Nikon Premier Se 8×32 vs Swarovski Habicht 8×30 W

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Nikon e Swarovski, da anni, si combattono la supremazia nel settore dei binocoli con prismi a porro, nel formato 30-32mm. Sulla rete, vi sono decine di opinioni e di recensioni, tuttavia è alquanto difficile leggere una loro comparativa. Per tale motivo, ho deciso , di chiedere due esemplari ai relativi distributori per meglio comprendere le loro differenze.

Il Nikon premier se 8×32 e lo Swarovski habicht 8x30W durante una fase del test

 

Caratteristiche Tecniche Nikon Premier Se 8×32 Swarovski Habicht 8×30 W
Prismi di Porro di Porro
Sistema di messa a fuoco centrale centrale
Ingrandimento 8 x 8x
Diametro Obiettivo 32 mm 30mm
Campo visivo angolare 7,5 ° 7.8° per portatori di occhiali dichiarato per 6.6°
Campo visivo angolare (apparente) 60 ° 60° dichiarato- formula classica 62.4°
Pupilla di uscita 4 mm 3.8mm
Distanza minima di messa a fuoco 3 metri 3 metri
Eye Relief 17,4 mm 12mm
Dimensioni (larghezza x lunghezza 182mmx116mm 160mmx114mm
Valore crepuscolare 16 16
Peso 630 gr. 540
Distanza interpupillare 56 – 72 mm 57-72
Impermeabile no si
Accessori in dotazione Nikon binocolo custodia da viaggio,

tracolla regolabile e binoculare copriobiettivoCustodia, tracolla.Garanzia e prezzo (aprile 2012)10 anni – 899euro30 anni – 950 euro

Massimiliano durante la prova su campo del Nikon se 8×32

Costruzione e Meccanica

In entrambi i casi ci troviamo di fronte a due binocoli d’ottima qualità: sono dotati di uno chassis (Nikon dichiarara che è composto di magnesio) a cerniera centrale, presentano, inoltre, un sistema di messa a fuoco centrale che prevede la regolazione diottrica sull’oculare destro.

A livello di fluidità, il binocolo Nikon Se si è rilevato più morbido, con un rotore più ergonomico e che risponde con dolcezza e precisione ai comandi. Nell’esemplare Swarovski Habicht si doveva imprimere maggior forza per correggere il fuoco dato che la manopola non girava con dolcezza. In ogni modo nessuno dei due sistemi ha mostrato cedimenti, giochi o imperfezioni durante l’intera durata del test. In entrambi i casi avrei preferito una manopola centrale più grande.

Le regolazioni diottriche sono entrambe precise e non risultano cedevoli per tale motivo è impossibile spostare inavvertitamente il fuoco.

 

Per quanto riguarda l’impermeabilizzazione, caratteristica importante per un binocolo dall’uso naturalistico v’è da dire che il binocolo Swarovski risulta il migliore, giacchè è garantito per resistere ad una immersione accidentale in acqua sino a 4 metri. Di fatto , anche il carrello centrale è impermeabilizzato, una caratteristica più comune in un binocolo dotato di messa a fuoco interna. La sua temperatura di utilizzo è compresa fra i -25 ed i +55 mentre la sua temperatura di stoccaggio è compresa fra i -30 ed i +70°

un primo piano sugli oculari

Nikon, invece, non garantisce il suo binocolo come waterproof. Tuttavia, i vari appassionati, nel corso degli anni, hanno costatato nell’uso pratico che è in grado di resistere ad un po’ di pioggerella e di umidità. Ovviamente, sarà utile prestare maggior attenzione, se si osserva in paesi tropicali o a temperature di molto sotto allo zero.
Sarà, inoltre utile, fare attenzione ai forti sbalzi termici che potrebbero creare della condensa all’interno dello chassis, oppure quando si è soliti osservare in luoghi sabbiosi ed in presenza di forte vento. E’ quindi consigliabile asciugare spesso il binocolo in presenza di pioggia ed utilizzare una bustina di silicagel da inserire nella custodia in dotazione.

