Leica Ultravid 8×42 HD

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Fra i vari binocoli TOP DI GAMMA , mancava all’appello il noto Leica Ultravid HD 8×42, ho avuto la possibilità di utilizzarlo per metà del mese di maggio e per quasi tutto il mese di giugno 2010. Questa recensione è stata ultimata il giorno 28 giugno 2010.

 

Prime impressioni.

Il Leica Ultravid 8x42HD è uno fra i binocoli per uso naturalistico più piccoli e leggeri, pesa soltanto 790gr ma possiede una meccanica ed una costruzione ineccepibile. Sempre affascinante, per gli amanti della casa, il logo rosso con la scritta Leica ben incastonato all’interno della protezione in gomma anti-scivolo.

Primo piano sulle ottiche HD alla fluorite del Leica HD 8×42

 

Costruzione e Meccanica:

La meccanica del Leica Ultravid HD 8×42 è irreprensibile, una delle migliori mai provate.
Il binocolo possiede una tenuta stagna in grado di resistere ad una immersione accidentale sino a 5 metri di profondità, il corpo del binocolo è composto di magnesio pressofuso ed è riempito di azoto per prevenire la formazione di muffe interne e di appannamenti. Come già anticipato è leggero, non supera gli 800 grammi distribuiti su 121mmx142mmx67mm .

Il sistema di messa a fuoco interna impermeabilizzato è uno dei più precisi che ho avuto il piacere di utilizzare, semplicissimo, grazie al sistema click open- click stop, si può utilizzare con una mano, agendo poi su entrambe le manopole per regolare alla perfezione la diottria dell’occhio destro e di quello sinistro. Riagganciando con rapidità è possibile utilizzare una messa a fuoco rapida, senza giochi e molto, molto precisa.

A differenza di alcuni binocoli della concorrenza che si avvalgono di grasso per far ruotare gli accoppiamenti il binocolo Leica fa uso di materiali e componenti autolubrificanti formati con materiale sintetico ad alta durezza , Per tale motivo la morbidezza e la precisione della messa a fuoco sono sempre garantiti anche in presenza di forti escursioni termiche e di condizioni metereologiche proibitive oltretutto non si corre il rischio di vedere colare il grasso nei caldi pomeriggi estivi.

Primo piano del Leica HD 8×42 Ultravid

 

Del resto l’esemplare in prova era già stato utilizzato, per oltre un anno, da varie persone e la meccanica era ancora precisa come appena uscita dalla fabbrica. Questo è un fattore molto importante, giacchè, ho avuto il dispiacere di costatare come alcuni binocoli di medio costo, dopo qualche mese di utilizzo, incomincino a presentare dei giochi fastidiosi.

La profondità di campo è molto buona, occorre meno di un ottavo di giro per passare da circa 7 metri all’infinito, mentre per passare da 3 metri all’infinito v’è visogno di un quarto di giro di manopola, oltre i 20metri la risposta del fuoco è quasi identica.

La messa a fuoco minima è pari a circa tre metri, la distanza interpupillare è compresa fra i 55mm ed i 74mm , è dotato, inoltre, di conchiglie oculari smontabili con due posizioni di arresto.

La regolazione prevede quattro punti di diottria , mentre mi è parsa solo discreta la estrazione pupillare pari a 15,5mm.

All’interno dello scafo ottico si possono apprezzare una serie di diaframmi a mezza luna , realizzati con cura costruttiva minuziosa ed ineccepibile, il binocolo fa anche uso di vernici foto–assorbenti che consentono, nella osservazione pratica, un ottimo contenimento delle luci parassite. (continua..)

Lo stupendo sistema di messa a fuoco: preciso ed affidabile

 

Ottica:
Lenti

Questo binocolo è dotato di lenti alla fluorite, composte da fluoruro di calcio, la resa ottica è molto buona, prossima alla perfezione cosi come il contrasto.Rispetto ai modelli precedenti il costruttore dichiara di aver aumentato la trasmissione luminosa del 3%. La resa ottica è molto fedele e brillante, le immagini sono nitidissime al centro del campo, tanto che, quando si fa uso di questo binocolo per qualche ora si nota immediatamente la differenza nei confronti di un binocolo di fascia media.

 

Trattamento antiriflesso

Le ottiche sono rivestite con il noto AquaDura ossia un rivestimento idrorepellente che respinge in parte l’acqua, tutta la gamma HD, inoltre, è stata progettata con un software di simulazione che analizza le eventuali”infiltrazioni parassite” ciò a concesso di migliorare ancor di più la luminosità e la resistenza ai riflessi rispetto alle serie precedenti, circostanza che ho avuto modo di appurare, seppur ad ingrandimenti diversi, con una breve comparazione con un Trinovid da dieci ingrandimenti.

Gli obiettivi alla fluorite del Leica 8×42 HD ULTRAVID 

Gli oculari

Non mi è possibile conoscere lo schema degli oculari, sto attendendo ancora informazioni dal costruttore, tuttavia ritengo faccia uso di elementi asferici

Il diametro delle lenti è di 22mm, mentre la loro estrazione pupillare, come anticipato è pari a 15.5mm, un valore abbastanza buono, seppur non eccellente, che consente l’utilizzo anche ai portatori di occhiali, con le conchiglie non estratte.

