Double-stacking col Daystar Quark

Osservazioni del Sole e del Sistema Solare, del cielo profondo, di comete e quant'altro sopra le nostre teste
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Angelo Cutolo

Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da Angelo Cutolo »

Infatti il quark standard ritengo vada bene in visuale su telescopi fino a 500 mm di focale (450 mm se vuoi un po di spazio intorno al sole), proprio perché (sempre secondo me) i due metri abbondanti di focale risultanti sono il max gestibile (e per avere il Sole tutto nel campo), questo ripeto in visuale, in fotografia il "pompaggio" della focale data dalla barlow 4,3x invece fa gioco all'imager per la ripresa dei dettagli senza ulteriori aggiuntivi ottici.

Per te il combo sarebbe veramente utile, avendo tu degli strumenti "lunghi" (come il tuo ottimo TMB), sarebbe un accessorio ben piu versatile dello "standard" prezzo è praticamente lo stesso di quest'ultimo e poi sono sicuro che lo riusciresti a vendere senza troppi problemi per ricuperare almeno i 2/3 se non addiritture i 3/4 del budget.



Ps.: Cosa sarebbe una DCV?
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Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da Acronauta »

Angelo Cutolo ha scritto:Ps.: Cosa sarebbe una DCV?
una lente semplice biconcava come queste della Edmund. Ne uso una uguale, ma in quarzo, per l'imaging di Venere in UV. Nel caso del Quark è sufficiente che non la si metta troppo vicino al fuoco primario dell'obiettivo, bisogna fare due conticini ma non è un problema.
ToolMayNARD
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Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da ToolMayNARD »

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Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da Acronauta »

Quelle per l'UV ? Sì, sono loro, e queste

http://www.edmundoptics.com/optomechani ... unts/1964/

sono le celle con doppio filetto T dove vanno inserite. Il tipo di cella dipende dallo spessore della lente. Ci sono anche quelle con attacco C.
Angelo Cutolo

Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da Angelo Cutolo »

Quindi queste DCV fungerebbero sia da barlow che da UV-IR cut?
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Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da Acronauta »

No, sono perfettamente trasparenti all'UV quindi sono adatte per funzionare da barlow a queste lunghezze d'onda e sono decisamente migliori delle barlow convenzionali che invece sono progettate per il giallo-verde. Quello che può interessare col quark combo per portare il cono di luce a f/15 o più sono le altre DCV perché interessando solo una precisa lunghezza d'onda non ha importanza che non siano acromatiche e d'altra parte è meglio non mettere un doppietto cementato vicino al fuoco primario.
Angelo Cutolo

Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da Angelo Cutolo »

Non le conoscevo, bei prodotti.
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Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da antonello »

Ho fatto un po' di esperienza, negli ultimi anni, nella sperimentazione di soluzioni alternative a quelle commerciali per la messa a punto di strumenti astronomici e posso qui suggerire almeno due risultati utili.

Per quanto riguarda gli ERF, pur avendo un Baader C di generoso diametro, ho trovato migliore (per piccoli strumenti) la combinazione Rosso RG 630 + IR-UV Cut, sia dal punto di vista della curva di trasmissione (su cui non posso entrare nei dettagli, ma tutto dimostrabile da sperimentazioni con uno spettro-fotometro) e dal punto di vista economico. Spendere 250 euro per un ERF Baader, se serve solo un ERF da 50 mm, mi pare uno sperpero, quando con pochi euro si può acquistare un filtro rosso B+W 091 (o un rosso #25) da accoppiare ad un tradizionale IR-UV Cut da 2" di qualità.

