SYW R-6

[Giovanni Bruno]

Credevo di essere un originale ad aver utilizato un ACRO SW da 70/500mm con un oculare a crocicchio ed illuminato da 20mm/70°, come cercatore per il mio C11 CPC HD.

Ottenendo un 25x70 con ancora 2°,8 di campo reale, il tutto servito da un RED DOT, che annulla totalmente la ristrettezza del campo di 2°,8 .

Ma vedo che il SYN R-6 utilizzava già un cercatore da 25x50 molto prima di me, quindi niente di nuovo sotto il sole.

[Gianluca9999]

Ciao a tutti.
In previsione di portare il Syw r-6 a collimare ho ridato una controllata agli specchi e ho notato che il primario e' tenuto fermo da tre coppie di viti che non assolvono a fondo la loro funzione.

Anche se le avvito fino in fondo lo specchio rimane sì fermo ma non del tutto; e' soggetto a piccolissimi spostamenti che porterebbero a vanificare anche una collimatura su banco e quindi le prestazioni generali dello strumento.
Mi sono fatto l'idea che anche l'esemplare provato da Moltisanti nell'81 potesse avere lo stesso "difetto".

Secondo voi cosa posso usare per fare un po' di spessore con cui tenere fermo in modo piu' deciso lo specchio senza danneggiarlo ?

Un saluto a tutti.

[-SPECOLA->]

Secondo me si potrebbe usare della mousse adesiva di idonea consistenza e spessore.

[Acronauta]

Dipende dagli spostamenti. Se sono tangenziali, cioé in senso rotatorio, io non farei nulla. Se invece lo specchio tende a inclinarsi questo potrebbe effettivamente compromettere la collimazione e dare origine anche a del mirror flop passando da una parte all'altra del meridiano. In questo caso ci vogliono degli spessori aggiuntivi molto morbidi che devono tenere lo specchio in posto ma non lo devono stringere tanto da deformarlo.

Non credo fosse questo il problema del Cassegrain descritto nell'articolo, dai disegni si vede nettamente che c'è un'aberrazione sferica importante. Ti auguro non sia il tuo caso, lo strumento sarebbe inservibile o quasi.

[Gianluca9999]

Piccolo aggiornamento.
Ho portato il telescopio a collimare (meglio tardi che mai) e tra una chiacchierata e l’altra il titolare, importatore anni fa degli Yamamoto, mi ha detto che oltre alla collimazione è fondamentale la giusta distanza tra il primario e il secondario perché diversamente si presenta un’aberrazione sferica marcata.
Ora non mi resta che aspettare.
Saluti e buon anno a tutti!

[-SPECOLA->]

Secondo me mai decisione fu più azzeccata.

[Gianluca9999]

Piccolo update.
Ho ritirato oggi il telescopio, l’ho provato osservando la Luna, è uno spettacolo. Cosa molto più importante mi hanno confermato che è esente da aberrazione sferica! La ditta che mi ha fatto il lavoro importava gli Yamamoto e hanno una profonda conoscenza di questi telescopi. Hanno ancora tutte le specifiche tecniche (che proverò a farmi dare)
Un saluto a tutti !

[-SPECOLA->]

Molto interessante!

[Giovanni Bruno]

Potenza di un rapporto focale mostruoso ad f18,5, che porta in dote una bassa ostruzione e dei raggi ottici molto rilassati, oltre ad una risoluzione notevole per il modesto diametro.

Ad f15 ho posseduto un favoloso INTES MICRO M715, due distinti SW da 180/2700mm, un prestazionale INTES MICRO M615 ed ora possiedo un pacioso ma tostissimo INTES MICRO M603.

Devo dire però che tra il mio ex l'M615 e l'M603 attuale, frutto proprio di uno scambio fra i due, l'M603 perde qualcosina, ma molto meno di quanto avrei supposto.
Mentre è aumentata parecchio la flessibilità opertiva offerta dal M603, attraverso un campo reale interessante e sopratutto ultrapiatto.

Ultrapiatto come lo erano anche l'M715 e l'M615.