Un martedi fra appassionati

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Martedì 22 aprile 2007 è uno di quei giorni da ricordare. Di fatto ho avuto la possibilità  di trascorrere una piacevole giornata con alcuni appassionati di binocoli:

Corrado Morelli che ha posseduto la maggior parte dei binocoli presenti sul mercato, dai piccoli 25 mm sino ad arrivare al grande Fujinon di 150 mm di diametro e che, attualmente, osserva con uno stupendo Kowa Prominar Highlander 32×82  oltre a vari prismi a tetto d’ alta gamma.

Sergio Enrietta amante delle osservazioni binoculari attraverso i visori binoculare ed i suoi vari telescopi, Takahashi Toa 4″, C8 e C14 e possessore di un parco oculari degno di un negozio di astronomia.

 Pietro Romagnoni della RPOptix che ha portato con se vari binocoli della linea Vortex e il patron di casa Luca Mazzoleni proprietario della General HI-T che ha messo a disposizione oltre al binoscopio Ed di 100 mm di diametro, vari binocoli di sua proprietà nonché’ gli immancabili USM

Kowa Higlander
Binoscopio Ed 100 mm vs C8 con torretta DenKmeier ed oculari Pentax XW e Kowa Highlander 32×82 Prominar

La giornata ha inizio con una sfida serrata nell’uso diurno fra il binoscopio, il Takahasi FS  ed binocolo alla fluorite minerale Kowa Prominar Highlander, lapalissianamente tutti si aspettavano che il binoscopio,dato l’ottimo rapporto focale, la presenza dei vetri ED , gli specchi a visione raddrizzata e ultra/regolabili di Matsumoto nonché’ l’uso di oculari Panoptic della Televue fornisse delle immagini indubitabilmente migliori anche a bassi medi ingrandimenti, invece, la vera sorpresa ci e’stata donata dal Kowa, che anche al tramonto ha sempre mostrato una resa ottica ineccepibile con immagini molto nitide e colori realissimi, un vero pregio per un binocolo ultra compatto ( ma anche ultra.costoso) aperto F5.5 e dotato di fluorite minerale, ovviamente con il binoscopio di Mazzoleni, soprattutto quando la turbolenza atmosferica era limitata e’ stato possibile osservare dettagli terrestri ad oltre 100x, il tutto a discapito della privacy altrui, giacche’ ,più volte, osservando campanili  targhe e cartelli stradali mi pareva di essere al comando di uno di quei sofisticatissimi satelliti militari in grado di scrutare tutto.

Kowa Higlander Prominar
particolare del Kowa High Lander 32×82 Prominar, compatto ed incredibilmente perfetto

Un altro fattore che ha riconfermato la bontà della visione binoculare e’ stato, nella mera pratica, verificare come gli economici oculari ED di 31.8 mm fornissero delle ottime immagini anche paragonandogli ai costosissimi oculari astronomici della Pentax serie XW e della Televue presenti quel giorno, cosi’ come e’ stato un poco imbarazzante appurare che sempre i medesimi oculari modificati per l’uso con il Kowa fornissero, in certi frangenti, delle prestazioni migliori con i blasonati oculari Kowa. questo sta a significare che spesso chi spende di più  non vede necessariamente meglio. E’ovvio che tale circostanza sia poco opinabile unicamente nella prova pratica, giacche’ nei classici discorsi da bar, avrebbero vinto a priori gli oculari più’ costosi.
Il cervello unendo le informazioni scaturite da entrambi gli occhi compensa maggiormente i vari difetti per tale motivo, personalmente ho sempre osservato più dettagli con un visore binoculare economico e gli oculari in dotazione rispetto ad un esotico e ultra raffinato oculare.
Del resto il feeling con i vari oculari e’ molto soggettiva, ad esempio il sottoscritto e Sergio Enrietta abbiamo ben apprezzato la resa dei Pentax XW sul Tahashi TOA, mentre Corrado Morelli e Mazzoleni avevano un poco di difficoltà  con l’effetto di parallasse degli oculari maggiormente evidenziato nell’uso diurno.

