Recensione: " A Orione Svolta a Sinistra"

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Harry
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Recensione: " A Orione Svolta a Sinistra"

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Questa è la versione italiana del libro inglese "Turn Left at Orion"
Vale la pena sottolineare che la versione inglese è più aggiornata di quella italiana, inoltre, è disponibile anche con rilegatura a spirale, sicuramente più agevole di quella tradizionale per le uscite osservative.

In questi mesi ho letto una moltitudine di libri propiziatori all'osservazione con il telescopio, tuttavia, a parte trovarli tutti uguali e simili tra loro, ho trovato molto dispersiva la parte teorica, ma anche fastidiosa, nel caso di alcuni autori, alcune esternazioni personali su quanto "ne sanno".
Alla fine, molte informazioni che son racchiuse in questi libretti, sono facilmente reperibili da internet.

Quindi mi son messo alla ricerca di qualcosa di nuovo, che mi desse la possibilità di usare il telescopio, che mi guidasse a dove puntarlo nel cielo.

Questo libro è in effetti qualcosa di diverso, solo le prime pagine sono teoriche e raccontano di come l'autore in seguito ad una missione di pace in Africa decise di acquistare un telescopio per esplorare le notti così scure.
Alcuni concetti base e si fa largo il corpo del libro prevalentemente a carattere pratico, non ci sono le solite pagine patinate, decorate da immagini mozzafiato pescate dall'archivio dell'Hubble, ma semplici disegni in bianco e nero che mostrano esattamente cosa si vede ad occhio nudo, al cercatore ed al telescopio.

L'ingrandimento limite rappresentato da queste "cartine" (degli schizzi a matita più che altro) e gli oggetti sono quelli che è possibile osservare con un telescopio con ingrandimento massimo a 150x, il libro è chiaramente stato pensato per essere letto da dei principianti con strumenti modesti.

Una pagina di esempio:

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Il libro mi piace molto, è un po' quello che cercavo e penso che per le prime osservazioni sia una vera bussola che indichi gli oggetti alla portata e più interessanti per un telescopio di piccola/media apertura.

Tuttavia non posso passare sopra ad alcune cose soprattutto riguardo alla "grafica" utilizzata:
Sono d'accordo che le cartine siano destinate ad un neofita, ma non è neanche giusto proporle così approssimative e con magnitudine limite a 3. Avete visto anche voi nell'immagine precedente di cosa sto parlando.
Il fatto che una volta letto il libro cartine più dettagliate e ricche avrebbero potuto essere consultate anche in futuro per altri tipi di approfondimento.

Un altro punto la scelta di utilizzare il bianco e nero è una scelta a mio avviso molto poco oculata.
Quando guardo le stelle alcuni colori sono dei punti di riferimento sicuri ed affidabili, come il rosso di Antares e l'arancione di Arturo, a maggior ragione questi colori avrebbero dovuto essere rappresentati nei disegni in modo da agevolare e memorizzare a colpo d'occhio ciò che si osserva.

A parte questi elementi, penso che il libro sia una scelta consigliatissima per chi si addentra per la prima volta con un telescopio alla scoperta dei tesori celesti.
Ovviamente, accompagnare questo libro ad un altro più teorico e corposo ed anche ad una mappa stellare/Software (Stellarium) è una scelta obbligatoria.
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