Premessa. Ho riesumato questo test da uno dei tanti cd-rom archiviati nella mia libreria, l'articolo risale al 1998, ma penso potrà essere utile a qualche lettore giacchè, nel corso di questi anni, ho avuto modo di ritestarne altri quattro esemplari, ho quindi inserito, in corsivo, le mie nuove impressioni in base ai difetti riscontrati negli altri modelli Antares Venere
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In questo articolo parlerò di come l’Antares sia riuscita a presentare un rifrattore da 100mm ad un prezzo che corrisponde a meno della metà dei rifrattori acromatici da 4" presenti su mercato.
Chi è un esteta dell’immagine non leggerà questo articolo, ma chi è invece affascinato dal prezzo invitante (1.656.000) e dalla possibilità di avere in casa un bel tubo da 10 cm, leggerà con interesse quanto sto per dire.
Ma incominciamo con le descrizione tecniche. Ovviamente non vi descriverò minuziosamente tutti i particolari della scatola d’imballaggio e dei sacchetti porta-oculari ma mi limiterò a trattare i dati tecnici essenziali: Come ben sapete, in linea generale, un rifrattore è dotato di un semplice doppietto classico ossia una lente convergente frontale crown (composta di silice ed ossido di potassio) unita ad una divergente posteriore di tipo flint (silice, ossido di potassio, ed ossido di piombo)
Teoricamente parlando,
per compensare l’aberrazione cromatica dovrebbe possedere una lunghezza focale pari ad almeno un metro, anche se la qualità dell'ottica può far oscillare in meglio o in peggio questa misura.
Di fatto il Venere presenta questa caratteristica, anche se la qualità delle lenti è pessima rispetto a quelle montate sul classico Vixen 102 o sul Konus Centaur.
Per quanto riguarda la montatura equatoriale alla tedesca.. nulla da eccepire se la si utilizza per le osservazioni visuali, anche con la slitta portafiltri ed un ploss da 40 mm. non ho riscontrato fastidiose vibrazioni, ha patto di non estendere il treppiede di alluminio per tutta la sua lunghezza che è di 130 cm.
Il prezzo di poco superiore al milione e mezzo ha costretto l’Antares ad utilizzare del materiale plastico per comporre lo scafo ottico e la cella porta-obiettivo, comunque pur sottoponedolo agli sbalzi di temperatura di questo gelido inverno, non si è verificato nessun problema. Un altro difetto che si deve specificare è la messa fuoco molto dura ; il cercatore invece non è dei migliori,.
Prestazioni su campo
La luna Il notevole residuo di aberrazione cromatica che presenta quest'ottica si può in parte risolvere acquistando un filtro giallo chiaro.
Il 6 ed il 7 marzo osservando la Rupes Recta potevo apprezzare i contorni e i piccoli domi che la circondano, nei momenti più calmi, (seeing tra 2 e 3) potevo ammirare anche la rima Birt. Ben visibili anche in altre serate i craterini piroclastici all’interno di Alphonsus e i picchi centrali nel centro di Copernicus, Comparando ad S-C da 20 lo strumento presentava una inferiore risoluzione, ma nelle serate più turbolenti l’immagine coadiuvata anche da un bel filtro rosso 23A era decisamente più calma. in ogni modo il contrasto non è paragonabile al Vixen 102.
Molto bello anche il cratere Posidonius che mi permetteva di osservare oltre alla sua costa centrale anche il piccolo craterino situato a sud.
CIELO PROFONDO
Dieci centimetri non sono molti per osservare le più tenui galassie (comunque è sufficiente per mostrare nel dopo cena a parenti ed amici la nebulosa d’Orione ed M81 ed M82 nella costellazione dell'Orsa maggiore.)
La nebulosa della Lira si può osservare a 50 ingrandimenti come una sottile nuvoletta in mezzo ad un cielo purtroppo chiaro a causa dell’inquinamento luminoso. Non ho potuto osservare sotto i cieli di alta montagna comunque il Monte S.Martino in provincia di varese (1020M slm) è abbastanza alto per poter permettere decentemente la visibilità di oggetti che non siano lampioni e fari di auto.
Per quando riguarda gli amassi stellari: ben risolto quello doppio in Perseo, mentre M35 nei gemelli ed M13 in Ercole appaiono più come una sottile evanescenza. Ho osservato Andromeda in una serata pessima e quindi non posso espormi più di tanto, comunque Ngc 205 era ben visibile.
