Le lame utili

tommaso
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Re: Le lame utili

Messaggio da tommaso »

Bollicine ha scritto:...beh...Tommaso...vista la tua vicinanza a Maniago direi che per te è obbligatorio mettere qualche foto dei tuoi ferri! :mrgreen:
Andrea.
ecco volevo proprio dire su un altro trend che non so come fare a ridurre le foto, speriamo che qualcuno mi dica cosa devo scaricare se no non riesco a mettere nemmeno una mezza foto
fotografo con Nikon Coolpix S32 e Fujifilm 9500,
osservo con Zeiss Jenoptem 10x50 multi-coated, Steiner Fero D12 8x30 Bund,
ATN Omega Class 7x30, Rouya 10x50.
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Enotria
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Re: Le lame utili

Messaggio da Enotria »

I coltelli dell’impiegato
Sulle eleganti scrivanie in noce, sugli scrittoi, sulle ribaltine, ovunque vi fosse della corrispondenza, il coltello apri busta faceva bella mostra di se.
In certi casi era raffinato ed elegante, spesso con il manico in avorio, talvolta con ceselli in metalli preziosi, ma sempre era in bella mostra dove si apriva la corrispondenza o dove si leggeva un libro.

Già, perché una volta i libri non erano come oggi con le pagine completamente tagliate, una volta si usavano le segnature, gruppi di pagine solo ripiegate ed era al momento di leggere che, con somma cura, si tagliava la piega liberando la pagina alla lettura.
In alto coltello taglia buste, in basso coltello rasoio.
In alto coltello taglia buste, in basso coltello rasoio.
E negli uffici, i giovani rampanti di allora usavano tenere in tasca un coltellino bilama, in modo da essere sempre in ordine e ben sbarbati, caso mai si presentasse l’occasione di mettersi in bella mostra con il capo ufficio. Questi coltelli erano molto ben rifiniti, con una lama normale per gli usi generici, e con una seconda lama, affilatissima, per una rapida ripassata alla barba e per aggiustare le basette.
Da notare la somiglianza di questi coltelli con i molto meno nobili castrini, teoricamente potrebbero essere interscambiabili, se non fosse per il ben diverso livello di rifinitura e, in definitiva, di costo.

Altro coltellino, tipico degli amanuensi e degli archivisti, era il palmerino. Dotato anche questo di due lame, serviva per appuntire la matita o per tagliare a becco la penna naturale o, ancora, per grattare via l’inchiostro di una parola errata.
Naturalmente, al giorno d’oggi, fotocopiatrici e computer hanno fatto piazza pulita di intere tipologie impiegatizie e, con loro, sono spariti anche i piccoli palmerini.
E sono spariti anche dalla mia collezione: ne avevo uno bello, ma non lo trovo più, mi spiace di non potervelo mostrare.
In compenso possiamo sostituirli nelle immagini con una loro versione molto più moderna, i piccoli coltellini multi uso, fatti apposta per essere sempre disponibili in tasca o nel borsello dell’impiegato.
Micro coltellino multi uso, in versione tascabile o, tipo carta di credito, per il borsello.
Micro coltellino multi uso, in versione tascabile o, tipo carta di credito, per il borsello.
In questo modo, il nostro zelante lavoratore, appena arrivato in ufficio, può darsi una rapida limatina alle unghie, strappare con le pinzettine qualche impertinente pelo superfluo, insomma terminare in santa pace tutte quelle operazioni che a casa sua, nella fretta di arrivare a timbrare, non aveva potuto svolgere.
Fondamentale poi la presenza del famigerato stuzzicadenti di plastica, quando, dopo la pausa pranzo, scopriamo che una antiestetica fogliolina di prezzemolo si è incastrata proprio sotto il ponte.
Magari non sarà il massimo dell'igiene e della distinzione ma, del resto, come potremmo fare ?
E meno male che il signor Victorinox ci ha pensato ! :)
Andrea

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:clap: il binocolo migliore in assoluto, è quello che hai con te nel momento in cui ti serve. :clap:

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AlessioM
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Re: Le lame utili

Messaggio da AlessioM »

Tutte molto interessanti queste descrizioni dei coltelli... Io a casa ho una sapattada trovato per terra in campagna e altri due costruiti da un artigiano molto bravo
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Enotria
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Re: Le lame utili

Messaggio da Enotria »

I coltelli “cattivi”
Naturalmente non esistono coltelli di per se cattivi, invece esistono purtroppo uomini cattivi o utilizzi criminali dei coltelli.
Ma l’impronta della cattiveria talvolta è già presente nella stessa forma del coltello, generalmente molto slanciata, ben appuntita, con un manico che ne garantisce una sicura impugnatura, molto spesso la lama può essere bloccata in posizione aperta, trasformandolo in un vero e proprio pugnale.

E’ il protagonista delle nostre fantasie, è il coltello che vediamo nei film nel momento culminante del duello fra il cattivo di turno ed il protagonista, bello e spavaldo.

