Report osservativo Dobson 50 cm
Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Ciao
Ad onor del vero devo rettificare credo che l'altezza allo zenit dell'oculare sia forse leggermente maggiore di quanto ho dichiarato. Nelle foto si vede che uso una base di legno rialzata che ho fatto costruire con dei piedini estraibili per livellare. La uso quando non sto sul cemento.
Per cercatore "dritto" io intendo dire a visione eretta, mi scuso a volte non mi spiego bene e genero confusione. Ovviamente poi il prisma erettore è anche a 90 gradi.
Ivano col 25 cm sotto cielo scuri dovresti poter vedere moltissimi oggetti sicuramente tutto il catalogo NGC o quasi...
Ad onor del vero devo rettificare credo che l'altezza allo zenit dell'oculare sia forse leggermente maggiore di quanto ho dichiarato. Nelle foto si vede che uso una base di legno rialzata che ho fatto costruire con dei piedini estraibili per livellare. La uso quando non sto sul cemento.
Per cercatore "dritto" io intendo dire a visione eretta, mi scuso a volte non mi spiego bene e genero confusione. Ovviamente poi il prisma erettore è anche a 90 gradi.
Ivano col 25 cm sotto cielo scuri dovresti poter vedere moltissimi oggetti sicuramente tutto il catalogo NGC o quasi...
Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Grazie a te del commento. Auguri graditi che io ricambio per chiunque: era una di quelle serate che uno vorrebbe non finissero mai... Con il cielo perfetto e il telescopio acclimatato e collimato e la buona onda quando dici "un'altra galassia e poi smonto" e le galassie diventano decine e decine...
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Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Vederli li vedo, il problema e' come. C'e' anche il dettaglio dei "cieli scuri", purtroppo inesistenti nella fascia costiera tra New York e Boston dove abito. Pensavo che il Newton planetario da 25 sarebbe stato il telescopio definitivo, non l'ho nemmeno finito (manca ancora l'inseguimento) e gia' mi fate venire voglia del grosso dobson
Contra negantes principia alicuius scientiae non sit disputandum in illa scientia
("Non si deve disputare di cose pertinenti ad una scienza, contro chi ne nega i principi").
Dante Alighieri, Questio de aqua et terra
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Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Beh non avrai i cieli ma in USA hai il grande vantaggio di avere accesso a un infinito bacino di prodotti usati... Astromart etc, a prezzi molto competitivi. Di dobson non dovresti avere problemi a trovarne sia nuovi che usati. DocTelescope spedisce anche in USA in ogni caso. Certo, avere la fortuna di vivere in USA ma in Arizona... Sarebbe molto diverso!Ivano Dal Prete ha scritto: ↑10/06/2020, 13:32Vederli li vedo, il problema e' come. C'e' anche il dettaglio dei "cieli scuri", purtroppo inesistenti nella fascia costiera tra New York e Boston dove abito. Pensavo che il Newton planetario da 25 sarebbe stato il telescopio definitivo, non l'ho nemmeno finito (manca ancora l'inseguimento) e gia' mi fate venire voglia del grosso dobson
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Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Ciao Annoluce, sicuramente la struttura del telescopio, dai numeri che riporti, è molto leggera. Mi piacerebbe sapere quanto sia solida, possibilmente con valutazioni quantitative (tempo di smorzamento delle vibrazioni, comportamento in caso di vento). Lo dico da potenziale acquirente, per un utilizzo però destinato soprattutto all'imaging planetario.
Il quarzo mantiene la sua figura meglio del Pyrex, quindi non avrai la solita sovracorrezione durante il raffreddamento, però la vedo dura per uno specchio spesso 2" andare subito in temperatura (sebbene il quarzo abbia una conducibilità termica un po' migliore del Pyrex). Come hai verificato il raggiungimento dell'equilibrio termico?
Inoltre mi interesserebbe sapere qualcosa delle ottiche che monta lo strumento. Hai avuto modo di fare uno star test?
