Nikon 18x70 Vs Ghit 10.5x70: un modesto confronto
Inviato: 20/07/2014, 9:50
Con questo post incomincio a dare le mie impressioni sul mio recente acquisto, ovvero il binocolo Nikon 18x70 IF WP WF.
Ieri è iniziato il dialogo tra un maturo e distinto signor giapponese e un rampante esemplare della generazione cinese.
Non si tratta di binocoli del tutto sovrapponibili, ma entrambi sono in mio possesso e quindi volevo valutare le reciproche differenze e se il nuovo acquisto può scalzare dall'angolino che si è guadagnato il mio fido Ghit 10.5x70.
Iniziando il confronto sulla finitura, diciamo innanzitutto che la copertura in leatherette del Nikon è sicuramente piacevole e rappresenta in generale l'aspetto più classico ed affascinante che un binocolo può avere.
Personalmente avevo già avuto modo di provare ed apprezzare questo strumento e anche il suo fratello 10x70, apprezzando in particolar modo quella sensazione di trasparenza e luminosità, come se non vi fosse del vetro tra noi e gli oggetti che osserviamo, tipica delle ottiche di gran qualità.
Approfittato di una ghiotta occasione in cui il binocolo veniva offerto in rete senza la custodia, ma praticamente nuovo ad un prezzo molto allettante, mi ritrovo con l'ennesimo strumento a casa…
CONFRONTO FISICO
Diciamo che il Nikon ha un aspetto più snello e leggero del Ghit e il peso è minore e la differenza è percepibile. La verifica di tale differenza di peso e dimensioni rimane un puro esercizio intelettuale, in quanto entrambi i binocoli meritano un cavalletto perché possano rendere al meglio.
Le ghiere di correzione diottrica sono entrambe molto valide, sebbene sia più classica quella del Nikon, ma entrambe danno entrambe una bella sensazione di rigidità e precisione, con la sorpresa che il binocolo cinese tiene meglio la posizione di fuoco rispetto al Nikon, il quale richiede qualche correzione periodica.
Le conchiglie presenti negli oculari rimangono la differenza maggiormente percepibile nell'uso.
Il Ghit ha delle conchiglie di gomma rigida che assolvono bene allo scopo, anche prece la visione attraverso il 10.5X70 è veramente immediata e non richiede particolari accorgimenti.
Il Nikon invece rappresenta una criticità.
Le conchiglie di serie sono due "tubi di stufa" che sono veramente lunghi e mangiano una sacco di campo (principale caratteristica del Nikon) e quindi un poco mortificano il binocolo.
La nota positiva è rappresentata dal fatto che obbligano l'osservatore ad assumere una posizione perfetta per la visione.
Togliendo le conchiglie al Nikon ci si ritrova davanti ad uno spettacolo: un campo enorme e veramente luminoso.
Questo campo diventa una droga e non si vorrebbe mai staccare gli occhi dagli oculari.
C'è però un problema, anche se di minore entità.
Il togliere i supporti su cui appoggiare le orbite oculari rende complesso trovare la corretta posizione per l'osservatore, non potendo poggiare gli occhi direttamente sugli oculari, che oltretutto si presentano anche concavi.
Le possibilità sono due: o si trova un compromesso con continui accomodamenti oppure si comprano delle conchiglie a basso profilo e di gomma morbida, che renderanno accessibile tutto il campo con poca fatica e poca spesa.
Dimenticavo di dire che per fissare al cavalletto il Nikon ho dovuto comprare il supporto originale che in verità è valido per tutti i binocolo con il perno centrale e in particolar modo quasi tutti i porro nuovi e vintage.
PRIME OSSERVAZIONI DIURNE
Le osservazioni svolte purtroppo hanno risentito di un clima umido e segnato da un pò di foschia.
Diciamo subito che il Nikon è nato per distanza lunghe (diverse decine di metri) fino all'infinito, mentre il Ghit permette di osservare fino a distanze veramente ridotte, quindi il confronto è stato fatte sulle lunghe distanze per correttezza.
La resa del binocolo cinese è leggermente calda, anche se tale dominante si apprezza solo confrontandolo con altri strumenti, altrimenti non si coglie quasi per nulla tale differenza di visione rispetto a quella naturale.
Questo viraggio verso le tinte calde rende però la visione riposante e aiuta a mascherare ogni sorta di cromatismo residuo, pure ridotto di sua natura in questo schema ottico.
Il Nikon è un'altra storia: la trasparenza e la brillantezza è decisamente migliore (apprezzabile ancor di più nel modello 10x70 a mio parere) e la resa cromatica è decisamente più neutra.
