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Ricordi d'un Konus Vista
settembre 2001

Premessa.

Foto: cortesia Chiara Riedo


E' raro che venda i miei strumenti astronomici, per ciò che concerne i prodotti informatici, invece, non mi creo grandi problemi, decisi quindi, di permutare il mio fidato Sharp 4500, un ottimo palmare a tastiera a colori per un piccolo Konus Vista 80, (permuta sproporzionata visto il valore dello Sharp) da portare con me al mare e durante le gite

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Ottica.
E' un piccolo rifrattore acromatico di 400mm di focale "Made in China", composto con due lenti acromatiche con un trattamento anti-riflesso, color verde smeraldo, separati dai soliti rettangoli di metallo posti a 120° l'uno dall'altro.

Lo strumento possedeva un cromatismo laterale eccessivo, nonchè un notevole astigmatismo, confortato dalle opinioni di altri possessori, decisi di smontare il tubo ottico, e di risistemare le lenti, che in effetti erano leggermente spostate all'interno della cella "IN PLASTICA" (purtoppo è finita l'era dei Konus Centaur )
L'astigmatismo migliorò notevolmente, mentre il cromatismo rimase a livelli tutto sommato sopportabili se utilizzato a bassi ingrandimenti. L'aberrazione sferica era però presente, così come il coma ai bordi.

Come strumento a largo campo , vado controcorrente rispetto a molte opinioni, non mi è piaciuto poi molto, le stelle sono poco puntiformi, e non è possibile percepire dettagli soddisfacenti sul più grande dei pianeti del sistema solare.


In ogni modo utilizzando dei comuni oculari ploss di 25mm, si può arrivare ad oltre tre gradi di campo, valore che aumenta a dismisura con gli oculari superwide angle. Oltretutto il mio amore spropositato per i binocoli, meglio se d'ottima quaità mi fanno storcere il naso, quando osservo, in mediocri rifrattori acromatici, campi superiori ai 3, 4 gradi.. provate a guardare in un Fujinon in un Miyauchi poi ne riparliamo.

Nel test del Pentax EDHF II potrere leggere i risultati di un aticipo confronto con il performante rifrattore giapponese.


In sintesi
Lo consiglierei al neofita che vuole imparare la metodologia osservativa, osservando ampi campi stellari, la luna e medio bassi ingrandimenti e qualche panorama terrestre.