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Qualche settimana fa ho pubblicato l’intervista a Kevin Busarow, patron di Oberwerk famoso per essere uno dei più grandi appassionati e commercianti nel settore dei binocoli. Kevin, che d’estrazione scolastica è un informatico, ha trasformato la sua passione in un vero e proprio business e la sua fama è nota, da anni, anche qui in Europa.
Dopo anni di esperienza con i bigbinoculars ed essendo socio della Kunming Optics, la società cinese produttrice di centinaia di strumenti ottici astronomici, naturalistici e militari, ha deciso, circa cinque anni fa, di progettare un binocolo dotato di ottiche a bassa dispersione che avesse i pregi dei suoi due binocoli prediletti: Il Miyauchi 100– ormai fuori produzione – e il mitico Kowa Highlander Prominar 32×82 con ottiche alla fluorite.
La nuova serie BT-XL-ED è disponibile in due diametri: da 100 mm e da 82 mm e in due colorazione, una elegantissimo bianco perla /LUNA PEARL e un aggressivo grigio (BIG EYES) . Entrambi prevedono degli inserti di colore rosso anodizzato che donano un’ottima grinta a questo prodotto.
L’acronimo è presto spiegato: BT sta per Telescopio Binoculare, XL per extra-luminoso ma anche extra leggero e ED perché è dotato di ottiche a bassa dispersione.
Dati tecnici dichiarati dalla Casa Madre
Modello | BT-100-XL-ED |
Diametro delle lenti | 100 mm |
Vetri ED | FK-61 |
Oculare di serie | 14 mm 40X |
Campo apparente | 70° |
Impermeabilizzazione | assente |
Scafo | in magnesio |
Dimensioni | 50x26x12 cm con paraluci chiusi e senza oculari |
Peso | 5.67 kg |
Prezzo (RPOptix) Settembre 2018 (IVA INCLUSA) | 2199 EURO con valigia e oculari |
Grazie alla collaborazione di Pietro Romagnoni di RPOptix che è diventato il distributore ufficiale per l’Italia di tutta la gamma Oberwerk, ho avuto la possibilità di utilizzare un esemplare di BT-100XL-ED nella versione “bianco perla”.
Meccanica e sistema di messa a fuoco
Il binocolo è notevolmente snello e leggero, la mia bilancia non ha superato, infatti, i cinque chilogrammi e mezzo, come dichiarato dal costruttore. Quest’ottimo risultato ha origine dallo scafo ottico in lega leggera di magnesio.
Anche le sue dimensioni sono alquanto contenute per essere un binocolo con ottiche da cento millimetri di diametro: con i paraluce chiusi è lungo solo 49 centimenti.
E’ il classico binocolo che si trasporta – in tutta comodità – all’interno della stessa valigia che racchiude un comunissimo 25×100.
In questa immagine potete vederlo insieme al mio esemplare di Kowa Highlander Prominar 32×82 e all’APM ED APO 100 di Elio Biffi.
Le rifiniture sono ottime: la vernice è depositata alla perfezione su tutto lo scafo. Consiglio, tuttavia, al futuro proprietario di fare attenzione al bordo esterno dei tubi paraluce: i copri obiettivi sono metallici e avvitandoli con forza potreste rovinare la vernice. Il problema è facilmente risolvibile sagomando con un poco di pazienza il bordo interno dei tappi con un vellutino nero. Ricordatevi, ovviamente, di non lasciarli sotto un cielo stellato, in una notte contraddistinta da molta umidità.
Credo che il colore bianco sia perfetto per un binocolo con velleità…astronomiche, inoltre- qualora non si abbiano particolari esigenze di mimetizzazione, questa colorazione si è rilevata utile anche durante le osservazioni terrestri, giacché lo scafo ottico si scalda meno di un binocolo grigio o nero.
Gli unici vezzi che Kevin si è concesso sono delle parti dove è stata inserita una anodizzazione rossa, similmente ad alcune pregiate ottiche fotografiche.
