Premessa.
Nel corso di questi anni ho testato tutta la gamma di binocoli Kowa, dai performanti Genesis, agli economici della serie SV e YF sino ai nuovi BD Prominar XD.
Per tale motivo ero curioso di saggiare anche le prestazioni dei binocoli compatti prodotti dall’azienda giapponese, ho chiesto, quindi, a Mr Guenter Reisner di Kowa Europe un esemplare di Kowa BD8x25 DCF (sigla giapponese BD25-8GR), che ho portato, spesso con me, durante le escursioni con il Kowa 883 TSN Prominar.
Dati Tecnici dichiarati dalla Casa Madre
Diametro lenti (mm) | 25 |
Ingrandimenti (x) | 8 |
Campo Reale (°) | 6.3 |
Pupilla di uscita (mm) | 3.1 |
Estrazione pupillare (mm) | 15.8 |
Campo a 1000m (m) | 110 |
Distanza di messa a fuoco minima (m) | 1.8 |
Distanza interpupillare (mm) | 56-74 |
Dimensioni (mm) | 111x107x39 |
Peso (g) | 320 |
Perchè un compatto?
Beh, le ragioni sono varie e più o meno tutte in grado di giustificarne l’acquisto, anche nei confronti delle sempre più furiose mogli, ormai sono stanche di trovare binocoli e binocoletti, nei punti più remoti della casa.
In primis vi sono delle circostanze in cui è impossibile portare con noi l’amato 8×56: gite domenicali, pause lavorative, visite a teatri, musei, etc.etc.
Ricordo, ad esempio, che anni or sono, riusci ad osservare il transito di Venere dall’ufficio proprio grazie ad un piccolo binocolo da 25 mm su cui fissai del filtro in Mylar.
Inoltre, quando si predilige investire in un valido spottingscope non sempre si ha la possibilità o l’esigenza di acquistare un performante 8×42. Per tale motivo è possibile contenere i costi e il peso avvalendosi di un piccolo ma performante binocolo compatto.
Ho usato ed ancora sto usando il piccolo BD 8×25 vagliamo, insieme, le sue caratteristiche.
Costruzione e meccanica.
Il binocolo, “Made in Japan” presenta una bella linea ed ottime rifiniture. Il colore verde scuro, molto sobrio, richiama la serie Genesis. A dispetto di molte soluzioni a doppia cerniera, il BD 8×25 è composto da una semplice cerniera centrale che richiama un binocolo dal diametro superiore. Questa scelta, ritengo presenti pregi e difetti. Il difetto consiste nella impossibilità di richiudere lo strumento all’interno del ponte di comando, migliorando la compattezza. Il pregio è che la finestra centrale consente oltre ad una maggior robustezza del sistema anche una comoda, precisa ed immediata regolazione della distanza interpupillare.
In ogni modo, come visibile in questa foto, grazie alla sua linea molto sottile si può comodamente trasportare nella tasca della giacca.
Il binocolo presenta una gommatura decisamente spessa, un altro fattore positivo per chi lo volesse utilizzare prevalentemente durante le osservazioni naturalistiche. La gomma, oltretutto, consente un buon grip. Sul ponte centrale è presente il logo aziendale, incastonato in una targhetta metallica alluminata che stacca con il colore uniforme della gommatura.
La messa a fuoco è, ovviamente, interna ed affidata ad un piccolo rotore centrale. La regolazione delle diottrie sull’oculare destro avviene tramite una ghiera zigrinata priva di sistema di blocco. La piccola manopola di messa a fuoco non presenta giochi, non è fluidissima ma consente di trovare il punto di fuoco con estrema precisione. La cura nella costruzione si evidenzia anche nella presenza della gommatura zigrinata solo ai bordi, per concedere la presenza di alcune sigle (Azienda e Serie) nella parte frontale.
Anche l’interno del binocolo è ben realizzato e composto da vari diaframmi, non ho notato la presenza di imperfezioni, graffi, polvere o pezzi di vernice al loro interno. Morbidi i paraluce in gomma degli oculari, ruotabili ma ovviamente non totalmente rimovibili , pregevole il sistema di fissaggio della cinghia, in materiale metallico. Anche analizzando con minuziosa attenzione i bordi di contatto della gommatura esterna non ho notato irregolarità od imprecisioni. In sintesi la cura dei particolare è “giapponese”.
Il binocolo, come dichiarato, consente di focalizzare a circa 1.8m di distanza, per passare da questa distanza a 15 metri occorre, ruotare, in senso anti- orario, la manopola di circa 180°, per raggiungere l’infinito, non ho superato, con il mio visus i 240° di rotazione.