Seppur presentino uno schema ottico classico con un chassis alquanto simile, lo Swarovski Habicht vince in compattezza, pesa infatti quasi un ettogrammo in meno: 540 grammi contro i 630 grammi del Nikon . Tuttavia grazie alle maggiori dimensioni e alla migliore ergonomia il binocolo Nikon, si impugna con maggiore facilità soprattutto dalle persone come le mani molto grandi.

 

Ottiche

Lenti

Entrambi i binocoli hanno beneficiato nel corso degli anni di miglioramenti, i modelli da me testati sono stati prodotti nel 2011. Rispetto alla prima serie, l’attuale Swarovski Habicht fornisce una resa dei colori più neutra, rispetto ai primi modelli che avevano una tonalità decisamente più calda. Anche i trattamenti anti-riflesso sono stati migliorati. Anche il Nikon presenta una tonalità neutra ed immagini brillanti.
Per ciò che concerne il contenimento delle stray light, (luci parassite) il Nikon SE si è dimostrato migliore. In certe, circostanze, infatti, nello Swarovski Habicht compaiono dei riflessi che inficiano, seppur in maniera modesta l’osservazione. Ciò avviene, soprattutto, quando il sole è posto ai lati dell’osservatore.

 

Gli obiettivi in un bel primo piano

 

Oculari 

Buoni entrambi, il Nikon, però presenta degli elementi asferici in grado di correggere, quasi totalmente, la curvatura di campo. Sia nell’uso terrestre, che nell’uso astronomico, si apprezza, infatti, nel Nikon SE, una resa da “binocolo da campo piatto”. Migliore anche l’estrazione pupillare del binocolo giapponese:17.4mm contro i 12mm dello Swarovski.

Affidabili ed ergonomiche entrambe le soluzioni relative alle conchiglie paraluce. Entrambi, durante l’osservazione astronomica hanno mostrato un campo reale leggermente inferiore a quello dichiarato. Circa 7.3° per il Nikon e 7.5° per lo Swarovski.

 

Prismi 

Di ottima qualità entrambi i binocoli, le pupille di uscite sono perfettamente circolari, non ho notato alcuna vignettatura o altri difetti.


Aberrazione cromatica

Prestazioni abbastanza comparabili, anche se lo Swarovski Habicth mi è parso leggermente più corretto ai bordi del campo ( ha però un campo reale inferiore) e nelle situazioni di forte controluce, come ad esempio l’osservazioni delle foglie di ninfea su uno stagno a mezzogiorno (prove un po’ pignole)

Per raggiungere prestazioni superiori si deve ambire direttamente ai TOP DI GAMMA con prismi a tetto, dato che in tale fascia di prezzo , un binocolo con prismi a tetto fornisce, di norma , una resa, leggermente inferiore, anche se, nelle ultime produzioni di media gamma, si sta notando un grande miglioramento.

Design molto pulito ed essenziale

 

Da notare le maggiori dimensione del Nikon Se

 

Altre aberrazioni

Per ciò che concerne la curvatura di campo, il Nikon SE fornisce una correzione migliore, le immagini sono molto piacevoli, nell’uso terrestre, sino a quasi il bordo del campo, è sufficiente, infatti, soltanto un piccolo ritocco alla messa a fuoco per ottenere delle buoni immagini anche al bordo. Inferiore la resa dello Swarovski Habicht, direi circa un 10-15% in meno. Tale fatto è maggiormente evidente nella osservazione astronomica, dove, nell’osservazione dei campi stellari il Nikon ha dimostrato di fornire una buona resa sino a circa l’85% del campo, contro il 70% del campo fornito dallo Swarovski.

Presente la distorsione angolare a cuscinetto a partire da circa il 70%-75% del campo per entrambi i binocoli. In entrambi i casi il panning avviene in maniera naturale, senza generare troppi fastidi. Il Nikon ha dimostrato di possedere meno coma, lo Swarovski una distorsione a cuscinetto maggiore.