Il piedino atto a sostenerlo sui treppiedi fotografici è robusto e privo di flessioni, tuttavia ha un solo foro filettato. La maniglia con binario Picatinny è una soluzione eccellente, poiché permette l’utilizzo di una moltitudine di accessori. Ricordo ai lettori che questo sistema è molto utilizzato nel settore del tiro, sia esso sportivo , sia venatorio.
A causa delle dimensioni compatte dello scafo ottico la maniglia non consente alle persone con le mani grandi di inserire tutte e quattro le dita, proprio come il Kowa Highlander.
I paraluce sono estraibili e svolgono alla perfezione il loro lavoro senza giochi o incertezze.
Il sistema di messa a fuoco è individuale e concede l’utilizzo degli oculari da 31.8 mm. Il mio esemplare era uno dei primi prodotti, per tale motivo non ha beneficiato delle ultime modifiche apportate dal costruttore. All’atto pratico -nel mio esemplare di BT-100-XL-ED – l’anello interno che serve per stringere i barilotti degli oculari è un po’stretto ed ho faticato per inserire alcuni oculari di terze parti; lo stesso dicasi per il pescaggio del fuoco. Con i Vixen SSW, ad esempi, ero al limite della focalizzazione.
Kevin Busarow mi ha confermato che hanno ingrandito i focheggiatori di 0,1 mm e che è stato aumentato il “pescaggio del fuoco” di due millimetri. Gli esemplari di BT-100-XL-ED che arriveranno in Italia, beneficeranno di questa ottimizzazione.
Avvalendomi di un telemetro ho misurato la distanza minima di messa a fuoco. Con gli oculari Oberwerk da 14 mm (40X) è pari a ventitré metri, un valore eccellente che mi ha permesso di ammirare un picchio rosso a debita distanza.
Pur essendo un binocolo ottimizzato per le osservazioni all’infinito, l’immagine fornita, in tale frangente, era sfruttabile senza evidenti problemi di collimazione.
Per passare dalla distanza minima all’infinito è necessario ruotare la ghiera in senso orario di un solo giro.
Il binocolo “potrebbe” essere riempito in azoto, tuttavia, per un accordo fra costruttore, Oberwerk e il distributore italiano è stato deciso all’unanimità di evitare tale procedura per consentire i vari controlli di qualità, dalla fabbrica agli Stati Uniti sino ad arrivare qui in Italia.
Ottiche
Questo binocolo è dotato di obiettivi FK-61 ED il cui numero di Abbe pare un ottimo compromesso, nell’uso visuale, fra contenimento delle aberrazioni cromatiche, contrasto, nitidezza e prezzo di acquisto.
I lettori sono a conoscenza della mia passione verso i prodotti di qualità e rammenteranno anche che possiedo un Kowa Highlander Prominar e un Docter Aspectem ED. Posso confermare l’alta qualità ottica di questo binocolo. Ha un’ottima nitidezza e un contrasto alto (anche con gli oculari di serie). La resa dei colori è piacevolmente neutra, forse leggermente virata verso il freddo. In tale circostanza mi ricorda più il Kowa che il Docter. Il diametro reale di questo binocolo è pari a 96 mm come confermato dal costruttore.
Osservare anche a 70X quando le condizioni meteo lo consentono… è un vero piacere. Ho avuto modo di osservare a oltre trentacinque chilometri di distanza, alcuni appassionati di montagna che stavano risalendo la cima del Monte Zeda.
Oculari
L’Oberwerk BT-100-XL-ED consente l’utilizzo di oculari con un barilotto da 31,8 mm di diametro. Ho avuto la possibilità di utilizzare gli oculari omonimi disponibili, come anticipato, nella focale di 14 mm: generano quaranta ingrandimenti e forniscono un campo apparente di ben settanta gradi di campo.
