Swarovski  Optik BTX: osservare ad alti ingrandimenti con due occhi!

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Cari amici, vi propongo una breve anteprima riguardante lo Swarovski Optik BTX.

Il manager di Swarovski Optik Italia, Franco Cernigliaro gentilissimo come sempre, mi ha concesso la possibilità di avere in visione per qualche giorno l’unico esemplare arrivato in Italia.

 In seguito, quando la produzione sarà in piena attività e la curiosità di giornalisti, blogger e riviste, totalmente soddisfatta, me ne sarà spedito un altro.

Seppur le ore in sua compagnia siano state poche, ho potuto, insieme con alcuni collaboratori e a qualche amico, testarlo sul campo.

L’occasione è stata anche perfetta per compararlo con i due migliori binocoli ad alto ingrandimento in questo periodo disponibili sul mercato: il Kowa Highlander Prominar 32×82 e il Docter Aspectem ED 40X80.

Ma..che cosa è il BTX? Lo Swarovski Optik BTX è un “visore binoculare” con oculari integrati che consente di osservare con due occhi, sfruttando i moduli ottici della serie Swarovski Optik ATX: L’ATX 95 mm, l’ATX 85 mm e l’ATX 65 mm.

Oggetto di quest’articolo sarà il kit più performante e luminoso, quello composto utilizzando il modulo da 95 mm di diametro, che possiamo ammirare in questa immagine in tutta la sua bellezza.

Un bel primo piano sul Kit: Swarovski ATX 95 e visore binoculare BTX.

Prima di esporre le mie impressioni, passo a descrivere brevemente le caratteristiche tecniche dichiarate dalla Casa Madre che variano, ovviamente, in base al modulo utilizzato.

Caratteristiche tecniche dichiarate dalla Casa Madre.

Dati Tecnici quando usato con modulo ottico Swarovski ATX 95
Ingrandimento 35x
Diametro della lente (mm) 95
Pupilla di uscita (mm) 2.7
Estrazione pupillare (mm) 21
Campo di vista ( m/1000 m) 96 ft / 32 m
Gradi di campo reali(gradi) 1.8
Gradi di campo apparenti (gradi) 60
Distanza minima di messa a fuoco ( m) 5.0 m
Correzione diottrica  ∞ (diottrie) > 5
Filettatura per filtro M 97 x 0.75
Lunghezza  mm 458
Peso ( g)  2760 g
Temperatura di utilizzo -25 °C to +55 °C
Temperatura di stoccaggio -30 °C to +70 °C
Impermeabilizzazione si,in acqua sino a  4 m 

 

Prime impressioni.

In tempi non sospetti, mi pare fosse il lontano 1999, ebbi modo di osservare in un prototipo di spotting scope cinese cui era stato applicato uno dei primi visori binoculari astronomici, le mie impressioni furono le seguenti: pesante, qualità discutibile, scarsa luminosità. Negli anni a venire fu presentato sotto vari brand ma non ebbe, come era da aspettarsi, un forte successo.

E’ovvio, quindi, che Swarovski Optik non abbia inventato nulla di nuovo, di fatto i visori binoculari, da moltissimi anni,  sono usati sia con i telescopi astronomici, sia con i microscopi.  Mi pare, tuttavia, utile comprendere cosa prevede “la ricetta austriaca”.

Questo strumento ottico di precisione progettato da Swarovski Opitk è di alta qualità e non è possibile utilizzarlo con altri strumenti. Per usufruirne è necessario possedere un modulo ottico della serie ATX.

Di primo acchito se ne apprezza la robustezza, la precisione meccanica e la pulizia del design. Il modulo BTX è impermeabile sino a quattro metri e dotato di ottiche alla fluorite.

La gommatura è identica a quella dei moduli ottici ATX e quando è montato, non sembra possibile si possa sganciare rapidamente tanta è la “pulizia” del  suo design.

il visore binoculare privo del supporto frontale: spero di testarlo la prossima volta.