Sergio Enrietta
Sergio Enrietta, osserva compiaciuto nel BPO (Komz)7×30

Dopo due ore trascorse a cambiar oculari fra i tre BIG, abbiamo deciso di scendere ai piani inferiori, per scambiarci i vari binocoli parcheggiati sul tavolo e negli scatoloni, come bambini golosi radunati in una pasticceria. Tale evento e’ stato l’ideale per confermare certe mie impressioni e per verificare la resa di alcuni nuovi binocoli.
Il più  otticamente corretto mi e’ nuovamente parso il Canon 10x42L IS WP, anche con la prova antenna in forte controluce mostrava una resa formidabile nell’uso generico ed ho apprezzato nuovamente il campo privo di difetti nonché  l’ottima resa dei colori, lo stesso dicasi per l’USM 10.5×70, poco noto fra gli astrofili ma che farebbe la felicita’ di molti appassionati di osservazioni diurne panoramiche grazie alla forte nitidezza e ad una campo perfettamente corretto quasi sino ai bordi del campo.
I due Fujinon stabilizzato, invece, il 14×40 ed il 12×36 a discapito di una resa ottica leggermente più  morbida del Canon IS presentano una stabilizzazione migliore, il binocolo perfetto sarebbe senza alcun dubbio un Canon con la stabilizzazione dei Fujinon.

Fra il Leica Leica Ultravid HD e lo Swarovski EL 8.5×42, di proprietà di Corrado Morelli, ho prediletto maggiormente il secondo, che mi e’ parso leggermente più’ nitido e con una resa migliore anche ai bordi, personalmente ritengo di avere un feeling eccezionale con tale binocolo…bastano poche regolazioni e si e’ appagati da tutto. Ho mostrato con piacere il GHOST 7×30 dal cui schema oculare usato nella serie precedente al 1995 e denominata BPO si e’ presumibilmente ispirato il caro Nagler, rileggetevi la mia recensione a riguardo.
Poi vi sono state due nuove sorprese: il Vortex Viper 8.5×50 che al costo di 460 euro ha dimostrato di possedere una nitidezza ed una resa dei colori simile a quella dei top of the list, di contro presenta una “leggera aberrazione cromatica (leggi (lieve alone blu su oggetti in forte controluce) ed un campo apparente inferiore..per il resto, costruzione meccanica, comodità  degli oculari, precisione della messa a fuoco nulla da eccepire, a tal punto deve essere l’utente a verificare se queste differenze valgano oltre 1000 euro di differenza, in certo casi anche 1300 euro per comprare binocoli più’ raffinati.

Un martedi fra appassionati
alcuni fra i binocoli testati durante la giornata.

Infine e’ stato sufficiente confrontare quello che a suo tempo ritenevo un ottimo binocolo , il Vixen Ultima 8×56, per il bel rapporto prezzo-prestazioni contro le ultime generazioni di binocoli e non ho potuto notare questi difetti: costruzione fragile, campo apparente molto ridotto, oculari piccoli, poca nitidezza ai bordi con forte caduta di luce. Ai tempi costava 900.000 lire ora con tale cifra, si acquista un binocolo decisamente più’ performante
Nel mondo degli entry/level una sorpresa  l’ RPO 7×50, piccolo ed economico binocolo con prismi di Porro della RPOPTIX, il che costa mi pare una manciata di euro, circa 80, che e’ di gran lunga superiore al classico binocolo della LIDL, per correzione ottica, costruzione e controllo di qualità. Se dovessi consigliare un binocolo per iniziare, attualmente penso che citerei questo modello.
Per finire ho provato con Sergio Enrietta a tirar fuori del cromatismo al Takahashi TOA, nelle ore prossime al tramonto, penso avrei fatto prima ad usare un pennarello blu, visto che con il suo setup, visione diretta ed oculare Nagler non ne e’ uscita traccia.
Una ultima considerazione puramente personale, nella foga di testare di tutto, ho perso quella che pare una vera chicca:, il piccolo Vortex Fury 6,5×32 un prismi a tetto da 8,5 gradi di campo. Morelli, per la paura di possedere sempre un numero insufficiente di binocoli se n’e’ portato uno in Valtellina, considerandolo migliore del Minox dalle medesime caratteristiche, Mazzoleni ne ha tenuto uno per se’,apprezzandone il rapporto prezzo-prestazioni ed in America paiono esauriti perché  i birdwatchers di oltre-oceano, li hanno fatti sparire da tutti i magazzini americani;insomma, ho ordinato l’ultimo ” sulla fiducia” al caro Pier Romagnoni, ma spero vivamente che i nuovi esemplari arrivino quanto prima.

 

Questo articolo è stato scritto nell’anno 2007. L’ultima revisione risale a Febbraio 2013, a causa della pubblicazione del nuovo sito di Binomania.