Dopo lunghi silenzi (perdonatemi. Questioni mie, aggravate da un meteo estivo sottilmente cattivo e perverso) vi aggiorno un po' su qualcosa del 120.
L'occasione è stata la notte tra giovedì 4 e venerdì 5, complici una sveglia parecchio mattiniera e un cielo finalmente limpido, dopo tanto "soffrire" dei mesi scorsi.
Non era pianificata, quindi non ho fatto bene "i compiti", ovvero non ho avuto un atteggiamento "s s scientifico" (leggetelo cortesemente più come fosse detto da Gassman ne i soliti ignoti, che nella sua reale accezione
) e quindi non ho guardato la temperatura, letto l'SQM, o guardato quanta luna ci fosse. Ho tirato fuori silenziosamente il setup (il cane non ha abbaiato. E' uno dei parametri per la riuscita della missione!), e semplicemente... ho osservato.
Il setup attuale è composto dal 120 ED 90° su forcella by Biffi, con encoder passivi e collegata al Nexus II, su tripode Manfrotto 161.
Non avevo un programma osservativo, sono sceso poco prima delle 4 del mattino, con una falcetta di luna che stava per fare capolino dall'orizzonte est. Tecnicamente era "finalmente" la prima occasione di vedere con questo binocolo M42 non bassa sull'orizzonte, ed ero parecchio curioso di valutarne la resa, ormai la conosco bene ed è un po' una cartina tornasole che mi fa capire quanto bene e cosa vedo.
Dovevo anche provare gli encoder della nuova forcella, che avevo configurato sul Nexus ma non ancora testato.
Non ho avuto la pazienza di fare l'allineamento, volevo guardare la nebulosa in Orione, e così ho fatto.
Perdonate se le descrizioni non saranno quantitative, ma piuttosto "sentimentali", ma è stata una serata abbastanza emozionante, e cerco di trasmettere questo.
Allora: nebulosa bellissima, estesa, intricata. Trapezio perfetto (ma ovviamente ingrandimenti troppo bassi per percepire E ed F), immerso nella forma ad aquilotto della nebulosa con le ali che si estendono in basso fino quasi a "chiudersi". Sensazione di nitidezza e pulizia pari al rifrattore apo da 5", ma più luminosa. E "storta". Anzi no, è "dritta", ma non sono ancora ben abituato!
Comunque visione di qualità estrema.
Bellissima già con gli oculari da 18mm in dotazione, poi cambiati in favore dei Docter 12,5, che poi non ho più tolto, eccellenti e ben equilibrati sullo strumento.
Già che c'ero ho spazzolato un po', soffermandomi su confortevoli e familiari asterismi. In particolare, anche se non so bene per quale motivo, "cado sempre" sull'asterismo a forma di ... triangolo? centrato su Sigma Orionis, e mi metto a contare le stelline come faccio coi telescopi. Mi pare di averne contate 7 o 8, pulite e ben definite. Non ricordo bene quante, perché la memoria è stata azzerata da quanto visto poco dopo, sicuramente inatteso, sicuramente per me sorprendente.
Mi sposto un poco più in su, inquadro Alnitak, la Zeta di Orione. Vista e rivista e stravista.
Ma stavolta, strabuzzo un po' gli occhi. Davvero? Si, davvero, si vedeva senza filtro alcuno, senza particolare sforzo, la flame nebula. Con vedere intendo che ne vedevo la forma ampia ed indefinita, con la sagoma indistinta della "fiamma" scura al suo interno. Non me l'aspettavo, era la prima volta che la vedevo al binocolo. Non con questo, con qualsiasi binocolo abbia guardato. Certo il buon cielo ha aiutato, ma non me l'aspettavo ed è stata una cosa emozionante.
Vista sia con i 18x in dotazione che subito dopo con i Docter 12,5, ancora più bella.
Sono stato sorpreso perché faccio fatica anche al telescopio, non si riesce mai a scendere abbastanza con gli ingrandimenti e non è detto sia facilmente visibile.
Mi sono poi fiondato impaziente, sempre "a mano", sul doppio ammasso in perseo, oggetto binoculare per eccellenza, che esplodeva con gli oculari in dotazione, ma che diventava magico con i docter. Stelline perfette, percezione dei colori, ampio campo inquadrato, inconcepibile anche solo pensare di mettersi a "contare qualcosa" o fare qualche attività che non fosse pura contemplazione.
