Lo spettroscopio e la microscopia

Principi di funzionamento, manutenzione, modifica e autocostruzione dei microscopi e dei loro accessori

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Enotria
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Lo spettroscopio e la microscopia

Messaggio da Enotria »

La spettrografia è una branca dell’Ottica che ha diversi punti di contatto con la nostra microscopia, così come li ha, e molto stretti, con l’astronomia.

Ma, per ora, limitiamoci a guardarla con interesse, cercando di carpirne i segreti, divertendoci ed appagando la nostra curiosità. Poi, vedremo come interferisce con la microscopia.

Ogni sorgente di luce è formata da uno o, più spesso, da più colori che si mescolano fra loro in quella che noi, molto semplicemente, chiamiamo luce.

Ma questa luce può, in qualsiasi momento, venir di nuovo scomposta nei suoi colori fondamentali, ad opera di un semplice prisma di vetro, o meglio, da una griglia di diffrazione.
E’ questa un semplice pezzo di plastica, con su incisi dei solchi fra loro paralleli e che hanno la proprietà di riflettere la luce con un angolo diverso e dipendente dal suo colore.
In questo modo, se la sorgente di luce è formata solo da alcuni colori base, scomponendola vedremo solo i colori originali che l’hanno formata, se invece la luce è bianca ed ottenuta da un oggetto incandescente (sole, candela, lampadina, ecc.), la sua scomposizione formerà una specie di arcobaleno, in cui saranno presenti tutti i colori visibili e non, dall’infra rosso, agli ultra violetti.

Queste poche nozioni formano la base della spettrografia, ma gli utilizzi reali sono poi innumerevoli ed utilissimi.

Infatti, se nella sorgente incandescente che genera la luce vi sono particolari sostanze chimiche, queste daranno origine a delle tracce caratteristiche nello spettro, permettendo così, ad esempio, di sapere quali sostanze la compongono.

Costruire un semplice spettroscopio è molto facile, anche il reperimento della griglia di diffrazione è piuttosto semplice se ci si accontenta di una soluzione non certo professionale.
Un disco CD o DVD è infatti una ottima griglia di diffrazione e ben si presta ai primi esperimenti. L’ideale è un disco bulk, senza estese superfici colorate, da dove noi taglieremo un pezzetto possibilmente senza scritte e senza stampe.
Un CD da cui preleviamo una griglia di diffrazione
Un CD da cui preleviamo una griglia di diffrazione
Aiutandoci con la lama di un taglierino, asportiamo la sottile lamina di metallo, lasciando nuda la superficie plastica, finemente incisa dai solchi.
Separazione della lamina metallica
Separazione della lamina metallica


Altra soluzione, certamente più professionale, è l’acquisto di una griglia apposita presso ditte specializzate, tipo: http://www.rainbowsymphony.com. Le griglie hanno diversi valori a seconda della finezza delle righe, per i nostri esperimenti vanno benissimo le 500 linee/millimetro, quelle più fitte non vanno bene, hanno una dispersione troppo elevata per come le usiamo noi.
Griglie di diffrazione commerciali.
Griglie di diffrazione commerciali.

Veniamo ora all’altro componente del nostro spettrometro, la finestra a fessura. Il sistema più semplice per costruirla è quello di usare una lametta spezzata in due parti, oppure utilizzare un paio di lame da taglierino. In entrambi i casi, una delle lame verrà fissata con colla, l’altra è meglio se è mobile, in quanto dovremo fermarla solo dopo aver formato una fessura molto, molto sottile.
Con più la fessura è sottile, più definito sarà lo spettrometro ma, se esageriamo, le due lame si toccheranno e noi non vedremo più nulla.
Un metodo che ho trovato molto comodo, è il fissaggio mediante due piccolissimi magneti al neodimio inseriti in una cavità: possiamo sempre intervenire nel modificare la fessura, i magneti poi manterranno ferma la mezza lametta.
Finestra a fessura, la parte sinistra è mobile e bloccata da due magneti.
Finestra a fessura, la parte sinistra è mobile e bloccata da due magneti.
Infine, il corpo dello strumento può essere qualsiasi cosa, purché sia chiuso alla luce e lungo una ventina di centimetri: un tubo, una scatola, ecc.

Nella mia versione “buona” ho utilizzato un tubo da edilizia in plastica arancio da 50 millimetri, ai cui estremi ho fissato da una parte la finestra a fessura, dall’altra la griglia di diffrazione da 500 linee/millimetro.
Lo spettrometro completo, nella versione "buona".
Lo spettrometro completo, nella versione "buona".
Solo per la cronaca, ma esiste anche una versione “di prova”, fatta alla bene meglio, con una scatola di cartoncino e nastro adesivo, ma che, nonostante tutto, va benissimo ed è quella che utilizzo più spesso per fotografare gli spettri.
Versione "di prova" in una scatola di recupero.
Versione "di prova" in una scatola di recupero.

Ma veniamo ora agli spettri veri e propri che possiamo vedere.