Gli oculari del Leica HD 8×42 ULTRAVID

Curvatura di campo

La curvatura di campo in questo modello è presente, seppur ridotta, direi che possiede un campo piatto prossimo all’80%., occorre neppure un 1/12 di giro di manopola per ottenere un’immagine nitida ai bordi rispetto a ciò che si vede al centro. Del resto è sempre difficile analizzare bene la resa ai bordi dei binocoli , in quanto spesso si sommano varie aberrazioni agli estremi del campo fornito.

Distorsione angolare

Presente , ma come risaputo , tale caratteristica non deve essere vista come un difetto ma come una scelta di progettazione, di fatto, il panning con il Leica HD 8×42 Ultravid è ottimo.
Come ho appena anticipato la curvatura di campo si nota, Leica è famosa per garantire ai propri utenti un binocolo in grado di non affaticare la vista, nella osservazioni degli oggetti in movimenti, di fatto, anche nella serie Ultravid è visibile una piccola distorsione angolare a cuscinetto, percepile, ad esempio, ponendo al bordo del campo una traliccio della luce. Tale caratteristica nell’uso pratico, genera durante il panning un ottimo contenimento dell’effetto palla rotolante.

Durante l’inseguimento di un volatile o mentre si ammira un panorama, l’imagine scorre in maniera “piacevole e rilassante” soprattutto quando si “inizia ad accellerare nel movimento” creando una immagine che non crea affaticamente e fissità centrale all’osservatore.

l’autore durante una delle primissime fasi del test

In ogni caso, per ricordare brevemente ai lettori la storia della distorsione angolare riporto parte di un’altra recensione, ove era esposta.

“Nel 1940 tutti i binocoli erano progettati per realizzare immagini prive di distorsione , successivamente in casa Zeiss si decise di applicare un minimo di distorsione angolare ai binocoli anche se la parte conservatrice dei progettisti, Heinrich Erfle, Albert Konig e Otto Eppenstein erano assolutamente contrari.
Nel 1945 grazie a Hermann Slevogt e Sonnefeld fu proposto un valido compromesso, ciò comportava la possibilità di creare binocoli con un piccola quantità di distorsione angolare che potesse eliminare in parte l’ effetto palla rotolante. Successivamente, grazie a Kohler, si applicò a tutti i prodotti ottici terrestri Zeiss quello che si definisce “cerchio di condizione”, ossia un valido compromesso fra contenimento della distorsione e l’effetto appena citato. Tale parametro, che sarà analizzato in un seguente e specifico articolo, è stato per anni un punto di riferimento per tutti i progettisti di ottica terrestre.”

Cut-off dei prismi

Nessun cut-off.La pupilla è perfettamente sferica ed illuminata.

Aberrazione cromatica

Leica dichiara che questo binocolo è dotato di lenti alla fluorite, infatti, nella maggior parte delle osservazioni, il binocolo fornisce immagini molto corrette cromaticamente e dotato di un ottimo contrasto. il binocolo “cede” unicamente in pochissime e difficoltose condizioni di illuminazione ove compare, anche al centro del campo, un lievissimo alone intorno ai rapaci o ai rami in forte controluce, fattore, direi ininfluente giacchè molto raro.

Ritengo, pur non essendone sicuro, che ciò possa non dipendere dagli obiettivi del binocolo ma dagli oculari che mostrano anche un minimo residuo cromatico laterale o dai prismi a tetto, sempre osservando un oggetto molto illuminato, come ad esempio un cancello o un traliccio della luce. Come al solito, trattandosi, il binocolo, un sistema ottico complesso è molto difficile analizzarne i vari componenti.

Uso pratico

Se è abbastanza facile dare un giudizio su un binocolo economico rispetto ad uno d’alta fascia ,mi trovo in difficoltà nel fare delle comparazioni fra i TOP DI GAMMA, dato che ogni strumento, oltre alla spesso elevata qualità generale, possiede anche delle caratteristiche molto specifiche che potrebbero interessare ad un amatore o che non potrebbero assolutamente essere decisive per un altra persona.

Detto ciò posso confermare di aver apprezzato nel binocolo della Leica la sua eccellente costruzione e precisione meccanica, adoro, il sistema di messa a fuoco, la sua resa ottica si è rilevata ottima e direi paragonabile ai vari TOP DI GAMMA concepiti per un uso naturalistico.

Ho osservato con questo binocolo per un’ora e mezza al giorno, per tutti i giorni, testandolo nei boschi, in palude, in un capanno, al crepuscolo, in ogni circostanza non ho mai rimpianto un altro binocolo, dato che il Leica HD Ultravid 8×42 ha sempre svolto gregiamente tutto ciò che gli veniva richiesto: rapida messa a fuoco, buona profondità di campo, buon campo apparente, robustezza e luminosità.

In sintesi

Ritengo il Leica Ultravid 8×42 HD un ottimo binocolo per uso naturalistico, le sue caratteristiche, che spero di aver evidenziato nell’articolo, potranno, senza dubbio, attirare molti appassionati di natura e di binocoli..

Consigli al costruttore

Come mero utilizzatore mi piacerebbe che Leica fornisse questo binocolo di una distanza minima di messa a fuoco paragonabile alla concorrenza e, ritengo che possa puntare alla eccellenza totale se migliorasse la seppur ottima correzione cromatica nelle condizioni di illuminazione molto critica.

Ringraziamenti

Disclaimer. Questa recensione è stata pubblicata nel mese di  18 Luglio 2011. Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici.