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Si Vincenzo sono del tuo stesso parere riguardo anche al miglioramento che dovrebbe avere con il trattamento antiriflesso, però è anche vero come dice Katarn bisogna valutare anche i costi.
Se un cinesone completo costa sui 400 € possiamo dire che l'ottica non costi più di 200€.
Quindi bisogna fare il confronto fra il costo di un'ottica blasonata in cella e un rigenerato completo di trattamento.
Diciamo anche che la probabilità di trovare un buon cinese non sono alte per il fatto che vengono sfornati e venduti senza un gran controllo di qualità, per cui bisogna anche essere fortunati come lo è stato Baroni con il suo.
Alla fine di tutto il percorso però l'obiettivo non sarà più un cinesone.
Maurizio

Quello senza dubbio, non sarà più un cinese. Se mi è permesso chiederlo, quante ore ci vogliono per il tutto?

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Kyle Katarn ha scritto:Quello senza dubbio, non sarà più un cinese. Se mi è permesso chiederlo, quante ore per il tutto?

dipende dalla consistenza del tipo di antiriflesso.
Diciamo che concorrono dalle cinque alle sette ore a superficie.

E le superfici che fai sono 3 o 4?

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Kyle Katarn ha scritto:E le superfici che fai sono 3 o 4?

Proprio la settimana scorsa ho rigenerato r3 del mio F. 5 che era l'ultima superficie
che mi era rimasta, inoltre ho ricalcolato gli spessorini.
Ora mi e' rimasto da verificare se ci sono stati miglioramenti.

Dopo aver rigenerato anche R3 la sera del 23 ottobre ho fatto diversi scatti alla luna.
Il seeing era discreto ma non so se paragonabile alle foto precedenti; in ogni caso non vedo una grossa differenza fra queste e le altre immagini, di sicuro non è peggiorato.

scatto singolo a F. 5:
http://s10.postimg.org/bfcwjbbmg/luna_c ... e_6939.jpg

mosaico di due scatti singoli con barlow baader FFC (F. 10):
http://s23.postimg.org/tg5ri1v3d/mosaic ... 6_6961.jpg

Aspetto un parere di chi ha la vista migliore della mia e più esperienza di osservazione di particolari lunari.

Maurizio

Usando queste foto non si può dire, secondo me, se c'è o meno una differenza. Quello che si potrebbe fare in questi casi è una ripresa su un target di contrasto, illuminato artificialmente, prima e dopo la cura, ma così è praticamente impossibile. Parere personale, naturalmente.

In effetti fare una valutazione con due immagini realizzate in
diverse serate non e' ideale.
Avrei dovuto fare delle foto prima e dopo la lavorazione utilizzando le griglie Argentieri che
ho realizzato qualche anno fa.
Purtroppo abito al terzo piano in citta' e avrei dovuto spostarmi con tutta la strumentazione in zona aperta con almeno un centinaio di metri a disposizione.
In questo modo probabilmente sarei riuscito fare una valutazione.

aggiornamento al volo:
ho fatto un ronchi test al rigenerato con sorgente lontana; compare un po di turbolenza e dei chiaroscuri dovuti al movimento d'aria di camini nelle vicinanze.

ronchi da 10 righe/mm

Ciao, me lo spiegheresti? Non so interpretarlo....

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ciao
Quando le righe sono diritte è un buon segno perchè vuol dire che i difetti zonali o marginali sono molto contenuti o assenti.
Qui trovi una buona spiegazione con esempi:
http://www.grattavetro.it/introduzione- ... di-ronchi/

Maurizio

Beh allora direi che va molto bene!

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Grande risorsa la superlucidatura ed un grande maestro come FOR MA l'ha eseguita sicuramente al TOP.

Io ho avuto il privilegio di possedere vari INTES ED INTES MICRO, sia RUMAK che MAK NEWTON, notoriamente ...SUPERLUCIDATI... e tutti avevamo un costrasto sbalorditivo a dispetto del fatto che fossero degli ostruiti.

Oggi mi è rimasto solo un INTES MICRO ALTER M 615 da 152/2250mm ad f15 e manco a dirlo, ha un contrasto micidiale.

Per vedere se uno strumento ha un grande contrasto, io uso i pannelli fotovoltaici a circa 100 metri di distanza.

