

 

Ora è giunto il momento di dare una opinione prettamente personale.

Questo strumento mi è parso un compromesso peggiore rispetto al canon 15x50IS, che è più luminoso e con un campo di più ampio respiro, personalmente, nell'uso astronomico preferisco fare uso di un binocolo dall'ampio diametro, magari con prismi a 45 -90° e che sia fissato su un solidissimo cavalletto, ma ripeto si tratta di una scelta prettamente soggettiva.

Ritengo, inoltre,un 18x50 abbastanza inutile per tale genere di osservazioni, ma ovviamente non posso negare che il 18x50IS UD sia l'unico stabilizzato in grado di compiere "sufficienti" osservazioni astronomiche a mano libera, anche se, a causa della compensazione di poco inferiore ad un grado, si sente quasi sempre il bisogno di fare uso di un sostengo sotto i gomiti e magari di una buona sdraio. Per l'osservatore "tuttofare" questo binocolo può andare bene a patto che non aspetti le prestazioni di strumenti più specifici nei vari setttori di utilizzo.

Esemplificando con la fotografia, direi che sarebbe come pretendere da un seppur discreto obiettivo zoom- 50-500 le prestazioni di un teleobiettivo fisso da 500mm per la caccia fotografica o quelle ottenibili nella macro-fotografia con un 180mm dedicato.

Nelle osservazioni diurne, come avrete capito, apprezzo ben altri tipi di binocoli, anche della medesima casa, anzi, fra breve sarà disponibile la recensione del più "equilibrato" Canon 12x36 IS II. Ho avuto modo di apprezzare durante varie camminate in montagna la leggerezza del Canon 18x50 nella risalità ma alla fine, durante la meritata osservazione dalle cime, non apprezzavo l'amplificazione della turbolenza e dei vari difetti, che ben si nota a 18X nell'uso terrestre con un binocoli cosi compatto.


Insomma con il Canon 18x50 avrete fra le mani un buon compromesso, ma ricordate che si tratta pur sempre di un compromesso.

 


Le ottiche del Canon 18x50IS



Un dubbio

Un amico americano, che ha posseduto ben tre esemplari di 18x50, dopo aver restituito anche  il secondo, ha deciso di inviare il terzo esemplare alla casa madre per un controllo, e a suo dire, a controllo avvenuto  il sistema IS è diventato decisamente più performante e le immagini decisamente più nitide anche durante il panning, a questo punto, seppur vi siano degli ovvi limiti dovuti ai soli 0.8 gradi di compensazione sarebbe utile capire se l’esemplare da me testato e quello di altri conoscenti, che hanno notato gli stessi difetti, potrebbero migliorare con una taratura presso Canon Italia.

Mi riservo ovviamente di aggiornare tale recensione se dovessi avere la possibilità di ricevere, oltre ad una risposta da Canon Italia, anche quella di testare altri esemplari di questo modello 18x50.



Consigli al costruttore?

Certo! Fate un bel 12x50IS con ottiche L ,con almeno 4 gradi di stabilizzazione e saremmo tutti felici, sia nell’uso diurno che in quello astronomico!!!

Ringraziamenti

Vorrei ringraziare pubblicamente ancora una volta Marco Lucchini di Binocoli.it che oltre a dimostrarsi sempre molto disponibile a spedire i propri prodotti con una velocità eccezionale, accetta sempre con estrema "filosofia" anche le critiche negative dei prodotti che propone ai propri clienti, fatto, più unico che raro. Ringrazio, inoltre, Adriano, l'ottico del negozio Foto Ottica Lucchini per lo scambio di impressioni che ha ancor di più hanno avvalorato questa mia recensione, giacchè egli ha la possibilità di testare personalmente, ogni anno, decine di binocoli stabilizzati e di verificarne pregi e difetti.


 


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