Immagino, perche' non si riesce a caratterizzare in modo consistente dettagli visuali che vadano oltre calotte e collari, quindi si cerca qualche appiglio. Con gli "spokes" era facile, se sono veri devono ruotare con il periodo orbitale delle particelle degli anelli, vale a dire una decina di ore. Non si schiodano, quindi non sono reali (a parte che non si vedono nella stessa regione degli spokes).Raf584 ha scritto: ↑13/04/2020, 9:40ma allora perché non smettere di cercarle queste similitudini ?Ivano Dal Prete ha scritto: ↑12/04/2020, 21:01Anche se fosse, certe similitudini non sono necessariamente cogenti, vedi gli "spokes" che si osservano visualmente negli anelli di Saturno, superficialmente simili a quelli veri ma in realta' fasulli.
Questi... boh. Quello che si vede non sembra ruotare con i dettagli UV, di solito non sembra ruotare proprio, uno ha la sensazione che ci sia un sacco da vedere ma tutto e' abbastanza evanescente, quando non lo e' i disegni di un gruppo di osservatori non coincidono con quelli di un altro. Forse bisognerebbe fare il contrario, prendere immagini digitali, vedere cosa non ruota in 4 giorni, e se ci sono riscontri visuali. Ma sicuramente ci avrai pensato piu' di me.
Un esempio per me impressionante di mancata coincidenza tra visuale e digitale e' stata la regione di Amazonis nell'ultima opposizione di Marte che ho potuto seguire, quella del 2016. Mi sembrava molto meno uniforme che nelle mappe storiche o anche come la ricordavo 10 o 20 anni prima; ci sta perche' e' noto che le macchie di albedo possono cambiare anche clamorosamente, eppure le immagini digitali non mostravano niente di anomalo. Mah.