Vixen Ascot 7×50 CF. L’entry-level tuttofare

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Premessa.

Nel corso del mese di Aprile ho avuto modo di visionare qualche binocolo 7×50 nella fascia“entry-level” – leggasi sotto i 200 euro-.

L’idea era di proporre ai lettori un binocolo con prismi di Porro, abbastanza universale e che strizzasse anche l’occhio all’utilizzo nautico/astronomico. Ovviamente la compattezza non era ciò che cercavo visto il formato prescelto e lo schema ottico.

Fra i vari binocoli che ho testato, ho deciso di scrivere le mie impressioni sul Vixen Ascot 7×50 CF, un binocolo dal classico formato nautico/astronomico d’altri tempi che grazie alla sua messa a fuoco centrale ben si adatta a vari utilizzi.

Per la cronaca, informo i lettori che il suo prezzo di acquisto è molto conveniente, pari a 161 euro. Con questa cifra, spesso, non si compra neppure la custodia di uno spotting scope.

Un bel primo piano sul “Porrone” di casa Vixen

Caratteristiche tecniche dichiarate dalla Casa Madre.

 

Diametro 50 mm
Ingrandimento 7x
Prismi Bak 4
Campo di vista  6.4°
Campo apparente  44.8
Estrazione pupillare 17 mm
Minima distanza di messa a fuoco  9 m
Dimensioni 17 mm x 18.8 mm x 6.3 mm
Peso 1015 g
Prezzp (Skypoint Aprile 2017) Iva Inclusa 161 euro

Meccanica e messa a fuoco.

La nuova serie Vixen Ascot è dotata di una gommatura spessa e ben avvolgente che, all’atto pratico, dovrebbe consentire l’utilizzo del binocolo sotto  la pioggia battente, anche se, a causa della presenza del carrello centrale che sposta gli oculari, ritengo non sia in grado di resistere a una caduta accidentale in acqua.

Le dimensioni in questo caso non contano! La mia bilancia elettronica ha stimato un peso di poco superiori al chilogrammo che è distribuito su circa 17 cm x 19 cm. Ovviamente, come visibile nelle immagini, l’Ascot 7×50 CF  è  più ingombrante di un binocolo con prismi di tetto ma penso sia inutile scrivere l’ennesima pagina riguardante i  benefici di questi componenti ottici . E’sufficiente elencarli  in sintesi:

  • Maggiore sensazione di tridimensionalità.
  •  Presa più sicura.
  • Miglior assestamento delle vibrazioni, grazie al maggior peso.
  • Qualità ottica più elevata  di un binocoli con prismi a tetto  (a parità di prezzo).

La gommatura di protezione del Vixen Ascot 7×50 CF è spessa, possiede un buon grip ed è anche stata incollata con criterio. Pare assurdo, citare questa cosa, ma questo è un fattore da considerare, giacché nei binocoli di bassa fascia è spesso facile incontrare imperfezioni dovute a un assemblaggio un po’ dozzinale.

 La protezione nei pressi dei prismi, penso sia stata suddivisa in due sezioni per consentire all’azienda di accedere ai grani di collimazione senza dover scollare l’intera copertura.

Gli oculari consentono una buona estrazione pupillare, di 17 mm, adatta anche ai portatori di occhiali.

Il binocolo, come anticipato, fa uso di un rotore centrale, di buone dimensioni, che consente di focalizzare con buona rapidità le immagini. Per quanto riguarda la compensazione delle diottrie è presente sull’oculare destro, la ghiera di plastica che per fortuna prevede solo due lievi sporgenze. Questa soluzione mi è parsa più resistente del sistema con le due levette caratteristico in alcuni prodotti “entry-level” della Vixen . Sono presenti anche delle tacche per ricordare la giusta compensazione.

La manopola centrale, a volte, propone un punto di fuoco non univoco, del resto è alquanto improbabile che l’azienda abbia usato componenti di alta qualità in un binocolo che costa meno di centosettanta euro.