Per quanto riguarda l'utilizzo di un sistema ottico SEMPLICE per estendere la focale nativa di uno strumento in ambito solare, così come prospettato da Raf, concordo che in monocromatico è meglio avere meno lenti possibili. Controproducente è non solo la Barlow, ma persino una semplice acromatica. La lente ideale, tuttavia, NON è la biconcava, ma la PIANO-CONCAVA.
Come chiunque può verificare (e il discorso è generalizzabile a tutti gli schemi ottici e ai vari ingrandimenti), utilizzando una lente Piano-Concava, con il lato piano verso l'obiettivo, si ha praticamente sempre la migliore qualità ottica.
In allegato potete vedere gli spot relativi alle tre combinazioni: Concava-Piana, Biconcava e Piano-Concava (l'obiettivo è a sinistra), nell'ipotesi di uno strumento con lente ideale (perfect lens) da 150 mm di diametro e 1500 mm di focale, con una lente negativa da -150 mm utilizzata per avere 2X e per il campo di 30' (ovvero il diametro solare). I risultati rimangono più o meno gli stessi al variare della focale nominale dell'obiettivo, della lente negativa e dell'ingrandimento, nei range di nostro interesse.
Naturalmente, costa poco verificare caso per caso il risultato, prima di comprare la lente.
Allegati
concava_piana.jpg
biconcava.jpg
piano_concava.jpg
Angelo Cutolo

Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da Angelo Cutolo »

antonello ha scritto:Per quanto riguarda gli ERF, pur avendo un Baader C di generoso diametro, ho trovato migliore (per piccoli strumenti) la combinazione Rosso RG 630 + IR-UV Cut, sia dal punto di vista della curva di trasmissione (su cui non posso entrare nei dettagli, ma tutto dimostrabile da sperimentazioni con uno spettro-fotometro) e dal punto di vista economico. Spendere 250 euro per un ERF Baader, se serve solo un ERF da 50 mm, mi pare uno sperpero, quando con pochi euro si può acquistare un filtro rosso B+W 091 (o un rosso #25) da accoppiare ad un tradizionale IR-UV Cut da 2" di qualità.
E' interessante il tuo discorso, ne approfitto per qualche domanda.
A giudicare dalla curva risultante, la finestra è discretamente "stretta" (ho utilizzato le curve dei baader 630 nm e UV-IR cut) e ben centrata sull'Halfa.
Red 630 nm + UV-IR cut.jpg
• La cosa la ritieni utilizzabile per strumenti fino a quale diametro?
• Oltre al diametro, questa soluzione ha limitazioni riguardo al rapporto focale dello strumento utilizzato, deve magari essere un rapporto disteso, ho va bene anche un corto?
• I due filtri vanno bene accoppiati con bf di qualsiasi diametro o vi sono limitazioni?
antonello
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Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da antonello »

Angelo, come sai un ERF è solo un filtro con banda limitata intorno all’H-alpha (con il taglio della trasmissione della restante banda, infrarosso compreso). Baader ha fatto questo con due trattamenti dicroici, uno per la banda intorno alla riga alpha dell’idrogeno e l’altro per il taglio dell’ultravioletto e dell'infrarosso (UV-IR cut). Lo stesso risultato può essere ottenuto con la sovrapposizione di due differenti filtri, per esempio un filtro rosso ad assorbimento (RG610 o RG630) e un UV-IR cut ordinario (es. B+W 486 o Baader o altro). Usando due filtri, la coppia RG610+UV-IR cut fornisce una curva simile a quella dell’ERF Baader (per quanto riguarda la larghezza di banda, mentre con la coppia RG630+UV-IR cut si ottiene una banda un po’ più stretta e più bassa, più simile a quella dell’ERF montato sui telescopi Lunt (gli ERF Lunt sono “più scuri” dei Baader…).

Detto questo, la mia osservazione non intendeva però mettere a confronto ERF differenti, ma solo far notare che, per piccoli diametri (fino a 70-80 mm), le perplessità per la spesa di cui sovente leggo su internet, circa la necessità dell’acquisto di un ERF, possono essere facilmente risolte, con spesa limitata, proprio con l’uso di due filtri, con risultati che in qualche caso possono essere persino migliori, rispetto ad un ERF con banda larga come il Baader.
Su diametri più grandi (dai 100 mm in su) accade il contrario, per quanto riguarda i costi, con il vantaggio dell’acquisto di un ERF commerciale già pronto (es. Baader).
Tralascio, volutamente, tutte le analisi riguardo alla qualità e al numero dell superfici delle varie soluzioni...

