Versatile72 di Tecnosky: “di nome e di fatto”

Grazie alla cortesia di Giuliano Monti di Tecnosky ho avuto modo di testare ampiamente in queste settimane un interessante prodotto della taiwanese LongPerng , che l’importatore piemontese marchia come Versatile72.

Già il nome anticipa in parte le caratteristiche di questo compatto rifrattore APO di 72mm di diametro per una lunghezza focale di 432mm, ovvero un f/6, votato non solo al classico uso astronomico, ma anche con spiccate caratteristiche che lo rendono ben idoneo all’utilizzo terrestre, come alternativa ai classici spottingscope e con in più una certa predisposizione all’uso fotografico.

Insomma… veramente “versatile”.

20130721_9 (Large)Il Versatile72 in versione teleobiettivo, montato sulla eLLe di Tecnosky a mo di testa baricentrica: una buona soluzione se usato come un normale tele da 400mm.

 

Come è fatto

Il Versatile si presenta come un compatto rifrattore apocromatico, di costruzione solida e curata; come sempre le rifiniture pulite e precise non difettano sui prodotti LongPerng.

Pochissima plastica e molto metallo nella struttura, protetta da un ottima vernice esterna antigraffio bianca; non è presente nessun paraluce estraibile ma la cella dell’obbiettivo è  già protetta a sufficienza  dall’estremità fissa del tubo. L’interno è ben annerito e diaframmato a dovere, per prevenire con “notevole” efficacia sgradevoli luci parassite o riflessi indesiderati.

Per il montaggio sui supporti, siano essi cavalletti fotografici o montature astronomiche, lo strumento è dotato di uno zoccolo con due fori da 1/4 di pollice, oppure si può sfruttare il profilo  a coda di rondine dell’attacco stesso, che lo rende compatibile con i comuni morsetti di tipo Vixen.

Particolare la soluzione adottata per la focheggiatura: due grandi ghiere montate sul tubo ottico come negli obbiettivi fotografici, una più grande gommata e una seconda più stretta per la messa a fuoco micrometrica. Inoltra questo tipo di comandi donano al corpo dello strumento una linea filante  e pulita, scevra da ulteriori sporgenze che possano fornire indesiderati punti di aggancio, per esempio per rami o arbusti, quando lo si trasporta per boschi o brughiere. Le due ghiere non agiscono su un gruppo ottico interno o su un porta oculari, ma determinano direttamente lo scorrimento orizzontale della cella dell’obbiettivo.

Questo sistema viene incontro in particolare a chi intende usare il Versatile in campo fotografico, sia astronomico che terrestre, infatti l’assenza di un focheggiatore esterno rende il sistema molto solido ed esente da indesiderate flessioni, anche quando si agganciano allo strumento pesanti corpi reflex oppure prismi raddrizzanti e supporti per il digiscoping con le compatte, permettendo anche una messa a fuoco più fluida e precisa perchè sgravata dal peso degli accessori.Durante l’uso ho potuto apprezzare più volte nei vari campi di utilizzo l’efficacia di questo sistema, anche se a dire il vero un piccolo ma fastidioso gioco della ghiera di comando principale ha reso un po’ meno piacevole il tutto, ma ho motivo di pensare che sia solo un difetto legato unicamente all’esemplare che ho testato.

Due accenni sull’ottica: l’obbiettivo di 72mm è un doppietto APO con elemento in vetro a bassa dispersione e all’esterno si presenta con un trattamento antiriflesso di un classico colore verde-viola.

Ovviamente questo strumento non è impermeabilizzato.

Per altre caratteristiche tecniche vi rimando al sito del produttore e alla pagina dedicata sul sito di Tecnosky .

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La cella “scorrevole” dell’obiettivo, ben proteta come paraluce fisso dall’estremità del tubo ottico.

 

L’uso osservativo naturalistico

Naturalmente consegnare a me questo strumento  pretendere che vi faccia una recensione sull’uso astrofotografico è un po’, come veniva detto in una puntata dei Simpson: “come dare una girandola a un mulo: nessuno sa perchè gliela hanno data e nemmeno cosa possa farci”.

Perciò, disquisizioni zootecniche a parte, mi soffermerò maggiormente sull’uso del Versatile72 come alternativa ai cannocchiali classici nell’osservazione naturalistica e astronomica e anche un po’, per quello che posso dire io, nel digiscoping.

