PREMESSA
Grazie alla preziosa collaborazione di Celestron Italia, ho avuto la possibilità di rispondere con una recensione pratica sul campo a una domanda che molti appassionati si pongono da tanto tempo: esistono grandi differenze tra un binocolo acromatico e un binocolo ED?
Per questo motivo, all’interno di questa ampia recensione e del video reportage potrete conoscere le mie impressioni riguardo a una comparativa effettuata tra il Celestron SkyMaster PRO 20×80, che costa attualmente 349 euro, e il più pregiato SkyMaster PRO ED 20×80, che ne costa 679.
All’interno del video in 4K, girato in stile reportage, troverete anche vari esempi video ottenuti collegando un iPhone XR all’oculare di questi binocoli.
Buona visione e buona lettura!
DATI TECNICI DICHIARATI DALLA CASA MADRE
Caratteristica | SkyMaster PRO 20×80 | SkyMaster PRO ED 20×80 |
---|---|---|
Ingrandimento | 20x | 20x |
Diametro obiettivi | 80 mm | 80 mm |
Pupilla d’uscita | 4.0 mm | 4.0 mm |
Estrazione pupillare | 15.5 mm | 15.4 mm |
Campo visivo | 3.2° | 3.4° |
Trattamenti ottici | Multistrato Celestron XLT | Multistrato Celestron XLT |
Prismi | Porro in vetro BaK-4 | Porro in vetro BaK-4 |
Distanza minima messa a fuoco | 20.2 m | 30 m |
Distanza interpupillare | 56–72 mm | 56–72 mm |
Paraluce oculari | Sì | Sì, con possibilità di innesto filtri astronomici |
Peso | 2449 g | 3492 g |
Dotazione | Copri oculari, copri obiettivi, tracolla, custodia morbida deluxe in Nylon | Copri oculari, copri obiettivi, tracolla, custodia morbida deluxe in Nylon |
Waterproof | Sì, con riempimento d’azoto e completamente sigillato | Sì, IPX7, con riempimento d’azoto e completamente sigillato |
Prezzo | €349,00 | €679,00 |
Link prodotto | Celestron.it | Celestron.it |
ACCESSORI IN DOTAZIONE
Vi invito a vedere il video riguardante l’unboxing per conoscere gli accessori proposti in dotazione. Posso però anticiparvi che i binocoli sono forniti di copri oculari, copri obiettivi, una tracolla per la borsa in cordura e una custodia morbida Deluxe in nylon. La versione acromatica è fornita anche con un supporto per i red dot e due paraluce “a fetta di salame” per migliorare il confort osservativo.
ACCESSORI OPZIONALI
Visto il sistema con barra centrale per il collegamento ai treppiedi fotografici, non è necessario acquistare alcun adattatore. Tuttavia, dato che la versione PRO ED beneficia di una filettatura per essere utilizzata con i più comuni filtri astronomici da 31,8 mm di diametro, vi potrei consigliare di acquistare un paio di filtri giallo chiaro per le osservazioni diurne in presenza di foschia, e magari dei filtri per la riduzione dell’inquinamento luminoso se siete degli astrofili.
MECCANICA E SISTEMA DI MESSA A FUOCO
Come prima impressione riguardo questi due binocoli, vi posso dire che, se dovessi sintetizzare con un’unica frase, direi che sono dei Gemelli diversi: gemelli in quanto adottano lo stesso classico schema ottico con prismi di Porro, diversi perché, pur essendo entrambi dei 20×80, presentano rifiniture, prestazioni ottiche e meccaniche ben differenti tra loro.
SkyMaster PRO 20×80
Il binocolo più economico propone ovviamente uno schema classico con prismi di Porro come il gemello piu’ costoso. È presente una barra centrale con un sistema di fissaggio e bilanciamento che consente di montarlo con comodità e sicurezza sui più comuni treppiedi fotografici. In questo caso, il sistema di fissaggio della barra centrale è affidato a una leva che reca il logo Celestron.