Riguardo alle tue domande, il tuo grafico, preso così, singolarmente, non aiuta.
Assai più utile è quello allegato, che mostra il confronto tra le curve di trasmissione di tre ERF differenti (purtroppo non ho nel PC attualmente in uso l'equivalente con con la Trasmissione in ordinata, ma per una veloce analisi va bene anche questo).
Analizzando l'immagine potrai avere qualche risposta.
Giusto per contribuire posso solo dire che contrariamente al rapporto ETALON-BF (nei sistemi commerciali), che devono almeno avere un minimo di “simpatia” per "sposarsi" e andare d’accordo, l’ERF “se ne frega” o “se ne dovrebbe fregare” (nei sistemi commerciali) di quello che c’è dopo.
A lui basta limitare la banda di circa 100 nm intorno all’H-alpha e bloccare UV e IR ed è contento (o meglio, è contenta la "coppia di fatto" dell'etalon e del BF... :-) ).
Ovviamente, le piccole differenze tra un ERF e l’altro possono essere sfruttate per preferirli in un’applicazione, piuttosto che in un'altra, ma non è che le cose cambino poi di molto (in sistemi commerciali).
Ad esempio, leggendo i grafici dei 3 ERF, si può intuire che la trasmissione del Baader in H-alpha (maggiore di circa il 10% rispetto al grafico immediatamente sottostante) può essere preferibile in ambito fotografico su telescopi con sistemi telecentrici, esigenti almeno un F:30 (dove si ha un calo di luce rispetto a sistemi collimati da F:10 o meno, ovvero la gran parte dei telescopi commerciali con Etalon interno), mentre gli ERF a banda più limitata e minore trasmissione (come gli altri due a confronto) sono ottimi nel visuale (specie con piccoli strumenti con F:10 o meno, dove la luce è sempre “tanta”) e anche in casi particolare (come nel mio) dove il Baader “fallisce”, visto che la banda più estesa di quest’ultimo verso il blu confligge con la curva del mio BF che in tale area non ha trasmissione pari a zero (come invece accade nei BF commerciali).
Ovviamente, in modalità double stacking, specie in campo fotografico, la maggior trasmissione del Baader non può che essere un vantaggio.
Allegati
confronto_erf.jpg
Angelo Cutolo

Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da Angelo Cutolo »

Ok, da quel che ho capito si può usare un qualsiasi bf e fino a 70/80 mm di diametro, quello che non ho capito è se il treno filtro rosso + UV-IR cut + bf (in visuale) è utilizzabile su strumenti (ovviamente a rifrazione) di qualsiasi rapporto focale, od è necessario un minimo rapporto focale da raggiungere (indipendentemente se sia nativo o risultante)?
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Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da Acronauta »

antonello ha scritto:Lo stesso risultato può essere ottenuto con la sovrapposizione di due differenti filtri, per esempio un filtro rosso ad assorbimento (RG610 o RG630) e un UV-IR cut ordinario (es. B+W 486 o Baader o altro). .
non ho capito però se questo sistema lo stai usando in pratica o se lo stai esaminando da un punto di vista puramente teorico. Il filtro di rigetto, quando è posto davanti all'apertura, è a tutti gli effetti una finestra ottica e quindi dovrebbe essere lavorato con tolleranze strette come gli ERF Baader che sono dichiarati a 1/10 di lambda, di solito invece i filtri colorati, pensati per essere messi a valle del fuoco primario, non hanno queste tolleranze. Tu hai fatto delle prove e puoi mostrare qualche risultato ? perché se si potesse fare come dici tu interesserebbe molto anche a me...
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Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da antonello »

