PREMESSA
Il Celestron Regal M2 100 ED è la nave ammiraglia dei telescopi terrestri di casa Celestron. E’ dotata di ottiche ED a bassa dispersione e di una interessante dotazione di serie. Costa 1250 euro Iva Inclusa. Grazie alla collaborazione di Celestron- Italia (by Auriga Srl, il distributore ufficiale italiano) ho avuto il piacere di testarne un esemplare tra spiagge, alture e sotto il cielo stellato. In Italia è importato nel formato da 100 mm e da 80 mm (che costa 1085 euro).
Buona visione e buona lettura a tutti voi.
DATI TECNICI DICHIARATI DALLA CASA MADRE
Modello | Celestron Regal M2 100 ED |
Diametro dell’obiettivo (mm) | 100 |
Ingrandimento | Variabile con zoom di serie 22-67X |
Pupilla di uscita (mm) | 4.5-1.5 |
Campo di vista (°) | 1.9-0.9 |
Campo apparente (°) | 41.8-60.3 |
Sistema di messa a fuoco | A due velocità |
Distanza minima di messa a fuoco (m) | N.d (misurata in 8 metri) |
Trattamento antiriflesso | Multistrato su ogni superficie – XLT |
Prisma | A tetto, a 45° in vetro Bak-4 |
Lunghezza (mm) | N.d. |
Peso (g) | 2084 |
Compatibilità oculari | Passo astronomico standard (31.8 mm) |
Impermeabilizzazione | sì |
Prezzo: Auriga Srl – Giugno 2022 | 1250 euro |
ACCESSORI IN DOTAZIONE
La dotazione di serie offerta da Celestron è decisamente allettante, dato che la maggior parte dei prodotti proposti da brand noti del settore, vende lo strumento nella sola versione “tubo ottico”. All’interno della scatola del Celestron Regal M2 100ED troverete: lo spottingscope, una custodia da campo verde, antigraffio e impermeabile, un oculare zoom, una slitta per il bilanciamento per la fotografia e un anello adattatore per consentire il collegamento dei corpi macchina alla lente di campo dell’oculare. Oltre a ciò l’omni-presente libretto di istruzioni e un panno per la pulizia delle ottiche.

ACCESSORI OPZIONALI
E’ possibile acquistare separatamente, l’adattatore Universale per Smartphone NexYZ di cui ho già avuto modo di parlare tra le pagine di Binomania e un treppiede Celestron con una portata di 4k che però consiglierei maggiormente per le mere osservazioni visuali.
MECCANICA E SISTEMA A FUOCO
Il Celestron Regal M2 100ED è composto da un telaio di magnesio per ridurre il peso, è impermeabile ed è stato riempito in azoto. E’ protetto grazie a una armatura di colore grigio-verde, molto piacevole esteticamente oltre che funzionale. E’ presente anche un comodo sistema di rotazione a collare che consente di ruotare lo spottingscope di 360°.
La mia bilancia elettronica ha stimato un peso di 2035 grammi senza tappi e oculare che diventano 2350 con l’oculare zoom inserito. Il paraluce è estraibile e l’oculare zoom è dotato di un paraluce ruotabile a estrazione.
Nella parte inferiore sono presenti tre fori per il bilanciamento corretto dello strumento che è migliorato grazie alla piastra di bilanciamento in dotazione. Un lato positivo di questo spotting scope, rispetto alla maggior parte della concorrenza, è la possibilità di utilizzare oculari con un barilotto da 31. 8mm. Oltretutto, tale possibilità concederà agli astrofili di sfruttare i pregiati accessori che possiedono da anni e che miglioreranno senza alcun dubbio le prestazioni di questo telescopio terrestre.

Il sistema di messa a fuoco è dotato di una demoltiplicazione che consente di apportare rapide regolazioni con il rotore principale e una regolazione piu’ precisa, molto utile ad alti ingrandimenti e nella fotografia. Si attua tramite il piccolo pomello situato vicino al prisma e all’oculare. I movimenti sono fluidi, lo snap test,invece, è abbastanza univoco.
La messa a fuoco minima che ho misurato è di circa otto metri. Da questa distanza ho dovuto ruotare la manopola (rapida) di tre giri per raggiungere l’infinito.
OTTICA
Un’altra caratteristica interessante in tale fascia di prezzo e in tale diametro è la presenza di vetro ED (Extra Low Dispersion). Tale valore aggiunto consente nell’uso visuale, anche ad alti ingrandimenti di avere un buon contenimento dell’aberrazione cromatica. Le immagini al centro sono nitide e con un contrasto molto soddisfacente. Ovviamente nell’utilizzo fotografico per percepire una totale soppressione di questa aberrazione si dovrebbe spendere almeno il doppio.

ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE (analizzate con l’oculare zoom)
Aberrazione cromatica al centro del campo
In asse, ai bassi ingrandimenti il cromatismo residuo è molto ben corretto, anche su soggetti ostici come un’antenna o un traliccio illuminato. Sono rimasto ben impressionato anche dalle sue prestazioni a 67X dove solo ogni tanto si nota un po’ di residuo verde-viole intorno soltanto ai soggetti ad alto contrasto
Aberrazione cromatica laterale
Anche in questo caso è ben contenuta, ma presente sui soggetti molto contrastati e ad ingrandimenti molto alti.
Curvatura di campo
Nell’uso diurno la resa ai bordi è ottima a bassi ingrandimenti e si inizia a percepire un po’ di degrado solo a partire dai 50-60 X. Devo ammettere che questo sia uno zoom migliore rispetto alle produzioni di anni or sono. Anche osserva il cielo le stelle rimangono puntiformi sino al bordo del campo.
Distorsione angolare
E’ presente la distorsione angolare sia ai bassi che agli alti ingrandimenti, ma è alquanto contenuta, inferiore, ad esempio a quella fornita (agli stessi ingrandimenti) dall’oculare Vixen SSW 13 mm che ho utilizzato con il Regal M2 100 ED.
Altre aberrazioni percepibili nella osservazione stellare
Per verificare la presenza della coma e dell’astigmatismo ho osservato il cielo stellato traendone le seguenti impressioni. Le immagini stellari con lo zoom sono discretamente puntiformi sia a 20X che a 67X.
OCULARI UTILIZZATI
Oculare zoom di serie 22-67x
L’oculare di serie propone una resa piu’ che dignitosa con un buon contrasto in asse e una discreta nitidezza. Ovviamente ai bassi ingrandimenti, il campo di vista non è grandangolare ma poi, già a partire da circa 50X si potrà beneficiare di un campo apparente “di piu’ ampio respiro” che raggiungerà circa 60° a 67X. L’oculare si avvale di un paraluce ruotabile e completamente estraibile che cela una filettatura che consente l’utilizzo di un raccordo (sempre in dotazione) per collegare il corpo macchina di una reflex o di una mirrorless.

Vari oculari per uso astronomico
Per testare la resa dello spotting scope Celestron Regal M2 100ED ho utilizzato vari oculari, piu’ che altro una cernita di quello che avevo a disposizione. Cito brevemente le mie impressioni:
Noblex (Docter) UWA 12.5 mm (43x) : resa ai bordi perfetta, si nota un po’ di cromatismo laterale. Tonalità calda.
Oculare Sky-Warcher Auriga 16 mm (33x) Mi è parso un buon oculare anche per questo spotting scope, campo piatto sino al bordo, nitidezza piu’ che soddisfacente, piccolo e leggero, va a fuoco senza problemi.
Vixen SSW 13 (41x) : Campo piatto sino al bordo, si nota piu’ aberrazione cromatica ma laterale. Nell’uso astronomico il degrado stellare inizia ai bordi estremi del campo.
Takahashi HI-LE 2.8 mm (192x): Va perfettamente a fuoco. Citerò le mie impressioni nella sezione riguardante l’osservazione astronomica
Takahashi LE 7.5 mm (72x): Idem
Celestron Plossl 40mm 13.5X: Campo stretto ma luminosissimo. E’ diventato il mio compagno di uscite crepuscolari preferite per osservare caprioli e cervi sino alle ore 22