Il binocolo è rivestito in gomma, e le rifiniture sono proporzionate al prezzo di acquisto; è in grado di resistere anche a piccoli urti. Nella parte inferiore del sistema di fissaggio della barra centrale si nota la classica filettatura che consente un semplice collegamento alle piastre delle teste fotografiche.
Sebbene si tratti di un binocolo 20×80, e quindi sfruttabile solo con un treppiede fotografico, Celestron ha previsto la presenza di due asole nella zona laterale dei prismi che consentono il collegamento della tracolla.

I copri oculari e i copri obiettivi sono di buona qualità e non si sono mai sfilati durante le osservazioni pratiche sul campo.
Il sistema di messa a fuoco è affidato a una manopola centrale di buone dimensioni, che misura infatti 29 mm x 31,4 mm, ed è ottimizzata con una copertura in gomma zigrinata che ne facilita la presa. Viste le sue velleità astronomiche, questo binocolo si può facilmente impugnare e gestire anche con i guanti invernali.
Ho appurato che è possibile mettere a fuoco fino a circa 20 metri. Da questa distanza si raggiunge l’infinito ruotando la manopola in senso antiorario esattamente di un giro.

L’oculare destro prevede una semplice ghiera, senza blocco di sicurezza, per la regolazione delle diottrie.
Il binocolo è impermeabilizzato e riempito in azoto, ed è dichiarato come completamente sigillato, anche se a livello meccanico propone la traslazione degli oculari attraverso un archetto.
Rispetto al modello più pregiato, l’archetto che regolare i movimenti degli oculari tende a flettere leggermente.
In ogni modo, una rapida analisi per verificare la collimazione all’infinito ha dimostrato che questo binocolo è arrivato al sottoscritto in perfette condizioni
Pesa 2550 grammi con i tappi degli obiettivi montati.
SkyMaster PRO 20×80 ED
Il binocolo più costoso propone rifiniture più pregiate. La gommatura è di maggiore qualità, con spessori differenti e una zigrinatura nella zona dei prismi, caratterizzata da un sistema che definirei a “buccia d’arancia”, che facilita la presa anche con mani sudate, mani gelate o con l’uso di guanti invernali.
Adotta lo stesso schema ottico con prismi di Porro, con due ampi tubi ottici che sono fissati attraverso una barra centrale. Il diametro della barra è pressoché identico a quello del modello più economico, ossia 15 mm; tuttavia, ho apprezzato maggiormente la sicurezza nel serraggio grazie all’ampia manopola e al sistema di fissaggio integrato, che mi è sembrato migliore.
Anche in questo caso, nella parte inferiore è presente una classica filettatura per l’utilizzo con i treppiedi fotografici.
Pesa 3180 grammi anch’esso con i tappi copri obiettivi montati.

La manopola di messa a fuoco è risultata leggermente più piccola, con dimensioni di 29,50 mm x 30,15 mm. La messa a fuoco, in questo caso, presenta una fluidità simile, tuttavia ho notato un punto di fuoco più univoco: non ci sono giochi o incertezze durante il puntamento. All’atto pratico, mi è parso che fornisca una meccanica della messa a fuoco leggermente superiore rispetto al modello più economico.
La messa a fuoco minima di questo modello, sulla carta, avrebbe dovuto essere di molto superiore al modello acromatico,in realtà, anch’esso è stato in grado di mettere a fuoco circa a 21 metri, per la precisione 20,7 metri. Come anticipato, il modello più economico ha raggiunto una messa a fuoco minima di circa 20 metri.

Il modello SkyMaster PRO ED, forse anche per via del diametro leggermente inferiore della ghiera di messa a fuoco, consente il raggiungimento del fuoco all’infinito ruotando la manopola sempre in senso antiorario, ma per poco più di un giro completo, direi circa 375 gradi.
Migliore anche il sistema di regolazione della diottria, utilizzabile sull’oculare destro, ma che fornisce una fluidità superiore e adotta una piccola ghiera zigrinata che, all’atto pratico, si è rivelata molto facile da utilizzare.