La forma ha ben poche varianti, è dettata dall’uso, al massimo cambia un po’ la forma del manico, la presenza o meno del blocco della lama, la presenza della molla, ma per il resto si assomigliano moltissimo.

Ricordando che ai tempi del coltello come arma, l’Italia ancora non c’era, al suo posto vi erano diversi Stati indipendenti, ciascuno con le sue manifatture, ciascuno con i suoi coltelli e, proprio con il nome dello Stato o della località venivano identificati: coltello Napoletano, Casertano, Romano, Calabrese, ecc. ecc.
Va anche detto che, in tempi moderni, i coltellinai che ne hanno ripreso le fattezze e la produzione, spesso si sono lasciati prendere la mano dalla fantasia, creando forme anomale, riconducibili a troppe scuole di lavorazione per poterli identificare con certezza.
Alcuni coltelli regionali, dall'alto:<br />Maremmano a Foglia, Calabrese, Abruzzese.
Alcuni coltelli regionali, dall'alto:
Maremmano a Foglia, Calabrese, Abruzzese.
In alto una lama molto caratteristica, il Maremmano, dalla doppia spanciatura che la fa assomigliare ad una foglia. Teoricamente è una lama da lavoro, affilatissima, atta allo scuoio dei cinghiali e dei cervi nelle foreste toscane, in pratica il solo vederla fa venire i brividi lungo la schiena.
In mezzo, un coltello piuttosto controverso, la forma della lama e del manico lo identifica come Calabrese, mentre la piccola ghiera rotonda in fondo al manico ne attribuisce la fabbricazione agli artigiani di Scarperia (FI). Molto probabilmente si è voluto abbellire ed aggraziare una lama che era fin troppo minacciosa.
In basso un “Gobbo”, il coltello tipico degli abruzzesi, con il caratteristico manico ricurvo e la lama a stilo, atta a colpire prevalentemente di punta. Certo che per tentare di definire un simile coltello come “agricolo e pastorizio” ci vuole una bella fantasia ! :lol:


Facciamo ora un salto in Sardegna, dove la coltelleria è una tradizione secolare di intere famiglie e di diverse località, una per tutte: Pattada (SS) con la sua Resolza, il coltello sardo per antonomasia.
Anche qui, come a Scarperia, la fabbricazione artigianale, o quasi, dei vecchi coltelli, è diventata un vero business: da una parte la fabbricazione di coltelli di grande pregio, dall’altra la produzione industriale di scadenti riproduzioni a prezzo minimo, per soddisfare le richieste del turismo di massa.
Dall'alto:<br />coltello da caccia in corno e due &quot;resolza&quot; di Pattada.
Dall'alto:
coltello da caccia in corno e due "resolza" di Pattada.
Nella foto si vedono un paio di Pattada (SS) ed un coltello da caccia in corno fabbricato a Guspini(VS), dove venivano sfruttate le locali miniere ferrose.

E già che siamo in Sardegna, facciamo un salto oltre le Bocche di Bonifacio per parlare di un coltello altrettanto famoso che “sa resolza” sarda.

La Corsica ha una storia molto travagliata, posta in posizione strategica, ma non abbastanza potente per difendersi, fu occupata un po’ da tutti i popoli confinanti, chiunque avesse una barchetta andava e la conquistava: Etruschi, Romani, Bizantini, Pisani e per ultima, fu la Republica Genovese che dovette cederla ai francesi con il trattato di Versailes, nel 1768.
Il risultato è che i Corsi odiarono tutti: italiani, spagnoli e pure i francesi e contro tutti lottarono inutilmente.
In alto Vendetta Corsa falso, sotto, l'originale.
In alto Vendetta Corsa falso, sotto, l'originale.
Tanto odio trova la sua espressione nel loro coltello che esprime tutta la rabbia accumulata in secoli e secoli di sudditanza: la “Vendetta Corsa”.
E’ un coltello immediatamente riconoscibile, la sua forma è inconfondibile: la sua lama acuminata, fatta per uccidere, è portatrice di messaggi male auguranti per l’avversario del momento. Il manico è fatto in modo da dare un solido appoggio al pollice e consente di impugnare il coltello in un unico modo: con la lama in alto, pronto alla coltellata da sotto in su, per colpire il cuore penetrando da sotto lo sterno.
Come si impugna la &quot;Vendetta Corsa&quot;.
Come si impugna la "Vendetta Corsa".
Ma che carino !

Tanta fama ha poi portato alla falsificazione ed alla produzione abusiva di milioni di brutte copie, costruite nelle potenti industri francesi, per coprire il fabbisogno dei tanti turisti che visitano la Corsica, ma creando pure un ulteriore motivo di rabbia per l’affare strappato dai francesi.
Poveri corsi, più incazzati di così non si può. :x


Con questo io termino questa superficialissima carrellata sui principali coltelli da uso, non ho voluto approfondire la descrizione di alcun modello, lo faremo assieme con il vostro contributo, se lo vorrete.