Ti ringrazio.
Il quarzo mantiene la sua figura meglio del Pyrex, quindi non avrai la solita sovracorrezione durante il raffreddamento, però la vedo dura per uno specchio spesso 2" andare subito in temperatura (sebbene il quarzo abbia una conducibilità termica un po' migliore del Pyrex). Come hai verificato il raggiungimento dell'equilibrio termico?
Inoltre mi interesserebbe sapere qualcosa delle ottiche che monta lo strumento. Hai avuto modo di fare uno star test?
Ti ringrazio.
Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Ciao, la struttura è secondo me il punto forte dei dobson di Marco Guidi. Una volta montata la struttura è solidissima, granitica. Fa impressione vedere una cosa così leggera che si comporta così bene dal punto di vista meccanico. Valuto lo smorzamento intorno al secondo. Questo weekend tempo permettendo farò altra uscita e saprò dirti con test più severi (colpi sulla struttura). Con vento, il dobson soffre, ma ovviamente più per via del telo e paraluce che fa da "vela" che per la struttura stessa. E' pur sempre un telescopio alto 180 cm + paraluce.Vdellavecchia ha scritto: ↑16/06/2020, 11:36 Ciao Annoluce, sicuramente la struttura del telescopio, dai numeri che riporti, è molto leggera. Mi piacerebbe sapere quanto sia solida, possibilmente con valutazioni quantitative (tempo di smorzamento delle vibrazioni, comportamento in caso di vento). Lo dico da potenziale acquirente, per un utilizzo però destinato soprattutto all'imaging planetario.
Il quarzo mantiene la sua figura meglio del Pyrex, quindi non avrai la solita sovracorrezione durante il raffreddamento, però la vedo dura per uno specchio spesso 2" andare subito in temperatura (sebbene il quarzo abbia una conducibilità termica un po' migliore del Pyrex). Come hai verificato il raggiungimento dell'equilibrio termico?
Inoltre mi interesserebbe sapere qualcosa delle ottiche che monta lo strumento. Hai avuto modo di fare uno star test?
Ti ringrazio.
Per quanto riguarda lo specchio, qualitativamente è un GSO che ha una certa qualità rispetto al prezzo che costa (intorno ai 3000 euro). Sono specchi fatti con macchine a controllo numerico dunque abbastanza buoni, e il Ronchi lo conferma. Tuttavia, ho aperto delle discussioni sui vari forum perchè in certe serate non mi sembrava che le performance fossero ideali, probabilmente per il seeing o la non perfetta collimazione. Dunque questo weekend se il meteo consente farò uno star test ad alti X e anche una buona collimazione su Polare (finora ho fatto solo una collimazione con il laser + Reego). Così ti dico meglio.
Per l'acclimatamento lo specchio è ideale, molto rapido anche se io di solito arrivo almeno 2h prima. Ma finora per dire non ho mai sentito il bisogno della ventola.
In ogni caso, DocTelescope ti mette gli specchi che vuoi tu, dunque puoi considerare di rivolgerti direttamente a Ottici di tua scelta.
Max
Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Qui trovate la mia recensione su Cloudy Nights:
https://www.cloudynights.com/topic/7125 ... my-review/
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Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Bene, grazie. Vedo che hai lo strumento da non molto quindi il tempo per testarlo è giocoforza che sia stato poco, capisco inoltre appieno l'entusiasmo per un telescopio di questo diametro.
Il test di Ronchi, se l 'hai fatto tu con il reticolo e non viene dal produttore, è un indicatore, ma non è sensibile come lo star test soprattutto per certe aberrazioni. La cosa migliore è aspettare una notte di buon seeing e comparare le figure fuori dal fuoco, naturalmente con lo strumento in equilibrio termico. Quest'ultimo non si valuta dalle ore in cui il telescopio sta fuori ma dalla stella sfocata (soprattutto in intrafocale). Uno specchio da 20" e spesso 2" non è facile da raffreddare, specie d'inverno, e le prestazioni non soddisfacenti che lamenti sono probabilmente imputabili proprio a questo o al seeing.