I progettisti hanno previsto anche due accessori di serie molto interessanti: un supporto frontale ergonomico che consente di aumentare il confort nelle lunghe osservazioni e un piccolo puntatore (da utilizzare assolutamente con entrambi gli occhi aperti) che, appena se ne comprende l’utilizzo, è in grado di  puntare con estrema precisione anche soggetti molto veloci, come gli  aerei o i  falchi pellegrini.

E’ stata progettata ex-novo anche la testa PHT per treppiede, che spero di testare la prossima volta, insieme alla slitta di bilanciamento BR. Swarovski Optik ha pensato, ovviamente, anche al SOC, un involucro esterno che consente di proteggere totalmente il visore binoculare.

Con il modulo ATX 95, il doppiatore binoculare sviluppa trentacinque ingrandimenti che diventano quasi sessanta con il nuovo moltiplicatore ME 1,7X (per intenderci quello in grado di sviluppare quasi centotrenta ingrandimenti quando utilizzato con modulo oculare 30-75X).

In questo modo è possibile avere uno pseudo binocolo con due ingrandimenti (35x- 60X) da trasportare facilmente all’interno dello zaino.

Già, proprio, cosi’: la facilità di trasporto è la caratteristica che ho apprezzato maggiormente. Bilancia alla mano, il visore pesa poco meno di 1500 grammi, un peso quasi identico al modulo ATX da 95 mm. Per questo motivo è possibile portare in giro per monti, valli, boschi e palude, un prodotto che fornisce quasi totalmente le prestazioni di binocoli pregiati, di alta qualità, ma che presentano  pesi e ingombri decisamente superiori.

Grazie alla fortuna di possedere in casa il Kowa Highlander 32×82 Prominar e il Docter Aspectem, io sono stato uno dei pochi fortunati a comparar loro al BTX, sia nell’osservazione naturalistica, sia in quella astronomica. Onestamente, penso che in tutto il mondo saremo stati meno di una dozzina (compresi i miei collaboratori).

A destra è visibile la compensazione delle diottrie. Il ponte di comando è molto simile a quello di un comune binocolo Swarovski Optik

Il mio modus observandi, ed anche quello di chi l’ha provato (Piero Pignatta, Paolo Monti, Abramo Giusto, Elio Bifo) è ben diverso da quello del classico birdwatcher o del cacciatore che trascorrono ore e ore  ad osservare l’avi-fauna, in mono-visione, con un semplice telescopio terrestre

Nel corso degli anni abbiamo utilizzato, posseduto e comparato i migliori binocoli ad alto ingrandimento per uso terrestre e quindi è normale che la visione con due occhi non ci abbia stravolto emotivamente.

Tuttavia devo ammettere che la “pseudo tridimensionalità” generata dal visore Swarovski è molto buona, simile a quella visibile in un binocolo con due tubi ottici ben distanziati.

Al posto di schematizzare in una mera tabella i suoi lati positivi e negativi, vorrei raccontarvi le tre giornate trascorse (per ora) in compagnia del BTX, pubblicando qualche pagina del mio personale “diario di bordo”.

Giovedì 6  Aprile:

Il BTX è arrivato nel tardo pomeriggio,  ho apprezzato immediatamente la costruzione e la compattezza: oltre ad essere esteticamente piacevole si è rilevato anche robusto e meccanicamente ineccepibile. Purtroppo la demo che Swarovski Optik mi ha spedito in visione non ha  il “poggia fronte” tuttavia ne ho compreso il funzionamento  e i benefici attraverso la manopola presente sul ponte di comando. Dovrebbe essere in grado di scaricare  il peso della testa dai muscoli  del collo e dalle vertebre cervicali.

Gli oculari sono simili a quelli del mio binocolo Swarovski EL 8.5×42: una ottima estrazione pupillare e una ottima “vestibilità”, un  fattore preponderante quando si osserva con entrambi gli occhi. Una grandezza eccessiva dei paraluce genererebbe, nelle persone con una distanza inter-pupillare piccola, un pessimo confort o addirittura l’inutilizzo.

E’ anche possibile utilizzare il WES, il set di conchiglie oculari speciali contro la luce laterale. Ottimo!