Il mondo dei coltelli è amplissimo, spero che con il vostro intervento si possa integrare questa minima esposizione con i tanti bei coltelli che certamente voi possedete.
Andrea

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Re: Le lame utili

Messaggio da -SPECOLA-> »

Soltanto una precisazione.
Il pugnale (arma) si differenzia dal coltello (arma impropria*) per la presenza del doppio filo della lama (quindi un filo sulla parte inferiore, come comunemente vengono costruiti i coltelli "da taglio" e un altro anche nella parte superiore della lama).

* Cit. Giudice Edoardo Mori:
Per la Cassazione sono armi i coltelli a scatto;

http://www.earmi.it/diritto/faq/sintesi.htm
Fabrizio Ferrario
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Re: Le lame utili

Messaggio da AlessioM »

Molto belle queste storie che posti Andrea.Mi fa' piacere vedere che hai postato anche i coltelli Sardi e oltre al noto Pattada, hai inserito anche il coltello Guspinese che insieme all'arburese sono noti coltelli .Per quanto riguarda la storia dei corsi e il suo coltello(non molto bello a vedersi) purtroppo non scorre buon sangue neanche tra noi Sardi, in quanto ci sono stati vari spiacevoli accaduti con la mega rissa tra i giocatori del Cagliari e Bastia in una partita amichevole durante l'estate del 2010, e poi un corso di portovecchio ucciso tra un diverbio tra sardi e corsi in un locale nel gennaio 2009 . :cry: Poi magari postero' qualche mio coltello
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Re: Le lame utili

Messaggio da AlessioM »

Come promesso ecco i miei coltelli. La verita' e che due son di mio padre(il grande e il piu' piccolo color rosso) .Quelli di mio padre sono un dono di un suo operaio per un favore fattosi ,abile a fabbricare coltelli per passione . L'unico mio e' un Pattada molto usurato,trovato in campagna e con un manico di corno di (?) che si e' spaccato in varie parti . Ecco il vero coltello di Pattada:In rare occasioni capita di identificare un luogo con il prodotto per antonomasia che lì e soltanto lì viene confezionato.
PATTADA è uno di questi luoghi e l'intera isola di Sardegna può vantare un primato pressoché assoluto nella fabbricazione dei coltelli grazie alle prodigiose mani di "frailalzos" (i fabbri) di PATTADA. Il sottotitolo della mostra "Il coltello a Pattada" sta a significare la completa e totale identificazione della zona di produzione con il prodotto stesso, tanto che, come dicono da queste parti, se non compri un coltello a Pattada non è autentico. Da anni infatti gli artigiani del luogo, poco più di una decina, combattono una battaglia impari contro chi si è appropriato indebitamente del nome, facendo passare per "modello Pattada" un coltello che ne è soltanto una pallida imitazione, e che soprattutto non ha alle spalle la tradizione secolare di quelli veri. Il coltello A Pattada, dunque, e non soltanto DI Pattada, perché questa è la differenza fondamentale: ciò che nasce qui ha la garanzia di portare sempre con sé, dentro una fredda lama ed un manico di corno, una storia, un significato, una tradizione antica quanto l'intera Sardegna.
Allegati
P1150101 Coltelli.jpg
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Re: Le lame utili

Messaggio da -SPECOLA-> »

Bella spiegazione AlessioM e bei coltelli.
Quello che mi piace di piùm è proprio il tuo.
Mi sembra più carico di storia.
Hai scritto che il corno si è rotto in più punti; ti riferisci al fianco non in vista nella foto, non è vero?
La parte a vista mi sembra in ordine (forse però l'hai restaurata).
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Re: Le lame utili

Messaggio da AlessioM »

Si Fabrizio, la parte mostrata e a posto ,ma da l'altro lato il corno ha delle piccole crepature, dovuto al grande lavoro che ha svolto questo coltello,probabilmente di un allevatore della zona che probabilmente gli e' caduto dalla tasca . Comunque posto un altra foto . Grazie.
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Re: Le lame utili

Messaggio da -SPECOLA-> »

Ma visto che ti trovi neanche a dirlo, proprio nel posto giusto, non conosci nessun artigiano che possa restaurare il tuo coltello?
Sarebbe un peccato se si deteriorasse ulteriormante.
Fabrizio Ferrario
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Re: Le lame utili

Messaggio da alessandromonti »

salve a tutti
felice possessore di un victorinox "workchamp" da 111mm volevo segnalarvi questo artigiano che fabbrica coltelli veramente belli..
senza nulla togliere agli altri artigiani tutti bravissimi..... www.movilli-knives.com/
alessandro monti
per ora osservo con un 15x70 ....cinese credo...-NIKON8X40CFActionEX-
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Re: Le lame utili

Messaggio da piero »