Un Dobson a traliccio ha tra i suoi punti deboli la sensibilità al vento, con o senza telo, e su questo aspetto un visualista ha criteri di valutazione molto più laschi rispetto a un imager. Attendo comunque con interesse test ulteriori.
Il test di Ronchi, se l 'hai fatto tu con il reticolo e non viene dal produttore, è un indicatore, ma non è sensibile come lo star test soprattutto per certe aberrazioni. La cosa migliore è aspettare una notte di buon seeing e comparare le figure fuori dal fuoco, naturalmente con lo strumento in equilibrio termico. Quest'ultimo non si valuta dalle ore in cui il telescopio sta fuori ma dalla stella sfocata (soprattutto in intrafocale). Uno specchio da 20" e spesso 2" non è facile da raffreddare, specie d'inverno, e le prestazioni non soddisfacenti che lamenti sono probabilmente imputabili proprio a questo o al seeing.
Un Dobson a traliccio ha tra i suoi punti deboli la sensibilità al vento, con o senza telo, e su questo aspetto un visualista ha criteri di valutazione molto più laschi rispetto a un imager. Attendo comunque con interesse test ulteriori.
Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Ciao, grazie delle tue interessantissime considerazioni.Vdellavecchia ha scritto: ↑18/06/2020, 15:57 Bene, grazie. Vedo che hai lo strumento da non molto quindi il tempo per testarlo è giocoforza che sia stato poco, capisco inoltre appieno l'entusiasmo per un telescopio di questo diametro.
Il test di Ronchi, se l 'hai fatto tu con il reticolo e non viene dal produttore, è un indicatore, ma non è sensibile come lo star test soprattutto per certe aberrazioni. La cosa migliore è aspettare una notte di buon seeing e comparare le figure fuori dal fuoco, naturalmente con lo strumento in equilibrio termico. Quest'ultimo non si valuta dalle ore in cui il telescopio sta fuori ma dalla stella sfocata (soprattutto in intrafocale). Uno specchio da 20" e spesso 2" non è facile da raffreddare, specie d'inverno, e le prestazioni non soddisfacenti che lamenti sono probabilmente imputabili proprio a questo o al seeing.
Un Dobson a traliccio ha tra i suoi punti deboli la sensibilità al vento, con o senza telo, e su questo aspetto un visualista ha criteri di valutazione molto più laschi rispetto a un imager. Attendo comunque con interesse test ulteriori.
Infatti ho lo strumento da settembre 2019 quindi non da moltissimo se consideriamo che c'è stato anche il lockdown. Ho avuto modo di avere molte soddisfazioni ed entusiasmo ma anche serate completamente "no", e sospetto che il seeing, la collimazione e forse anche l'acclimatamento come giustamente dici, possono essere imputati.
Farò prove più oggettive su intra/extra e collimazione su stella a 500x così sto tranquillo.
Il Ronchi non l'ho fatto io personalmente, lo ha fatto il costruttore di cui mi fido, però sicuramente sono test che possono essere replicati o estesi.
Sarebbe il caso di fare un Roddier ma non l'ho mai fatto e non saprei come procedere, mi serve anche una camera.
Iniziamo con lo star test che non ho mai fatto e dunque è un buon inizio.
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Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Se e quando vorrai, il test di Roddier posso fartelo anche io. Lo star test comunque dice già molto sulla qualità dell'ottica.
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Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Scusate se mi intrometto senza avere molto di utile da portare, ma la vostra discussione sull'acclimatamento dello specchio mi ha fatto sorgere una domanda. A quanto avevo capito, la funzione principale della ventola non e' raffreddare piu' velocemente lo specchio ma sostituire la turbolenza strumentale indotta dalla differenza termica specchio/aria con un flusso stabile. Vincenzo mi pare si riferisca invece alla figura dello specchio, che durante il raffreddamente si modifica lievemente (ma sensibilmente). In questo caso la ventola non serve a molto, giusto?
