Ricorderete tutti l’esclamazione di Renato Pozzetto al comparire di una succinta superdotata.
Cosa c’entra Pozzetto con i binocoli? Un minuto di pazienza e vi verrà chiarito.
Molti di voi sanno già che io sono un appassionato binocolaio, che con i binocoli ci dorme e che riesce a saltare l’appuntamento con il ragout solo se inforca un binocolo che lo acchiappa.
Sanno anche che, prima di rilevare dati oggettivi quali la nitidezza, il contrasto, la luminosità, profondità di campo, astigmatismo, tridimensionalità e quant’altro, sono solito valutare i binocoli soggettivamente, con sensazioni immediate.
E qui arriviamo a Pozzetto: Se, una volta infilati gli occhi negli oculari di un nuovo binocolo, mi scatta, prorompente un “EH LA MADONNA !!!!”, allora per me vale la pena di lavorare un po’ e rilevare le caratteristiche ottiche oggettive di cui sopra, altrimenti lo poso sul tavolo distogliendone subito l’interesse.
L’ultima volta che mi è scappato un “ EH LA MADONNA !!!!” è stato la settimana scorsa all’arrivo di uno strano e quasi ridicolo binocoletto militare francese progettato nel 1933 con grandi prismi di porro 2 che ricordano la scatoletta di ….tonno.
Trattasi del BBT KRAUS – Paris – Mod. 1933 type2 Dm-2d 8×30 8°,30’ (8,50°) Decigrades della Marine Nationale Construction Navales – è stato costruito sicuramente fino alla metà degli anni ’50. L’esemplare in mio possesso è antecedente il 1949 perchè, successivamente, sembra che BBT KRAUS si marcasse BBT KRAUS France.
Un noto raccoglitore di ottiche militari sostiene che i francesi tra gli anni ’30 e ’50 hanno prodotto ottiche migliori dei tedeschi. Di questo bisognerebbe discutere a lungo prima di prendere una posizione così drastica ma io personalmente, nell’ultimo anno, ho avuto modo di verificare livelli estremamente elevati di qualità ottica.
Di questo particolare modello 1933 (prodotto con marchio BBT Kraus e Huet in poche varianti) questo signore dice che è il miglior 8×30 di sempre.
Io non so se questo mostriciattolo li batte tutti ma posso garantire che la “botta”, quando si inforca, è notevole. Luminosità, contrasto, colori, tridimensionalità sono di primissimo piano. La nitidezza/definizione al centro è da paragonare ad un rasoio e I bordi ammorbidiscono intorno al 70/80% ma, focheggiando, tornano a tagliare.
I collezionisti di tutto il mondo ne hanno un esemplare in collezione e questo conferma la validità del pezzo.
Al suono di un forte “EH LA MADONNA !!!“ vi saluto cordialmente
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Carlo Rossi: veneto, da quarant’anni vive a Bologna.
Quasi certamente il più anziano del gruppo ma non necessariamente il più equilibrato.
Affamato di ogni binocolo che ai suoi occhi promette più degli altri ne distolglie l’interesse dopo averlo acquistato.
Predilige i vintage a porro che ha raggruppato in collezione in tre filoni:
1) piccoli binocoli da teatro e da campagna dal 1900 al 1925.
2) binocoli vintage anni 1940 > 1990 militari e non.
3) binocoli giganti militari e non dal 1940 ad oggi.
Tutti pezzi che dormono magnificamente silenziosi a casa sua. Ogni tanto li porta al parco eolico Casoni Di Romagna, ove si delizia, con amici, delle formidabili immagini che questi, fedelmente, restituiscono. Collabora con Binomania in qualità di esperto di binocoli della II Guerra Mondiale.