[quote="Enotria]
Infine l’oggetto più controverso, un robustissimo punteruolo che, terrificante, aveva un che di sinistro e, nello stesso tempo, di fallico.
I benpensanti dicevano che serviva per forare le lattine di birra, altri lo brandivano minacciosi durante le liti, secondo alcuni doveva servire per la pulizia del fucile, assieme allo straccio ed all’olio di gomito.
Solo quando ti veniva consegnata la “stecca” ed eri a pochi giorni dal tornare civile, qualche anima pia ti spiegava che quel aggeggio così minaccioso serviva in realtà ad allentare i nodi delle corde, in modo da poterli sciogliere con più facilità. Tutto qui.[/quote]

Deriva infatti da coltelli in uso presso la marina inglese quando, specie in inverno, si dovevavo sciogliere i nodi di grosse cime bloccate dal sale e dal ghiaccio del freddo mare del nord. Tale strumento si rivelò allo stesso modo utile per "noi alpini" ;) ;) nei campi invernali in montagna con lo stesso scopo, tanto da adottarlo
osservo con:....due occhi, perché two is meglio che one.....
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Re: Le lame utili

Messaggio da CARLO ROSSI »

CARLO ROSSI ha scritto:MHHHHHH,

non so se è corretto:

quelli che hai tu, molto probabilmente, sono le "posate del gentiluomo" che teneva sempre in una tasca apposita della giacca di velluto a coste, cisìddetta "giacca da campagna" - più o meno lunghi, ma, sempre, sottili e stretti. (vedi foto di un esemplare realizzato dal coltellinaio Ivano Mattei, in arte CIRULA.

Quello di Enotria , vedi una foto trovata nel web, (ne devo avere uno da qualche parte) è con la sola lama ed io pensavo fosse per il pesce ma ora, ripensandoci, non credo

ciao carlo
DAL MOMENTO CHE NE ABBIAMO PARLATO, QUI SONO IN VENDITA (E SONO ANCHE BELLE):

http://www.ebay.co.uk/itm/Victorian-Mil ... 20c89a71c1

CIAO CARLO
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Re: Le lame utili

Messaggio da CARLO ROSSI »

Adriano
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Re: Le lame utili

Messaggio da Adriano »

.
Ultima modifica di Adriano il 10/08/2012, 23:14, modificato 1 volta in totale.
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Re: Le lame utili

Messaggio da corax »

[quote="Enotria"]I coltelli dell’impiegato
Altro coltellino, tipico degli amanuensi e degli archivisti, era il palmerino. Dotato anche questo di due lame, serviva per appuntire la matita o per tagliare a becco la penna naturale o, ancora, per grattare via l’inchiostro di una parola errata.
Naturalmente, al giorno d’oggi, fotocopiatrici e computer hanno fatto piazza pulita di intere tipologie impiegatizie e, con loro, sono spariti anche i piccoli palmerini.

Enotria,
io c'è l'ho ancora, come puoi vedere dall'immagine allegata: è stato fatto dai fratelli Consigli, di Scarperia, e se ne sta sul mio scrittoio per espletare la più moderna funzione di tagliacarte e apribuste!
Un cordiale saluto,
Alessandro.
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PalmerinoConsigli.jpg
A seconda delle esigenze, degli ambienti da esplorare e delle ...voglie, posso scegliere tra sette binocoli, da 6,5x32 a 15x56, e tra due cannocchiali: 20x/40x50 o 30/20-60x65.
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Re: Le lame utili

Messaggio da Enotria »

Ottimo Corax, molto bello e ben tenuto.

Ti ringrazio per averlo aggiunto alle altre immagini, io quando l'ho trattato non sono riuscito a trovarlo, l'avevo, ma chissà dove è finito, per cui, a malincuore ho glissato facendo vedere al suo posto un Victorinox piccolo, ma decisamente il vero palmerino è tutta un'altra cosa. :D
Andrea

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Re: Le lame utili

Messaggio da -SPECOLA-> »

Questa è annoverabile tra le lame utili?
http://www.lidl.it/cps/rde/xchg/lidl_it ... _20378.htm
Immagine Immagine
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Re: Le lame utili

Messaggio da -SPECOLA-> »

Un utile ed economico accessorio per tutte le lame utili e non solo.

http://www.lidl.it/cps/rde/xchg/SID-C71 ... date=22570

Descrizione

Con 3 funzioni di molatura
Taglio piatto, ondulato e per forbici
Scelta delle funzioni attraverso la manopola

ImmagineImmagineImmagine Immagine Immagine

Comodo il fatto di poter utilizzare la mola direttamente, rimuovendo il tamburo.
Interessante l'aver tenuto conto anche dei cacciaviti.

L'unica pecca per me risiede nel fatto che il tamburo guida lama è stato realizzato in plastica e quindi con l'uso si segna e si consuma facilmente; avrebbero dovuto farlo di un materiale molto più resistente, visto che ciascuna sede è fatta perchè al proprio interno scorrano delle lame taglienti.