OTTICA
Obiettivi
SkyMaster PRO 20×80
Lo SkyMaster PRO, come potrete vedere all’interno della videorecensione, è equipaggiato con obiettivi acromatici da 80 mm di diametro. Le immagini risultano quindi meno brillanti, con colori meno saturi e un bianco tendente più al giallo rispetto agli obiettivi ED del binocolo più costoso.
La nitidezza in asse è più che sufficiente, ma non raggiunge la qualità del binocolo PRO ED 20×80. Il contrasto, invece, si è rivelato più che discreto.

SkyMaster PRO 20×80 ED
Questo binocolo beneficia di obiettivi a bassa dispersione (ED – Extra-low Dispersion). Effettivamente, come potrete anche vedere su YouTube tramite la comparativa effettuata inquadrando il panorama con un iPhone XR, questo binocolo fornisce un contrasto buono, una nitidezza più che soddisfacente e una resa dei colori molto neutra rispetto al binocolo acromatico.
In questo caso, la differenza di prezzo è ben giustificata.

Oculari
SkyMaster PRO 20×80
Celestron dichiara che questo binocolo è in grado di inquadrare un campo di 3,2 gradi, ossia 56 metri a 1000 metri di distanza.
La lente di campo degli oculari ha un diametro di circa 20 mm. L’estrazione pupillare dichiarata è di 15,5 mm.
Una particolarità rispetto al binocolo più costoso è data proprio dagli oculari: compresi i paraluce, hanno un diametro di 43,53 mm. Con la mia distanza interpupillare, riesco a ottenere circa 23 mm di spazio tra i due oculari.
Per questo motivo, chi avesse una distanza interpupillare minima di 66 mm e magari un naso piuttosto grande troverà questo modello più confortevole rispetto al binocolo PRO ED.
I paraluce sono semplici, estraibili come nei classici oculari astronomici: non sono fissati ma solo inseriti tramite un sistema a sede. Si possono abbassare per migliorare il comfort osservativo, particolarmente utile per i possessori di occhiali.
Non è presente alcun sistema click-stop a rotazione.

SkyMaster PRO ED 20×80
In questo caso, il binocolo più pregiato fornisce un campo di vista leggermente superiore: 3,4 gradi contro i 3,2 gradi del modello acromatico più economico.
La lente di campo ha un diametro di circa 24 mm, il che consente non solo un maggiore comfort osservativo, ma anche una minor possibilità di appannamento durante le sessioni astronomiche invernali.
La parte esterna dello scafo dell’oculare è ottimizzata, come anticipato, con un sistema di filettatura che consente l’utilizzo dei filtri astronomici.
L’estrazione pupillare è dichiarata anch’essa di 15,4 mm, ma in osservazione diurna e anche astronomica, a causa della maggiore dimensione degli oculari (con i paraluce si arriva a ben 52 mm), il comfort osservativo — almeno per il sottoscritto — è risultato leggermente inferiore rispetto al modello acromatico, perché posso beneficiare di soli 16 mm di spazio tra i due oculari.
Per questo motivo, consiglierei a Celestron di modificare il sistema dei paraluce, magari fornendo la possibilità di toglierli totalmente e di proporre paraluce meno spessi per persone con una distanza interpupillare inferiore a 65 mm.
Pur con l’estrazione pupillare dichiarata identica, probabilmente a causa della conformazione degli oculari e della mia distanza interpupillare, ho inquadrato più campo di vista con il binocolo acromatico rispetto allo SkyMaster PRO ED.
La differenza non era enorme, ma comunque era evidente.

TRATTAMENTO ANTI-RIFLESSO SU LENTI E PRISMI
Celestron dichiara la presenza, in entrambi i modelli, del trattamento multistrato Celestron XLT.