Il rotore centrale si è dimostrato decisamente funzionale

Per fortuna ha superato bene la prova di torsione del carrello dove hanno sede gli oculari.  Premendo con le dita sugli oculari di plastica, non ho notato una flessione esagerata. Non è solido, ovviamente, come una soluzione metallica (Swarovski Habitch, Nikon SE, Vixen Ultima, etc., etc.) ma mi è parso più resistente rispetto ai classici ed economici binocoli cinesi da 70-80 euro.

Come tutti i binocoli con prismi di Porro, anche l’Ascot CF, non eccelle nella distanza minima di messa a fuoco, sia per problematiche inerenti la lunghezza del carrello centrale, sia perché la distanza fra i tubi mostrerebbe maggiore collimazione a breve distanza rispetto ad un compatto binocolo con prismi di tetto.

Personalmente sono stato in grado di mettere a fuoco a circa sette metri. Da questa posizione è necessario ruotare il carrello meno di un giro totale per raggiungere l’infinito. Dai quindici metri, invece, sarà possibile raggiungere la distanza infinita con una brevissima corsa, pari a pochi millimetri.

Gli oculari in dotazione non forniscono un ampio campo di vista, questo, lo anticipo, è forse l’unico “difetto” del Vixen Ascot  7×50 CF, che in realtà è proprio  voluto per contenerne il prezzo di acquisto. Inutile fornire un campo ottico maggiore se non era possibile inserire schemi ottici costosi e complessi per compensare le aberrazioni geometriche. Del resto un campo ottico piu’ ampio avrebbe necessariamente previsto l’uso di prismi maggiorati con evidente aumento di prezzo.

L’estrazione pupillare è buona, pari a 17 mm.

Come di consuetudine in casa Vixen è presente la filettatura per agganciare, tramite un supporto standard, il binocolo a tutti i cavalletti fotografici.

Il binocolo è dotato di tappi privi di fissaggio, sarà utile ricordarsene, prima di non perderli in mezzo al bosco.

Come si vede in questa immagine è possibile impugnare saldamente il binocolo: il dito indice va a toccare con molta naturalezza l’ampio rotore, senza dover ruotare troppo le dita.

Lenti.

Premettendo di aver analizzato un binocolo da centocinquanta euro, posso solo confermare che esso è dotato di mere ottiche acromatiche, di contro, come visibile in questo filmato pubblicato sulla pagina facebook di Binomania  le immagini al centro del campo sono nitide, la tonalità è abbastanza neutra e l’aberrazione cromata fa capolino, solo in determinate condizioni.

Il Vixen Ascot 7×50 CF è ottimizzato con un trattamento multi-strato antiriflesso su ogni superficie ottica.

Aberrazioni

Cromatica.
L’aberrazione cromatica, trattandosi di un binocolo dotato di ottiche acromatiche, è presente ma moderata al centro del campo, anche durante le condizioni d’illuminazione critiche, i bassi ingrandimenti sono un aiuto in più per contenere l’aberrazione cromatica.

Cromatismo laterale.
E’ minimo- anche grazie al piccolo campo ottico fornito, si nota, talvolta, durante le giornate bigie, come  un lieve alone verde- violaceo, quasi sempre visibile in controluce, a partire da circa il 70% del campo di vista. Tutto sommato questa è una prestazione  superiore a quella di binocoli con prismi a tetto nella medesima fascia di acquisto.

Curvatura di campo.
Ne è esente: le immagini sono quasi totalmente a fuoco sino al bordo del campo, anche grazie al modestissimo campo apparente, di soli 44.8°.Si nota solo un lieve degrado che durante l’uso generico non inficia più di tanto le prestazioni.

Distorsione angolare.
Minima, ai bordi, circa un 3-4%, oltretutto con un campo di vista piccolo non si nota neppure l’effetto palla rotolante, seppur io non ne sia poi cosi’ sensibile.