Osservando con un 10" che tengo in garage, e vivendo in un posto con escursioni termiche diurne contenute francamente non ho mai avuto questo tipo di problemi. Diverso il caso del newton da 20 che tenevo in casa, quello bisognava portarlo fuori circa un'ora prima specialmente in inverno.
Osservando con un 10" che tengo in garage, e vivendo in un posto con escursioni termiche diurne contenute francamente non ho mai avuto questo tipo di problemi. Diverso il caso del newton da 20 che tenevo in casa, quello bisognava portarlo fuori circa un'ora prima specialmente in inverno.
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Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Ciao VincenzoVdellavecchia ha scritto: ↑18/06/2020, 20:01 Se e quando vorrai, il test di Roddier posso fartelo anche io. Lo star test comunque dice già molto sulla qualità dell'ottica.
Molto apprezzato. Ti ho risposto in mp ma non so se lo hai ricevuto.
Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Ciao IvanoIvano Dal Prete ha scritto: ↑19/06/2020, 2:37 Scusate se mi intrometto senza avere molto di utile da portare, ma la vostra discussione sull'acclimatamento dello specchio mi ha fatto sorgere una domanda. A quanto avevo capito, la funzione principale della ventola non e' raffreddare piu' velocemente lo specchio ma sostituire la turbolenza strumentale indotta dalla differenza termica specchio/aria con un flusso stabile. Vincenzo mi pare si riferisca invece alla figura dello specchio, che durante il raffreddamente si modifica lievemente (ma sensibilmente). In questo caso la ventola non serve a molto, giusto?
Osservando con un 10" che tengo in garage, e vivendo in un posto con escursioni termiche diurne contenute francamente non ho mai avuto questo tipo di problemi. Diverso il caso del newton da 20 che tenevo in casa, quello bisognava portarlo fuori circa un'ora prima specialmente in inverno.
In effetti c'è da distinguere.
Per la deformazione dello specchio dovrebbe bastare farlo andare in temperatura dunque metterlo in postazione come faccio io un paio d'ore prima di osservare.
Per il flusso d'aria la cosa è diversa.
Io finora non ho mai acceso la ventola. Proverò a farlo e vedere se ne traggo benefici.
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Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Eccomi, scusate il leggero ritardo.
Ivano, quanto dici mi pare largamente corretto. Il quarzo, e gli altri materiali pregiati (come lo Zerodur ad esempio) mantengono la parabola meglio del Pyrex, però sono sempre vetri e quindi termicamente piuttosto inerti. Anche loro quindi devono raffreddarsi, e a ciò servono le ventole specie se sono montate con criterio, però molto della loro azione dipende appunto da come e dove sono installate. Se soffiano dietro ovviamente non agiscono sullo strato limite, ma aiutano comunque il vetro a portarsi all'equilibro con l'aria esterna.
Uno specchio che si raffedda si vede allo star test, per un newton è più difficile perché non ci sono piume di calore evidenti come nei Cassegrain.
Annoluce vedo ora il tuo mess, ti rispondo a brevissimo.
Ivano, quanto dici mi pare largamente corretto. Il quarzo, e gli altri materiali pregiati (come lo Zerodur ad esempio) mantengono la parabola meglio del Pyrex, però sono sempre vetri e quindi termicamente piuttosto inerti. Anche loro quindi devono raffreddarsi, e a ciò servono le ventole specie se sono montate con criterio, però molto della loro azione dipende appunto da come e dove sono installate. Se soffiano dietro ovviamente non agiscono sullo strato limite, ma aiutano comunque il vetro a portarsi all'equilibro con l'aria esterna.
Uno specchio che si raffedda si vede allo star test, per un newton è più difficile perché non ci sono piume di calore evidenti come nei Cassegrain.
Annoluce vedo ora il tuo mess, ti rispondo a brevissimo.
Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Gran bella discussione e complimenti per il dob!