Per far questo la cortesia di Giuliano Monti ha fatto si che avessi in dotazione anche un prisma raddrizzante a 45° di buona fattura  e l’ oculare zoom 7,1 – 21,5mm di Tecnosky che con questo strumento da circa dai 20  ai 60 ingrandimenti, come spesso fanno gli zoom dei più comuni spotting in commercio, non avremo così una visione ultra-grandangolare come negli spottingscope di alta fascia (specie ai bassi ingrandimenti) ma comunque un campo visivo piacevolmente aperto. Va detto che con questo zoom, alle focali più corte, i portatori di occhiali dovranno posizionarsi con molta precisione all’oculare per godere comodamente dell’intero (o quasi) campo inquadrato. Sono questi comunque discorsi legati all’uso dell’oculare in questione, cambiandolo con un altro, zoom o fisso che sia, cambieranno anche questi dati, dopo tutto è uno dei vantaggi di usare questa tipologia di strumenti, diciamo “componibili”.

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Il Versatile in versione spottingscope, rivestito con dal nastro riposizionabile mimetico, per meglio inserirsi nel contesto naturalistico.

Devo dire subito che il treno ottico così composto mi ha ben impressionato: ha saputo fornire un immagine pulita e incisa ai bassi ingrandimenti, priva di qualsivoglia cromatismo, che poi compare a partire dai 40x come un leggero degrado del nero verso una tinta più violacea e questo però  solo nelle situazioni di forte contrasto.

La nitidezza è ottimale su quasi tutto il campo inquadrato, direi almeno per il 90%, l’immagine diventa un po’ più “morbida” solo verso i 50-60 ingrandimenti.

Alla fine dei vari test mi è sembrato di appurare che il maggiore responsabile del calo prestazionale (seppure molto contenuto) del set in prova sia da addebitare, come forse è logico supporre, al prisma raddrizzante, la cui sostituzione  con un buon specchio (come ho fatto nelle prove astronomiche) determina un ulteriore incremento delle prestazioni generali. Ritengo comunque che la qualità del prisma fornitomi sia comunque ampiamente sufficiente per un normale uso osservativo terrestre.

 

Il digiscoping

Nella complessa arte di ritrarre fotograficamente soggetti naturalistici attraverso il cannocchiale il Versatile si comporta decisamente bene, soprattutto se usato a “fuoco diretto”, come se fosse un normale teleobiettivo; il doppietto di cui è dotato è in grado di fornire un campo fotografico ben corretto, nitido e privo di aberrazioni cromatiche evidenti; le immagini che otterrete avranno una dominante calda. Anche un inesperto fotografo come il sottoscritto è riuscito ad ottenere dei saggi di immagine davvero graziosi.

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Verasatile in un classico allestimento da digiscoping, in proiezione da oculare

I risultati migliori li ho ottenuti collegando, come già dicevo, “direttamente” la mia mirrorless Panasonic G3 al cannocchiale; è risultato abbastanza semplice e veloce di volta in volta passare dall’osservazione alla ripresa, sfilando il gruppo prisma-oculare e sostituendolo con il corpo macchina già preparato con prolunga e attacco. Indubbiamente senza interporre altri elementi “ottici” tra obbiettivo e sensore la pulizia dei dettagli dell’immagine finale viene esaltata, sia nelle foto che nei video. Avremo così un buon sostituto di un teleobiettivo da 400mm per il formato full frame (35mm), che moltiplicati per esempio dal fattore di crop del sensore micro 4/3 arrivano ad 800mm equivalenti.

Durante le operazioni di scatto la grande ghiera di messa fuoco del Versatile72 (a parte il piccolo gioco ravvisato) si comporta molto bene, garantendo una rotazione morbida e giustamente “pastosa”. Sia nell’osservazione che nella fotografia terrestre devo dire di aver sfruttato poco il comando micrometrico, ma questi sono naturalmente gusti ed abitudini personali. Ricordo che nel digiscoping si scatta molto spesso in modalità completamente manuale, è quindi necessario usare un supporto solido che non comporti troppe vibrazioni durante l’operazione di messa a fuoco, specie lavorando ad alti ingrandimenti; anche la fluidità dei comandi del cannocchiale è molto importante, per non aggiungere ulteriori indesiderati tremolii alle operazioni.

