IL MACHETE. BREVE RECENSIONE DI QUATTRO MODELLI
Inviato: 11/12/2012, 18:55
IL MACHETE
QUATTRO MODELLI A CONFRONTO I QUATTRO MACHETE
Il machete o macete è un pesante e lungo coltello ad un taglio di origine latino-americana usato per la pulizia del sottobosco ed in agricoltura, specie per recidere la canna da zucchero. La lama è lunga dai 32 ai 60 centimetri, cui segue una impugnatura quasi cilindrica di circa cm 13. Due sono le forme principali della punta: a)” rovesciata” e b)“tondetta”. In tutti e due i tipi il filo del tagliente nell’ultimo terzo della lama è curvo, e forma il cosiddetto “petto”, ma mentre nella punta rovesciata la costola si presenta quasi rettilinea e quindi forma col filo un angolo acuto, così da poter usare l’attrezzo come arma “da punta e da taglio”, nella punta tondetta costola e tagliente presentano un profilo pressoché simmetrico, risultando questo tipo di utensile adatto solo al taglio, in considerazione della scarsa o nulla acutezza della punta. La costola ed il tagliente di questo ultimo tipo sono quasi paralleli per i tre quarti della lunghezza per poi allargarsi a forma di goccia, riunendosi quindi nella punta, un poco rialzata rispetto alla mezzeria.
Per i medesimi scopi, disboscamento e taglio del sottobosco, in Italia viene usato un diverso tipo di utensile: la roncola, che, se fornita di una cresta o penna tagliente sul dorso, si chiama pennato.
Innumerevoli sono le varianti locali delle roncole e dei pennati, che differiscono da località a località per forma e dimensioni, seguendo una tradizione secolare, destinata però a spengersi in breve tempo per la scomparsa quasi totale dei fabbri, che di padre in figlio, si passavano l’arte dei ferri taglienti. Si pensi che nella sola Toscana sono note ben sedici forme di roncole e pennati, che salgono a trentaquattro se si considerano i territori confinanti.
Allora a cosa si deve la diffusione abbastanza ampia di un utensile d’oltre oceano? Due posssono essere i motivi. L’esercito americano, sino almeno dal 1939, era munito di tali strumenti, che con la seconda guerra mondiale vennero portati anche in Italia, dove, nel dopoguerra alcuni fabbricanti di ferri taglienti, a Maniago ed a Scarperia, cominciarono a produrne delle copie assai fedeli. Da notare che nei cataloghi delle ditte di Scarperia non se ne trova traccia fino agli anni sessanta. In secondo luogo il machete ha incontrato una discreta diffusione fra i cacciatori ed in genere fra chi pratica sport al’aria aperta, perché di minore ingombro rispetto alla roncola. Di minore ingombro, è vero, ma di maggiore lunghezza. Per questo nell’uso outdoor si affermano, sin dagli anni ’80 del secolo scorso, modelli di machete più corti e un poco più leggeri, magari con spessore della lama maggiorato rispetto ai modelli grandi, per garantire uguale robustezza e potenza di colpo. LEGITIMUS DELLA COLLINS & CO –ESERCITO USA 1940
Il machete più vecchio della mia collezione è proprio uno di quelli dell’esercito americano, lasciato in Italia alla fine della guerra; purtroppo il fodero originale è andato perduto, e nonostante gli anni e l’uso, ha ancora un discreto aspetto. Sul tallone della lama troviamo incise a pressa le seguenti iscrizioni: “disegno di una corona a cinque punte stondate”, sotto “LEGITIMUS”, sotto “COLLINS & CO”, sotto “MADE IN USA”, sotto” N° 128”, e sotto infine “1940”.