Rilassiamoci. Mettiamoci intorno al tavolo di un bar e beviamoci un prosecco. Pago io. ;)

Spero che a nessuno sia sfuggita una mia precedente affermazione: “Tralascio, volutamente, tutte le analisi riguardo alla qualità e al numero delle superfici delle varie soluzioni...”… a dimostrazione che conosco il problema evidenziato da Raf e che non l’ho sottovalutato…

Se uno avesse intenzione di acquistare un ERF, magari per un rifrattore da 100 mm, per esempio un Tal 100RS (modificato mettendoci dentro un Etalon Lunt) o per un 150 mm F10, per esempio un Istar H-alpha (da mettere all’interno, nel cammino ottico, non giustificando la spesa e la necessità di un Etalon frontale da 150 mm), gli consiglierei, SENZA DUBBI, l’acquisto di un Baader da 110 mm, il quale costa “solo” 480 euro e ha una qualità superlativa, persino sovrabbondante rispetto alle necessità.
Del resto, nessuna persona sana di mente acquisterebbe, allo scopo, la coppia B+W 091 (RG630) e B+W 486 (UV-IR cut) da 112 mm spendendo circa 600 euro (e su questi diametri è praticamente impossibile spendere meno visto che non c’è “usato”), quando con meno di 500 euro si può prendere un ERF Baader bello e pronto.
Per uno che invece necessitasse di un ERF da 50-60 mm, per un piccolo rifrattore, o da usare decentrato in un ottica SC, non ho alcun dubbio nel consigliargli la realizzazione dell’ERF con una accoppiata simile a quella scritta sopra.
Addirittura, se uno avesse già un UV-IR cut da 2”, nel caso di un piccolo 50 mm può persino “spendere niente”, acquistando in un mercatino un filtro Rosso n°25A da 55 mm, magari Hoya, per solo un paio di euro e avrebbe un ERF quasi gratis...
Ovviamente, se uno ha invece qualche soldo in più (e non ha un UV-IR cut da 2”), può risolvere la sua necessità di un ERF da 50-60 mm acquistando in internet i due filtri B+W citati.
In questo caso, vi è invece disponibilità nell’usato (in particolare su Ebay estero, con filtri quasi sempre NUOVI) a costi anche inferiori a 50 euro per entrambi (se si ha fortuna, come nel mio caso).
Usando un ERF siffatto (coppia B+W), che degradamento pensate porti all’immagine se usato su un’ottica da 50 mm di diametro f:10, con 2” di risoluzione (quando va bene), a 50 ingrandimenti, per vedere VISUALMENTE il sole pieno in H–alpha?
Io penso ZERO (anche per le mie esperienze pratiche di cui potete leggere sotto).

Questi filtri sono “fotografici”, da mettere DAVANTI alle ottiche fotografiche e (nel caso di marchi prestigiosi, come B+W) di qualità tale da non degradare le ottiche fotografiche su cui vengono usati.
Tutti i test hanno SEMPRE confermato che con questi filtri (dei grandi marchi, non alcuni cinesi di cui a vista vedevo i difetti) non viene alterato l’MTF delle ottiche fotografiche su cui vengono utilizzati.