Vista l’ora tarda, ho deciso di rimanere a casa e di fare un confronto crepuscolare con il Kowa Highlander Prominar, dotato di oculari che forniscono 32X: un binocolo di eccellente qualità con lenti da 82 mm di diametro, contro un telescopio terrestre da 95 mm dotato di visore. Il prezzo è alquanto simile.

Ho osservato dei riferimenti che uso sulla montagna di fronte dalle 20.30 sino a quando è stato possibile percepirli.

Una foto che testimonia la prova crepuscolare-notturna contro il Kowa Highlander

Com’era logico congetturare, il visore dimezza la luce proveniente dall’ATX 95 e seppur vi sia il beneficio della visione binoculare (che pero’ ha anche il Kowa Highlander) il BTX non ha potuto fornire la luminosità del binocolo giapponese da 82 mm di diametro.

In percentuale, direi, che il BTX è meno luminoso di un 20-25% similmente a un ipotetico Kowa Highlander di 65mm- 70mm . Ritengo che sarebbe necessario un ATX 110 per avere la luminosità dei migliori binocoli da 80 mm presenti sul mercato (Kowa Highlander e Docter Aspectem).

Venerdi 7 Aprile.
Sono appena rientrato da una lunga escursione con l’amico  fotografo naturalistico Roberto (Glaviano), siamo andati a verificare se la coppia di rapaci che seguiamo da tre anni ha scelto lo stesso posto per la nidificazione.Il sottoscritto alla prese con lo Swarovski BTX!

Oggi sono finalmente riuscito ad apprezzare il progetto BTX: Grazie alla possibilità di staccarlo dal gruppo ottico da 95 mm, le due parti trovano posto in uno zaino di medie dimensioni. Inoltre, la sua leggerezza consente di trasportarlo anche per molte ore, senza affaticare la schiena. Il Kowa Highlander, pesa 6 kg e da mesi, io ho abbandonato l’idea di portarlo con me per questo genere di escursioni.

Giunto sul posto io ne ho apprezzato anche la facilità di montaggio, la buona resa dei colori, la tridimensionalità e la estrema comodità. Abbiamo spazzolato per circa tre ore, lungo le valli per verificare la presenza della femmina in cova. Con uno spotting scope tale situazione è certamente più’ faticosa, tanto da prevedere, spesso, frequenti pause.

Posso fare anche a meno, in tale frangente, della luminosità e del (minimo) miglior contrasto del Kowa Highlander o del Docter Aspectem.

 

 Sabato 8 Aprile.

Ieri pomeriggio, viste le distanze in gioco, non ho avuto molte occasioni per apprezzare la messa a fuoco centrale che, oggi, invece, si è rivelata “essenziale” per inseguire le decine di rapaci che abbiamo ammirato.
La distanza minima di messa a fuoco, oltretutto è pari a 5 metri e questo consente, all’atto pratico, di utilizzare lo Swarovski BTX come se fosse un normale spotting scope.

Un pomeriggio trascorso sotto il monte Poncione mi ha consentito di ammirare e inseguire decine di rapaci beneficiando di una messa a fuoco veloce come quella di un classico spotting scope.

Dopo un breve rodaggio con il puntatore, sono riuscito senza fatica a osservare anche delle lotte territoriali fra falchi pellegrini e concitate fasi di mobbing fra corvi imperiali e nibbi bruni. Insomma: un grande pomeriggio in mezzo alla Natura.  Mi sono concentrato molto sulle sue prestazioni senza approfondire le prestazioni del moltiplicatore. Lo farò quando avrò maggior tempo. L’ho utilizzato solo per pochi minuti per osservare l’accoppiamento di una coppia di nibbi bruni. Ho notato un ovvio calo della luminosità e un lieve aumento del cromatismo residuo, ma la sensazione percepita è stata decisamente positiva.

Domani arriveranno i “ragazzi “ e faremo tutte le minuziose comparazioni del caso.

Domenica 9 Aprile.

Dopo un eccellente pranzo al ristorante Bellavista di Mondonico abbiamo installato il Docter Aspectem 40×80 ED, il Kowa Highlander Prominar e lo Swarovski BTX.

In sintesi le impressioni che hanno avuto i ragazzi (eccetto, forse la luminosità dato che solo io l’ho potuto provare al crepuscolo) sono state molto simili alle mie.