Per quello che costa comunque, non si può lamentarsi più di tanto; va bene anche così.
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Re: Le lame utili

Messaggio da GIANNI MERLINI »

@Carlo Rossi: ho volutamente aspettato un bel po' di tempo per documentarmi al riguardo, dato che le mie conoscenze ed i miei ricordi mi suggerivano una diversa definizione.
La "Daga a la D'Estaing" non è asolutamente un coltello da marina; è un coltello da caccia un po' particolare in quanto viene definito "allungabile". Normalmente viene utilzzato come un lama fissa - e quindi in posizione chiuso - per gli usi correnti (utensile da taglio) e così chiuso viene riposto in un apposito fodero di cuioio tipo quelli realizzati per un lama fissa. Viene utilizzato "aperto" (o allungato) per finire un animale (cinghiale, cervo, capriolo e simili) ferito: in tal caso diventa un utensile da punta. Sia in posizione chiusa che in posizione aperta la lama è bloccata con un fermo laterale(ribaltabile) a molla. I due"rami" della "guardia" sono pieghevoli : in posizione corta sono aderenti al manico, dove si trova un apposito alloggiamento, in posizione aperta costituiscono la"guardia" vera e propria e sono fondamentali per esercitare la necessatia pressione per spingere il coltello sino al cuore della bestia ferita. La lama di discreto spessore presenta una punta ricurva senza falso filo o al più un controfilo non tagliente.
Il mio esemplare, fotografato nel link qui sotto, è della ditta MASERIN, acciaio 440 inox, hrc 56, fascette e controguance in inox, guance in corno di cervo naturale, rivetti in ottone, "molla" di arresto semplice (fissa) in inox.
Riporto quanto descritto nel libro Coltelli e Pugnali (v.sotto) al riguardo:
I coltelli da caccia allungabili sono molto rari. I pochi modelli esistenti sono tedeschi o inglesi ed hanno la lama pieghevole con fermo da chiusa e da aperta. Nel 1973 la ERN Co di Solingen, Germania creò un coltello allungabile a lama scorrevole...
A disposizione per ogni altro eventuale chiarimento...saluto tutti cordialmente.

http://postimage.org/gallery/a6nslxyw/

P.S. Il coltello fotografato da Carlo è l'originale di quello identico disegnato a pag.175 (immagine 279) in "Coltelli e pugnali" di Zdenek Faktor, edito da Fratelli Melita editori, La Spezia
Gianni Merlini

Malo malo malo ire, quam mala mala malis malis mandere.
(Preferisco morire d'un brutto male, che mangiare mele cattive con denti guasti)

Mi diletto con: Fujinon Polaris FMTRC SX 7x50, Konus zoom 10-30x50, Bushnell stableview 10x35, Bushnell legend ultra hd 8x42, Nikon HG L 10x25 dcf , Vixen BCF 20x80, Swarovski SLC 15x 56 WB, Lens2Scope, Auriol spottingscope 20 - 60 x60 .......
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Re: Le lame utili

Messaggio da -SPECOLA-> »

Enotria ha scritto:Il coltello del soldato
Chiunque di noi sia passato per il militare, probabilmente ne ha posseduto uno.
INCREDIBILMENTE viene prodotto ancora ai giorni nostri:
http://www.baladeo.com/produits.php?lan ... R061#titre

Sostanzialmente di questi coltelli tattici E.I. ne esistono essenzialmente di due versioni, una più vecchia (quella mostrata in fotografia) e un'altra più recente, più piccola e compatta e con la lama più corta.

Il modello più vecchio deriva da quello in uso dai militari inglesi durante la II GUERRA MONDIALE.
Da quando è iniziata la produzione di questa versione qui da Noi in Italia, il Ns. si distingue dal modello originale britannico principalmente per via delle guancette bombate, invece che piatte.
Fondamentalmente si trattava di un coltello da marina; deriva probabilmente dall'ottemperanza al divieto di portare a bordo lame appuntite, la caratteristica forma a punta smussata della lama.
Le sue misure sono:
-9,7cm di lunghezza da chiuso (compreso il cacciavite sporgente);
-16,2cm di lunghezza da aperto;
-7,0cm di lama, di cui circa 6cm di filo tagliente.

Il modello più recente (la cui introduzione è collocabile all'incirca negli anni '80), che tra l'altro reca su una guancetta il fregio interarma dell'Esercito Italiano, invece ha le seguenti misure:
-8,5cm di lunghezza da chiuso (compreso il cacciavite sporgente);
-14,0cm di lunghezza da aperto;
-6,0cm di lama, di cui circa 5,2cm di filo tagliente.