L’estrazione pupillare che ho misurato è di quattordici millimetri, il sistema di estrazione del paraluce e rapido e preciso. Il loro diametro consente di utilizzare agevolmente il binocolo anche a chi possiede una distanza pupillare ridotta. La distanza inter-pupillare minima che ho misurato è di sessantuno millimetri. In tale frangente la distanza fra i due accessori è pari a un centimetro. Tuttavia, come confermato da Oberwerk, alle versioni definitive in commercio è stata modificato “un ingranaggio della torrette dei prismi” che consente di arrivare a una distanza minima prossima ai 50mm. Ovviamente, sarà, poi il diametro degli oculari a decretare tale possibilità.
Devo confermare che questi nuovi oculari sono molto performanti e migliori di alcune soluzioni che testati solo cinque anni fa.
Ho anche apprezzato i Televue Panoptic da 19 mm, che ancora una volta si rivelano perfetti con i binocoli giganti, i Vixen SSW da 14 mm che ho prediletto nell’uso astronomico e i Baader Morpheus da 9 mm che hanno fornito delle ottime immagini terrestri a lunga distanza a un prezzo accettabile.
Ideali per chi vuole investire pochi soldi gli Artesky Planetary Duo da 8 mm, ottimi sia per l’uso terrestre ad alto ingrandimento (quando il seeing lo concede) sia per osservare dettagli di ammassi stellari e nebulose planetarie.
Aberrazioni
Aberrazione cromatica
Osservando con gli oculari Oberwerk da 14 mm, a 40x, la resa è ottima, il contenimento delle aberrazioni cromatiche è pregevole e non si notano- in asse – aloni spuri.
Si devono forzare gli ingrandimenti o osservare soggetti in forte controluce per notare qualcosa. Avendo come punto di riferimento il Kowa Highlander Prominar, posso ammettere, senza problemi, di essere rimasto soddisfatto.
Cromatismo laterale
E’ differente in base agli oculari utilizzati, con quelli di serie si nota soltanto osservando oggetti e soggetti in forte controluce e si palesa come lieve alone viola-verde intorno alle immagine molto luminose.
Pur consapevole che non sia molto “professionale” riprendere un traliccio lontano in controluce, poggiando lo smartphone a mano libera sull’oculare, questo è il risultato migliore che ho ottenuto.
Curvatura di campo
Ottima prestazione degli Oberwerk di serie: campo piatto sino al bordo, soprattutto durante le osservazioni terrestri.
Anni fa, su binocoli di tale fattura, ero solito prediligere oculari dal costo superiore. Ora è stato raggiunto un risultato molto soddisfacente, tale non da fare rimpiangere esborsi superiori.
Un plauso a RPOPTIX che ha deciso di inserire nel prezzo di acquisto anche questa coppia di oculari.
Distorsione angolare
La distorsione angolare si nota da circa l’80% del campo di vista: è a cuscinetto , deforma un poco le immagini al bordo.
Altre aberrazioni
Nell’uso astronomico ho evidenziato quanto segue:
Con gli oculari di serie, la resa è molto buona ma non eccellente, da circa l’80% dal centro del campo, con stelle di I e II magnitudine si nota un po’ di deformazione stellare, dovuta alla coma. In ogni modo, in proporzione al prezzo di acquisto ci troviamo di fronte a un egregio oculare.
Le prestazioni con i Vixen SSW 14 sono migliori, stelline come capocchie di spillo” sino al bordo estremo. La visione del Doppio Ammasso di Perseo mozza il fiato. Non oso immaginare cosa sia montare un paio di Docter UWA da 12,5 mm, spero di farlo nei mesi a venire.
Collimazione
Riguardo alla “questione collimazione” farò una precisazione. Questo binocolo è arrivato collimato, in ogni modo la procedura di allineamento degli obiettivi si attua tramite “ eccentrici”. Con il permesso di RP Optix ho provato a riallinearlo intenzionalmente, ottenendo una corretta collimazione con una coppia di Vixen LV da 4 mm di diametro. L’operazione è abbastanza intuitiva e Kevin Busarow rilascerà a breve un filmato su come regolare il proprio strumento.