La sensazione di tridimensionalità generata dal visore è molto simile a quella visibile nei binocoli, forse l’Aspectem eccelle sempre a causa del maggior campo apparente, pari a 84°.

Il Kowa Highlander Prominar pare fornire un po’ più di contrasto e di nitidezza al centro e una migliore correzione cromatica. Il Docter è quasi simile.

Lo Swarovski fornisce un’eccellente resa dei colori e una tonalità piu’ calda rispetto, ad esempio, “all’azzurrino” fornito dal Kowa: mi pare simile a quella del Docter Aspectem ED.

Sono riuscito a immortalare l’espressione di Piero Pignatta dopo aver messo gli occhi nel BTX, evito di citare la colorita espressione sfuggitagli..

DI giorno, in pratica, non è possibile percepire con estrema facilità la differenza di luminosità rispetto ai due binocoli da 82 mm di diametro. La mia prova crepuscolare mi porta a pensare che il BTX fornisca una luminosità paragonabile a quella di un eccellente binocolo di circa 70 mm di diametro o a quella di uno spotting scope da almeno 80-85 mm di diametro.

E’ indubitabile che se in quel frangente avessi detto ai ragazzi di preparare lo zaino per andare a fare una escursione in montagna tutti avrebbero lasciato i binocoloni sul treppiede, prediligendo  la compattezza e la leggerezza dello Swarovski BTX.

L’osservazione di rondoni, corvi imperiali, aerei, rapaci è stata decisamente piu’ facilitata dalla messa a fuoco centrale dello Swarovski BTX, sia il DOcter Aspectem, sia il Kowa Highlander si sono trovati a loro agio solo nelle osservazioni a medio-lunga distanza, apportando non poca difficoltà quando era necessario seguire i rapidi voli dell’avi-fauna.

 

Quando fra cinquant’anni i miei pronipoti sfoglieranno i miei album fotografici, ammireranno una foto che  ha  fatto la storia nelle comparazione delle ottiche sportive e..e noi, come sempre, c’eravamo! A partire da sinistra Paolo Monti, Piero Pignatta, Piergiovanni Salimbeni, Sergio Fassoli, Elio Bifo e Abramo Giusto.

In Sintesi.

Lo Swarovski  Optic BTX non è un binocolo e non è neppure un classico telescopio terrestre. È un nuovo modo di osservare la natura da breve a lunga distanza: si usa come un comune spotting scope, è solo un poco piu’ pesante ma possiede i benefici della visione binoculare.

Il prezzo non è per tutti, (solo il modulo BTX dovrebbe costare 2400-2600 euro) tuttavia visto l’assistenza Swarovski, la durata negli anni e l’ottimo valore nel mercato dell’usato, io lo reputo uno strumento eccellente per chi osserva, in primis la natura, ma  che lo fa in modo intenso, prediligendo la quantità di ore passate ad osservare, rispetto alla mera qualità.

Il gap di luminosità  rispetto ai binocoli da 80 mm, potrebbe essere colmato da un ipotetico ATX 110 che peserebbe e costerebbe senz’altro di piu’ ma fornirebbe maggiori prestazioni crepuscolari.

In definitiva c’è qualcosa di meglio, in questo periodo e con tali caratteristiche? Direi di no. Sarebbe necessario progettare e costruire un binocolo ultra-leggero da almeno 90 mm di diametro, con oculari zoom a grande campo e messa a fuoco centrale.ma, in ogni modo, non sarebbe smontabile e facilmente trasportabile come il kit composto da BTX e ATX.

Un unico dubbio mi rimane: la reale qualità fornita se utilizzato con il piccolo modulo ATX da 65 mm, secondo i miei calcoli approssimativi dovrebbe fornire la luce di un binocolo 30×45..davvero un po’ troppo buio.

Ringrazio Franco Cernigliaro e Swarovski Optik per avermi consentito di testare questo gioiello che non vedo l’ora di rivedere al quartier generale di Binomania.

Il modulo BTX dovrebbe essere disponibile al pubblico a partire dal mese di Maggio