Nonostante ricerche accurate, non ho mai trovato in internet nessun riferimento dei produttori circa il livello di planeità dei propri filtri (nessuno lo scrive, nemmeno Baader, salvo gli ERF). Tuttavia, B+W, sul sito Schneider Optics, riporta che la qualità ottica di costruzione sale al salire del diametro e la cosa è ovvia, visto che la qualità necessaria per un filtro da 55 mm per un ottica da 50 mm di focale è meno critica di quella necessaria per un filtro da 112 mm per un costosissimo teleobiettivo da 300 mm di focale, f:2.8.
Detto questo, io comunque ricordo, immagino per averlo letto probabilmente in qualche rivista specializzata (certamente non nel “Manuale delle giovani marmotte” :) ), che la correzione dei filtri fotografici dei migliori produttori è dell’ordine di Lamba/2, ovvero un valore al limite della necessità della qualità di un rifrattore affinché il disco di Airy non venga alterato. Certamente, montare questi filtri su una focale fotografica di 50-100 mm non è, teoricamente, la stessa cosa che montarli sul davanti di un obiettivo astronomico da 500/1000 mm di focale, ma la pratica ha rivelato sorprese.
Prima o poi, comunque, mi toglierò la curiosità di verificare il valore di correzione reale di questi filtri, con uno Zygo che sta a meno di 50 metri da me (anche se pare sempre prenotato fino al prossimo passaggio della Halley :) ).

E ora veniamo alle esperienze pratiche di cui Raf mi chiede conto.
Ho iniziato acquistando i due filtri B+W da 55 mm per il “modding” di un Lunt 35, acquistato di recente per cannibalizzarne l’Etalon. L’idea era (è) di utilizzarlo in Double stacking con un telecentrico di mia progettazione.
In attesa della realizzazione di quest’ultimo ci ho guardato dentro e, pur restando positivamente sorpreso dell’alta tecnologia che c’è in questo “giocattolo”, mi sono subito accorto che quel 35 mm di obiettivo era proprio piccolo per i miei gusti…
Ho allora pensato di trasformare il lunt 35 in un Lunt 50, avendo a disposizione l’ottica di un “Teleminor” E 50/540 (se qualcuno è interessato alla questione... non ho segreti).
Anche in questo caso, però, ci vuole lavoro (la cosa è in schedula di lavorazione) e i due filtri da 55 mm sono in attesa di essere utilizzati (e non posso neppure provarli perché il Lunt è in officina).

Conseguentemente ho preso anche una coppia di B+W da 77 mm per un 60 mm solare già operativo e posso confermare al 100% che l’ERF realizzato con la coppia B+W non porta degradamento visivo all’immagine. Ho pagato 75 euro il B+W 486 e 15 euro il B+W 091 (RG630) (riporto i prezzi per orientare chiunque in un eventuale acquisto). In questo caso ho scelto B+W, anziché Baader, sia per il ridotto costo, sia per quanto già detto in un precedente messaggio (per piccoli diametri, 50-60 mm, e per l’uso in visuale, trovo il Baader troppo luminoso e con banda troppo estesa, ovvero preferisco l’RG630 all’RG 610) e sia per il fatto che uso il 60 mm al massimo a 100X, essendo il maggior diametro che ho che mi permette di vedere perfettamente l’intero Sole in H-alpha.
Naturalmente si può disquisire su questo risultato. La cosa non vuol dire che i due ERF siano uguali, ma che, evidentemente, la maggior planeità del Baader non è sfruttata dal sistema (io ho anche una idea più precisa, ma sorvolo) e che quindi, all’atto pratico, VISUALMENTE i due ERF producano immagini simili.