Tuttavia, analizzando in modo anche piuttosto semplice le prestazioni dei due binocoli — ad esempio osservando la riflessione del mio viso sulle lenti per valutare quale mostrasse più dettagli (e quindi quale avesse un trattamento meno efficace) — ho potuto chiaramente constatare come il Celestron PRO ED si comportasse meglio.
Infatti, non ero in grado di vedere alcun dettaglio del mio volto riflesso negli obiettivi da 80 mm del PRO ED, mentre, nella semplice versione PRO, alcuni particolari risultavano ancora visibili.
Questo suggerisce che il PRO ED sia dotato di un trattamento multistrato decisamente più efficace.
PRISMI
Entrambi i binocoli presentano prismi di Porro in vetro BaK-4. Tuttavia, la pupilla di uscita della versione PRO ED è risultata più circolare, con meno vignettatura evidente ai bordi e con un minor cut-off laterale. In questo frangente, la differenza è risultata notevole.
Ottimo, in entrambi i modelli, il contenimento della fuoriuscita di luce diffusa intorno ai bordi della pupilla: inquadrando all’infinito, il diaframma di campo del 20×80 ED risulta più netto, tagliente e meno sfumato rispetto alla versione più economica.
Anche la trasparenza e la luminosità mi sono sembrate superiori nel modello PRO ED.
Qualità, pupilla circolare, vignettatura, bagliore:
-
SkyMaster PRO 20×80: Pupilla “troncata”, presenza di maggiore vignettatura e leggero bagliore laterale, diaframma di campo sfumato.
-
SkyMaster PRO ED 20×80: Pupilla più rotonda, miglior contenimento della vignettatura, diaframma di campo molto netto.

ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE
Aberrazione cromatica al centro del campo
In questo caso, non c’è assolutamente paragone: il Celestron PRO ED fornisce un contenimento dell’aberrazione cromatica al centro del campo decisamente soddisfacente.
Il binocolo SkyMaster PRO, invece, a causa delle sue lenti acromatiche, mostra aberrazione cromatica nella maggior parte delle situazioni di forte contrasto.
Inoltre, osservando dettagli naturalistici, si evidenzia sempre questa percezione di residuo cromatico, con tonalità violette e bianchi tendenti al giallastro, tipiche degli obiettivi acromatici.
Nulla di catastrofico, intendiamoci: si tratta di una prestazione in linea con quella di qualunque binocolo con prismi di Porro e ottiche acromatiche della stessa fascia di prezzo.
Cromatismo laterale
Il cromatismo laterale è, di conseguenza, più contenuto nel Celestron PRO ED. Si manifesta unicamente ai bordi del campo visivo e solo in situazioni di forte contrasto, ad esempio osservando tralicci dell’alta tensione, rapaci in controluce, e situazioni simili.
Maggiore, invece, è la presenza e l’intensità del cromatismo laterale negli oculari del PRO 20×80.
Curvatura di campo
Migliori prestazioni anche riguardo il contenimento della curvatura di campo nel PRO ED.
Nel binocolo dotato di ottiche acromatiche, si inizia a perdere definizione già a partire dal 50-60% della distanza dal centro del campo, mentre nel PRO ED la visione risulta decisamente migliore.
Le immagini non sono totalmente piatte fino al bordo, ma grazie alla compensazione visiva soggettiva, è possibile sfruttare — almeno nell’uso diurno — immagini nitide fino a circa il 75% a partire dal centro del campo visivo.
Distorsione angolare
Non ho notato particolari differenze nella percezione della distorsione angolare tra i due modelli.
In entrambi, la distorsione si manifesta da circa il 70% della distanza dal centro del campo. Probabilmente sembra più evidente nel 20×80 ED perché il PRO 20×80 cromatico presenta una perdita di definizione ai bordi più marcata, rendendo difficile valutare con precisione la distorsione.
Come sono solito sottolineare, non sono particolarmente sensibile all’effetto “palla rotolante”, tipico dei binocoli con bassa distorsione.
Posso comunque confermare che, durante l’utilizzo in panning, entrambi i binocoli si sono dimostrati soddisfacenti.