La corona è il logo della ditta costruttrice, Collins & Co, il n° 128 era il modello in dotazione all’epoca (1940) all’esercito USA. L’utensile ha una lunghezza di cm 49,5 in totale, di cui cm 12 di manico e cm 37,5 di lama; la costruzione è full tang ( il codolo segue cioè la sagoma dell’impugnatura ed è tutto visibile fra le guance), ed il manico è realizzato con due guance semicilindriche di spesso corno bovino nero, unite al codolo a mezzo di 4 ribattini di ottone; all’estremità (calcagno) il manico forma un “becco” per favorire una solida presa. Sempre nel calcagno è realizzato un foro passante per mettere il lacciolo di cuoio. La lama priva di pianelle, presenta al tallone uno spessore di mm 4,35, e si assottiglia progressivamente verso la punta, raggiungendo ai tre quarti lo spessore di mm 2,62; la punta è tondetta. Il peso del machete è di gr 718. Dalle seppur lievi tracce di ruggine presumo che l’acciaio usato sia al carbonio (non inox) TONERINI 1971
Il secondo machete è stato realizzato dalla ormai purtroppo estinta ditta Tonerini di Scarperia, ove l’ho acquistato nel1971, ed è una copia assai fedele di quello americano. Lunghezza totale cm 49,5 di cui cm 37 di lama e cm 12,5 di manico; come il precedente è Full-Tang ed il manico è realizzato con due guance semicilindriche di legno, piallate ai lati, e fissate al codolo con 3 ribattini di ottone. Il calcagno non presenta la sporgenza a becco, ed anche qui troviamo il foro passante per il laccio di sicurezza. La lama, priva di marchi o iscrizioni, presenta due pianelle che arrivano ai tre quarti della lunghezza a partire dal tallone, quasi inesistente; lo spessore della lama è pressoché uniforme da mm3,35 al tallone a 3,21 al termine delle pianelle. Il peso è di gr 619. Il fodero, in cuoio riprende la forma del machete e contiene interamente la lama, lasciando scoperto il manico. Il peso dell’utensile col fodero è di gr 779. L’acciaio è al carbonio e risente abbastanza della ruggine, anche per l’uso stressante cui è spesso sottoposto il mio machete, usato assai sovente per uso agricolo.
Come si ricava dai dati e dalle dimensioni, e ben si vede dalle foto, l’aspetto e la sostanza dei due utensili sono identici. In tutti e due la finitura è inesistente, a riprova della destinazione militare ed agricola.
Passo ora a descrivere due piccoli machete, il primo, spagnolo, ha la forma che ricorda molto quella dei fratelli maggiori, il secondo, italiano, ha linee più da coltello a lama fissa, in particolare il “Bowie”. MUELA 1980
Proprio per una questione di portabilità nelle mie uscite sui torrenti di montagna, intorno al 1980 mi decisi ad acquistare il machete piccolo della ditta MUELA, attirato anche dalla finitura impeccabile e dalle linee aggraziate ed eleganti. La Muela è una fabbrica spagnola ben conosciuta a livello internazionale per una abbondante produzione di ferri taglienti con elevato rapporto qualità-prezzo, ponendosi in una fascia medio bassa di costo, e medio alta di qualità.
Le linee di questo utensile sono in piccolo quelle del machete classico a punta tondetta, anche se rispetto ai precedenti la punta è ben più acuminata; La lunghezza totale è di cm 34,5, di cui cm 13 di manico e cm 21,5 di lama; costruzione a Full-Tang con manico formato da due guance in multistrato di legno (iroko o mogano) ben resistente all’umidità, fermate sul codolo con tre viti passanti (maschio-femmina) di ottone a testa piana, incassate nel legno. Nel manico si trova il consueto foro passante per il lacciolo di sicurezza; all’altezza del tallone la parte inferiore dell’impugnatura presenta una mezza guardia, sporgente in avanti, mentre il codolo piega verso il basso in una leggera curva per stabilizzare la presa. Fra la guardia e il codolo, il manico si presenta dritto nel lato della costola, convesso nel lato inferiore. La lama, in acciaio 440 inox, ha in costola uno spessore di ben mm 5,50, che si assottiglia a mm 5,32 a 3 centimetri dalla punta; sono presenti sia il tallone che le pianelle; l’angolo fra la costola e le pianelle è leggermente arrotondato. . Il dorso quasi rettilineo per i due terzi si alza a formare una curva per scendere poi verso la punta rialzata: in questo tratto è presente un deciso controfilo non affilato. Al di sopra del tallone il tagliente è finemente seghettato per cm 3, poi prosegue liscio con taglio a V sino alla punta, preceduta da una ampia curva; la sezione della lama è rettangolare con cuneo. La lama non presenta alcuna incisione, mentre nel manico è incastonato un cerchietto smaltato con fondo verde all’interno del quale due lettere dorate M sovrapposte sovrastano la testa stilizzata di un cervo, rappresentante il logo della Muela. LOGO MUELA