Ultima, significativa esperienza.
Insieme al 77 mm B+W 091 (preso in un negozio) c’era, miracolosamente, anche un identico B+W 091 nuovo da 112 mm del costo di soli 18 euro (il costo del nuovo credo sia sopra i 200 euro…). Ovviamente l’ho preso.
Ieri pomeriggio vi ho dedicato un po’ di tempo (ed è questo il motivo per cui non vi ho risposto subito). Ho testato il B+W da 112 mm confrontandolo con i Baader, puntando il Tal 100 sui miei soliti riferimenti, nel paesaggio dei Colli Euganei. Ho usato vari oculari: un eccellente 12 mm ortoscopico, il plossl da 5 mm Tal (che con il Tal 100 è l’oculare più “spietato” che abbia mai provato) e persino un Pentax XW 3.5, ottenendo ingrandimenti da 80 a 280 circa.
Mentre stavo per allestire il tutto sul terrazzo, c’è stato un nubifragio (mancava solo che all’orizzonte apparisse Noè con la sua arca…) e ho dovuto desistere. Dopo mezzora, però, si è liberato tutto e ho potuto ammirare una trasparenza dell’aria MAI vista da casa. Ho così potuto fare tutte le sperimentazione che servivano. Ebbene, nonostante parteggiassi sfacciatamente per il Baader (ci credo bene: 500 euro contro 18 avrebbero dovuto darmi qualcosa di più), ogni volta che mettevo il B+W sembrava vedessi meglio, poi rimettevo il Baader e vedevo gli stessi particolari. Ho continuato così per un’ora sorprendendomi ogni volta che mettevo il B+W, ma poi con il Baader non vedevo di meno. Insomma, ho perso un’ora per arrivare alla conclusione che con il B+W non vedevo niente di meno e con il Baader niente di più.
Li ho fatti pareggiare, ma non 0-0, bensì 10-10 (vista la qualità del seeing: in tanti anni non ho mai visto i miei “bersagli” con una simile trasparenza e nitidezza…), ma devo essere sincero, come arbitro non sono stato onesto: ai punti il B+W forse meritava di più…
Ovviamente la prova sarebbe dovuta essere completata dall’aggiunta al B+W 091, del B+W 486 con le sue due superfici e con la limitazione all’H-alpha (visto che il Tal è un acromatico e che i due filtri hanno diversa banda), ma già così è significativa.
Anche se l’aggiunta del secondo filtro dovesse comunque determinare un minimo calo della qualità rispetto al Baader, non credo proprio che possa essere al livello del calo di qualità dell’Astrosolar, rispetto all’uso di un filtro di Hershel, che io ben conosco e riesco facilmente ad apprezzare (analogamente riesco ad apprezzare molto bene anche il calo di qualità nell’uso dei deviatori a 45°, quelli con prisma di Schmidt, erroneamente chiamati di Amici, questo a garanzia che non sono uno sprovveduto…).

Spero che abbiate gradito il prosecco :)
Ultima modifica di antonello il 13/05/2016, 15:54, modificato 1 volta in totale.
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Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da Faber »

Antonello, il prosecco mi è piaciuto alla grande. Hai portato molto materiale per riflessioni. Per ora io ho un erf da 110 per il mio rifrattore da 100 mm, pst e bf 10 per un mod "classico" ma avendo altri tubi sono molto incuriosito da questo thread. Ora attendo anche l'opinione di Raf e intanto ti ringrazio. Ciao, Fabio


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Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da Acronauta »

Faber ha scritto:Ora attendo anche l'opinione di Raf e intanto ti ringrazio.
la mia opinione, per ora, è improntata a un totale scetticismo :lol: tuttavia essendo per formazione culturale e lavorativa uno sperimentatore non mancherò di fare le mie prove e di riesumare questa discussione per riferirne, sperando che le indicazioni di Antonello si rivelino esatte, sarebbe una novità degna di nota. Al momento non posso aggiungere altro :wave:
Angelo Cutolo

Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da Angelo Cutolo »

