Calcolo della
rivalutazione monetaria istat alla mano, anche i prodotti ALINARI non erano davvero per TUTTI; anzi!
Ho avuto la fortuna negli anni di usare anche prodotti ALINARI, sia CROMATICI (cioè che avevano una semplice singola lente a far da obiettivo), che ACROMATICI e per quella che è la mia esperienza, non erano dei fondi di bottiglia.
Non erano nemmeno
diffracion limited,
ovviamente, però performavano comunque dignitosamente e per certi versi rappresentavano un vero e proprio traguardo inarrivabile, perché in pratica alcune aperture non erano proprio tanto comuni, soprattutto in telescopi a loro coevi e per questo venivano guardati sempre con meraviglia dai possessori di strumenti di dimensioni più ridotte.
A questo proposito ricordo molto bene due rifrattori 120/2000, che erano sempre perfetti ad ogni rimontaggio del tubo dopo il trasporto (un GALASSIA 2000 e un NEPTUNE, che quando non venivano utilizzati, oppure semplicemente venivano trasportati, restavano con il tubo smontato in due, ciascuna sezione avvolta in uno spesso panno di tessuto di cotone, di volta in volta riposto sopra ad un armadio, oppure fatto "accomodare" sul sedile posteriore di un'utilitaria, oppure in qualche altro modo, su un motoveicolo a tre ruote dell'epoca...) e che oltre all'ovvio residuo cromatico, altre aberrazione non le evidenziavano, compresa l'aberrazione sferica; né più, né meno di altri telescopi anche più blasonati, dotati di obiettivi privi di cella collimabile.
Vista la tecnologia e i macchinari in auge a quei tempi, è però logico aspettarsi uno standard qualitativo di produzione piuttosto altalenante, per cui di sicuro era determinante la benevolenza della
dea bendata per decretare che il telescopio appena ricevuto, avvolto nei fogli di un quotidiano, dopo averlo a lungo tanto anelato, fosse o meno otticamente più o meno buono.
La ditta In. Alinari (
ma non era l'unica) tra l'altro, come si legge pure nello scritto di Cesare Baroni, vendeva anche parti per autocostruzione, per cui sulla quantità non poteva soltanto sperare di azzeccare una qualità almeno accettabile e di questo credo che si debba tener conto.
La fotocamera impiegata dalla ditta Alinari purtroppo non l'ho mai vista dal vivo, però a detta di chi allora ne aveva tenuta una fra le mani, doveva essere qualcosa di molto simile a quella di cui si è già parlato qui nel forum di BINOMANIA:
viewtopic.php?f=129&t=3962#p39588