Senza conchiglie si gode di un campo molto vasto, ma se non si è cauti si può vedere un residuo attorno agli oggetti posti in controluce.
Tale residuo quasi non si percepisce con le conchiglie originali, quindi credo che adottare alternativi modelli di conchiglie credo che potrebbe aiutare a migliorare la visione.
Per quanto riguarda il panning ammetto che ho meno problemi con il Ghit rispetto al Nikon, il quale è maggiormente mirato per osservazioni fisse a lunga distanza.
Diciamo inoltre che per il panning io preferisco altri tipi di binocoli e perlopiù a mano libera, cosa abbastanza preclusa a questi due binocoloni.
IMPRESSIONI SOTTO UN CIELO STELLATO
Definire un cielo stellato la coltre umida e lattiginosa che mi son ritrovato sopra alla testa nella pianura piemontese ieri sera rappresenta sicuramente un'iperbole, comunque facciamo di necessità virtù e confrontiamo gli strumenti nelle peggiori condizioni possibili…
Dei due binocoli il Nikon soffre maggiormente della mancanza di un pantografo rispetto al Ghit che si accontenta di una testa fotografica per la sua citata maggior facilità di apprezzare il campo visivo.
Non appena si trova la giusta posizione, però il Nikon (senza le conchiglie originali) permette di accedere ad un oblò di un'astronave.
Letteralmente cambia la visione.
Il grande campo rende facile l'individuazione degli oggetti e l'ingrandimento ottimale scurisce il cielo e ingrandisce in maniera ottimale i nostri target.
Iniziando dalla costellazione della Lira ho notato una facilità imbarazzante rispetto al Ghit di individuare la doppia doppia, ma anche la nebulosa anello M57, che è apparsa con una facilità disarmante nel Nikon rispetto al Ghit.
Anche la doppia larga Sheliak si è palesata meglio, ivi comprese le differenze cromatiche, in generale più godibili con il Nikon.
Passando alla vicina costellazione del Cigno la Nebuolsa Nord America si palesava con un pò di fatica con il Nikon, mentre il Ghit non mostrava proprio niente e spostandoci addentro il cigno, l'ammasso aperto M29 era maggiormente risolto con il Nikon.
Come precedentemente accennato, il Nikon ha una resa più satura delle stelle e Albireo aveva dei contrasti cromatici decisamente più accattivanti con il Nikon: proprio bella!
Passando alla nebulosa Dumbell, diciamo che la marcia in più del binocolo giapponese era data nella maggior facilità di individuazione e nella resa della condensazione centrale del famoso manubrio. Considerando la serata avversa per le osservazioni astronomiche, ho finito con una rapida occhiata ai globulari M13 e M92 in Ercole che hanno beneficiato in maniera importante della differenza di ingrandimento
CONSIDERAZIONI
Concludendo, in cosa il Nikon ha reso più piacevoli le osservazioni notturne?
Innanzitutto come precedentemente detto il campo apparente maggiore, unito a un ingrandimento maggiore permette un visione più appagante.
A mio parere il campo reale da solo non sempre fornisce indicazioni sulla resa di un binocolo; bisogna invece valutare come si combinano campo apparente ed ingrandimento.
Il presunto forte cromatismo del Nikon dipende dalla personale propensione all'apocromaticità e alla giusta posizione di osservazione che, nel binocolo giapponese è di fondamentale importanza. di notte, invece, la saturazione cromatica del Nikon permette di godere appieno le doppie larghe di diversa classe spettrale.
Ho notato inoltre un miglior comportamento del Nikon in presenza di luci laterali (leggasi lampioni) durante l'osservazione.
Per quanto riguarda la pupilla d'uscita pensavo di incontrare una differenza maggiore, invece il plus lo hanno rappresentato gli ingrandimenti, non tanto nello scurire il fondo cielo, quanto nell'ingrandire gli oggetti da osservare.
In conclusione il Nikon è sicuramente superiore al mio fido Ghit che gode solo di due vantaggi, ovvero un campo reale maggiore di un terzo ed una comodità di visione maggiore (oltre che un pezzo decisamente inferiore).
Entrambi i miei binocoli sono stati acquistati usati, ma se nel caso del Ghit avrei potuto comprarlo nuovo, per il Nikon penso valga la pena di comprarlo solo usato o in offerta, in quanto il prezzo standard di vendita, a mio modestissimo pare, non è proporzionato alle seppur ottime caratteristiche.
Siccome dal punto di vista strumentale horaggiunto un certo arsenale, inizio con il gioco al massacro "uno entra e uno esce" e dovrò decidere quale rimarrà.
Mi riservo un pò di tempo, ma allo stato attuale il Nikon pare aver preso un posto a casa mia, a patto di trovare un buon compromesso per le conchiglie portaoculari.