Questi giri manuali li ho fatti prima con gli oculari APM, poi con i docter, e poi i docter non li ho più tolti.
Ah, ho sbirciato anche la polare, per confermare che è doppia (oddio, non intendo che ce ne fosse bisogno, ero solo curioso di vederla) e commentare: "ci passa un'autostrada, in mezzo".
Arrivato a questo punto, ho deciso che fosse giunto il momento di provare la configurazione con gli encoder, ed ho acceso il Nexus II. Tubo in verticale, prima stella, seconda stella, se son passati meno di due minuti per avere l'allineamento è tanto. Sono sempre più pigro e viziato, e i cerchi digitali ormai sono una droga, insostituibili per me.
Oltre ad essere veloci e comodi, mi evitano anche di assumere quelle posizioni contorte per i puntamenti, che meno divento giovane (hehehe... bicchiere mezzo pieno...) più diventano difficili da gestire.
Ho voluto togliermi subito qualche sfizio, facile ma confortevole, buttandomi su M81 e M82, bel bulge, entrambe inquadrate contemporaneamente, ben evidenti. Sensazione di banda scura sul sigaro di M82. Bello.
Ero curioso di vedere M1, mi è sempre stata un po' anonima, l'ho puntata e senza particolari sorprese mi sono trovato di fronte il "pataccone seminforme" che più o meno mi potevo aspettare, ma decisamente esteso, bello grosso. Non mi ci sono soffermato molto perché il salto che volevo fare era verso un'altra "candela standard" (LO SO che non sono candele standard, e SO cosa siano le candele standard, mi piaceva semplicemente scriverlo così al posto di "cartina tornasole", o "termine di paragone"), così ho rapidamente viaggiato verso M31. Dalla nostra galassia alla vicina in quanto? 30 secondi? Rapido vero?
M31 è un oggetto un po' strano a mio parere, almeno in visuale, perché la sua maestosità viene un po' persa nei confini di un bulge un po' sfumato, e spesso è difficile capirla bene, i confini sono un po'... boh!
A farla breve, m'è parsa "enorme", ben più di quanto non ricordassi! Solito bulge sfumato, ma in centro più intenso delle mie aspettative, era evidente come la nebbiosità (ouch! Ciao italiano, ci vedremo più avanti...) fosse estesa per tutto il campo inquadrato, forse di più, con la parte in alto (oddio che confusione alto e basso tra binocolo e telescopio!) evidentemente scura, fuori della galassia, e la parte in basso che mostrava anche una M32 ben più evidente e intensa di quanto i miei ricordi avessero archiviato.
Maestosa e bella.
Giusto per stare "in famiglia", ho puntato M45 e... no, queste non andavano bene. Visione quasi "telescopica", il dettaglio della catena di stelle dell'asterismo era evidente, ma troppi ingrandimenti facevano perdere la visione d'insieme ed il senso della visione binoculare. Non so dire se percepissi nebulosità o se fosse solo immaginazione, quindi non annovero questo tra le cose osservate. Anche perché ho dato veramente una rapida occhiata. Avrei potuto sostituire gli oculari da 12,5 con i 24 e goderne, ma non avevo voglia di sostituire nulla (mi sovviene qualche altro post recente in cui si dice tipo il binocolo ed il cielo e basta... ecco, mi sentivo così) e quindi mi son detto di passare ad altro.
A questo punto è scattata una forma di Nexussite acuta. Ho impostato gli oggetti di Messier, e partendo da 1 ho zompato in avanti al successivo, e se non avevo l'indicazione "below orizon", lo puntavo.
Più che osservare, è stata una scorpacciata di "prede", più una check-list che un'osservazione, una mezza maratona di Messier fatta in poco più di 1 ora, degli oggetti visibili tra M1 e M58. Ammassi aperti e globulari, un paio di nebbiette, "visto" ma non "osservato". Ma mi sono divertito ugualmente, in poco più di un'ora ho portato a casa più di tutto il resto dell'anno!!! Hahahaha!!!
Ho ceduto verso le 5:30 o poco dopo, un po' per la luna che pur non invasiva ormai riduceva il contrasto del fondo cielo, ma prevalentemente per l'umidità folle, era tutto bagnato (io pure...) che mi stava facendo capire che prendevo più freddo di quello per cui mi ero (troppo poco) vestito.