Le righine di silicio grigio scuro su grigio scuro sono di difficilissima visione e su quei pannelli alcuni telescopi si sono rivelati dei falchi, mentre troppi altri avevano il prosciutto sull'obbiettivo.

ciao Giovanni non esageriamo con i complimenti!
In ogni caso la lucidatura fine può cambiare di parecchio la resa dello stesso strumento.
Me ne sono accorto con l'esperimento che ho fatto sul mio cinesone... tutto un altro strumento nonostante non ci sia più il trattamento antiriflesso.
Per quanto riguarda la valutazione del contrasto, mi ricordo che qualche anno fa misi in rete le griglie Argentieri con tonalità di grigi; non hai la possibilità di provare con queste?

Ciao MAURIZIO, si me le stampai e le ho ancora le tue griglie ARGENTIERI, ma ormai ho tutta una serie di bersagli tecnici al NORD del mio BALCONE, dove con la massima calma e comfort della postazione domestica, faccio dei test di contrasto, sia singoli che come parallelo fra due oppure tre strumenti contemporaneamente, tanto per azzerare le problematiche del seeing.

Lo strumento più impressionante come contrasto che ho mai testato su quei pannelli fotovoltaici è stato l'INTES MICRO MN 76 DX, un contrasto addirittura brutale, dove altri telescopi mostano una incerta melassa se va bene e nulla se va male.

Anche il C11 CPC HD ha un buon contrasto, ma secondo me non vale, il diametro è troppo grande e diverso dai comuni rifrattori da 120mm-150mm.

Io invece non sono un estimatore dell'uso dei bersagli terrestri per valutare i telescopi perché essendo progettati per focalizzare un fronte d'onda piano nel momento in cui vengono puntati su oggetti terrestri e li si fa perciò lavorare su fronti d'onda sferici, si introducono delle aberrazioni che possono falsare i risultati in dipendenza dallo schema ottico del telescopio. Inoltre i test in terrestre, soprattutto quelli di contrasto, oltre che dalla distanza dipendono anche dell'illuminazione del bersaglio.

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Quoto Raffaello e aggiungo anche gli inevitabili effetti della turbolenza diurna.

per i bersagli terrestri: solo se sono posti a distanze sufficientemente lunghe vanno bene, c'è una tabellina sul Suiter.... Per l'illuminazione degli stessi: ovviamente sono significativi confronti fatti nello stesso istante (e quindi a parità di illuminazione) , confronti fatti a distanza di tempo effettivamente possono dipendere troppo dalla diversità di condizioni..

per il Ronchi: con sorgente all'infinito, non è sufficientemente sensibile per valutare la sferica in un f/5, ok invece per gli errori zonali se sono macroscopici . Il link postato sopra si riferisce però al Ronchi usato al centro di curvatura che è tutto un altro discorso ...

ma visto che il tema è quello della superlucidatura sarebbe forse stato più indicato eseguire un test di Focault o un contrasto di fase prima del "trattamento" e dopo per vedere le differenze a livello di rugosità ..

quando partii per rilucidare questo doppietto che mi era stato regalato non era certo mia intenzione porlo a confronto con altri rifrattori dello stesso modello.
Quando pero' Vincenzo ci guardo' dentro rimase meravigliato e solo a quel punto ci venne voglia di fare dei confronti in parallelo con un altro cinesone F.5.
Il confronto fu fatto con un 150 f.5 asferico assieme a Vincenzo e a Baroni che valutarono il mio leggermente superiore nonostante fosse rilucidato solo su tre superfici.
Attualmente è rilucidato su tutte e 4 le superfici.
Appena avro' tempo sicuramente farò un Focault ma a quel punto ci vorrebbe un originale senza rilucidatura a confronto.

Il 150 del test era il mio ma non è asferico

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Giusto, era il tuo.
Ho scritto che era asferico perchè quando vennero Vincenzo e Cesare Baroni mi dissero che era un celestron asferico.

Si si lo so, ma il 150 f5 non è asferico, anche io lo pensavo ma celestron ni ha confermato che tra gli acro solo gli f8 lo sono

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ok perfetto.
Allora l' F. 8 di Baroni potrebbe essere asferico?

No Cesare ha l'f8 come il mio che è skywatcher, solo i celestron hanno lenti asferiche.
C'è da dire che il suo è andato in mano a Davide Dal Prato ( che per me è un artista ) per una messa a punto e, rispetto al mio è superiore pur essendo lo stesso vetro

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