Fatemi esprimere, tuttavia, la mia opinione, riguardo i binocoli e gli alti ingrandimenti.
Per alcuni anni, anch’io sono rimasto abbagliato dalle possibili performance che i nuovi binocoli giganti dotati di ottiche ED, avrebbero potuto fornire ad alti ingrandimenti.
Volevo che il mio nuovo acquisto svelasse i dettagli planetari con la stessa nitidezza e contrasto del mio rifrattore alla fluorite da 128 mm di diametro.
Per questo motivo ho provato svariati binocoli da 80, 100 e 120 mm, tuttavia – oculari alla mano e Takahashi FS128 di fianco – nessuno fra loro ha mai superato le prestazioni che uno strumento astronomico altamente specializzato può dare. Per questo genere di osservazioni, esistono i rifrattori oppure i binoscopi costruiti utilizzando strumenti a rifrazione di alta qualità. Tuttavia costi e ingombri sono ben differenti.
Il binocolo deve fare “Il binocolo” meglio fermarsi a 70-80X, soprattutto nelle osservazioni diurne.
Per questo motivo, ho apprezzato molto l’e-mail che Kevin Busarow mi ha scritto qualche settimana fa e che riassumo qui di seguito:
In primis mi ha confermato che a breve saranno venduti anche dei nuovi oculari da 22 mm (25X) da 7 mm (80x) che andranno a completare la gamma di oculari venduti (e consigliati) dal costruttore. Per tale motivo loro garantiranno la collimazione sino a 80X!
In ogni modo, Kevin, mi ha assicurato che utilizzano una coppia di oculari da 4 mm (140x)per verificare la collimazione prima di fornire il prodotto al cliente.
Per quanto riguarda i (vari) clienti che utilizzano i Baader Morpheus, consiglia di non superare la focale di 6.5 mm, ossia 86X
Utilizzo pratico
L’Oberwerk BT-100 XL ED è per me una ventata di freschezza nel settore. Dove tutto pareva già visto e tutto pareva pubblicizzato “come il meglio disponibile”, Oberwerk, forse con un po’ di ritardo, ha presentato un binocolo molto valido. Ha un design pulito ed elegante, è leggero ed equipaggiato con ottime lenti a bassa dispersione.
Il binocolo è sostenuto abbastanza bene anche sulla testa Manfrotto MVH 502 AH, seppur non la ritenga la migliore soluzione per un binocolo di questo pregio, è stata facilitata dal robusto treppiede di legno Berlebach UNI 19C.
Sono rimasto affascinato dall’ultima creazione dell’amico Elio BIFFI che ha costruito una stupenda forcella per il suo APM 100 ED APO. In ogni modo, non preoccupatevi! Sia Oberwerk, sia RP Optix saranno in grado di fornirvi delle valide montature.
Ho deciso di dividere le mie impressioni fra utilizzo astronomico e utilizzo terrestre, ricordando ai lettori che negli ultimi anni sono più avvezzo all’osservazione della Natura , rispetto a quella del cielo notturno per vari motivi:impegni lavorativi e familiari ma anche a causa dell’inquinamento luminoso che sta lentamente soffocando la volta celeste.
Osservazione terrestre
Nell’uso terrestre ho ritrovato la qualità dei miei Highlander e Aspectem. Nell’uso naturalistico mi sono divertito a osservare decine di dettagli a lunga distanza, dai rapaci, agli aerei, alle croci sulle Alpi sino a osservare divertito il lavoro di un picchio “isterico” a circa quaranta metri dalla mia postazione.
L’ho portato con me anche sul Monte Sette Termini, dove sono solite trascorrere un po’ del mio tempo libero, osservando la catena delle Alpi ma anche attendendo ansioso la coppia di aquile reali che nidifica da anni sul vicino Monte Lema.