La finitura del manico, in compensato marino, è satinata, mentre la lama è lucidata a specchio. Il peso del machete è di gr 480 senza fodero, gr 614 col fodero. Quest’ultimo si presenta in una abbastanza inconsueta forma rettangolare, in cuoio di buono spessore, di colore neutro, con passante per la cintura e cinturino di chiusura fermato da un bottone automatico. FOX TREKKING KNIFE MOD . 685 2005
Completamente diverso nella forma è l’ultimo machete denominato TREKKING KNIFE, prodotto in Italia dalla ditta FOX di Maniago, che, come la ditta spagnola, si pone ad un ottimo rapporto qualità-prezzo; e non a caso proprio la Fox è una delle aziende più presenti ed apprezzate nel campo della coltelleria tecnica e sportiva. Le stesse linee di questo utensile ne denunciano la progettazione in un’epoca più recente degli altri. E’ bene subito rilevare come la FOX non abbia lesinato sul materiale per conferire al machete solidità, robustezza ed eleganza. Il Trekking della Fox è la versione civile di quello in dotazione all’Aviazione Leggera del nostro Esercito, e come tale è destinato fra l’altro alle squadre della Protezione Civile, come utensile di pronto impiego e dalle specifiche caratteristiche d’intervento, di soccorso. Quindi non solo le ridotte dimensioni in lunghezza, ma soprattutto un ottimo bilanciamento consentono a questo coltello-machete prestazioni ottenibili solo con un arnese di lunghezza almeno doppia. I test effettuati dalla casa costruttrice hanno confermato la capacità di taglio di una lamiera di auto. La costruzione è full tang, come tutti gli altri esemplari, anche per facilitare la sostituzione delle guance eventualmente danneggiate. La lunghezza totale è di cm 35, di cui cm 12,5 di manico e cm 22,5 di lama. Il manico presenta due guance in micarta nera multistrato, fermate da tre ribattini di ottone incassati a filo, e al calcagno il foro per il laccio di sicurezza è protetto da un tubetto di ottone, anch’esso incassato a filo nelle guance. Alla sommità del manico, alla base del tallone, troviamo una solida guardia, formata da una barra di acciaio inox 430, piegata ad “esse”, spessa mm 5, per conferire sicurezza alle operazioni di taglio. Se è comune trovare un’elsa siffatta nei “bowie”, non altrettanto lo è nel machete classico. Anche la forma della lama differisce da quelle “ordinarie” dell’utensile latino-americano, essendo realizzata a goccia, “clip point”, con un discreto “petto” nel lato del tagliente, mentre il dorso è ben angolato ad un terzo dalla punta, con un controfilo assai pronunciato, non affilato. La lama presenta un tallone di generose dimensioni e pianelle che terminano a cm 2,5 dalla punta acuminata, è realizzata in acciaio 440A, durezza Hrc 55-57, inox molto spesso utilizzato per utensili da impiegare in località umide, per la sua nota resistenza agli attacchi della ruggine. Lo spessore della lama è di mm 4,79 al tallone e mm 4,69 alla estremità delle pianelle; la larghezza al tallone è di mm 36, e nel punto più lago è di mm 56; la sezione è rettangolare con cuneo, il tagliente liscio a V, particolarmente affilato; l’angolo fra la costola e le pianelle non è arrotondato. Il calcagno presenta un “becco” rivolto verso il basso per favorire l’ergonomicità dell’impugnatura, mentre il dorso ed il “sotto” del manico sono dritti e paralleli fra loro. Il baricentro del Trekking è posto all’estremità superiore del tallone. La finitura del manico di micarta assicura una buona presa; la lama è finemente satinata e sul lato sinistro presenta l’incisione:”FOX art. 685”e sotto “Italy 440”. Il peso del Trekking è di gr 523, senza fodero, e gr 665 con fodero: quest’ultimo è realizzato in cuoio nero, spartano ma funzionale, con cinturino di fermo a bottone automatico, e passante per la cintura di cm 7. Per completezza d’informazione, fra i tanti modelli di machete prodotti dalla Fox vi è il “fratello” del modello 685, fin qui esaminato: è il modello 684, anch’esso chiamato Trekking, dotato di una lama di forma simile a quella del Muela.