Cieli sereni e limpidi a tutti.
Ciao
Fabio
Ieri è iniziato il dialogo tra un maturo e distinto signor giapponese e un rampante esemplare della generazione cinese.
Non si tratta di binocoli del tutto sovrapponibili, ma entrambi sono in mio possesso e quindi volevo valutare le reciproche differenze e se il nuovo acquisto può scalzare dall'angolino che si è guadagnato il mio fido Ghit 10.5x70.
Iniziando il confronto sulla finitura, diciamo innanzitutto che la copertura in leatherette del Nikon è sicuramente piacevole e rappresenta in generale l'aspetto più classico ed affascinante che un binocolo può avere.
Personalmente avevo già avuto modo di provare ed apprezzare questo strumento e anche il suo fratello 10x70, apprezzando in particolar modo quella sensazione di trasparenza e luminosità, come se non vi fosse del vetro tra noi e gli oggetti che osserviamo, tipica delle ottiche di gran qualità.
Approfittato di una ghiotta occasione in cui il binocolo veniva offerto in rete senza la custodia, ma praticamente nuovo ad un prezzo molto allettante, mi ritrovo con l'ennesimo strumento a casa…
CONFRONTO FISICO
Diciamo che il Nikon ha un aspetto più snello e leggero del Ghit e il peso è minore e la differenza è percepibile. La verifica di tale differenza di peso e dimensioni rimane un puro esercizio intelettuale, in quanto entrambi i binocoli meritano un cavalletto perché possano rendere al meglio.
Le ghiere di correzione diottrica sono entrambe molto valide, sebbene sia più classica quella del Nikon, ma entrambe danno entrambe una bella sensazione di rigidità e precisione, con la sorpresa che il binocolo cinese tiene meglio la posizione di fuoco rispetto al Nikon, il quale richiede qualche correzione periodica.
Le conchiglie presenti negli oculari rimangono la differenza maggiormente percepibile nell'uso.
Il Ghit ha delle conchiglie di gomma rigida che assolvono bene allo scopo, anche prece la visione attraverso il 10.5X70 è veramente immediata e non richiede particolari accorgimenti.
Il Nikon invece rappresenta una criticità.
Le conchiglie di serie sono due "tubi di stufa" che sono veramente lunghi e mangiano una sacco di campo (principale caratteristica del Nikon) e quindi un poco mortificano il binocolo.
La nota positiva è rappresentata dal fatto che obbligano l'osservatore ad assumere una posizione perfetta per la visione.
Togliendo le conchiglie al Nikon ci si ritrova davanti ad uno spettacolo: un campo enorme e veramente luminoso.
Questo campo diventa una droga e non si vorrebbe mai staccare gli occhi dagli oculari.
C'è però un problema, anche se di minore entità.
Il togliere i supporti su cui appoggiare le orbite oculari rende complesso trovare la corretta posizione per l'osservatore, non potendo poggiare gli occhi direttamente sugli oculari, che oltretutto si presentano anche concavi.
Le possibilità sono due: o si trova un compromesso con continui accomodamenti oppure si comprano delle conchiglie a basso profilo e di gomma morbida, che renderanno accessibile tutto il campo con poca fatica e poca spesa.
Dimenticavo di dire che per fissare al cavalletto il Nikon ho dovuto comprare il supporto originale che in verità è valido per tutti i binocolo con il perno centrale e in particolar modo quasi tutti i porro nuovi e vintage.
PRIME OSSERVAZIONI DIURNE
Le osservazioni svolte purtroppo hanno risentito di un clima umido e segnato da un pò di foschia.
Diciamo subito che il Nikon è nato per distanza lunghe (diverse decine di metri) fino all'infinito, mentre il Ghit permette di osservare fino a distanze veramente ridotte, quindi il confronto è stato fatte sulle lunghe distanze per correttezza.
La resa del binocolo cinese è leggermente calda, anche se tale dominante si apprezza solo confrontandolo con altri strumenti, altrimenti non si coglie quasi per nulla tale differenza di visione rispetto a quella naturale.
Questo viraggio verso le tinte calde rende però la visione riposante e aiuta a mascherare ogni sorta di cromatismo residuo, pure ridotto di sua natura in questo schema ottico.
Il Nikon è un'altra storia: la trasparenza e la brillantezza è decisamente migliore (apprezzabile ancor di più nel modello 10x70 a mio parere) e la resa cromatica è decisamente più neutra.
Senza conchiglie si gode di un campo molto vasto, ma se non si è cauti si può vedere un residuo attorno agli oggetti posti in controluce.