Osservazione astronomica
La prima impressione che ho avuto è che mi è sembrato molto luminoso. Non so se a causa delle serate molto limpide che ho avuto il piacere di.indovinare o per la soddisfazione di utilizzarlo dopo settimane di attesa.
Ho, però, da fare una considerazione: di solito quando osservo con un binocolo da 100 mm, finisco per apprezzare sempre la nitidezza e il contrasto del mio Kowa Highlander Prominar. In questo caso, ad esempio, la visione di M81 e M82 è sicuramente più dettagliata nel BT-100-XL-ED, cos’ come la visione di M108, che era percepibile , a fatica, nell’Highlander.
Ho anche osservato M97, M108, M51 e M 101, traendone le medesime impressioni. Che dire? Sono rimasto molto soddisfatto, ma anche curioso di testare la versione da 82 mm di diametro.
Raramente utilizzo ingrandimenti molto elevati, ma ho notato con piacere che su oggetti celesti come M57, oppure M13, anche gli oculari da 8 mm (70X) sono ottimi per staccare la nebulosa dal fondo del cielo o far “esplodere” l’ammasso stellare.
Ho notato soltanto qualche riflesso stellare, ma in maniera poco invasiva, molto simile a quelli percepibili osservando con il mio Kowa Highlander.
Penso che potrebbe essere uno strumento definitivo per le osservazioni astronomiche. E’ leggero, abbastanza compatto e dotato di ottiche di elevata qualità.
Comparativa con APM 100 ED APO (solo prova diurna)
Grazie alla collaborazione di Elio Biffi (Bifo sul forum di Binomania) e di Paolo Monti ho avuto la possibilità di comparare il binocolo Oberwerk con il suo diretto concorrente, l’APM 100 ED APO e con il “nonnetto” che ha ispirato Kevin: il Miyauchi 100.
Purtroppo, per gli amici astrofili, devo confermare che la prova è avvenuta di giorno, abbiamo utilizzato gli stessi oculari.
Il Miyauchi 100, seppur non fosse più competitivo per nitidezza, contrasto e contenimento delle aberrazioni è ancora una volta, il vincitore per ciò che concerne la leggerezza, la compattezza e la finitura dei particolari. Solo la valigia originale è da ammirare con invidia.
Anticipo che non siamo stati in grado di incoronare un vincitore assoluto, poiché le prestazioni dell’Oberwerk e dell’APM erano alquanto simili.
Personalmente non ho notato differenze per ciò che riguarda la nitidezza e il contrasto.
L’Oberwerk (a parità di oculari) fornisce una resa dei colori leggermente più neutra e fredda, rispetto all’APM che mostra colori caldi.
Anche il trattamento anti-riflesso – a un occhio attento- si palesa come leggermente differente ma nulla di rilevante.
Per quanto riguarda la loro reale luminosità, sarebbe assurdo, in tale situazione, definire un vincitore, tuttavia, a tratti, ci pareva che il BT-100-XL-Ed fornisse una immagine lievemente più luminosa.
In questo frangente Paolo Monti ed io siamo andati contro l’opinione di Elio Biffi che non ha notato alcuna differenza.
Anche se sono consapevole che accostare uno smartphone sopra l’oculare di un binocolo, reggendolo a mano libera, sia poco professionale, ho deciso di mostrarvi questa immagine.
Come potete vedete, analizzando l’ingrandimento, a parte i miei problemi d’inquadratura e parallelismo con l’obiettivo della fotocamera integrata, le differenze sono irrilevanti.
Per quanto riguarda il contenimento dell’aberrazione cromatica li ho trovati molto simili: è ben contenuta in entrambi i binocoli. Nella tecnica del digiscoping ho notato una resa differente. Nell’APM si nota un lieve alone spurio verdastro, nell’Oberwerk, invece, è blu.
