Riviste di Astronomia
Inviato: 03/06/2013, 19:58
Nel 2010, dopo una lunga pausa, ho rifatto l'abbonamento all'americana Astronomy, una delle riviste leader del settore astronomico amatoriale. Ho resistito un paio d'anni, fino allo scorso dicembre, poi non ho più rinnovato: 60-70 pagine fatte di niente, articoli che da ampi e approfonditi che erano sono diventati nulla di più che "scienza in pillole" la cui pricipale preoccupazione è quella di non annoiare il lettore. Un sacco di foto, poca pubblicità, nessuna sostanza. In passato ero solito tenere da parte i fascicoli della rivista, almeno i più interessanti, questi invece li ho buttati via tutti, spero almeno che rivivano in qualcosa di più utile, fosse pure come tovaglioli o carta da fotocopie.
Sono dunque tornato a Sky&Telescope, a cui ero stato abbonato per oltre trent'anni. Anche in questo caso la rivista è diventata il fantasma di quella che ricordavo, ma almeno si può ancora leggere qualche (corto) articolo interessante. Peccato che la pubblicità, uno dei tanti punti di forza della vecchia rivista, è oggi ridotta all'osso, e anche dal punto di vista tecnico, osservativo e strumentale ci si trova ben poco d'interessante che non sia già stato detto e ridetto innumerevoli volte.
Da un paio d'anni non compro più l'italiana Coelum, alla quale una volta collaboravo. Di tanto in tanto mi capita in mano qualche numero e tutte le volte ho l'impressione di leggere la fotocopia di quello precedente, oltre a trovarvi ormai ben poco che m'interessi.
Un po' meglio Sky@Night e Ciel et Espace, peccato che l'abbonamento alla prima costi parecchio, e comunque anche sulle pagine di queste due si finisce ormai troppo spesso per raschiare il fondo del barile.
Mi chiedo se l'editoria astronomica tradizionale abbia ancora un futuro. Confesso che mi spiacerebbe se non l'avesse, amo ancora la rivista cartacea, quella che sfogli mentre sei sul tram o prima di addormentarti o quando non hai niente da fare, e che mi da un piacere intellettuale e tattile che non provo quando leggo le versioni digitali sul pc o sullo smartphone. Ma se il futuro è quello che vedo non mi faccio troppe illusioni.
Inviato dal mio GT-I9000 con Tapatalk 2
Sono dunque tornato a Sky&Telescope, a cui ero stato abbonato per oltre trent'anni. Anche in questo caso la rivista è diventata il fantasma di quella che ricordavo, ma almeno si può ancora leggere qualche (corto) articolo interessante. Peccato che la pubblicità, uno dei tanti punti di forza della vecchia rivista, è oggi ridotta all'osso, e anche dal punto di vista tecnico, osservativo e strumentale ci si trova ben poco d'interessante che non sia già stato detto e ridetto innumerevoli volte.
Da un paio d'anni non compro più l'italiana Coelum, alla quale una volta collaboravo. Di tanto in tanto mi capita in mano qualche numero e tutte le volte ho l'impressione di leggere la fotocopia di quello precedente, oltre a trovarvi ormai ben poco che m'interessi.
Un po' meglio Sky@Night e Ciel et Espace, peccato che l'abbonamento alla prima costi parecchio, e comunque anche sulle pagine di queste due si finisce ormai troppo spesso per raschiare il fondo del barile.
Mi chiedo se l'editoria astronomica tradizionale abbia ancora un futuro. Confesso che mi spiacerebbe se non l'avesse, amo ancora la rivista cartacea, quella che sfogli mentre sei sul tram o prima di addormentarti o quando non hai niente da fare, e che mi da un piacere intellettuale e tattile che non provo quando leggo le versioni digitali sul pc o sullo smartphone. Ma se il futuro è quello che vedo non mi faccio troppe illusioni.
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