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Intes Micro MN 68
Settembre 2003

Premessa.
Ho avuto modo di provare, in molte occasioni il maksutov Newton della Intes del mio amico Paride Berti, mi mancava però di osservare con la versione Micro, che almeno sulla carta, pareva molto più performante.
Astrotech mi ha inviato questo strumenti durante i mesi estivi, ho avuto modo di provare per una novantina di giorni, carpendo tutte le sue reali capacità.

Prime impressioni.
La sua ostruzione centrale è veramente piccolissima, pari al quindici per cento dell’apertura
Anche in questo caso, come per l'Intes il modus operandi” dei costruttori russi è ben riconoscibile: il tubo ottico lungo 1200mm e largo 210mm emana solidità da ogni parte che lo compone. Il peso si attesta sui 10.7 kg. La cura dei dettagli però è molto buona, la verniciatura è lucida e non opaca, , il cercatore da 10x50mm è di ottima fattura, con stelle molto puntiformi quasi , li sino ai bordi del campo e ad un supporto robusto e accurato, composto da due anelli e da sei viti regolabili che consentono un preciso allineamento con il sistema ottico principale. E’decisamente uno dei migliori cercatori che ho testato nel corso degli anni.

IL sistema di fuocheggiatura è affidato ad un sistema composto da tre cilindri ad incastro allungabili, il primo di 50.4mm, il secondo di 50mm ed il terzo dall'ovvio diametro di 31.8, è possibile raggiungere il fuoco con qualsiasi tipo di oculare.
La messa a fuoco è morbida e precisa, anche se con una corsa molto ridotta.

Rispetto al Mak Newton della Intes, oltre alla minore ostruzione fanno bella mostra 21 diaframmi interni, undici posizionati nella parte frontale, nei pressi dello specchio secondario, gli altri adeguatamente distribuiti lungo il tubo ottico.

Gli specchi sono in Pirex:la casa ne dichiara una riflettività pari al 96% ed una lavorazione lambda minima pari ad 1/6 che risulta nettamente superiore alla lavorazione media di altri strumenti commerciali compresi nella stessa fascia di prezzo. (La vixen Great Polaris, è sufficiente per l'osservazione visuale, anche se per l'utilizzo fotografo, con vari accessori preferisco una EQ6.)|

L'opposizione marziana.

Si è rilevata molto utile per saggiare le prestazione di questo mak newton, che, oltretutto, ho comparato con altri strumenti.: Celestron 8 e Vixen 102 FL

Soprattutto nei confronti del classico Celestron 8 la visione di Marte è risultata superiore di un fattore che calcolo pari al trenta percento: in questo caso, la ridottissima ostruzione del MN 68 mostrava nettamente alcune zone ben note agli astrofili comeHellas,Syrtis Maior, e Mare Acidalium che osservate nel catadriottico da venti centimetri, apparivano poco contrastate. Collazionato, poi, con il rifrattore apocromatico nell’ uso puramente visuale non abbiamo trovato elementi che privilegiassero lo strumento a lente, specialmente anche a causa del notevole divario di prezzo che li contraddistingue. In entrambi i telescopi le immagini planetarie era infatti ben contrastate, durante il mese di agosto, ad esempio, complice un buon seeing ho osservato con facilità la presenza di nubi nella zona del Olympus Mons e la biforcazione del Sinus Meridiani. Insomma, è un ottimo strumento.
Di grande aiuto è stato anche il sistema di ventilazione a 12V che permette un veloce raffreddamento.

Saturno

Visibile perfettamente la divisione di Cassini era nettissima, cosi come i dettagli atmosferici presenti nella zona equatoriale del pianeta, si percepivano anche lievi differenze di colore, oltre che sugli anelli anche nella zona equatoriale.

Luna.
Come ho notato e come ho avuto modo di scrivere, in altri test, le prestazioni di questi strumenti sono alquanto "tiepide" a causa dell’elevato contrasto del suolo lunare, infatti,il fattore di superiorità pari al trenta per cento rispetto allo Schmidt Cassegrain non è stato raggiunto, anzi, nelle serate contraddistinte da un ottimo seeing, peraltro davvero scarse, il catadriottico mi ha concesso di percepire qualche dettaglio al limite della risoluzione invisibile nel MN 68, mediamente però il diametro inferiore, l’adattamento termico e la minor ostruzione del Maksutov Newton hanno mostrato immagini sempre più tranquille e contrastate, paragonabili a quelle del Vixen fluorite. Lo ritengo quindi , maggiormente sfruttabile durante le serate dal seeing medio-scarso che predominano, purtroppo, le notti italiane.

L’ingrandimento ottimale che si può utilizzare con il Maksutov Newton ritengo possa essere compreso fra i duecento ed i trecento ingrandimenti, è possibile in rare serate superare questo limite, infatti ho utilizzate in pochissime serate i 400 ingrandimenti, ma è un fatto abbastanza raro. Con uno Schimdt Cassegrain, in rare e vellutata serate , osservando Saturno ho utilizzato con profitto ben cinquecento ingrandimenti ma essendo avvenuto “il miracolo” pochissime volte in soli sette anni non mi pare sensato affermare che l’ingrandimento utile massimo del Celestron 8 sia quello ottenuto cosi raramente. La stessa cosa vale quindi per il MN68.

 

Collimazione e star test
Per la collimazione, vi consiglio di leggere il relativo articolo

Star test

Le immagini di diffrazioni stellare fornite dal MN 78 sono risultate ottime, quasi paragonabile a quelle di un ottimo rifrattore apocromatico, l’unica differenza era data dalleggero ispessimento del primo anello di diffrazione che ci rammentava della piccola ostruzione presente nel sistema ottico. L’abberazione sferica era assente così come il coma e l’aberrazione cromatica.

In sintesi

La combinazione fra la comoda configurazione Newton e l’estrema correttezza ottica del sistema Maksutov, unita alla presenza della lente correttrice a menisco e della assenza delle raggiere che sorreggono il secondario si sono rilevate un’arma vincente nella osservazione ad alta risoluzione.
I punti a suo favore sono molteplici: la bassa ostruzione, le ottiche ben corrette, il sistema elettrico di ventilazione, la ottima insensibilità alla turbolenza, combinate ad un rapporto focale pari ad f/6 che risulta anche adatto alla ripresa fotografica e CCD.
I quindici centimetri di diametro sono, inoltre, ancora abbastanza agevoli da sfruttare con montature dal costo abbordabile. Per questi motivi, sotto cieli mediamente inquinati e con una seeing annuale medio l’intes Micro Mn 68 pare davvero una scelta ottimale.