STELLE DOPPIE
Il proprietario del telescopio Paolo Ricciardi, amico nonché appassionato astrofilo è riuscito, durante i mesi invernali, a sdoppiare Zeta Orionis, Rigel, Castore e Polluce , mentre ha avuto notevoli dificoltà a sdoppiare a 200X Eta Orionis. (La visione stellare dei modelli testati successivamente presentava stelle con un forte astigmatismo e poco puntiformi, un modello su quattro è risultato, inoltre, fortemente scollimato. Il proprietario non mi ha concesso di smontare la cella per tentare di risistemare la posizione dei due elementi (la lente frontale biconvessa Crown e la concava "flint"). Spesso infatti, vedi il caso del Konus Vista e' possibile rimediare al cromatismo laterale ed addirittura al coma e all'astigmatismo, riposizionando le lenti correttamente.
SATURNO
Non ho potuto esaminare il comportamento dell'ottica guardando il pianeta gassoso, riferirò quanto riportatomi da Ricciardi:
"…Alla fine di febbraio a 150 ingrandimenti con il solito filtro giallo chiaro, si potevano tranquillamente, turbolenza permettendo le strutture atmosferiche della SEB e della Neb, la NTb e talvolta il caratteristico colore più scuro della NPR. Anche se i mesi primaverili non sono adatti per le osservazioni ad alta risoluzione ho osservato la divisione di Cassini e seppur con difficoltà la sovrastruttura dell’anello A in una serata di seeing perfetto…. " (Nel corso degli anni sono riuscito finalmente ad osservare il signore degli anelli con questo rifrattore cinese: non ne sono rimasto entusiasta il cromatismo,, in uno modello, era così fastidioso, da rendere vana la percezione della divisione di cassini a medi ingrandimenti tanto era offuscata nel blu. )
GIOVE
Nelle serate di medio seeing coadiuvati dal solito filtro giallo si può osservare la macchia rossa, la NEB, la SEB, la NTB e la STB visibile anche le eclissi dei satelliti galileiani.Innumerevoli altri dettagli, senza comunque arrivare a raggiungere la ricchezza dei dettagli ed il contrasto di un Vixen da 10 cm si potranno ammirare invece nelle rare notti calme e vellutate. (Successivamente, nel corso degli anni ho notato, come la bontà ottica di questo strumento sia legata "al fato", soltanto due dei 4 modelli testati , hanno permesso di osservare "con sufficiente soddisfazione" il pianeta Giove, posso confermare con tranquillità che il contrasto è decisamente inferiore a quello fornito da un Vixen 102 o da un Tal 100 RS.)
ATTENZIONE!!
Leggendo altre prove strumentali su riviste di Astronomia "Coelum " e "Nuovo Orione ho verificato l'estrema differenza dei risultati ottenuti da Walter Ferreri e dallo staff tecnico di Coelum. Per questo dopo aver disquisito con Raffaello Braga ,il quale mi ha ulteriormente informato sulla qualità cosrtuttiva del loro esemplare e di altri da loro testati, e sentito il parere di alcuni possessori di questo strumento,posso concludere affermando che l'ottica da me provata potrebbe discostarsi ,anche notevolemente ,dallo standard commercializzato dalla Antares. (Purtroppo è vero, facendo una semplice analisi statistica su 5 modelli testati solo due possedevano una qualità discreta, consiglio, quindi ad eventuali acquirenti che stiano per trattare l'acquisto di un modello Antares Venere, nel mercato dell'usato, di verificarne le prestazioni con un prova su campo, visto che la qualità è molto, molto variabile da modello a modello..)
DATI TECNICI :
apertura: 100 mm
focale: 1000 mm.
otturazione: 0
Risoluzione: 1,2" ( Teorica, non provata su campo)
peso 12 KG
Aberrazione cromatica: presente ma eliminabile con un filtro giallo chiaro
Aberrazione sferica: molto evidente, in un modello era presente inoltre, un forte errore zonale.
Collimazione: abbastanza precisa
PREGI:
prezzo (attualmente, il mercato cinese, fornisce telescopi nettamente superiori rispetto a ciò che era proposto su mercato nel 1998)