Altre aberrazioni
Per verificare le aberrazioni geometriche extra-assiali, come sempre ho osservato il cielo notturno su stelle di II- III magnitudine per valutare la puntiformità stellare.
Le mie impressioni possono essere riassunte all’interno della tabella che troverete nella recensione.
Iscriviti alla Newsletter
Binocolo | CM (campo massima nitidezza) | CU (campo ancora utilizzabile) | CI (campo inutilizzabile |
SkyMaster 20×80 PRO | 60 | 30 | |
SkyMaster 20×80 PRO ED | 70 | 10 | 20 |
TEST CON USAF CHART A 35 METRI
Per questo test, ho effettuato tre prove nell’arco di tre giorni differenti: al mattino, a mezzogiorno e al crepuscolo, per verificare la resa pratica dei due binocoli.
Posso confermare che il binocolo SkyMaster PRO 20×80 mi ha consentito di percepire con sicurezza il numero 4 della tabella USAF e le successive righe verticali e orizzontali.
Successivamente, riuscivo a intravedere con difficoltà il numero 5, ma si notava una nitidezza e un contrasto inferiori rispetto alla versione PRO ED, oltre a un evidente aumento del cromatismo residuo.
Tutta la tabella, anche al centro del campo visivo, era inficiata da una dominante cromatica, confermando i limiti tipici delle ottiche acromatiche.
Ottimo invece, il risultato dello SkyMaster PRO ED 20×80, che mi ha permesso senza sforzo di percepire non solo il numero 6, ma anche le righe verticali e orizzontali successive.
Al centro del campo, l’immagine risultava molto nitida, contrastata, con il bianco della tabella decisamente neutro.
Ho notato soltanto una minima presenza di cromatismo nella parte laterale della tabella, ma nulla di significativo.
Anche in questo caso, dunque, ritengo che il maggior esborso richiesto per acquistare la versione PRO ED sia pienamente giustificato dalle prestazioni ottiche ottenute.
FIG.10 – Il test con la USAF CHART ha confermato le impressioni nel mero utilizzo pratico
OSSERVAZIONE IN CONTROLUCE, TEST DEL FARETTO, IMMAGINI FANTASMA
Nella osservazione diurna, in controluce, il PRO ha mostrato meno luce diffusa nella parte inferiore del campo di vista, nel test notturno del faretto e nella osservazione di Giove ho apprezzato il fondo cielo piu’ scuro della versione PRO ED che si fa anche forte di un miglior trattamento anti-riflesso.
OSSERVAZIONE PRATICA SUL CAMPO
Birdwatching
È giunto ora il momento di condividere le mie impressioni pratiche durante le osservazioni naturalistiche. Entrambi i binocoli, rispetto a un classico binocolo gigante con prismi di porro e messa a fuoco singola su ogni oculare, offrono una maggiore versatilità. Sebbene presentino una distanza minima di messa a fuoco di circa venti metri, consentono di seguire con maggiore facilità animali come caprioli o volpi, che in determinate situazioni si avvicinano a tale distanza, soprattutto se camuffati all’interno di un’altana e in controvento.
In questo scenario, è possibile seguire i movimenti degli animali in modo più rapido rispetto a un binocolo astronomico tradizionale, dotato di oculari con messa a fuoco singola. Per l’osservazione del birdwatching, la versione SkyMaster Pro ED 20×80 è stata indubbiamente la mia scelta preferita. L’obiettivo a bassa dispersione ha infatti consentito di esaminare in modo più preciso i dettagli del piumaggio dei rapaci e di altri uccelli. La resa cromatica è stata molto più neutra, con un eccellente contenimento del cromatismo residuo. Inoltre, il maggior campo di vista, particolarmente corretto, mi ha permesso di seguire i voli degli uccelli con maggiore facilità.
Un altro punto di forza è stata la luminosità. Rispetto a un classico binocolo 15×56, i dettagli visibili in controluce, come il piumaggio dei rapaci, erano decisamente più evidenti. D’altro canto, entrambi i binocoli sono pesanti rispetto al classico 10×42 tipico del birdwatching, quindi sono adatti principalmente per l’uso da postazioni fisse o semifisse, con un solido treppiede.