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QUATTRO MODELLI A CONFRONTO I QUATTRO MACHETE
Il machete o macete è un pesante e lungo coltello ad un taglio di origine latino-americana usato per la pulizia del sottobosco ed in agricoltura, specie per recidere la canna da zucchero. La lama è lunga dai 32 ai 60 centimetri, cui segue una impugnatura quasi cilindrica di circa cm 13. Due sono le forme principali della punta: a)” rovesciata” e b)“tondetta”. In tutti e due i tipi il filo del tagliente nell’ultimo terzo della lama è curvo, e forma il cosiddetto “petto”, ma mentre nella punta rovesciata la costola si presenta quasi rettilinea e quindi forma col filo un angolo acuto, così da poter usare l’attrezzo come arma “da punta e da taglio”, nella punta tondetta costola e tagliente presentano un profilo pressoché simmetrico, risultando questo tipo di utensile adatto solo al taglio, in considerazione della scarsa o nulla acutezza della punta. La costola ed il tagliente di questo ultimo tipo sono quasi paralleli per i tre quarti della lunghezza per poi allargarsi a forma di goccia, riunendosi quindi nella punta, un poco rialzata rispetto alla mezzeria.
Per i medesimi scopi, disboscamento e taglio del sottobosco, in Italia viene usato un diverso tipo di utensile: la roncola, che, se fornita di una cresta o penna tagliente sul dorso, si chiama pennato.
Innumerevoli sono le varianti locali delle roncole e dei pennati, che differiscono da località a località per forma e dimensioni, seguendo una tradizione secolare, destinata però a spengersi in breve tempo per la scomparsa quasi totale dei fabbri, che di padre in figlio, si passavano l’arte dei ferri taglienti. Si pensi che nella sola Toscana sono note ben sedici forme di roncole e pennati, che salgono a trentaquattro se si considerano i territori confinanti.
Allora a cosa si deve la diffusione abbastanza ampia di un utensile d’oltre oceano? Due posssono essere i motivi. L’esercito americano, sino almeno dal 1939, era munito di tali strumenti, che con la seconda guerra mondiale vennero portati anche in Italia, dove, nel dopoguerra alcuni fabbricanti di ferri taglienti, a Maniago ed a Scarperia, cominciarono a produrne delle copie assai fedeli. Da notare che nei cataloghi delle ditte di Scarperia non se ne trova traccia fino agli anni sessanta. In secondo luogo il machete ha incontrato una discreta diffusione fra i cacciatori ed in genere fra chi pratica sport al’aria aperta, perché di minore ingombro rispetto alla roncola. Di minore ingombro, è vero, ma di maggiore lunghezza. Per questo nell’uso outdoor si affermano, sin dagli anni ’80 del secolo scorso, modelli di machete più corti e un poco più leggeri, magari con spessore della lama maggiorato rispetto ai modelli grandi, per garantire uguale robustezza e potenza di colpo. LEGITIMUS DELLA COLLINS & CO –ESERCITO USA 1940
Il machete più vecchio della mia collezione è proprio uno di quelli dell’esercito americano, lasciato in Italia alla fine della guerra; purtroppo il fodero originale è andato perduto, e nonostante gli anni e l’uso, ha ancora un discreto aspetto. Sul tallone della lama troviamo incise a pressa le seguenti iscrizioni: “disegno di una corona a cinque punte stondate”, sotto “LEGITIMUS”, sotto “COLLINS & CO”, sotto “MADE IN USA”, sotto” N° 128”, e sotto infine “1940”.
La corona è il logo della ditta costruttrice, Collins & Co, il n° 128 era il modello in dotazione all’epoca (1940) all’esercito USA. L’utensile ha una lunghezza di cm 49,5 in totale, di cui cm 12 di manico e cm 37,5 di lama; la costruzione è full tang ( il codolo segue cioè la sagoma dell’impugnatura ed è tutto visibile fra le guance), ed il manico è realizzato con due guance semicilindriche di spesso corno bovino nero, unite al codolo a mezzo di 4 ribattini di ottone; all’estremità (calcagno) il manico forma un “becco” per favorire una solida presa. Sempre nel calcagno è realizzato un foro passante per mettere il lacciolo di cuoio. La lama priva di pianelle, presenta al tallone uno spessore di mm 4,35, e si assottiglia progressivamente verso la punta, raggiungendo ai tre quarti lo spessore di mm 2,62; la punta è tondetta. Il peso del machete è di gr 718. Dalle seppur lievi tracce di ruggine presumo che l’acciaio usato sia al carbonio (non inox) TONERINI 1971
Il secondo machete è stato realizzato dalla ormai purtroppo estinta ditta Tonerini di Scarperia, ove l’ho acquistato nel1971, ed è una copia assai fedele di quello americano. Lunghezza totale cm 49,5 di cui cm 37 di lama e cm 12,5 di manico; come il precedente è Full-Tang ed il manico è realizzato con due guance semicilindriche di legno, piallate ai lati, e fissate al codolo con 3 ribattini di ottone. Il calcagno non presenta la sporgenza a becco, ed anche qui troviamo il foro passante per il laccio di sicurezza. La lama, priva di marchi o iscrizioni, presenta due pianelle che arrivano ai tre quarti della lunghezza a partire dal tallone, quasi inesistente; lo spessore della lama è pressoché uniforme da mm3,35 al tallone a 3,21 al termine delle pianelle. Il peso è di gr 619. Il fodero, in cuoio riprende la forma del machete e contiene interamente la lama, lasciando scoperto il manico. Il peso dell’utensile col fodero è di gr 779. L’acciaio è al carbonio e risente abbastanza della ruggine, anche per l’uso stressante cui è spesso sottoposto il mio machete, usato assai sovente per uso agricolo.
Come si ricava dai dati e dalle dimensioni, e ben si vede dalle foto, l’aspetto e la sostanza dei due utensili sono identici. In tutti e due la finitura è inesistente, a riprova della destinazione militare ed agricola.
Passo ora a descrivere due piccoli machete, il primo, spagnolo, ha la forma che ricorda molto quella dei fratelli maggiori, il secondo, italiano, ha linee più da coltello a lama fissa, in particolare il “Bowie”. MUELA 1980
Proprio per una questione di portabilità nelle mie uscite sui torrenti di montagna, intorno al 1980 mi decisi ad acquistare il machete piccolo della ditta MUELA, attirato anche dalla finitura impeccabile e dalle linee aggraziate ed eleganti. La Muela è una fabbrica spagnola ben conosciuta a livello internazionale per una abbondante produzione di ferri taglienti con elevato rapporto qualità-prezzo, ponendosi in una fascia medio bassa di costo, e medio alta di qualità.
Le linee di questo utensile sono in piccolo quelle del machete classico a punta tondetta, anche se rispetto ai precedenti la punta è ben più acuminata; La lunghezza totale è di cm 34,5, di cui cm 13 di manico e cm 21,5 di lama; costruzione a Full-Tang con manico formato da due guance in multistrato di legno (iroko o mogano) ben resistente all’umidità, fermate sul codolo con tre viti passanti (maschio-femmina) di ottone a testa piana, incassate nel legno. Nel manico si trova il consueto foro passante per il lacciolo di sicurezza; all’altezza del tallone la parte inferiore dell’impugnatura presenta una mezza guardia, sporgente in avanti, mentre il codolo piega verso il basso in una leggera curva per stabilizzare la presa. Fra la guardia e il codolo, il manico si presenta dritto nel lato della costola, convesso nel lato inferiore. La lama, in acciaio 440 inox, ha in costola uno spessore di ben mm 5,50, che si assottiglia a mm 5,32 a 3 centimetri dalla punta; sono presenti sia il tallone che le pianelle; l’angolo fra la costola e le pianelle è leggermente arrotondato. . Il dorso quasi rettilineo per i due terzi si alza a formare una curva per scendere poi verso la punta rialzata: in questo tratto è presente un deciso controfilo non affilato. Al di sopra del tallone il tagliente è finemente seghettato per cm 3, poi prosegue liscio con taglio a V sino alla punta, preceduta da una ampia curva; la sezione della lama è rettangolare con cuneo. La lama non presenta alcuna incisione, mentre nel manico è incastonato un cerchietto smaltato con fondo verde all’interno del quale due lettere dorate M sovrapposte sovrastano la testa stilizzata di un cervo, rappresentante il logo della Muela. LOGO MUELA