Non è ovviamente un compatto binocolo da birdwatching ma l’ergonomia dei prismi di Porro consente una ottima presa.

Prova sul campo.

Colgo l’occasione ancora una volta per citare il mio modus operandi. Binomania pubblica sempre e soltanto le recensioni dei prodotti che sono ritenuti interessanti da me e dai collaboratori che redigono una recensione.

In realtà “al quartier generale” arrivano ogni anni decine di prodotti, (binocoli in commercio, demo, binocoli rimarchiabili) e dopo un’accurata cernita decido quali presentare ai lettori.

Questo modus operandi, talvolta, ha fatto allontanare alcune aziende che pressavano un poco, convinti che Binomania si potesse beneficiare di   semplici “presentazioni pubblicitarie”.

Per fortuna la decisione di fare una scelta accurata dei prodotti in visione ha sempre aiutato i lettori le cui conferme, ricevute spesso dopo un acquisto, sono sempre la miglior ricompensa.

Non nego quindi che mi siano, infatti, arrivati vari prodotti da 150 euro, ma alla fine ho preferito il Vixen Ascot 7×50 CF. Questo è avvenuto per vari motivi:

In primis l’assemblaggio e le rifiniture sono ottimi: nessuna colla, traccia di parti staccate, zero segni sulle ottiche, neppure polvere o pezzetti di vernice all’interno del percorso ottico.

Inoltre, la qualità ottica mi è parsa superiore alle attese, anzi, sono rimasto stupito del confronto, pubblicato sulla pagina web di Binomania, contro lo Steiner Commander 7×50 per ciò che riguarda il contenimento dell’aberrazione cromatica. Ovvio che concorrano molte variabili in questa prova superficiale come il maggior campo di vista del binocolo tedesco o la maggiore luminosità, tuttavia il Vixen Ascot ne è uscito alla grande.

La messa a fuoco è funzionale e la gommatura perfetta per le comuni esigenze. Direi, inoltre, che il suo formato si presta anche alle osservazioni crepuscolari, nautiche e in certi casi, se si ha la fortuna di andare sotto cieli bui, può fungere anche da valido strumento per le osservazioni a basso ingrandimento o per cercare gli oggetti celesti più luminosi dato che si osserva, ad esempio con molta facilità M31 e le celebri M81 e M82.

L’unico difetto è dato dal minimo campo di vista, scelta, quasi scontata in una fascia di prezzo simile, giacché ho osservato in concorrenti con un campo ottico maggiore ma che esibivano un insieme di aberrazioni geometriche e cromatiche da rendere vano lo sforzo dei costruttori.

I campi ampi e corretti se li possono permettere solo i prodotti compresi nella fascia medio – alta di prezzo.

Non è ovviamente robusto e impermeabile come un binocolo nautico o leggero e con una messa a fuoco rapida come un binocolo per il birdwatching, tuttavia nella sua fascia di prezzo l’ho trovato decisamente concorrenziale.

Pro:
Rapporto prezzo-prestazioni, luminosità, resa ottica al centro del campo.

Contro:
Campo di vista piccolo, un po’ di luce diffusa alla presenza di sole nei pressi del campo inquadrato.

Qui visibile la ghiera per la regolazione diottrica, dotata di tacche per la memorizzazione del proprio visus.

In sintesi.
Avete bisogno di un buon binocolo tuttofare per andare in barca, osservare il cielo, guardare gli animali al crepuscolo e non volete spendere un capitale? Il Vixen Ascot 7×50 CF potrebbe essere il prodotto adatto alle vostre esigenze.

 Ringraziamenti

Ringrazio Mauro Narduzzi di SkyPoint, per aver fornito l’esemplare oggetto di questo test lasciandomi, come sempre, libero di citare le mie più genuine impressioni.

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Disclaimer. 
Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Aprile dell’anno 2017-  Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente Skypoint,  importatore ufficiale dei prodotti Vixen  per l’Italia