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Cinquant'anni fa ...i telescopi Alinari

Inviato: 23/07/2020, 22:41
da piergiovanni
Ancora un bell'articolo su www.astrotest.it, questa volta firmato da Cesare Baroni che con nostalgia e maestria ci riporta all'astrofilia degli anni CInquanta. Un articolo consigliato soprattutto agli astrofili piu' giovani.
https://www.astrotest.it/cinquantanni-f ... i-alinari/

Re: Cinquant'anni fa ...i telescopi Alinari

Inviato: 23/07/2020, 23:06
da vale75
Ho letto l'articolo e la prima cosa che mi é venuta in mente é purtroppo una:

"Ma quante chiavate han preso i giovani astrofili dai rivenditori?"

Re: Cinquant'anni fa ...i telescopi Alinari

Inviato: 23/07/2020, 23:29
da -SPECOLA->

Re: Cinquant'anni fa ...i telescopi Alinari

Inviato: 24/07/2020, 12:47
da Angelo Cutolo
vale75 ha scritto: 23/07/2020, 23:06 Ho letto l'articolo e la prima cosa che mi é venuta in mente é purtroppo una:

"Ma quante chiavate han preso i giovani astrofili dai rivenditori?"
A quei tempi, se non volevi spendere tre/quattro stipendi e/o assumerti il rischio dell'importazione di strumenti dall'estero, c'era praticamente solo Alinari, quindi era un bere o affogare.
Ricordo di aver osservato proprio con lo jupiter 400 (il 120/1000) ed aveva una sferica che nemmeno lo SW 150/750 (tubo azzurro) aveva, probabilmente nemmeno i vituperati seben arrivavano a tanto (come fetenzia ottica).
Del resto, questi strumenti erano fatti con un doppietto cementato "da binocolo" e quindi usabili fino a max 38/40x, non certo con un doppietto fraunhofer; al confronto i "classici" newton 114/900 erano fenomenali.

Re: Cinquant'anni fa ...i telescopi Alinari

Inviato: 24/07/2020, 13:55
da -SPECOLA->
Calcolo della rivalutazione monetaria istat alla mano, anche i prodotti ALINARI non erano davvero per TUTTI; anzi!
Ho avuto la fortuna negli anni di usare anche prodotti ALINARI, sia CROMATICI (cioè che avevano una semplice singola lente a far da obiettivo), che ACROMATICI e per quella che è la mia esperienza, non erano dei fondi di bottiglia.
Non erano nemmeno diffracion limited, ovviamente, però performavano comunque dignitosamente e per certi versi rappresentavano un vero e proprio traguardo inarrivabile, perché in pratica alcune aperture non erano proprio tanto comuni, soprattutto in telescopi a loro coevi e per questo venivano guardati sempre con meraviglia dai possessori di strumenti di dimensioni più ridotte.
A questo proposito ricordo molto bene due rifrattori 120/2000, che erano sempre perfetti ad ogni rimontaggio del tubo dopo il trasporto (un GALASSIA 2000 e un NEPTUNE, che quando non venivano utilizzati, oppure semplicemente venivano trasportati, restavano con il tubo smontato in due, ciascuna sezione avvolta in uno spesso panno di tessuto di cotone, di volta in volta riposto sopra ad un armadio, oppure fatto "accomodare" sul sedile posteriore di un'utilitaria, oppure in qualche altro modo, su un motoveicolo a tre ruote dell'epoca...) e che oltre all'ovvio residuo cromatico, altre aberrazione non le evidenziavano, compresa l'aberrazione sferica; né più, né meno di altri telescopi anche più blasonati, dotati di obiettivi privi di cella collimabile.
Vista la tecnologia e i macchinari in auge a quei tempi, è però logico aspettarsi uno standard qualitativo di produzione piuttosto altalenante, per cui di sicuro era determinante la benevolenza della dea bendata per decretare che il telescopio appena ricevuto, avvolto nei fogli di un quotidiano, dopo averlo a lungo tanto anelato, fosse o meno otticamente più o meno buono.

La ditta In. Alinari (ma non era l'unica) tra l'altro, come si legge pure nello scritto di Cesare Baroni, vendeva anche parti per autocostruzione, per cui sulla quantità non poteva soltanto sperare di azzeccare una qualità almeno accettabile e di questo credo che si debba tener conto.

La fotocamera impiegata dalla ditta Alinari purtroppo non l'ho mai vista dal vivo, però a detta di chi allora ne aveva tenuta una fra le mani, doveva essere qualcosa di molto simile a quella di cui si è già parlato qui nel forum di BINOMANIA:

viewtopic.php?f=129&t=3962#p39588

Re: Cinquant'anni fa ...i telescopi Alinari

Inviato: 24/07/2020, 17:36
da Ivano Dal Prete
vale75 ha scritto: 23/07/2020, 23:06 Ho letto l'articolo e la prima cosa che mi é venuta in mente é purtroppo una:

"Ma quante chiavate han preso i giovani astrofili dai rivenditori?"
Mi sa che la storia risale gia' a quando Salmoiraghi voleva rifilare a Schiaparelli i suoi obbiettivi invece dei Merz. Raf ne sa certamente di piu'.