La finitura del manico, in compensato marino, è satinata, mentre la lama è lucidata a specchio. Il peso del machete è di gr 480 senza fodero, gr 614 col fodero. Quest’ultimo si presenta in una abbastanza inconsueta forma rettangolare, in cuoio di buono spessore, di colore neutro, con passante per la cintura e cinturino di chiusura fermato da un bottone automatico. FOX TREKKING KNIFE MOD . 685 2005
Completamente diverso nella forma è l’ultimo machete denominato TREKKING KNIFE, prodotto in Italia dalla ditta FOX di Maniago, che, come la ditta spagnola, si pone ad un ottimo rapporto qualità-prezzo; e non a caso proprio la Fox è una delle aziende più presenti ed apprezzate nel campo della coltelleria tecnica e sportiva. Le stesse linee di questo utensile ne denunciano la progettazione in un’epoca più recente degli altri. E’ bene subito rilevare come la FOX non abbia lesinato sul materiale per conferire al machete solidità, robustezza ed eleganza. Il Trekking della Fox è la versione civile di quello in dotazione all’Aviazione Leggera del nostro Esercito, e come tale è destinato fra l’altro alle squadre della Protezione Civile, come utensile di pronto impiego e dalle specifiche caratteristiche d’intervento, di soccorso. Quindi non solo le ridotte dimensioni in lunghezza, ma soprattutto un ottimo bilanciamento consentono a questo coltello-machete prestazioni ottenibili solo con un arnese di lunghezza almeno doppia. I test effettuati dalla casa costruttrice hanno confermato la capacità di taglio di una lamiera di auto. La costruzione è full tang, come tutti gli altri esemplari, anche per facilitare la sostituzione delle guance eventualmente danneggiate. La lunghezza totale è di cm 35, di cui cm 12,5 di manico e cm 22,5 di lama. Il manico presenta due guance in micarta nera multistrato, fermate da tre ribattini di ottone incassati a filo, e al calcagno il foro per il laccio di sicurezza è protetto da un tubetto di ottone, anch’esso incassato a filo nelle guance. Alla sommità del manico, alla base del tallone, troviamo una solida guardia, formata da una barra di acciaio inox 430, piegata ad “esse”, spessa mm 5, per conferire sicurezza alle operazioni di taglio. Se è comune trovare un’elsa siffatta nei “bowie”, non altrettanto lo è nel machete classico. Anche la forma della lama differisce da quelle “ordinarie” dell’utensile latino-americano, essendo realizzata a goccia, “clip point”, con un discreto “petto” nel lato del tagliente, mentre il dorso è ben angolato ad un terzo dalla punta, con un controfilo assai pronunciato, non affilato. La lama presenta un tallone di generose dimensioni e pianelle che terminano a cm 2,5 dalla punta acuminata, è realizzata in acciaio 440A, durezza Hrc 55-57, inox molto spesso utilizzato per utensili da impiegare in località umide, per la sua nota resistenza agli attacchi della ruggine. Lo spessore della lama è di mm 4,79 al tallone e mm 4,69 alla estremità delle pianelle; la larghezza al tallone è di mm 36, e nel punto più lago è di mm 56; la sezione è rettangolare con cuneo, il tagliente liscio a V, particolarmente affilato; l’angolo fra la costola e le pianelle non è arrotondato. Il calcagno presenta un “becco” rivolto verso il basso per favorire l’ergonomicità dell’impugnatura, mentre il dorso ed il “sotto” del manico sono dritti e paralleli fra loro. Il baricentro del Trekking è posto all’estremità superiore del tallone. La finitura del manico di micarta assicura una buona presa; la lama è finemente satinata e sul lato sinistro presenta l’incisione:”FOX art. 685”e sotto “Italy 440”. Il peso del Trekking è di gr 523, senza fodero, e gr 665 con fodero: quest’ultimo è realizzato in cuoio nero, spartano ma funzionale, con cinturino di fermo a bottone automatico, e passante per la cintura di cm 7. Per completezza d’informazione, fra i tanti modelli di machete prodotti dalla Fox vi è il “fratello” del modello 685, fin qui esaminato: è il modello 684, anch’esso chiamato Trekking, dotato di una lama di forma simile a quella del Muela.
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