A parità di tutte le condizioni (spessore...etc!), necessita dunque di un tempo sovrapponibile per andare in temperatura a inizio sessione osservativa, e di opportuni accorgimenti (ventola) per contrastare lo strato limite che si genera durante la notte a causa del delta termico ambiente/specchio in continua evoluzione.
Quando scrivi che Quarzo e Zerodur mantengono meglio la parabola, sono portato però a pensare che (sempre a a parita' delle altre condizioni) questi materiali pregiati consentano di utilizzare spessori ridotti rispetto ai vetri ordinari.
Esemplificando, con cella progettata in modo ideale in entrambi i casi, uno specchio con rapporto Diametro/spessore di 1/15 in pyrex darebbe maggiori problematiche (penso all'astigmatismo) rispetto ad un analogo in quarzo.
E' corretta questa lettura?
Se lo fosse, l'utilizzo del quarzo consentirebbe di ridurre gli spessori, quindi i pesi i gioco, e come conseguenza la massa vetrosa.
Se ho ben compreso, il nostro primario (sia esso in quarzo, zerodur, supremax, pyrex o normale calcio sodico) è comunque una massa vetrosa.Vdellavecchia ha scritto: ↑19/06/2020, 18:39 Eccomi, scusate il leggero ritardo.
Ivano, quanto dici mi pare largamente corretto. Il quarzo, e gli altri materiali pregiati (come lo Zerodur ad esempio) mantengono la parabola meglio del Pyrex, però sono sempre vetri e quindi termicamente piuttosto inerti. Anche loro quindi devono raffreddarsi, e a ciò servono le ventole specie se sono montate con criterio, però molto della loro azione dipende appunto da come e dove sono installate. Se soffiano dietro ovviamente non agiscono sullo strato limite, ma aiutano comunque il vetro a portarsi all'equilibro con l'aria esterna.
Uno specchio che si raffedda si vede allo star test, per un newton è più difficile perché non ci sono piume di calore evidenti come nei Cassegrain.
Annoluce vedo ora il tuo mess, ti rispondo a brevissimo.
A parità di tutte le condizioni (spessore...etc!), necessita dunque di un tempo sovrapponibile per andare in temperatura a inizio sessione osservativa, e di opportuni accorgimenti (ventola) per contrastare lo strato limite che si genera durante la notte a causa del delta termico ambiente/specchio in continua evoluzione.
Quando scrivi che Quarzo e Zerodur mantengono meglio la parabola, sono portato però a pensare che (sempre a a parita' delle altre condizioni) questi materiali pregiati consentano di utilizzare spessori ridotti rispetto ai vetri ordinari.
Esemplificando, con cella progettata in modo ideale in entrambi i casi, uno specchio con rapporto Diametro/spessore di 1/15 in pyrex darebbe maggiori problematiche (penso all'astigmatismo) rispetto ad un analogo in quarzo.
E' corretta questa lettura?
Se lo fosse, l'utilizzo del quarzo consentirebbe di ridurre gli spessori, quindi i pesi i gioco, e come conseguenza la massa vetrosa.
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Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Ciao Fulvio,
non vorrei sbagliare ma da quanto ricordo la maggiore differenza fra i vari vetri sta principalmente nel coefficiente di dilatazione termica, nel senso che vetri speciali in quarzo o zerodur subiscono una minore dilatazione al variare della temperatura e quindi ovviamente "mantengono meglio la parabola".
Il discorso spessore ridotto credo non dipenda tanto dal tipo di vetro quanto dalla cella, nel senso che una cella molto precisa e con tanti punti di appoggio permette di utilizzare specchi dallo spessore inferiore rispetto ad esempio ad una cella con solo tre punti di appoggio.
Per il resto, può anche essere che i citati vetri speciali siano più rigidi del vetro comune e quindi consentano l'utilizzo con profitto di spessori ridotti: non ho una conoscenza approfondita sull'argomento.
non vorrei sbagliare ma da quanto ricordo la maggiore differenza fra i vari vetri sta principalmente nel coefficiente di dilatazione termica, nel senso che vetri speciali in quarzo o zerodur subiscono una minore dilatazione al variare della temperatura e quindi ovviamente "mantengono meglio la parabola".