Per mandare a fuoco esattamente il mio corpo macchina, oltre agli adattatori T2, ho dovuto usare una prolunga da 5cm con porta oculari da 31,8; questa soluzione meccanica mi ha anche permesso di interporre una barlow astronomica Antares 2X. Il raddoppio degli ingrandimenti mi ha giovato soprattutto nelle riprese dei video, per le immagini fisse il risultato finale è stato spesso po’ troppo “morbido”  e di contrasto non esaltante. Teniamo presente che comunque siamo ad una focale equivalente per il  micro 4/3 di 1600mm circa, davvero già tanti; un’altra considerazione da aggiungere  è che come sempre aumentando la focale si è tentati di riprendere soggetti molto distanti, facendo entrare in gioco la turbolenza dell’aria, che spesso finirà per mangiarsi il dettaglio e la nitidezza dell’immagine, se non colta in momenti favorevoli. Il cosiddetto “seeing” anche nell’osservazione e nella fotografia terrestre su lunga distanza e ad elevato ingrandimento ha un peso determinante, capace di vanificare la pur alta qualità del materiale usato.

Per quello che riguarda le aberrazioni cromatiche in fotografia ho riscontrato un ottima prestazione nell’uso a “fuoco diretto”, senza interporre altri elementi ottici tra obbiettivo e corpo macchina; anche su soggetti ostici come candide garzette o il becco bianco delle folaghe, non ho notato aloni colorati di sorta intorno ai soggetti.

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La mirrorles G3 di Panasonic attaccata a fuoco diretto al Versatile.
In questa configurazione è possibile interporre anche una lente di barlow come duplicatore di focale, ottenendo buoni risultai soprattutto nelle riprese video.

 

Puntato verso il cielo

Nell’uso astronomico ho testato il Versatile su soggetti classici.

L’ho provato sulla Luna, prossima al primo quarto, rimanendo favorevolmente colpito dell’immagine “secca” mostrata sia con il set composto dal prisma raddrizzante e dall’oculare zoom Tecnosky che ancor più usando, come già dicevo uno specchio da 2 pollici, che ha fatto sparire il pur debole alone giallino presente sull’interno del bordo lunare osservato con il prisma.

In una precedente sera ho potuto godere anche di un’ottima visione di Saturno; grazie ad un buon seeing ho spinto lo strumento a circa 200 ingrandimenti usando una barlow e un ortoscopico giapponese da 4mm, apprezzando anche quì un immagine nitida (anche se chiaramente tirata al limite dello strumento), che evidenziava alcune sfumature sulla superficie del pianeta e la divisone di Cassini sulle anse degli anelli. Nel campo dell’osservazione astronomica, contrariamente a quella terrestre, ho potuto apprezzare il focheggiatore demoltiplicato, efficace nell’ottenere il fuoco migliore sulle immagini planetarie e lunari.

Per quello che riguarda l’uso sulle stelle ho trovato molto buona, “quasi” perfetta, la puntiformità stellare. Mi sono cimentato anche in un sommario star test su “Arturo”, rimanendo favorevolmente impressionato dalla regolarità dalle concentriche, sia in intra che in extra focale, ma non essendo questo un ambito a me familiare prendete questa affermazione per quello che può valere. Sempre riguardo all’osservazione della stella alpha del Bifolco devo dire che, nonostante l’elevata magnitudine, non presentava cromatismo evidente.

Quello che ancora mi ha colpito, anche nell’uso astronomico, è la veramente ottima tenuta al bordo di questo strumento; la nitidezza ha un calo solo nell’ultimo 10% circa del campo inquadrato e anche questa porzione, afflitta da un po’ di aberrazione sferica, può essere recuperata, con un ulteriore focheggiatura, quasi per intero.

 

Tirando le somme

Per chiudere non posso fare altro che ribadire che il nome  con cui è stato battezzato in Italia questo strumento è veramente azzeccato, perchè si può districare egregiamente in diversi usi, naturalmente senza pretendere di travalicare i  suoi limiti tecnici.

Certo difficilmente lo troverete in grado di eccellere nei vari impieghi, se lo vorrete confrontare con strumenti dalla vocazione più specialistica, ma se cercate per esempio un buon “compagno di viaggio”, che vi aiuti  a districarvi in molteplici usi, dandovi sempre risultati positivi, allora il Versatile72  è lo strumento giusto per voi. Anche perchè non dimentichiamo che gli strumenti specializzati di cui parliamo, siano essi spotting scope di prestigio, rifrattori di alta gamma, o costosissimi teleobbiettivi, richiedono esborsi ben superiori a quello che vi richiederà l’acquisto di questo compatto apocromatico di casa Tecnosky.

Il Versatile con alcuni dei  suoi possibili compagni di lavoro
Il Versatile con alcuni dei suoi possibili compagni di lavoro

Qui di seguito troverete una breve galleria di immagini, minimamente esemplificative delle possibilità del Versatile.

Disclaimer. Questa recensione è stata pubblicata nel Mese di Luglio del 2013 .Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici.
Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, sui punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere , si prega di contattare direttamente Tecnosky