antonello ha scritto:Mentre stavo per allestire il tutto sul terrazzo, c’è stato un nubifragio (mancava solo che all’orizzonte apparisse Noè con la sua arca…) e ho dovuto desistere. Dopo mezzora, però, si è liberato tutto e ho potuto ammirare una trasparenza dell’aria MAI vista da casa.Ho così potuto fare tutte le sperimentazione che servivano. Ebbene, nonostante parteggiassi sfacciatamente per il Baader (ci credo bene: 500 euro contro 18 avrebbero dovuto darmi qualcosa di più), ogni volta che mettevo il B+W sembrava vedessi meglio, poi rimettevo il Baader e vedevo gli stessi particolari. Ho continuato così per un’ora sorprendendomi ogni volta che mettevo il B+W, ma poi con il Baader non vedevo di meno. Insomma, ho perso un’ora per arrivare alla conclusione che con il B+W non vedevo niente di meno e con il Baader niente di più.
Li ho fatti pareggiare, ma non 0-0, bensì 10-10 (vista la qualità del seeing: in tanti anni non ho mai visto i miei “bersagli” con una simile trasparenza e nitidezza…), ma devo essere sincero, come arbitro non sono stato onesto: ai punti il B+W forse meritava di più…
Questo passaggio mi lascia dubbioso, io ho esperienza che dopo mezzora da un nubifragio il seeing l'ho sempre (e dico sempre) avuto veramente fetente, turbolenza a media e bassa quota da vendere, quindi concordo sicuramente sulla trasparenza eccezionale, ma molto probabilmente il seeing era talmente brutto, che fare confronti in "hi-res" in quel momento non abbia (secondo me) portato a nulla di probante (è noto che il seeing brutto tende ad appiattire le performance di uno strumento); quindi ti consiglio di ripetere l'esperimento quando l'aria sarà il piu "ferma" possibile (e se come succede da me, con trasparenza solo normale) e quindi con un seeing relativamente stabile e buono (relativamente al tipico seeing diurno ovviamente).



Ultima cosa, relativa alla mia ultima domanda...
Angelo Cutolo ha scritto:quello che non ho capito è se il treno filtro rosso + UV-IR cut + bf (in visuale) è utilizzabile su strumenti (ovviamente a rifrazione) di qualsiasi rapporto focale, od è necessario un minimo rapporto focale da raggiungere (indipendentemente se sia nativo o risultante)?
...se ho capito hai fatto la sperimentazione con un teleminor che he un ottica molto "lunga", devo quindi arguire che la risposta alla mia domanda è che il tutto sia utilizzabile (o quanto meno, sarebbe meglio fosse utilizzato) su rapporti focali distesi? E' corretto?
antonello
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Re: Double-stacking col Daystar Quark

Messaggio da antonello »

Angelo Cutolo ha scritto:Questo passaggio mi lascia dubbioso, io ho esperienza che dopo mezzora da un nubifragio il seeing l'ho sempre (e dico sempre) avuto veramente fetente...
… meno male che ho finito il mio ultimo messaggio scrivendo che non ero uno sprovveduto… :D

A prescindere dal fatto che trovo scientificamente sbagliato estendere le tue esperienze sulle condizioni climatiche del tuo territorio (che non conosco) a quelle del mio territorio (che non conosci e che non possono essere uguali), nella mia zona la turbolenza nell’osservazione del paesaggio non è regolare e varia a seconda della direzione in cui si osserva, con zone particolarmente “agitate” (verso la zona termale e abitata) e zone molto “protette e tranquille” in corrispondenza di particolari direzioni verso gli adiacenti colli Euganei e i vicini Berici, il tutto ovviamente a seconda della stagione, dell’ora del giorno, della temperatura, della pressione, dell’umore con cui mi sveglio la mattina, ecc., ecc.
La cosa vale, pari-pari, anche dopo un temporale.

Sono ormai quarant’anni che osservo e ho ben chiaro quando la turbolenza è lenta e vorticosa (e rende inutile la visione e degrada l’immagine) rispetto e quando invece è “regolare” (magari laminare) e tale da permettere comunque la visione di tutto il potere risolutivo dell’ottica nelle micro frazioni di calma.

Come ho già detto, giovedì scorso ho fatto molte prove in una situazione di trasparenza e nitidezza eccezionali. La turbolenza in direzione degli alberghi era notevole, ma regolare, mentre in direzione dei due “bersagli”, sotto i colli, era minima e regolare e permetteva di percepire tutti i dettagli possibili con il Tal, come mai li ho visti da quando ho il Tal e abito nella zona attuale. In particolare, in uno dei due "bersagli" percepivo limpidamente e immediatamente (anche a 285X con il Tal), uno per uno i coppi di un vecchio monastero e nell’altro un cartello numerico di un traliccio lontano, come mai mi è, appunto, capitato in tanti anni.