Osservazione del paesaggio
Nell’osservazione del paesaggio, sebbene lo SkyMaster Pro 20×80 offra immagini sufficientemente nitide e contrastate, non raggiunge la qualità della versione Pro ED 20×80. Vi invito a vedere la videorecensione, dove inquadro alcuni dettagli del panorama. Potrete così apprezzare non solo la resa cromatica più neutra, ma anche il maggiore dettaglio ai bordi, nonché la nitidezza e il contrasto superiori. Con il modello Pro ED, infatti, sono riuscito a percepire con maggiore facilità dettagli come le croci sulle cime delle montagne o persino l’orario nei campanili dall’altra parte del Lago Maggiore.
Lo SkyMaster Pro può essere un buon binocolo per chi inizia a osservare il paesaggio, mentre consiglio la versione Pro ED per l’appassionato più esperto, che magari necessita di un binocolo a messa a fuoco singola per osservare i dettagli più ravvicinati e concentrarsi poi su panorami a lunga distanza. Utile anche la presenza di filettature per l’utilizzo di oculari astronomici: in determinate circostanze, come l’osservazione del paesaggio in presenza di foschia, l’uso di filtri giallo chiari può essere benefico.
Osservazione al crepuscolo
Ho compiuto una breve osservazione al crepuscolo, e in questa situazione ho notato una maggiore luminosità nella versione Pro ED, che presumibilmente beneficia di prismi BK-4 di qualità superiore. Inoltre, la vignettatura era inferiore rispetto al modello Pro 20×80. È stato un vero piacere osservare cinghiali e caprioli a lunga distanza con questi binocoli, beneficiando di una visione binoculare che risulta decisamente più confortevole rispetto a quella fornita da un classico spotting scope da 70-80 mm. Inoltre, l’utilizzo di due occhi consente di ottenere una luminosità che, a parità di prezzo, è simile a quella di strumenti da almeno 100 mm di diametro.
Osservazione astronomica
Durante l’osservazione del pianeta Giove, ho notato una minore aberrazione cromatica nella versione PRO ED e piu’ contrasto e nitidezza con una maggior facilità nel mettere a fuoco il piccolo disco planetario, privo di dettagli.. Il modello acromatico, invece, mostrava uno spike che divideva in due il pianeta, in modo simile a quanto accade in molti binocoli con prismi a tetto. Inoltre, la versione acromatica risultava decisamente meno luminosa.
Nell’osservazione degli ammassi stellari, la resa al centro del campo era abbastanza simile tra i due modelli, ma la fedeltà cromatica delle stelle è apparsa nettamente superiore nella versione PRO ED. La resa ai bordi è stata migliore nel PRO ED che inquadrava porzioni di campi stellari piu’ grandangoli e puntiformi. Il divario si è fatto ancora più evidente nell’osservazione delle galassie nella costellazione del Leone (e, con qualche sforzo allo zenit, anche di M81 e M82). In questo contesto, il binocolo con obiettivi ED ha fornito un fondo cielo più scuro e contrastato, rendendo più evidente la separazione tra galassie e sfondo rispetto a quanto fosse possibile con il modello acromatico.
Pur non avendo la comodità di un binocolo angolato, le prestazioni offerte si sono rivelate interessanti: il PRO ED si è dimostrato decisamente più nitido e contrastato rispetto al mio vecchio Vixen 20×80, che alla fine degli anni ’90 costava un milione e duecentomila lire. Ribadisco ancora una volta che il PRO ED beneficerebbe di un sistema di paraluce degli oculari meno spesso o quanto meno di accessori sostituibili.
Molto utile, infine, la possibilità di utilizzare filtri anti-inquinamento luminoso avvitandoli direttamente agli oculari del modello PRO ED, grazie alla presenza di filettatura dedicata.