Questi coltelli tattici dovrebbero essere stati in dotazione ai Ns. soldati di truppa fino agli anni '90.
Quando ho prestato servizio di leva io, nelle caserme dove mi sono trovato, questi coltelli non sono mai stati distribuiti e nemmeno ne vidi mai uno (e sì che lavoravo in armeria...).
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Re: Le lame utili

Messaggio da GIANNI MERLINI »

E bravo Fabrizio, li hai descritti perfettamente, con dovizia di particolari, anche se non lo hai avuto in dotazione:quanto sei giovane! Ne avevo accennato in fondo al post sul "Duca degli Abruzzi" in Coltelli tradizionali d'Italia. Onestamnte non è un coltello che mi piace, tant'è che non l'ho mai messo nella collezione. Ma fa parte della mia storia e di quella di tanti militari italiani.
Grazie e a presto.
Gianni Merlini

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Re: Le lame utili

Messaggio da -SPECOLA-> »

Ciao Gianni,
mi sono documentato proprio partendo dalla citazione nel tuo post sul "Duca degli Abruzzi" in Coltelli tradizionali d'Italia :D.
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Re: Le lame utili

Messaggio da GIANNI MERLINI »

Bene Fabrizio: stasera posterò il terzo articolo di CTdI: "il coltello da pastore.....", un piccolo "multiuso" del tutto particolare.
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Re: Le lame utili

Messaggio da abramo giusto »

Pastore ... Viene in mente Sardegna .... Pattada !!!
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Re: Le lame utili

Messaggio da GIANNI MERLINI »

E nella fabbrica N.Codega di Premana viene realizzato il modello di coltello da pastore a due lame ( della Val Seriana) di cui parlo!
Per la "pattada" ci sarà tempo :whistle:
Per restare al Nord, il prossimo argomento sarà..........(rullo di tamburi)........ il "V E R N A N T I N" !!
Ciao
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Re: Le lame utili

Messaggio da GIANNI MERLINI »

Continuo su questo interessante e divertente topic per presentare un attrezzo particolare, abbastanza diffuso nel passato sia fra i veterinari che fra i pastori: si tratta dello strumento per effettuare salassi al bestiame. Quello della foto è a due lame, in gergo tecnico "fiamme", sicuramente fabbricato a Scarperia nella prima metà del secolo scorso. misura chiuso mm 91 ed ha due fiamme di diversa misura. La struttura presenta due piastrine del manico in ferro, ricoperte dalle guancette in corno bovino non lucidato, sempre in ferro sono i pernietti di fissaggio della lama e delle guancette. le due lame sono in acciaio al carbonio non inox. Più facilmente si trovano strumenti simili, sia ad una che a più fiamme, di misura diversa, ma talvolta una sola fiamma è inserita ( come seconda lama) in un coltello a serramanico, come quello di origine calabrese conservato nel Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma.
Oltre alla foto qui sotto potete vedere ulteriori immagini nei link sotto segnati.
Attrezzo aperto
http://s10.postimage.org/ah48hh84p/DUE_FIAMME_1.jpg
http://s10.postimage.org/ybxffudt5/DUE_FIAMME_3.jpg

Particolare del marchio di fabbrica rappresentante forse una pistola a pietra focaia
http://s10.postimage.org/gklt1dyeh/DUE_FIAMME_2.jpg

Particolare lato destro
http://s10.postimage.org/4ewlqzjop/DUE_FIAMME_6.jpg

Particolare lato sinistro
http://s10.postimage.org/c19kfvgix/DUE_FIAMME_5.jpg
DUE FIAMME 4.jpg
DUE FIAMME 4.jpg (121.19 KiB) Visto 9220 volte
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Re: Le lame utili

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Re: Le lame utili

Messaggio da GIANNI MERLINI »

Sono stati descritti su questo forum nei diversi topic svariati tipi di coltelli e coltellini multiuso. Mi fa piacere segnalare un tipo di multiuso un po' particolare perchè ricavato da.......monete o medaglie. Quelli che a me risultano essere i più antichi sono stati ottenuti da una moneta d'argento da 5 franchi coniata sotto il regno (1814 - 1824) di Luigi XVIII re di Francia, tagliata a metà dello spessore, per ottenerne due cerchietti che costituiscono le guance del coltellino. Da qui il nome di "coltellino Luigi 18°" come spesso viene chiamato. Le lame, generalmente due, erano due semicerchi di acciaio, o anche di argento, in quelli più raffinati "da scrivania".Talvolta al posto delle lame veniva montata un lente d'ingrandimento, sempre destinata all'ufficio (vedi foto).
Il modello fotografato è una moderna riproduzione, assai approssimativa, con guance in ottone e due lame, una a filo liscio, l'altra a filo seghettato. Il diametro misura mm 49, le lame mm 30.
Non sono temperini molto diffusi, anche se oggi qualche artigiano, riprendendo il concetto di quel modello, produce dei portachiavi generalmente in legno con 2 o 4 lame. Quello qui sotto riportato è marcato PDE, ha le guancette in palissandro e monta 4 lame in acciaio inox:dritta a filo liscio,lima per metallo ( o per unghie),lama a filo curvo seghettato, levacapsule. Dal lato opposto ai perni delle lame è fissato un anellino da cui parte la catenella portachiavi.Il diametro misura mm 37, le lame mm 21.
Sono piccoli utensili più curiosi che utili, e quindi descrivendoli temo di essere andato off-topic. Mi vorrete perdonare.
Qui sotto il link con le foto dei due temperini.
http://postimage.org/gallery/zc6wi68/
Allegati
LUIGI 18 2.jpg
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Re: Le lame utili