Tale residuo quasi non si percepisce con le conchiglie originali, quindi credo che adottare alternativi modelli di conchiglie credo che potrebbe aiutare a migliorare la visione.
Per quanto riguarda il panning ammetto che ho meno problemi con il Ghit rispetto al Nikon, il quale è maggiormente mirato per osservazioni fisse a lunga distanza.
Diciamo inoltre che per il panning io preferisco altri tipi di binocoli e perlopiù a mano libera, cosa abbastanza preclusa a questi due binocoloni.
IMPRESSIONI SOTTO UN CIELO STELLATO
Definire un cielo stellato la coltre umida e lattiginosa che mi son ritrovato sopra alla testa nella pianura piemontese ieri sera rappresenta sicuramente un'iperbole, comunque facciamo di necessità virtù e confrontiamo gli strumenti nelle peggiori condizioni possibili…
Dei due binocoli il Nikon soffre maggiormente della mancanza di un pantografo rispetto al Ghit che si accontenta di una testa fotografica per la sua citata maggior facilità di apprezzare il campo visivo.
Non appena si trova la giusta posizione, però il Nikon (senza le conchiglie originali) permette di accedere ad un oblò di un'astronave.
Letteralmente cambia la visione.
Il grande campo rende facile l'individuazione degli oggetti e l'ingrandimento ottimale scurisce il cielo e ingrandisce in maniera ottimale i nostri target.
Iniziando dalla costellazione della Lira ho notato una facilità imbarazzante rispetto al Ghit di individuare la doppia doppia, ma anche la nebulosa anello M57, che è apparsa con una facilità disarmante nel Nikon rispetto al Ghit.
Anche la doppia larga Sheliak si è palesata meglio, ivi comprese le differenze cromatiche, in generale più godibili con il Nikon.
Passando alla vicina costellazione del Cigno la Nebuolsa Nord America si palesava con un pò di fatica con il Nikon, mentre il Ghit non mostrava proprio niente e spostandoci addentro il cigno, l'ammasso aperto M29 era maggiormente risolto con il Nikon.
Come precedentemente accennato, il Nikon ha una resa più satura delle stelle e Albireo aveva dei contrasti cromatici decisamente più accattivanti con il Nikon: proprio bella!
Passando alla nebulosa Dumbell, diciamo che la marcia in più del binocolo giapponese era data nella maggior facilità di individuazione e nella resa della condensazione centrale del famoso manubrio. Considerando la serata avversa per le osservazioni astronomiche, ho finito con una rapida occhiata ai globulari M13 e M92 in Ercole che hanno beneficiato in maniera importante della differenza di ingrandimento
CONSIDERAZIONI
Concludendo, in cosa il Nikon ha reso più piacevoli le osservazioni notturne?
Innanzitutto come precedentemente detto il campo apparente maggiore, unito a un ingrandimento maggiore permette un visione più appagante.
A mio parere il campo reale da solo non sempre fornisce indicazioni sulla resa di un binocolo; bisogna invece valutare come si combinano campo apparente ed ingrandimento.
Il presunto forte cromatismo del Nikon dipende dalla personale propensione all'apocromaticità e alla giusta posizione di osservazione che, nel binocolo giapponese è di fondamentale importanza. di notte, invece, la saturazione cromatica del Nikon permette di godere appieno le doppie larghe di diversa classe spettrale.
Ho notato inoltre un miglior comportamento del Nikon in presenza di luci laterali (leggasi lampioni) durante l'osservazione.
Per quanto riguarda la pupilla d'uscita pensavo di incontrare una differenza maggiore, invece il plus lo hanno rappresentato gli ingrandimenti, non tanto nello scurire il fondo cielo, quanto nell'ingrandire gli oggetti da osservare.
In conclusione il Nikon è sicuramente superiore al mio fido Ghit che gode solo di due vantaggi, ovvero un campo reale maggiore di un terzo ed una comodità di visione maggiore (oltre che un pezzo decisamente inferiore).
Entrambi i miei binocoli sono stati acquistati usati, ma se nel caso del Ghit avrei potuto comprarlo nuovo, per il Nikon penso valga la pena di comprarlo solo usato o in offerta, in quanto il prezzo standard di vendita, a mio modestissimo pare, non è proporzionato alle seppur ottime caratteristiche.
Siccome dal punto di vista strumentale horaggiunto un certo arsenale, inizio con il gioco al massacro "uno entra e uno esce" e dovrò decidere quale rimarrà.
Mi riservo un pò di tempo, ma allo stato attuale il Nikon pare aver preso un posto a casa mia, a patto di trovare un buon compromesso per le conchiglie portaoculari.
Cieli sereni e limpidi a tutti.
Ciao
Fabio