TEST CON USAF CHART A 35 METRI

Ho compiuto il test con la Usaf Chart principalmente con l’oculare zoom, sia noto, ai lettori, che avvalendomi di oculari a ingrandimento fisso di altissima qualità è migliorata piu’ che altro la nitidezza e il contrasto. La difficoltà di sfruttare un diametro così grande nell’uso diurno si è resa ben evidente, dato che le prestazioni migliori (ho fatto una media tra i risultati) le ho rilevate quasi sempre di prima mattina o verso il tramonto. A livello di potere risolutivo ha mostrato le stesse prestazioni del KOWA TSN-99 anche se ovviamente con una nitidezza inferiore e una maggiore aberrazione cromatica a 67x.
Oculare zoom a 22X: Righe nitide e contrastate, minima percezione dell’aberrazione cromatica
Oculare zoom a 67X: Ottimo potere risolutivo, si percepisce calo di nitidezza e si palesa un po’ di aberrazione cromatica.
Oculare fisso Auriga 16 mm : immagine simile per risoluzione a quanto percepito con lo zoom, ma con maggior campo di vista e un contrasto piu’ alto.
PROVA SUL CAMPO
Test crepuscolare
Non è cosi ‘normale poter utilizzare un telescopio terrestre da dieci centimetri di diametro. Ricordo ai lettori che le migliori soluzioni attualmente presenti sul mercato e proposte da Kowa, Swarovski e Zeiss sono comprese tra i 95mm e i 99mm, oltretutto a prezzi decisamente superiore rispetto al costo di acquisto del Celestron REgal M2 100 ED. Devo ammettere quindi di averlo testato con molto piacere durante tutto il mese di maggio e la prima settimana di giugno. Oltre al classico test diurno nel birdwatching e nella paesaggistica, l’ho utilizzato al crepuscolo con un oculare fisso che mi consentisse di sfruttare ancora una pupilla discretamente luminosa. Per questo motivo mi sono avvalso di un oculare fisso da 22 mm di alta qualità che forniva circa 24X e una pupilla di uscita di 4 mm ed ho pure esagerato un poco, sfruttando un oculare da 40 mm che consentiva circa 13.5X e una enorme pupilla di 7.4 mm.
Lo scopo era di osservare al crepuscolo dove ha dimostrato una resa fenomenale e ben superiore, ad esempio, a quella di un blasonato spotting scope angolato da 80 mm utilizzato da un amico per il selecontrollo. Non è uno strumento compatto ma il diametro di 100 mm, ottimizzato con il trattamento XLT, svolge egregiamente il suo lavoro.

Test diurno: Birdwatching e panorama
Spesso leggo sui forum e sui social di piccoli telescopi terrestri in grado di fornire risultati migliori rispetto a strumenti maggiori. Tale fatto non dovrebbe scioccare nessuno dato che all’aumentare del diametro la turbolenza crea piu’ problemi. Avendolo testato nei mesi di maggio-giugno era ovvio non poter sfruttare al meglio 100mm di diametro a mezzogiorno inoltrato, per tale motivo mi sono anche premurato di utilizzarlo nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio. In tali situazioni ho apprezzato non solo il contenimento dell’aberrazione cromatica (nell’uso visuale) ma anche il potere risolutivo offerto a 67X che mi consentiva di percepire maggiori dettagli rispetto a un classico e costoso spotting scope da 80mm dotato di oculare zoom 20-50X. Come evidenziato in tale fascia di prezzo non è possibile avere una totale soppressione del cromatismo residuo ma vi confermo ancora una volta che si attesta su valori ottimali, soprattutto nelle condizioni di illuminazioni meno esigenti.

Osservazione astronomica
L’idea di utilizzare un obiettivo ED da 100 mm con trattamento Celestron XLT con i miei oculari astronomici si è rilevato molto stimolante. Per questo motivo ho osservato la Luna e alcune oggetti del cielo profondo. Se usato con oculari con uno schema ottico che consente il raggiungimento del punto di fuoco, fornisce delle prestazioni interessanti anche sopra i 190X; ovviamente non vi dovrete aspettare la resa di un performante telescopio astronomico alla fluorite da 100 mm di diametro e magari chiuso pure a F/9. E’ in grado, pero’, di mostrare molti particolari interessanti, come ad esempio, la bisecazione del domo di Birt, i dark halo craters nel cratere Ptolemaeus oppure i domi di Copernicus. L’aberrazione cromatica è ben tollerata anche a 100x, mentre avvalendomi di un “vecchio” Vixen LV da 4mm al lantanio (135x) che donava una evidente colorazione gialla, l’aberrazione era completamente assente anche sulle cinte crateriche piu’ luminose e sul bordo lunare. Grazie al grande diametro ho anche apprezzato l’osservazione degli oggetti del cielo profondo, in tal caso, infatti, non ho notato poi molte differenze nella osservazione di M81 e M82 rispetto a quella ottenibile con un SC da 150 mm che ho potuto comparare e in questo caso, un buon oculare a grande campo con lenti asferiche potrebbe soddisfare anche gli astrofili esigenti che per vari motivi, decidono di trascorrere le vacanze con un telescopio terrestre, piuttosto che con un telescopio astronomico.