Accostiamo l’occhio alla griglia e guardiamo verso una sorgente luminosa. La luce penetra attraverso la sottile fessura e, colpita la griglia, formerà una nuova immagine, spostata lateralmente più o meno, a seconda della sua lunghezza d’onda. Lo spettro lo vedremo quindi leggermente di lato rispetto alla fessura.
Il più comune è lo spettro emesso da un corpo molto caldo e lo riscontriamo quindi nel sole, in una stella, in una lampadina, nella fiamma di una candela, ecc. E’ questo uno spettro molto simile all’arcobaleno, con tutti i colori dell’iride presenti e ordinatamente distribuiti dal rosso che più rosso non si può (infrarosso), fino al violetto scuro scuro che non vedi nulla (ultravioletto).
Spettro continuo di corpo caldo: lampada ad incandescenza.
Spettro continuo di corpo caldo: lampada ad incandescenza.
Al contrario, vi sono sorgenti luminose in cui la luce non è data dal riscaldamento, ma da altri fenomeni fisici, ad esempio la fluorescenza. In questo caso lo spettro è discontinuo, vi sono ristrette bande luminose ben evidenti, alternate a zone in cui lo spettro è assente ed al suo posto vedremo delle bande completamente buie e nere.
Ad esempio, guardando la luce di una lampada fluorescente a risparmio energetico, sono ben evidenti tre forti bande di emissione (rossa, verde e blu) ed alcune bande di assorbimento nere, che comprendono tutta la zona del giallo ed in parte alcune piccole zone del rosso.
Spettro di sorgente fluorescente: lampada a risparmio energetico.
Spettro di sorgente fluorescente: lampada a risparmio energetico.
Gli amici astronomi mi perdoneranno se io mi fermo qui nel parlare della spettrometria, trascurando argomenti della massima importanza come l’analisi della composizione delle stelle, l’effetto Doppler, la verifica del movimento delle stelle, ecc. ecc. ecc.
Ma il mio scopo, in questo momento, è solo quello di creare curiosità sulla spettrometria e dare modo di sperimentare nella maniera più semplice possibile e ciò allo scopo di poter meglio comprendere alcune applicazioni nel campo che più ci compete, la microscopia.

La scomposizione della luce è infatti alla base di una particolare tecnica di microscopia resa possibile dagli ultimi sviluppi ottenuti nel campo dei diodi led ed in particolare nella emissione selettiva di luce monocromatica.

Sto lavorando ad un prototipo, spero quanto prima di potervi presentare l’articolo su questo argomento, finisco le ultime foto al microscopio e le ultime considerazioni e potremo vedere, nella pratica, come la scomposizione della luce mediante griglie di diffrazione risolva elegantemente un problema che è rimasto insoluto da oltre un secolo.


:wave:
Andrea

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500paolo
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Re: Lo spettroscopio e la microscopia

Messaggio da 500paolo »

Complimenti Andrea, come sempre di confermi il nostro mentore, se non altro il genio del forum! :clap:
Volevo utilizzare una semplice webcam associata a un programma di fotoritocco come gimp, ma non ero molto convinto della continuita' della risposta del sensore allo spettro, col tuo sistema non vi sono dubbi. :wave:
piermicro
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Re: Lo spettroscopio e la microscopia

Messaggio da piermicro »

Argomento molto intressante, specialmente per una applicazione microscopica pratica.
:wave: :wave: :wave:
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Enotria
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Re: Lo spettroscopio e la microscopia

Messaggio da Enotria »

.

Le applicazioni nella microscopia ora non mancano.

Alcune anticipazioni:
dalle prove che sto facendo, risulterebbe che un normale obiettivo 100x con apertura 1,30 posto nelle migliori condizioni, ha una risoluzione massima di 0,210 micron.
Lo stesso obiettivo, posto sul microscopio modificato con la spettroscopia, raggiunge una definizione di 0,146 micron, quasi il doppio ! :shock:

Il rovescio della medaglia, purtroppo, è la perdita del colore: la visione è monocromatica. :cry:

Ho quasi finito con le foto e la stesura dell'articolo, entro domani sera dovrei postarlo.

:wave:
Andrea

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Guido Gherlenda
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Re: Lo spettroscopio e la microscopia

Messaggio da Guido Gherlenda »

:o :o :o (già ordinata la griglia (ebay 120999321415 se può interessare) nonostante sia già in affanno con tutto quello che ho iniziato e non ancora finito...
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Re: Lo spettroscopio e la microscopia

Messaggio da Enotria »

Questo si che si chiama avere delle decisioni rapide ! :clap:

Spero solo che poi la spettrometria ti interessi, male che vada mi offro di riacquistare la tua griglia ! :lol:

:wave:
Andrea

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Re: Lo spettroscopio e la microscopia

Messaggio da Guido Gherlenda »

Uno dei problemi nel bilanciamento del bianco è la sorgente luminosa con uno spettro con picchi alle estremità, i programmi per il fotoritocco di solito operano da una parte o dall'altra, è sempre fattibile ma bisogna "beccare" le frequenze, con il tuo strumento sarà molto più facile scegliere i led o quantomeno avere una indicazione di dove intervenire, ciò detto avrai capito che la griglia me la terrò stretta. :wave:
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Re: Lo spettroscopio e la microscopia

Messaggio da Dante »

Da fare!!!
"Ciascuna specie merita che dei ricercatori vi dedichino la loro carriera e storici e poeti la celebrino... poichè noi ne facciamo parte, il destino della creazione è tutt'uno con il destino dell'umanità."
E.O. Wilson

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Guido Gherlenda
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Re: Lo spettroscopio e la microscopia

Messaggio da Guido Gherlenda »

Dante stai all'occhio!!!| Aspetta a pubblicizzare i tuoi risultati: ci sono degli amministratori infidi, in perenne attesa che qualche candido credulone cada in fallo, 31 marzo, 14 o I° Aprile non fa differenza. :wave:

(Comunque è proprio da fare, ho montato un aggeggio un po' posticcio ma effettivamente funziona quanto basta per le analisi del mio caso.)
Guido Gherlenda
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