[LIBRO] Planetary Astronomy

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[LIBRO] Planetary Astronomy

Messaggio da Acronauta »

Segnalo ai possibili interessati che è da poco disponibile l'edizione inglese di quello che è senz'altro il miglior manuale di astronomia planetaria per non professionisti mai dato alle stampe. Lo consiglio caldamente sia ai visualisti sia agli imagers perché contiene veramente tutto ed è stato scritto da un gruppo di astrofili francesi davvero molto, molto esperti. Io ho l'edizione francese (http://www.astroplanetes.com/) ma per chi la volesse in inglese si può ordinare da questa pagina

http://planetary-astronomy.com/

dove si può trovare anche l'indice e qualche estratto.
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Ivano Dal Prete
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Re: [LIBRO] Planetary Astronomy

Messaggio da Ivano Dal Prete »

Mi e' arrivato il libro la settimana scorsa, l'ho pagato un botto ma mi sembrava che ne valesse la pena. In effetti e' cosi, non e' probabilmente indicato per il principiante assoluto ma io l'ho trovato molto utile, completo e ben fatto. Per chi era rimasto al manuale UAI (:oops: ) e' un aggiornamento indispensabile. Ho molto apprezzato le formule e spiegazioni che uno puo' facilmente incorporare in un foglio excel per la propria strumentazione. Il libro e' ricchissimamente illustrato, e la scelta oltre che la quantita' delle figure mi sembra molto buona. E' senza dubbio un 'must have'.

Detto questo, alcuni dettagli che mi sono saltati all'occhio:

Il libro nasce da una collaborazione franco-francese ;) per la parte visuale si sono affidati a Burgeot, disegnare sa disegnare ma in passato l'ho trovato piu' bravo che affidabile soprattutto per quanto riguarda Giove. Una delle tecniche da lui consigliate nel libro consiste nel cominciare a disegnare partendo dalla regione polare sud, e poi scendere verso le altre latitudini. Ah si, c'e' la piccola avvertenza che cosi' facendo le longitudini relative dei dettagli verranno un po' sballate perche' Giove ha questa cosa di non voler stare fermo. Ma va'!

Nella parte riguardante l'uso dei dobson per hi-res, si propone ogni metodo possibile per puntare Venere di giorno, la maggior parte dei quali sono stati probabilmente ideati da Wile E. Coyote. Non sapevo fosse anche astrofilo. Manca il piu' ovvio, cioe' usare dei cerchi altazimutali che chiunque si puo' stampare in casa. Anche si usasse una piattaforma equatoriale, basta puntare con la piattaforma in bolla hai comunque la tua mezz'ora di inseguimento prima di dover resettare.

Non mi e' piaciuta l'idea di fondo che l'astronomia amatoriale e' stata inutile dal punto di vista scientifico tra il 1980 e il 2005, quando i professionisti avevano dei CCD cool e gli astrofili no. Si tratta di una visione immagino-centrica che fa torto, per esempio, al programma jupos e agli osservatori che in quegli anni si sono fatti il mazzo a mandare transiti visuali. I Voyager hanno eseguito solo dei rapidi fly-by, Galileo si e' concentrata sui satelli e ha fatto una frazione minima degli studi sull'atmosfera che erano in programma per via del noto problema all'antenna principale. Le immagini elettroniche hanno preso il sopravvento solo attorno al 2000.
Contra negantes principia alicuius scientiae non sit disputandum in illa scientia
("Non si deve disputare di cose pertinenti ad una scienza, contro chi ne nega i principi").

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Re: [LIBRO] Planetary Astronomy

Messaggio da Acronauta »

Sì, molto ben fatto anche se ovviamente su singoli aspetti si può essere in disaccordo. Per quanto riguarda le tecniche di osservazione visuale trovo ancora insuperato il manuale UAI, i francesi hanno solo da imparare, e anche per quanto riguarda l'imaging l'unica differenza tra noi e loro è che il nostro individualismo non ci permette di produrre un'opera paragonabile altrimenti non ci mancherebbero né l'esperienza né gli strumenti.

Utilissimo, comunque, in effetti anch'io ne ho approfittato per farmi qualche excel con tutte le formulette del caso :mrgreen:
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Ivano Dal Prete
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Re: [LIBRO] Planetary Astronomy

Messaggio da Ivano Dal Prete »

Un problema comune di questi testi, forse inevitabile, e' che le parti sull'elaborazione tendono ad essere parecchio software-specifiche e come tali parecchi capitoli diventeranno presto superati.

Ci sarebbero anche questioni piu' filosofiche su quali siano gli scopi dell'elaborazione. Dire "non ci devono essere artefatti" non ha senso, qualunque elaborazione che vada al di la' della somma e media, a rigore una calibrazione, introduce artefatti il problema e' cosa cerchiamo in una certa immagine e cosa vogliamo evidenziare. Di nuovo, il problema di fondo e' a mio parere una concezione eccessivamente immagino-centrica.
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Re: [LIBRO] Planetary Astronomy

Messaggio da Acronauta »

Sono d'accordo, considera che l'ispiratore e l'organizzatore di questo volume (e dell'analogo, bellissimo, sull'astronomia solare) è un notissimo imager, non un visualista, e tutta l'impostazione ne risente. Ha il pregio della completezza ma essendo come dici tu molto sbilanciato verso l'imaging si può facilmente prevedere che tra una decina d'anni sarà in parte obsoleto essendo che nel tempo cambieranno sia le camere di ripresa sia i software di acquisizione ed elaborazione.
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