Mi e' arrivato il libro la settimana scorsa, l'ho pagato un botto ma mi sembrava che ne valesse la pena. In effetti e' cosi, non e' probabilmente indicato per il principiante assoluto ma io l'ho trovato molto utile, completo e ben fatto. Per chi era rimasto al manuale UAI (:oops: ) e' un aggiornamento indispensabile. Ho molto apprezzato le formule e spiegazioni che uno puo' facilmente incorporare in un foglio excel per la propria strumentazione. Il libro e' ricchissimamente illustrato, e la scelta oltre che la quantita' delle figure mi sembra molto buona. E' senza dubbio un 'must have'.
Detto questo, alcuni dettagli che mi sono saltati all'occhio:
Il libro nasce da una collaborazione franco-francese
per la parte visuale si sono affidati a Burgeot, disegnare sa disegnare ma in passato l'ho trovato piu' bravo che affidabile soprattutto per quanto riguarda Giove. Una delle tecniche da lui consigliate nel libro consiste nel cominciare a disegnare partendo dalla regione polare sud, e poi scendere verso le altre latitudini. Ah si, c'e' la piccola avvertenza che cosi' facendo le longitudini relative dei dettagli verranno un po' sballate perche' Giove ha questa cosa di non voler stare fermo. Ma va'!
Nella parte riguardante l'uso dei dobson per hi-res, si propone ogni metodo possibile per puntare Venere di giorno, la maggior parte dei quali sono stati probabilmente ideati da Wile E. Coyote. Non sapevo fosse anche astrofilo. Manca il piu' ovvio, cioe' usare dei cerchi altazimutali che chiunque si puo' stampare in casa. Anche si usasse una piattaforma equatoriale, basta puntare con la piattaforma in bolla hai comunque la tua mezz'ora di inseguimento prima di dover resettare.
Non mi e' piaciuta l'idea di fondo che l'astronomia amatoriale e' stata inutile dal punto di vista scientifico tra il 1980 e il 2005, quando i professionisti avevano dei CCD cool e gli astrofili no. Si tratta di una visione immagino-centrica che fa torto, per esempio, al programma jupos e agli osservatori che in quegli anni si sono fatti il mazzo a mandare transiti visuali. I Voyager hanno eseguito solo dei rapidi fly-by, Galileo si e' concentrata sui satelli e ha fatto una frazione minima degli studi sull'atmosfera che erano in programma per via del noto problema all'antenna principale. Le immagini elettroniche hanno preso il sopravvento solo attorno al 2000.