PREGI E DIFETTI
Pregi
SkyMaster PRO (acromatico)
- Leggerezza
- Rifiniture
- Ben collimato rispetto ad altri prodotti della concorrenza
- Sistema di messa a fuoco centrale
- Comodo anche per chi ha una distanza interpupillare inferiore ai 66 mm
- Sufficientemente luminoso per intraprendere le osservazioni terrestri crepuscolari e quelle astronomiche
- Barra centrale che evita le flessioni
- Impermeabilizzato (grado non dichiarato)
SkyMaster PRO ED
- Ottime rifiniture
- Obiettivi a bassa dispersione di buona qualità
- Nitido e constrastato
- Colori fedeli
- Ottima luminosità
- Oculari grandangolari
- Consente l’uso di filtri astronomici sugli oculari
- Impermeabilizzazione IP67
Difetti
SkyMaster PRO (acromatico)
- Curvatura di campo ai bordi già verso il 60%
- Aberrazione cromatica quasi sempre visibile
- Meno nitido e contrastato della versione ED
- Meno luminoso della versione ED
SkyMaster PRO ED
- Pesa circa 600 grammi in piu’ dell’acromatico
- Diametro degli oculari un po’ difficile da gestire per chi ha una distanza interpupillare inferiore ai 66 mm

IN SINTESI
In sintesi, ritengo che i binocoli SkyMaster Pro della Celestron siano ottimi prodotti che si integrano perfettamente nella loro fascia di riferimento. La versione base con ottiche acromatiche è adatta a chi non può spendere cifre elevate ma desidera comunque una buona percezione dei dettagli su lunghe distanze, superiore a quella di un classico 10×50. È anche consigliato agli astrofili che vogliono iniziare a osservare dettagli lunari o ammassi stellari senza grosse pretese di correzione cromatica e resa ai bordi.
La versione Pro ED mi è piaciuta particolarmente, e le avrei dato un voto vicino al 9, se non avessi avuto il problema dei paraluce degli oculari troppo grandi, che non mi hanno permesso di sfruttare appieno gli oculari. Nonostante ciò, offre immagini molto nitide e contrastate, soprattutto al centro del campo, con una resa dei bianchi molto neutra e un campo di vista che giudicherei molto soddisfacente per l’osservazione del paesaggio. È molto piu’ luminoso della versione acromatica nella osservazione astronomica dove mostra meglio le galassie.
La mia predilezione va sicuramente alla versione con ottiche a bassa dispersione, che è un bel binocolo poliedrico, quindi se avete la possibilità vi consiglio di acquistare la versione Pro ED.
PREZZO E GARANZIA
Il prezzo ufficiale suggerito da Celestron Italianel mese di aprile è di 349 euro per il modello Pro 20×80 e di 679 euro per il modello Pro ED 20×80. Consiglio vivamente di visitare il sito ufficiale di Celestron Italia per aggiornamenti sui prezzi e eventuali promozioni.
RINGRAZIAMENTI
Ringrazio, come sempre, Matteo Di Bella e Valerio Zuffi di Auriga per aver fornito l’esemplare oggetto di questo test e per avermi concesso di condividere le mie impressioni pratiche personali sul prodotto.
DISCLAIMER
Binomania non è un negozio. Sul mio sito web troverete esclusivamente recensioni di prodotti ottici, sportivi, fotografici e astronomici. Le mie impressioni sono imparziali, come è dovere di ogni giornalista, e non ho alcuna percentuale di vendita sugli eventuali acquisti dei prodotti. Per questo motivo, qualora desideraste acquistare o avere informazioni su variazioni di prezzo o novità, vi consiglio di visitare il sito ufficiale di Celestron Italia cliccando sul banner che rappresenta l’unica forma di pubblicità in questo articolo
💬 Ti è piaciuto questo articolo? Se Binomania ti è utile, valuta una piccola donazione per supportare il progetto. Anche 1 euro fa la differenza. Grazie!
👉 Sostienici su PayPalPiergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.