Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

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piergiovanni
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Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da piergiovanni »

Buona domenica a tutti.
Presento molto volentieri, questo articolo di Raffaello Braga che esamina l'attuale moda del vintage
" Anche tra gli astrofili è scoppiata la passione per il vintage: nei mercatini dell’usato abbondano vecchi telescopi e accessori risalenti alla seconda metà del XX secolo, rifrattori in prevalenza ma anche riflettori, catadiottrici e innumerevoli oculari. Si tratta per la maggior parte di strumenti giapponesi e solo subordinatamente americani, tedeschi o francesi, tutti appartenenti a quella che ormai possiamo chiamare l’epoca pre-cinese: sono cioè i telescopi commerciali che fino ai primi anni 2000 finivano nelle mani degli astrofili non autocostruttori e che allora come oggi appartenevano a diverse fasce di mercato. In quel periodo i cinesi (o i taiwanesi) erano già presenti sul mercato ma con prodotti relegati alle fasce più basse, modesti binocoli, cannocchiali e riflettori newtoniani."

Continuate a leggere su: https://www.binomania.it/la-moda-del-vi ... tronomico/
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stevedet

Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da stevedet »

La moda del vintage (parlo in generale) a volte ha davvero dell'incredibile, basta vedere certi mercatini, pieni di fuffa recuperata nei solai, organizzati nei giorni di festa.
Mmm... :think: Conservo ancora in un cassetto un vecchio rifrattore Konus 60/700 comprato a metà degli anni '80, con focheggiatore da 24,5mm e due oculari Huygens da 25 e 6mm. L'ho usato per tanti anni e da ragazzo mi ci sono anche divertito, ma l'ho sempre considerato poco più di un giocattolo.
Stai attento che invece adesso ha un valore... :lol:
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piergiovanni
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Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da piergiovanni »

Ciao, un po' come tutte i settori, c'è vintage e vintage, il fattore indubitabile è che si veda meglio in uno Sky - watcher 100 doppietto ED che in un blasonato 80-1500 che costa spesso di piu'... Io ho avuto per anni un Vixen 80 F11, poi quando ho visto la Luna nel moderno William Optics Gran Turismo sono rimasto stupito non solo della maggiore luminosità ma anche della sua resa globale, riguardante contrasto e nitidezza...ed è circa un F/6.

Raf ha fatto benissimo a esporre il problema. Ma questo accade anche nel settore dei binocoli, spesso molti astuti venditori creano "un mito" per poi vendere il loro prodotto ad un prezzo ben superiore rispetto a quando lo avevano comprato.
Non è la prima volta che qualche acquirente mi viene a trovare per poi rimanere deluso dall'acquisto, dato che con trecento euro avrebbe comprato un binocolo recente.

Penso che il vintage non si possa comparare al nuovo, intervengono semplicemente altri fattori, spesso collezionistici, storici o affettivi, che possono far propendere per l'acquisto.

E' successo anche a me con la la mia assidua ricerca del Maksutov della Meade, poi rivenduto, perchè il Takahashi FS128 andava meglio 8 sere su 10. Era solo un sfizio relativo a un desiderio adolescenziale, visto che all'epoca lo volevo e non me lo potevo comprare.
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Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da Acronauta »

Esatto, Pier, anche il vintage può avere i suoi pregi, è indubitabile, ma non si può dire in generale che sia meglio della produzione attuale. Certamente se dovessi regalare un rifrattore da 60 mm cercherei un vintage e non un cinese perché su questi piccoli diametri i telescopi giapponesi erano fatti molto meglio. Ma il motivo di questo risiede nel fatto che decenni fa un 60 mm era ancora un telescopio "standard" tra gli astrofili e che perciò valeva ancora la pena di realizzare con una certa cura, oggi non è più così.

