La Taccola che non ti aspetti
Inviato: 29/10/2012, 18:09
Quando si è birdwatcher da balcone, pigri come il sottoscritto, difficilmente si vincerà il "Big Year" ( la competizione ornitofila narrata nel bel libro - film "Un anno da leoni" ), ma si è portati ad accontentarsi molto anche sul livello di "eccezionalità" delle osservazioni effettuate; per questo motivo forse diventa importante avere tanti binocoli, almeno si finisce per vedere in modo un po' diverso le stesse cose di sempre .
In questo filone di eccezionalità ordinaria ( si badi bene, non di ordinaria eccezionalità ) si situa anche l'osservazione che ho fatto oggi nel primo pomeriggio: mentre passeggiavo sul mio lungo balcone per cogliere qualche raggio del bel sole odierno, anche se freddino, per godere del panorama con uno dei miei ultimi "giocattolini": il Leica Ultravid 10x25, ho scorto sull'antenna di uno dei vicini una sagoma di volatile leggermente fuori dell'ordinario.
Non era un piccione: troppo scuro; non era una cornacchia grigia: troppo piccolo e monocromatico; certamente non una delle solite colorate gazze... e allora?
Alla distanza, nel Leica, era evidente che il soggetto era un corvide, ma non l'onnipresente cornacchia grigia; bisognava avvicinare di più il soggetto.
Ecco allora far scendere in campo il Miyauchi Pleides ( per cui non ringrazierò mai abbastanza Piero Pignatta ), con i suoi 22 ingrandimenti, praticamente perfetti , ecco delineare benissimo il soggetto nei minimi particolari: piumaggio del corpo scuro, testa e coda più nerastre, zampette nere, becco solido ma non pronunciato o colorato come nei corvi o nei gracchi, iride dell'occhio gialla.
Siccome come riconoscitore valgo poco ha creduto meglio consultare al volo la guida poket della Muzio ( in attesa che Abramo mi procuri la Collins in italiano ), ed ecco svelato definitivamente il "minuscolo" mistero: si trattava di una giovane Taccola, un po' arruffata e forse anche spaesata, visto che mi ha usato la gentilezza di restare posata abbastanza allungo per osservarla con due binocoli, riconoscerla e poi fotografarla, giusto per lasciarmi un tangibile ricordo.
Le foto che vi metto sono quello che sono ( poco ), voi cercate di essere un filo indulgenti, tenendo presente il materiale fotografico non da top level, e la mia non sufficinete abilità a maneggiare una focale equivalente da 1000mm, a mano "semi" libera e dovendo pure mettere a fuoco manualmente ( onestamente chiedere alla modella di aspettare anche che tirassi fuori un secondo cavalletto per la macchina fotografica... mi sembrava decisamente troppo )
Almeno le immagini mi permettono di condividere il fatto con voi, sempre se vi interessa questa cosa, e soprattutto di correggermi se ho sbagliato a riconoscere il soggetto
Alla fine l'importante e anche sapersi accontentare
In questo filone di eccezionalità ordinaria ( si badi bene, non di ordinaria eccezionalità ) si situa anche l'osservazione che ho fatto oggi nel primo pomeriggio: mentre passeggiavo sul mio lungo balcone per cogliere qualche raggio del bel sole odierno, anche se freddino, per godere del panorama con uno dei miei ultimi "giocattolini": il Leica Ultravid 10x25, ho scorto sull'antenna di uno dei vicini una sagoma di volatile leggermente fuori dell'ordinario.
Non era un piccione: troppo scuro; non era una cornacchia grigia: troppo piccolo e monocromatico; certamente non una delle solite colorate gazze... e allora?
Alla distanza, nel Leica, era evidente che il soggetto era un corvide, ma non l'onnipresente cornacchia grigia; bisognava avvicinare di più il soggetto.
Ecco allora far scendere in campo il Miyauchi Pleides ( per cui non ringrazierò mai abbastanza Piero Pignatta ), con i suoi 22 ingrandimenti, praticamente perfetti , ecco delineare benissimo il soggetto nei minimi particolari: piumaggio del corpo scuro, testa e coda più nerastre, zampette nere, becco solido ma non pronunciato o colorato come nei corvi o nei gracchi, iride dell'occhio gialla.
Siccome come riconoscitore valgo poco ha creduto meglio consultare al volo la guida poket della Muzio ( in attesa che Abramo mi procuri la Collins in italiano ), ed ecco svelato definitivamente il "minuscolo" mistero: si trattava di una giovane Taccola, un po' arruffata e forse anche spaesata, visto che mi ha usato la gentilezza di restare posata abbastanza allungo per osservarla con due binocoli, riconoscerla e poi fotografarla, giusto per lasciarmi un tangibile ricordo.
Le foto che vi metto sono quello che sono ( poco ), voi cercate di essere un filo indulgenti, tenendo presente il materiale fotografico non da top level, e la mia non sufficinete abilità a maneggiare una focale equivalente da 1000mm, a mano "semi" libera e dovendo pure mettere a fuoco manualmente ( onestamente chiedere alla modella di aspettare anche che tirassi fuori un secondo cavalletto per la macchina fotografica... mi sembrava decisamente troppo )
Almeno le immagini mi permettono di condividere il fatto con voi, sempre se vi interessa questa cosa, e soprattutto di correggermi se ho sbagliato a riconoscere il soggetto
Alla fine l'importante e anche sapersi accontentare