Messaggio da GIANNI MERLINI »

Fra i "temperini" multiuso moderni certamente i più diffusi a livello globale sono i Victorinox da mm 58. Nel catalogo della KUNZI, importatore per l'Italia della marca svizzera, se ne contano ben 68 (s.e.e o.)
Voler fare una recensione, se pur modesta e stringata, di tutti i modelli sarebbe come voler descrivere uno per uno i granelli di sabbia di una spiaggia, dato che alla Victorinox si sono certo divertiti a realizzare guancette colorate di tutti i tipi e per tutti i gusti, vuoi per soddisfare certe richieste del mercato, vuoi per creare nei "collezionisti" il desiderio di aver "la serie completa", anche in considerazione del costo modesto di questi simpatici oggettini. Tale scelta di marketing mi ricorda quanto accaduto qualche anno fa con gli orologi (guarda caso anche loro svizzeri) della Swatch, che con cadenza pressochè settimanale metteva sul mercato un prodotto diversamente colorato: il "contenuto" era quasi sempre lo stesso, cambiava la "confezione". Ciò premesso, trascurando l'aspetto estetico delle guancette ed il relativo materiale di costruzione, converrà esaminare il "contenuto" delle varie (non troppe) linee di prodotti. Va subito detto che la qualità dei materiali usati dalla Victorinox non si discute: i miei "piccoli" vergono, già da alcuni decenni, a pesca con me, sia in acque dolci che in mare, e non presentano segni di usura o di ruggine. Assai diversamente si comportano le copie di origine "orientale",largamente diffuse sulle bancarelle dei mercatini. Anche le dotazioni sono itelligentemente studiate per sopperire alle più disparate esigenze della vita quotidiana, sia in città che fuori all'aria aperta, il tutto racchiuso in un oggettino di così minime dimensioni che neppure ti accorgi di averlo in tasca: e così talvolta si rischia di smarrirlo! Per questo molti di noi accoppiano questi mini al mazzo di chiavi: è sempre a portata di mano ma unito ad un "oggetto di maggiori dimensioni ed importanza".Tutti i modelli sono dotati di anellino "portachiavi".
Il modello base è muito di tre lame: il tagliente,lima per unghie con cacciavite piano ( o anche con punta pulisciunghie), forbicine. Nelle guancette trovano posto le pinzette e lo stuzzicadenti.; in alcuni modelli troviamo o le pinzette o lo stuzzicadenti ( a scelta) e la penna a sfera. Una parola sulle forbicine: taglientissime e precise sono forse il punto di forza di questo utensile: non sfigurano neppure al confronto delle migliori affilatissime "forbici da ricamatrice", riiuscendo a tagliare di netto anche le lenze multifibra in dineema. E' stato creato con gli stessi accessori il modello TOMO dal disegno piatto e squadrato di pari dimensioni.
Una variante del tipo base è quella priva di stuzzicadenti e pinzette, ma dotata di penna e di luce a led bianca ( i primi avevano il led rosso).
Il modello successivo è dotato di 10 accessori:lama, forbici, lima per unghie con cacciavite piano,levacapsule con cacciavite magnetico a croce e spellafili,pinzette,stuzzicadenti ed anellino. Una variante senza pinzette e stuzzicadeti monta la penna e la luce a led.
Il modello più accessoriato è il "minichamp" a 16 fuzioni: lama, forbici,lima per unghie con pulisciunghie,spingi pelle, caciavite con righello, lama apribuste, pela-arance con raschietto,levacapsle con spellafili e cacciavite magnetico a croce, pinzetta o stuzicadenti,penna a sfera ed anellino; in alcuni modelli al posto della pinzetta o stuzzicadenti è montato il led a luce bianca.
Pinzette, stuzzicadenti e penne (attenzione: ce ne sono di due misure e due modelli!) si trovano come pezzi di ricambio presso i migliori coltellinai.
Piccoli, pratici, divertenti e simpatici questi mini hanno incontrato l'incondizionato apprezzamento dei ragazzi e soprattutto delle signore, che mi risulta non li abbandonano mai, trovando posto sia nelle borse di tutte le dimensioni che nelle pochettes da sera.
Ricordo che dopo l' 11 settembre ne è vietato il porto, nel bagaglio a mano, sugli aerei.
Posto il link con le foto di alcuni modelli:
DUE MINI "BASE", a destra lo "Stella alpina"
http://s10.postimage.org/ufqch2i0p/MINI_BASE_1.jpg
MINI 16 FUNZIONI CON LED E PENNA RETRATTILE; lo stemma svizzero è il pulsante per la luce led, a sinistra i vede sporgere la penna retrattile:
http://s10.postimage.org/nryc87nw9/MINI ... IONI_2.jpg
MINI SVIZZERO 16 FUNZIONI con pinzette e penna estraibile. Notare le diverse forme delle lame a destra
http://s10.postimage.org/6tzbmdeih/MINI ... IONI_3.jpg