Ma ero ebbro di fioche luci, entusiasta e soddisfatto dello strumento, e di quello che mi aveva fatto portare a casa. Ed il tutto con quella sensazione di soddisfazione e relax che solo il binocolo sa dare, perché al telescopio la soddisfazione c'è, e può essere anche "tecnicamente maggiore", ma il livello di relax... quello è esclusiva del binocolone.
Sempre più contento del binocolo, quindi.
Breve aggiornamento anche per quanto riguarda la parte meccanica. Elio mi ha preparato una forcella "su misura", con la spalla alta al punto giusto in modo da arrivare al baricentro degli scafi del 120. La sua realizzazione è davvero eccellente! Su mia richiesta, com'è evidente da quanto scritto sopra, ha messo anche gli encoder passivi per il collegamento al Nexus II.
La forcella è su un robusto Manfrotto 161. Mi sono purtroppo dimenticato i piedini antivibrazione.
L'ergonomia di questa soluzione è altissima. Comodo, leggero, facile da trasportare e mettere in opera. Il collegamento tra il binocolo e la forcella avviene tramite una slitta tipo Vixen ma specificametne realizzata, con due pioli all'inizio ed alla fine per evitare che possa slittare oltre la sua stessa lunghezza (una sicurezza che non fa scivolare fuori il binocolo!). sulla forcella è montata una culla (sempre Biffi's stuff) che consente di agganciare molto agevolmente il binocolo anche al buio (centrare le viti al buio è sempre fonte di stress) e molto rapidamente. Si stringe la vite, e si è pronti! La seconda funzione di questo sistema è consentire di far slittare il binocolo in avanti o indietro, a seconda degli oculari montati, in modo che si trovi il bilanciamento anche a frizioni lasche. Basta allentare di poco la vite di blocco che agisce sulla morsa, si sposta il binocolo e si serra di nuovo. Qui servono i pioli prima citati, come sicurezza ulteriore perché il binocolo non può scivolare fuori per errore! Bravo Biffi!!! Ingegnoso e comodo e ben realizzato.
Il bilanciamento ottimale su uno strumento così lungo purtroppo non va dall'orizzonte allo zenit, ma conviene bilanciare per la posizione che si pensa di usare prevalentemente. Io ho fatto il bilanciamento un po' sopra i 45°. Poi la colonna regolabile fa il resto per la comodità osservativa.
Pur con tutto queso ben di dio, non sono ancora soddisfatto al 100% perché il sistema manifesta ancora delle vibrazioni, che posso abbondantemente ridurre con i piedini antivibrazione o appoggiando gli occhi agli oculari, ma che mi danno ancora un po' fastidio, pur non facendo assolutamente perdere la fruibilità dello strumento.
Ho fatto, e sto ancora facendo delle prove, per capire quale sia l'anello debole della catena, al momento ho due candidati. Uno è il fatto che sia tutto metallico. Il metallo è robusto ed è tutto ben fatto, ma ho la sensazione che trasmetta di più le vibrazioni rispetto ad una soluzione in legno (che non ho mai provato, ma che a questo punto... mi incuriosisce!). A sostegno di questo, il fatto che i piedini antivibrazione migliorino molto la situazione. L'altro punto critico invece secondo me è il piede che collega lo scafo del binocolo, da sotto, alla forcella. Facendo qualche test in diurno dando il classico "colpetto", ho visto che il binocolone oscilla ma la forcella no. Questo potrebbe essere quindi un problema più strutturale, mi piacerebbe provare con delle culle che avvolgano i tubi, tipo gli anelli di un telescopio. Ribadisco, nulla di ingestibile (oddio, dipende poi molto anche dalla posizione, dall'estensione della colonna, dall'inclinazione delle gambe del tripode... i risultati variano!) ma mi piacerebbe arrivare ad essere "rock solid" come sul telescopio. Anche se poi confesso che, qualora il trade-off fosse verso il peso, l'ingombro, uso di contrappesi e altre cose che rendono scomodo il trasporto, francamente penso che rimarrei volentieri dove sono ora!
Termino con un una nota non direttamente mia sugli oculari: un amico con il medesimo 120 ED 90° mi segnala che gli oculari Baader Zoom Mark IV VANNO A FUOCO a tutte le focali, a differenza dei Mark III (che ho io, e che presto andranno in vendita per passare ai mark IV). Questa per me è una ghiotta ed ottima notizia.
Grazie per aver letto nuovamente le mie arzigogolate pappardelle, alla prossima.
Massimo.