Il discorso spessore ridotto credo non dipenda tanto dal tipo di vetro quanto dalla cella, nel senso che una cella molto precisa e con tanti punti di appoggio permette di utilizzare specchi dallo spessore inferiore rispetto ad esempio ad una cella con solo tre punti di appoggio.
Per il resto, può anche essere che i citati vetri speciali siano più rigidi del vetro comune e quindi consentano l'utilizzo con profitto di spessori ridotti: non ho una conoscenza approfondita sull'argomento.
Re: Report osservativo Dobson 50 cm
Hai ragione Samuele,
il minor coefficiente di dilatazione termica dei vetri "pregiati" consente una minore deformazione.
Tuttavia (come ipotizzavi), come mi è stato indicato in questo post (su dobsoniani):
il "mantengono meglio la parabola" significa che durante il transitorio termico non si deformano in modo tale da provocare quella che nella maggior parte degli specchi (quelli ben corretti) è sovracorrezione sferica (che sparisce una volta che lo specchio raggiunge l'equilibrio termico). Questo succede perchè hanno un coefficiente di espansione termica praticamente nullo e molto più basso di quello del Pirex o del calcio-sodico.
Ne parla molto chiaramente Lockwood in uno dei suoi articoli (in fondo alla pagina seguente):
www.loptics.com/articles/starshape/starshape.html
Questo tipo di deformazione dovuta al transitorio termico non c'entra nulla con la deformazione dovuta alla cella (numero di punti di appoggio) e/o allo spessore del vetro: tuttavia è pur vero che vetri come il quarzo , lo Zerodur o l'Astrositall hanno un modulo di Young maggiore di quello del Pirex o del vetro in calcio sodico e quindi con essi si possono avere spessori minori a parità di deformazione (per il quanto "meno spesso" bisogna fare delle simulazioni per vedere se ne vale la pena):
www.fpi-protostar.com/bgreer/properties.htm
Diversi valori del modulo di Young (rigidezza) dei vari materiali, potrebbe consentire l'utilizzo di spessori minori.
Davvero significativi e istruttivi i contenuti dei due link segnalati.
il minor coefficiente di dilatazione termica dei vetri "pregiati" consente una minore deformazione.
Tuttavia (come ipotizzavi), come mi è stato indicato in questo post (su dobsoniani):
il "mantengono meglio la parabola" significa che durante il transitorio termico non si deformano in modo tale da provocare quella che nella maggior parte degli specchi (quelli ben corretti) è sovracorrezione sferica (che sparisce una volta che lo specchio raggiunge l'equilibrio termico). Questo succede perchè hanno un coefficiente di espansione termica praticamente nullo e molto più basso di quello del Pirex o del calcio-sodico.
Ne parla molto chiaramente Lockwood in uno dei suoi articoli (in fondo alla pagina seguente):
www.loptics.com/articles/starshape/starshape.html
Questo tipo di deformazione dovuta al transitorio termico non c'entra nulla con la deformazione dovuta alla cella (numero di punti di appoggio) e/o allo spessore del vetro: tuttavia è pur vero che vetri come il quarzo , lo Zerodur o l'Astrositall hanno un modulo di Young maggiore di quello del Pirex o del vetro in calcio sodico e quindi con essi si possono avere spessori minori a parità di deformazione (per il quanto "meno spesso" bisogna fare delle simulazioni per vedere se ne vale la pena):
www.fpi-protostar.com/bgreer/properties.htm
Diversi valori del modulo di Young (rigidezza) dei vari materiali, potrebbe consentire l'utilizzo di spessori minori.
Davvero significativi e istruttivi i contenuti dei due link segnalati.
Osservo con: Nikon 8x30 EII - APM 100 SD 90°