GiulianoT ha scritto:Tempo fa Ivano del Prete parlava di un rifrattore Zeiss di 15 cm f/15 che fu dell'astrofilo Plinio Antolini di Pescantina, recentemente scomparso.
Su di un sito che ho trovato in giro (
http://www.antoniobruscagin.it/telescopi.html) c'é una foto di un "Il rifrattore da 25 cm dell'osservatorio "Plejade" di Pescantina" che sembrerebbe proprio uno Zeiss da 15 cm.
Sul sito del Gruppo Astrofili Val d'Alpone
http://www.gastrofili.it/telescopio-antolini-600-mm/ si dice che lo strumento principale dell'osservatorio di Plinio Antolini è stato donato dalla sua famiglia allo stesso Gruppo Astrofili. Ma qualcuno (Ivano?) ha notizie del rifrattore (o rifrattori se sono due diversi, ma non penso) in questione?
Ciao Giuliano, quanti ricordi legati a quei telescopi! Ormai sto in America da 6 anni e non sono piu' molto al corrente di quanto capita da quelle parti, apprendo da te che gli strumenti sono stati donati ai "gastrofili" della Val d'Alpone...
Ti confermo che il rifrattore e' uno zeiss da 15cm f/15, mentre lo specchio principale del tubone se non ricordo male e' un 57cm (a voler essere pignoli). Tra le fotografie del "trasloco" sul sito degli astrofili della Val d'Alpone si vede che stanno portando via anche il rifrattore, quindi immagino che sia andato tutto a loro. In parallelo al newton c'era anche un rifrattore da 10cm per la guida con portaoculari disassabile, ma il dottor Antolini possedeva una vasta panoplia di strumenti tra cui altri newton Marcon da 20 e 25cm e un notevole binocolo di preda bellica (nella 2a guerra mondiale "lavorava" per la contraerea tedesca
).
L'osservatorio di Antolini era ad appena un paio di chilometri da casa mia, ne potrei raccontare veramente tante... Alcune delle foto sul sito di Bruscagin le ho fatte io, il tizio con i piedi fuori dal telescopio e i calzini bianchi anti-stupro e' Giovanni Zonaro, che non sento da tanti anni.
Contrariamente a quanto afferma il sito dei gastrofili, il 60cm fu realizzato ben prima degli anni '90 tant'e' che quando si tratto' di installare il puntamento computerizzato ci si dovette scontrare con standard di un'epoca che non immaginava il bisogno di tanta precisione meccanica; ci volette un po' per accorgersi che la ruota di declinazione aveva... 359 denti anziche' 360 (probabilmente a Marcon era rimasta una ruota di AR in piu' e l'ha messa li'
), l'asse di AR col tempo si era un po' piegato ecc. ma nel giro di un anno Flavio Castellani mise tutto a posto; spero che i gastrofili ci mettano meno! Non ho ben capito perche' dicano che i motori non sono adatti ad un telescopio computerizzato, a quanto ricordo io funzionavano benone.
Ho visto dal loro sito che hanno fatto subire alla cella del primario una notevole cura dimagrante; posso capirlo, toglierla e rimetterla con lo specchio dentro richiedeva sforzi disumani, m pare pesasse 180kg. Mi ricordo che una volta eravamo in 4 o 5 ma non si riusciva a tirarla su a forza di braccia, allora mi sono messo sotto e ho spinto con le gambe e la schiena finche' e' andata a posto. Meno male che avevo vent'anni...
Il rifrattore era corredato di un po' di accessori e oculari polarex unitron, compresa una torretta binoculare (allora un accessorio raro) che dava visioni stratosferiche della Luna, Marte e Giove. Dovrei ancora avere dei disegni da qualche parte. L'ottica era Zeiss, l'intubazione no purtroppo. Pazienza che non ci fosse nemmeno un moto micrometrico in dec, ma il fuocheggiatore gridava vendetta al cielo ed era praticamente impossibile fotografare al fuoco diretto per via della paurosa vignettatura. Spero che finalmente gli rendano giustizia.
Ho trovato un disegno di Marte fatto con quello strumento, forse a casa ho ancora qualche rullino di foto, forse no.
Basta, mi fermo qui perche' sono un sentimentale e mi viene malinconia, ma sono contento che i telescopi conoscano una nuova vita e sicuramente lo e' anche il dottor Plinio.
Ivano
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