Il mio test è pertanto attendibile. Peraltro, ieri pomeriggio, ho rifatto la prova in una situazione analoga, con una turbolenza maggiore, ma sempre del tipo tale da permettere di apprezzare la piena risoluzione del telescopio nei regolari momenti di calma. Stavolta ho cercato un “bersaglio” con un dettaglio in grado di discernere meglio l’eventuale differenza tra il Baader e il B+W (una tapparella chiusa di un edificio frontale sul pendio di un colle) e stavolta il B+W mostrava in modo evidente qualcosa di più, permettendomi di vedere meglio le righe orizzontali di separazione tra le varie stecche, che invece nell'ERF Baader erano meno nitide (merito certamente della minima aberrazione cromatica presente con il B+W, non della qualità superiore del filtro), cosa che permette comunque di concludere che, almeno visivamente, l’uso di un filtro fotografico di qualità, nella modalità e per l’applicazione di cui stiamo parlando, non degrada l’immagine.
Del resto la cosa l’avevo già verificata e ve l'avevo testimoniata relativamente al 60 mm, osservando il sole in H-alpha (e quindi proprio nella condizione di uso specifico dei filtri), ma voi, evidentemente, siete come coloro che negano che i bombi possano volare per via delle ali troppo piccole e non proporzionate al peso :D . Per fortuna che i bombi se ne fregano del vostro pessimismo e volano lo stesso :D . Esattamente come me e come coloro che non avendo grandi risorse economiche seguiranno il mio consiglio (che peraltro non ha niente di originale, ne rappresenta “alcuna novità degna di nota”, ma propone semplicemente di realizzare l’ERF con due filtri anziché con uno, peraltro raccattati nel mercato dell’usato :D .
Angelo Cutolo ha scritto:...quello che non ho capito è se il treno filtro rosso + UV-IR cut + bf (in visuale) è utilizzabile su strumenti (ovviamente a rifrazione) di qualsiasi rapporto focale, od è necessario un minimo rapporto focale da raggiungere (indipendentemente se sia nativo o risultante)?
Per quanto riguarda la tua domanda non ho capito se la mancanza della voce ETALON, nel "treno" che citi, è una dimenticanza o meno. Da quanto ti ho detto circa il funzionamento dell’ERF, l’ERF è il BF sono assolutamente indipendenti dalla focale e dal rapporto focale di un telescopio (del tipo che normalmente si usa nell’ambito dell’astronomia amatoriale), e se ne “infischiano” dell’obiettivo con cui si usano. Il rapporto focale è legato all’Etalon. Quello che determina l’usabilità in H-alpha (con Etalon) di un determinato telescopio (con un determinato rapporto focale) è proprio e solo l’Etalon, in funzione di quale disposizione, delle 4 disponibili, viene scelta. I telescopi che si devono utilizzare vanno da qualsiasi rapporto focale, per Etalon frontale, ad un rapporto a partire anche da F:5, con Etalon collimato, a minimo F:30 circa con Etalon singolo (collocato posteriormente all'obiettivo) o con sistema telecentrico. Ovviamente il sistema collimato può utilizzare anche focali lunghe in rapporto al diametro (es.F:30), mentre l'Etalon singolo o quello con telecentrico, hanno assoluto bisogno di un rapporto minimo di F:30 circa, reale o equivalente, per funzionare. Sintetizzando, se la domanda era in merito alla possibilità di usare un telescopio con rapporto focale spinto (numeri piccoli, ovvero grande apertura dell'obiettivo e minima focale), ci sono solo due soluzioni: Etalon frontale o Etalon interno collimato, quanto più grande possibile, pena vignettatura.
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