Ottica.
Lenti
Seppur il binocolo non sia dichiarato “apocromatico” devo ammettere che le immagini fornite sono decisamente piacevoli. La tonalità dei colori e “lievemente” calda, caratteristica che evidenzia un poco i prodotti Kowa dai blasonati marchi europei e che, in certe condizioni, pare fornire un maggior contrasto. Al centro del campo le immagini sono decisamente nitide, minima, come vedremo fra poco, l’aberrazione cromatica.
Oculari
Un binocolo di tali dimensioni non può di certo fornire un campo grandangolare, di fatto, anche il Kowa BD25-8GR non supera i 6.3° di campo reale, uno “scotto” da pagare per poter viaggiare molto leggeri.
Prismi
I prismi a tetto Schmidt-Pechan sono prediletti in questi piccoli formati, grazie alle loro dimensioni, seppur siano meno luminosi degli Abbe Konig. Questo prisma tuttavia necessita, su una sua superficie, di una alluminatura o argentatura, giacchè non fornisce una totale riflessioni. Kowa dichiara di utilizzare un trattamento , definito C 3 che pare consentire di ottenere una riflessione pari al 99% in tutto lo spettro visibile. In effetti, “il piccoletto” se la cava egregiamente anche nelle condizioni pre-crepuscolari, superando, anche degli economici 8×30 che ho utilizzato come paragone. Si nota un lieve calo di luminosità ai bordi del campo.
Aberrazioni.
Curvatura di campo
Dato anche il piccolo campo di vista fornito, la curvatura di campo è minima, nell’uso diurno le immagini sono piacevoli sino a quasi l’estremo bordo del campo.
Aberrazione cromatica
Come anticipato, seppur non sia un binocolo apocromatico, questa aberrazione è decisamente contenuta e si evidenzia solo in determinate condizioni: bordo della luna piena, rami in controluce molto intensa, riflessi sugli specchi d’acqua. Nella maggior parte delle condizioni anche i più esigenti apprezzeranno la resa ottica fornita da questo binocolo, sintomo di una buona progettazioni e di vetri di alta qualità.
Distorsione angolare.
La distorsione angolare è praticamente impercettibile, questo dovrebbe evidenziareun po’ di effetto palla rotolante, che pare però limitato dal minimo campo di vista e dalla mia percezione di tale effetto.
La prova sul campo.
Come ho avuto modo di anticipare nella premessa, ho affiancato spesso al mio Spottingscope Kowa TSN-883 Prominar, il piccolo BD 8×25, traendone varie impressioni. La cosa che più mi ha attratto è stata la cerniera centrale singola che consente una rapida apertura e regolazione della distanza inte-rpupillare, migliore di quella utilizzata nei, più compatti, binocoli con doppia cerniera. Tale costruzione, consente, sul campo, di “agganciare” rapidamente il soggetto, senza inutili ritocchi per raggiungere l’esatto comfort di vista, inoltre il ponte centrale, essendo bello ampio e spesso non mi pare soggetto a flessioni. Superato il primo impatto di smarrimento dato dal piccolo campo di vista (fattore visibile solo dai possessori di binocoli di medio diametro e costo) ne ho apprezzato sin da subito la resa dei colori e, in linea di massima, i buon contenimento delle varie aberrazioni geometriche, che i tecnici giapponesi sono stati in grado di ottenere. Piccolo, abbastanza compatto, ben costruito e ben gommato, waterproof, non mi ha fatto rimpiangere, spesso, i miei binocoli 8×42.
Nei binocoli compatti preferisco la versione da 8 ingrandimenti, giacchè ritengo che i dieci ingrandimenti siano poco gestibili in un binocolo cosi leggero. Le sue dimensioni consentono di fissare la custodia in dotazione alla cintura dei pantaloni o di inserirlo all’interno del Rucksack che Kowa Germania fornisce, in omaggio, agli acquirenti del Kowa 883 Prominar.
In sintesi.
Siete più naturalisti che osservatori di architetture cittadine, volete un compatto che sia ben costruito, robusto e waterproof e non volete spendere un capitale? Beh, penso che dovreste correre, senza dubbio, in un negozio specializzato per saggiare la resa del “piccoletto” di casa Kowa.
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Disclaimer. Questa recensione è stata pubblicata nel mese di Marzo del 2014 .Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali e date dai tester di Binomania in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno e sulla base di esperienza comprovata nell’utilizzo di tali strumenti ottici. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente Auriga SRL , Alpinhunting, distributori ufficiali dei prodotti Kowa, in Italia.
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Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.