Utilizzo fotografico
Come ribadito spesso e volentieri sulle pagine di Binomania, per ottenere delle ottime immagini con la tecnica del digiscoping è necessario spendere cifre spesso superiori ai 3000 euro. Con il Celestron Regal M2 100 ED è possibile collegare la mirrorless all’oculare ma parte della qualità è vanificata dall’utilizzo dello zoom, meglio quindi scegliere un oculare a ingrandimento fisso con maggiore campo di vista.
Tra la classica tecnica del digiscoping e il collegamento diretto tra smartphone e oculare, ho preferito quest’ultima, sia perché si trasforma in un rapido sistema per certificare gli avvistamenti o una specie rara, sia perché la qualità dei sensori fotografici degli smartphone recenti e la facilità di collegamento, possono essere piu’ soddisfacenti per l’utente medio. In questo caso, consiglio il raccordo Celestron NeXYZ che si può sfruttare con la maggior parte degli smartphone disponibili attualmente sul mercato. In tale frangente si è dimostrata anche utile la barra per il bilanciamento fornita in dotazione che è servita per bilanciare la mia Mirrorless Olympus. I video clip che vedrete nella videorecensione sono stati ottenuta sia con l’anello adattatore avvitato sullo zoom e il corpo macchina senza obiettivo, sia accostando l’obiettivo della Mirrorless agli oculari scelti in quel momento.

PREGI E DIFETTI
Pregi
- Corposa dotazione di serie
- Obiettivo ED
- Ottimo trattamento Celestron XLT
- Buon contenimento dell’aberrazione cromatica nell’utilizzo visuale
- Obiettivo da 100mm di diametro
- Possibilità di utilizzare gli oculari astronomici
- Prezzo di acquisto interessante in proporzione alle sue caratteristiche
Difetti
- Con l’oculare zoom di serie, a bassi ingrandimenti il campo non è tra i piu’ elevati
- Percezione dell’aberrazione cromatica piu’ che altro nell’utilizzo del digiscoping con lo zoom di serie
- La armatura di gomma mostra facilmente il sudore delle mani durante l’utilizzo senza i guanti

IN SINTESI
Ritengo che il Celestron Regal M2 100 ED sia uno spotting scope decisamente universale, chi lo comprerà beneficerà non solo del grande diametro di dieci centimetri e dell’obiettivo in vetro ED ma anche della possibilità di utilizzare gli oculari astronomici con barilotto da 31. 8mm (verificate prima dell’acquisto se vadano a fuoco). La dotazione di serie, inoltre, è perfetta per sfruttarlo sia nell’uso prettamente visuale, grazie all’oculare zoom in dotazione sia per la fotografia (barra di bilanciamento e raccordo) senza dove spendere nient’altro. Eccelle nelle osservazioni crepuscolari quando utilizzato con oculari di qualità a ingrandimento fisso che forniscano 15x-25X. Con un prezzo inferiore a quello di un blasonato spotting scope da 65 mm si potrà beneficiare di un corposo strumento da 100 mm di diametro che predilige le osservazioni da capanno- altana meglio se su un robusto treppiede.
RINGRAZIAMENTI
Ringrazio Valerio Zuffi di Auriga Srl per aver fornito l’esemplare oggetto di questo test, lasciandomi libero di citare le mie impressioni imparziali.

DISCLAIMER
Su Binomania.it troverete unicamente recensioni di prodotti ottico sportivi, fotografici e astronomici. Le mie impressioni e quelle dei mie collaboratori sono imparziali come è dovere di ogni giornalista e non abbiamo alcuna percentuale di vendita sull’eventuale acquisto dei prodotti. Per questo motivo, qualora voleste acquistare o avere informazioni su eventuali variazioni di prezzo o novità, vi consiglio di visitare il sito ufficiale di Celestron Italia, cliccando sul banner che rappresenta l’unica forma pubblicitaria presente in questo articolo. Grazie.
"Caro lettore, supporta il mio impegno per fornirti recensioni dettagliate e informazioni preziose sui binocoli e altro ancora. Dona con PayPal e aiutami ad esplorare il mondo degli strumenti ottici"Piergiovanni Salimbeni è un giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica.Nel 2021 è entrato a far parte della Patagonia PRO Team come professionista dell’outdoor. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero pratica fotografia di paesaggio, caccia fotografica, fototrappolaggio, digiscoping, enduro con la mountainbike.