L’unica vera differenza che abbiamo percepito è questa:
Osservando con i Televue Panoptic da 19 mm, seppur il campo inquadrato fosse in pratica simile, all’’interno dell’Oberwerk BT-100-XL-ED l’immagine ai bordi era migliore, più nitida e con meno luce diffusa. Abbiamo fatto la prova utilizzando lo stesso oculare, per evitare che ci fosse una differenza di nitidezza fra la coppia che possiede Elio Biffi. Stessa zona, stessa inquadratura, medesime condizioni di luce.
Non ho neppure notato delle evidenti cadute di luce ai bordi (osservando lo sfondo del cielo) tuttavia, come visibile in questa foto, l’uscita dei prismi dell’Oberwerk mi pare anche totalmente libera. Un ottimo risultato simile a quello visibile nel mio esemplare di Kowa Highlander Prominar.
I veri lati positivi del BT-100-XL-ED, oltre alla fascinosa colorazione, sono la sua compattezza, qualche centinaio di grammi in meno e un minor ingombro .
Nel prezzo di acquisto, inoltre, sono compresi la valigia e gli oculari da 14 mm di diametro.
Ho molto apprezzato il commento sincero di Elio Biffi che è proprietario, da due anni, di un esemplare di APM 100 ED APO. Elio, prima di utilizzarlo, speculava che l’Oberwerk fosse meno performante, invece, e’ rimasto stupito della sua qualità ottica. Credeva che una costruzione meccanica più compatta, determinasse- giocoforza- delle immagini meno luminose.
Elio ha concluso che – con il senno, di poi, dovendo scegliere fra i due binocoli, acquisterebbe il BT- 100-XL-ED per questioni di peso, ingombro e per la linea che trova più aggraziata e piacevole
Personalmente ritengo che siano molto simili a livello ottico (almeno per quanto riguarda le osservazioni terrestri).
Spero di avere un’altra occasione di utilizzare entrambi i binocoli sotto un limpido cielo stellato.
Pregi e difetti.
L’Oberwerk è un ottimo prodotti con molti pregi e pochi difetti
Pregi
- Utilizzo di ottiche ED di alta qualità
- Ottimo contenimento delle aberrazioni cromatiche
- Design piacevole
- Leggero e compatto (per essere un 100 mm)
- Ottima qualità degli oculari forniti di serie
- Eccellente dotazione (valigia + coppia oculari compresa nel prezzo)
- Prezzo competitivo rispetto alla concorrenza
Difetti
- Sistema di bloccaggio degli oculari. Lo avrei preferito più preciso e più universale. Non si riescono a inserire vari oculari, se non dopo un certo sforzo.
- Pescaggio del fuoco impossibile con alcuni oculari.
- Ricordo ai lettori che i questi difetti sono stati risolti dal costruttore nei modelli successivi a quello inviato per il mio test)
- I tappi di metallo, possono –alla lunga-rovinare la vernice del paraluce.
- Un solo foro filettato sotto il piedino.
In sintesi
Termino questa recensione, confermando che l’Oberwerk BT-100-XL-ED è un prodotto di qualità, ha delle ottiche che rivaleggiano con la miglior concorrenza- anche più costosa, è poco ingombrante, leggero e si adatta perfettamente alle osservazioni terrestri oltre che a quelle astronomiche. Sono molto curioso di provare la versione da 82 mm di diametro, per compararla al mio Kowa Highlander Prominar.
Ringraziamenti
Ringrazio Kevin Busarow di Oberwerk.com e Pietro Romagnoni di RPOptix.come per aver fornito, in anteprima per l’Italia, un esemplare di questo performante binocolo.
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Disclaimer
Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Settembre dell’anno 2018- Si specifica che le mie impressioni d’uso sono date in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente RPOptix , distributore ufficiale per l’Italia dei prodotti OBERWERK
Piergiovanni Salimbeni è un giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica.Nel 2021 è entrato a far parte della Patagonia PRO Team come professionista dell’outdoor. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero pratica fotografia di paesaggio, caccia fotografica, fototrappolaggio, digiscoping, enduro con la mountainbike.