 

Da notare le differenze del carrello centrale e della zona prismi

 

Il sottoscritto durante una prova su campo

 

Il regno di un porro da 8 ingrandimenti: uno stupendo panorama montano

 

Uso pratico

Ho utilizzato con molto piacere entrambi gli strumenti e gli ho spesso affiancati al mio esemplare di Swarovision 8.5×42, un binocolo dal costo decisamente superiore.

I pregi principali dei binocoli con prismi di porro sono tre: la loro ergonomia, si impugnano, infatti, molto facilmente potendo quindi ottenere un’immagine stabile.
La loro tridimensionalità! Questa caratteristica è stupefacente nell’osservazione del paesaggio, soprattutto quando la si compara ad un binocolo con prismi a tetto dello stesso formato, è molto piacevole osservare il “mare di onde” formato dai vari passaggi di piani delle montagne e delle colline, oppure le differenze di rilievo fra paese e paese.

Ultimo ma non meno importante il loro prezzo di acquisto. Con un costo inferiore ai 1000 euro, questi binocoli, infatti, riescono a dare del filo da torcere anche a binocoli con prismi a tetto dal prezzo senz’altro superiore.

E’ovvio che con soli 30-32mm, nell’uso crepuscolare non si possano avere molte soddisfazioni, ma per le osservazione panoramiche e terrestri con uso prettamente diurno, onestamente non posso immaginare un formato migliore.

La profondità di campo di un binocolo con prismi di porro 8×30 è eccellente, spesso ci si può dimenticare di correggere il fuoco durante le osservazione a media-lunga distanza. Ho notato, inoltre, che con il Nikon SE sono stato in grado di mettere a fuoco soggetti vicini 2 metri, un ottimo risultato, maggiore, quella dell’Habicht ove il mio accomodamento visivo è arrivato a mettere a fuoco sino a circa 2.5 metri.

Oguno ha pregi e difetti: il Nikon mi è parso più corretto per ciò che concerne le aberrazioni quali coma, astigmatismo, curvatura di campo, abbastanza simile la distorsione, è veramente difficile verificare quale sia il più luminoso, anche se talvolta notavo una maggior brillantezza dei colori e luminosità nel binocolo giapponese.

Nell’uso pratico ho anche notato un maggior contrasto del binocolo Nikon, ben evidente osservando i tronchi e le foglie degli alberi, oppure i fili dei tralicci elettrici in controluce.

Di contro, lo Swarovski è forte di una maggiore compattezza, di una eccellente impermeabilizzazione, ed almeno, qui in Italia, nel settore dell’usato, di una maggior notorietà, che potrebbe consentire una migliore vendibilità e quotazione. Anche la garanzia Swarovski è superiore, 30 anni, contro i comunque interessanti 10 anni forniti da Nital.
Ogni appassionato potrà trovare in uno di essi un compagno per la vita

Consigli al costruttore

Per ciò che concerne il binocolo prodotto da Nikon, gradirei molto, vista, ad esempio la totale impermeabilizzazione dei binocoli più economici marchiati “Action Extreme” che l’azienda giapponese fornisse la serie PREMIER SE di un sistema WaterProof e FogProof.

Per ciò che concerne Swarovski, seppur la serie Habicht, faccia scuola da oltre 60 anni, ritengo che sia giunto il momento di un aggiornamento. Il Nikon SE, infatti, si è dimostrato superiori in molte sue caratteristiche.

Gradirei moltissimo e non solo io, presumo,assistere alla nascita di un nuovo Habicth, magari dotati di un campo piatto, di oculari più comodi, di una estrazione pupillare più elevata.

Le aziende dovrebbero comprendere che alcune caratteristiche fornite dai binocoli con prismi a porro, sono molto amate dagli appassionati e quindi, forse, varrebbe la pena investire anche su questo schema ottico. Ai posteri l’ardua sentenza….

Ringraziamenti

Ringrazio Francesco Corrà di Swarovski Optik Italia e Marco Rovere di Nital, per aver fornito i due esemplari oggetto di questa comparativa.