Re: Cinquant'anni fa ...i telescopi Alinari

Inviato: 25/07/2020, 9:49
da Angelo Cutolo
@SPECOLA
Si, le macchine CNC erano molto al di là dal venire, le lavorazioni si facevano soprattutto a mano ed è possibile che l'alinari in cui ho messo l'occhio, fosse un esemplare sfortunato (ma veramente tanto, tanto sfortunato :shock: ).
Daltronde gli unici "vintage" anni '70 in cui ho messo l'occhio (nelle varie NLT) sono i vari Yamamoto (SYW, Royal Astro, Mayflower, Tasco, ecc), Towa, Zeiss, Vixen ("prima maniera" come i mitici 60/910 mm), Unitron, travandoli tutti ottimi se non eccellenti, ma anche qui è probabile che questi arrivati fino a noi siano strumenti "selezionati" (nel senso che quelli usciti male, ora giacciano ancora in cantine o discarica).

Ps.: per il "valore" di un oggetto, più che la tabella di rivalutazione ISTAT, preferisco utilizzare lo stipendio medio italiano nell'anno dell'oggetto di riferimento; perché (secondo me) riesce meglio a definire la possibilità di acquisto dell'oggetto stesso [link].

Re: Cinquant'anni fa ...i telescopi Alinari

Inviato: 26/07/2020, 10:19
da vincenzo
Angelo Cutolo ha scritto: 24/07/2020, 12:47
vale75 ha scritto: 23/07/2020, 23:06 Ho letto l'articolo e la prima cosa che mi é venuta in mente é purtroppo una:

"Ma quante chiavate han preso i giovani astrofili dai rivenditori?"
A quei tempi, se non volevi spendere tre/quattro stipendi e/o assumerti il rischio dell'importazione di strumenti dall'estero, c'era praticamente solo Alinari, quindi era un bere o affogare.
Ricordo di aver osservato proprio con lo jupiter 400 (il 120/1000) ed aveva una sferica che nemmeno lo SW 150/750 (tubo azzurro) aveva, probabilmente nemmeno i vituperati seben arrivavano a tanto (come fetenzia ottica).
Del resto, questi strumenti erano fatti con un doppietto cementato "da binocolo" e quindi usabili fino a max 38/40x, non certo con un doppietto fraunhofer; al confronto i "classici" newton 114/900 erano fenomenali.
Ciao Angelo, infatti Cesare, mi chiese di procurargli un
obiettivo Sky Watcher 120/1000 opportunamente adattato dal solito Sirtori...

Re: Cinquant'anni fa ...i telescopi Alinari

Inviato: 26/07/2020, 13:01
da -SPECOLA->
Angelo Cutolo ha scritto: 25/07/2020, 9:49 Daltronde gli unici "vintage" anni '70 in cui ho messo l'occhio (nelle varie NLT) sono i vari Yamamoto (SYW, Royal Astro, Mayflower, Tasco, ecc), Towa, Zeiss, Vixen ("prima maniera" come i mitici 60/910 mm), Unitron, travandoli tutti ottimi se non eccellenti, ma anche qui è probabile che questi arrivati fino a noi siano strumenti "selezionati" (nel senso che quelli usciti male, ora giacciano ancora in cantine o discarica).
Credo che sia soltanto il caso a decretare chi c'è e chi non c'è più.
Tutti gli ALINARI di cui ho esperienza, alla dipartita terrena del loro proprietario sono misteriosamente scomparsi.
Dico misteriosamente, perché pure i due 120/2000 di cui ho scritto, che per dimensioni non erano certamente bruscolini, chiedendo agli eredi che fine avessero fatto, ho scoperto che nessuno se li ricordava e le due risposte più gettonate che ho ricevuto sono state:
Non me li ricordo; ma avevano un valore?
Mai visto nulla del genere, non so di cosa tu stia parlando; probabilmente saranno andati smarriti in uno dei traslochi...

Re: Cinquant'anni fa ...i telescopi Alinari

Inviato: 27/07/2020, 6:47
da piergiovanni
Sono molto contento di aver pubblicato l'articolo di Cesare, pare abbia accesso molti ricordi in voi tutti.
Buon inizio settimana
Piergiovanni

Re: Cinquant'anni fa ...i telescopi Alinari

Inviato: 28/07/2020, 8:02
da Giovanni Bruno
Questo articolo a me è servito a salutarmente vergognarmi un po, per la mia perenne voglia di avere strumenti sempre più perfetti e performanti.

Solo guardando indietro possiamo apprezzare l'abisso tecnologico che separa i rifrattori ACRO di 50 anni fa, dai troppo spesso snobbati doppietti ED degli ultimi 15 anni.

Penso ad esempio al mio 120ED color ORO, recensito proprio da CESERE insieme a CAMAITI su COELESTIS.

Forse la calda enfasi sul 120ED posta da CESARE, era anche figlia del lontano ricordo comparativo del suo primo ALINARI vs 120ED. :thumbup: :wave: