Intes Micro MN 68
Prime impressioni. Rispetto al Mak Newton della Intes, oltre alla minore ostruzione fanno bella mostra 21 diaframmi interni, undici posizionati nella parte frontale, nei pressi dello specchio secondario, gli altri adeguatamente distribuiti lungo il tubo ottico. Gli specchi sono in Pirex:la casa ne dichiara una riflettività pari al 96% ed una lavorazione lambda minima pari ad 1/6 che risulta nettamente superiore alla lavorazione media di altri strumenti commerciali compresi nella stessa fascia di prezzo. (La vixen Great Polaris, è sufficiente per l'osservazione visuale, anche se per l'utilizzo fotografo, con vari accessori preferisco una EQ6.)| L'opposizione marziana. Si è rilevata molto utile per saggiare le prestazione di questo mak newton, che, oltretutto, ho comparato con altri strumenti.: Celestron 8 e Vixen 102 FL Soprattutto nei confronti del classico Celestron 8 la visione di Marte è risultata superiore di un fattore che calcolo pari al trenta percento: in questo caso, la ridottissima ostruzione del MN 68 mostrava nettamente alcune zone ben note agli astrofili comeHellas,Syrtis Maior, e Mare Acidalium che osservate nel catadriottico da venti centimetri, apparivano poco contrastate. Collazionato, poi, con il rifrattore apocromatico nell’ uso puramente visuale non abbiamo trovato elementi che privilegiassero lo strumento a lente, specialmente anche a causa del notevole divario di prezzo che li contraddistingue. In entrambi i telescopi le immagini planetarie era infatti ben contrastate, durante il mese di agosto, ad esempio, complice un buon seeing ho osservato con facilità la presenza di nubi nella zona del Olympus Mons e la biforcazione del Sinus Meridiani. Insomma, è un ottimo strumento. Saturno Visibile perfettamente la divisione di Cassini era nettissima, cosi come i dettagli atmosferici presenti nella zona equatoriale del pianeta, si percepivano anche lievi differenze di colore, oltre che sugli anelli anche nella zona equatoriale. L’ingrandimento ottimale che si può utilizzare con il Maksutov Newton ritengo possa essere compreso fra i duecento ed i trecento ingrandimenti, è possibile in rare serate superare questo limite, infatti ho utilizzate in pochissime serate i 400 ingrandimenti, ma è un fatto abbastanza raro. Con uno Schimdt Cassegrain, in rare e vellutata serate , osservando Saturno ho utilizzato con profitto ben cinquecento ingrandimenti ma essendo avvenuto “il miracolo” pochissime volte in soli sette anni non mi pare sensato affermare che l’ingrandimento utile massimo del Celestron 8 sia quello ottenuto cosi raramente. La stessa cosa vale quindi per il MN68.
Collimazione e star test Star test Le immagini di diffrazioni stellare fornite dal MN 78 sono risultate ottime, quasi paragonabile a quelle di un ottimo rifrattore apocromatico, l’unica differenza era data dalleggero ispessimento del primo anello di diffrazione che ci rammentava della piccola ostruzione presente nel sistema ottico. L’abberazione sferica era assente così come il coma e l’aberrazione cromatica. In sintesi La combinazione fra la comoda configurazione Newton e l’estrema correttezza ottica del sistema Maksutov, unita alla presenza della lente correttrice a menisco e della assenza delle raggiere che sorreggono il secondario si sono rilevate un’arma vincente nella osservazione ad alta risoluzione. |