Qui sotto una panoramica dei miei. Il primo a destra è una copia "orientale" priva della croce svizzera: notare la diversa lima per unghie.
Allegati
MINI PANORAMICA.jpg
MINI PANORAMICA.jpg (91.57 KiB) Visto 9183 volte
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Re: Le lame utili

Messaggio da -SPECOLA-> »

Enotria ha scritto:Il coltello del soldato
Chiunque di noi sia passato per il militare, probabilmente ne ha posseduto uno.

@ Enotria e Gianni Merlini

GRAZIE ai Vs. post mi sono incuriosito e così oggi ho anch'io il mio bel coltellino "tattico" E.I. secondo modello. :)
Tra l'altro NUOVO! :D
Fabrizio Ferrario
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Re: Le lame utili

Messaggio da GIANNI MERLINI »

Approfitto di questo topic per sottoporvi un indovinello.
Qualche anno fa mia moglie, che conosce la mia passione per i coltelli e coltellini, mi ha regalato questo multiuso, facendo incidere il mio nome su una guancetta. Si tratta di un coltellino (cm 7 ) inglese della fine '800 primi '900, sicuramente commissionato ad un bravo argentiere da un ignoto signore inglese, molto raffinato, forse amante delle "colazioni" all'aria aperta, e ... ghiotto.
IMGP1476.JPG
IMGP1476.JPG (71.98 KiB) Visto 10166 volte
Interamente realizzato in argento, ha le guancette decorate ad imitazone dell'impagliatura di un cestino da picnic, ed è dotato di due lame: una "normale" a punta, con tallone e pianelle, unghiatura rettilinea subito sotto la costola. L'utilizzo dell'argento per la lama era già in uso da tepo per sbucciare la frutta: gli acidi naturali provocano una certa corrosione su una lama in ferro o acciaio, non intaccano invece l'argento.
IMGP1477.JPG
IMGP1477.JPG (60.61 KiB) Visto 10166 volte
La seconda lama originale ha una forma assai strana, e per mesi mi sono scervellato per comprenderne l'uso!
IMGP1478.JPG
IMGP1478.JPG (73.59 KiB) Visto 10166 volte
Di che cosa era ghiotto l'antico committente??
Come al solito chi indovina NON vincerà nè ricchi premi nè cotillons!
Occhio e buona fortuna!
Gianni Merlini

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Re: Le lame utili

Messaggio da Enotria »

Forse era ghiotto di arance e la lama serviva per incidere la buccia ?



:wave:
Andrea

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Re: Le lame utili

Messaggio da GIANNI MERLINI »

Spiacente: per le arance usava la lama normale, ma la lama misteriosa l'aveva voluta perchè era ghiotto di ........
Gianni Merlini

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Re: Le lame utili

Messaggio da virtual_pilot »

GIANNI MERLINI ha scritto:la lama misteriosa l'aveva voluta perchè era ghiotto di ........
Io azzarderei ........ Lumache (di terra o di mare) una lama del genere mi fa pensare a qualcosa da estrarre :0)

Ciao max
ormasullaneve
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Re: Le lame utili

Messaggio da ormasullaneve »

. . .per le lumache anche secondo me :thumbup: .
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Re: Le lame utili

Messaggio da GIANNI MERLINI »

BRAVISSIMI!!! :clap: :clap: :clap: Proprio per le lumache! Nei migliori set di posateria da tavola si trova proprio il "coltello" per estrarre le lumache (escargot) dal guscio con la "lama" lievemente uncinata.
Ancora complimenti per la rapidità e l'occhio!!!
Gianni Merlini

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Re: Le lame utili

Messaggio da rigel »

****************
Ultima modifica di rigel il 20/09/2016, 20:30, modificato 1 volta in totale.
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Re: Le lame utili

Messaggio da GIANNI MERLINI »

Interessante: mancano gli accessori perchè mancano le guancette. Quelle che si vedono con i 4 rivetti sono le piastre! IMHO :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Gianni Merlini

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rigel
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Re: Le lame utili

Messaggio da rigel »

GIANNI MERLINI ha scritto:Interessante: mancano gli accessori perchè mancano le guancette. Quelle che si vedono con i 4 rivetti sono le piastre! IMHO :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
...confermo!... :thumbup: :)
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