Poi c'è sempre l'incertezza che riguarda le condizioni in cui si trovano questi vecchi strumenti, magari un collezionista li ha tenuti bene ma non si può mai sapere.
stevedet

Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da stevedet »

Raf584 ha scritto: 10/01/2021, 19:00 Certamente se dovessi regalare un rifrattore da 60 mm cercherei un vintage e non un cinese perché su questi piccoli diametri i telescopi giapponesi erano fatti molto meglio.
Scusa Raf, io ho a casa un rifrattorino Willliam Optics 66sd. Un piccolo gioiellino, secondo me, sia dal punto di vista ottico che meccanico. In confronto, il mio citato Konus da 60mm anni 80 e made in Japan è una fetecchia.
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piergiovanni
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Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da piergiovanni »

Penso che Raf si riferisca ai piccoli 60 acromatici attuali ma di fattura economica

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Angelo Cutolo

Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da Angelo Cutolo »

Penso anche io, visto che sia questi entry-level che i "vintage" paridiametro, si trovano a prezzi simili (100/150 €, se chi vende il vintage non ci marcia).
stevedet

Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da stevedet »

Apro un brevissimo OT, ma forse neanche più di tanto, perché una della rivoluzioni più grandi della produzione cinese è stata quella di permettere all'astrofilo dilettante di acquistare strumenti con diametri che una volta erano riservati a ricercatori o associazioni. Circa 20 anni, sono passato dal Konus 60/700 (che quando fu comprato era il classico strumento dignitoso per un giovane hobbista non troppo danaroso) ad un altrettanto hobbistico Meade Lightbridge 250/1200.
Vi lascio immaginare cosa ho provato la prima volta che ho puntato quest'ultimo verso la Luna. :o
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Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da Acronauta »

piergiovanni ha scritto: 10/01/2021, 19:28Penso che Raf si riferisca ai piccoli 60 acromatici attuali ma di fattura economica
esatto, mi riferivo proprio ai sessantini da neofiti del tipo 60/700 o 60/900, di quelli giapponesi che ho avuto ne conservo un bellissimo ricordo.
Halpanewton
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Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da Halpanewton »

Come in tutte le produzioni di strumenti ci sono quelli di un certo livello e quelli di un altro.
Un piccolo esempio, il konus 60mm/700 uranus (quello del 1986 si chiamava così, arancione con targhetta argentea) aveva
un'ottica tanzutsu, che era sicuramente inferiore ad un 60mm/710 di 10 anni prima
con ottica kenko (circle k).
In questo caso il vecchissimo kenko nella
versione 60mm/910 e paragonabile come
prestazioni ad uno zeiss 63mm/840 telementor credo che con il W.O.
66 se la giochi la partita.
Halpanewton
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Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da Halpanewton »

Ne è stato venduto sulla baia uno per 51(cinquantuno) miseri euro, quindi non vedo queste richieste mostruose per questi strumenti vintage.
Ripeto, questo è un 60mm che con il W.O.
perde solo per i 6cm di diametro, ha innesto vixen 36,4mm e accetta le riduzioni a 1,25.
Focheggiatore tutto in metallo.
Tubo pesantuccio e montatura 3volte più forte di quella del konus uranus.
La cassa pesa 23 (ventitré) kg.
È un f15 e quindi cromatismo pochissimo.
Provare per credere.
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piergiovanni
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Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da piergiovanni »

stevedet ha scritto: 10/01/2021, 19:49 Vi lascio immaginare cosa ho provato la prima volta che ho puntato quest'ultimo verso la Luna. :o
Parole sante, quando ho iniziato io, i fortunati possessori avevano un rifrattore da 80- 90 mm, i "professionisti" un rifrattore da 100 o un Newton da 200 mm. Ora mi scrivono i ragazzini che con i soldi risparmiati possono ambire anche a un Dobson da 30cm... Noto la stessa cosa anche nella microscopia..Ottimi microscopi a prezzi medi
Piergiovanni Salimbeni - tester e giornalista
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Giovanni Bruno
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Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da Giovanni Bruno »

Tante, troppe chiacchiere sul vintage.

Per i rifrattori vintage pare quasi che li vendano non per la qualità dei vetri impiegati e dell'accuratezza di lavorazione, ma un tanto al metro, giacché furoreggiano i 60/900mm, gli 80/1200mm ed i 90/1350mm

Se partiamo dal concetto che i moderni vetri ED, di costo relativamente abbordabile, un tempo proprio non esistevano, mentre oggi sono diventati roba ordinaria, segnano indelebilmente un passaggio epocale.

Oggi abbiamo dei rifrattori e dei binocoloni ED, di dimensioni e pesi ben contenuti, di buon diametro e di un prezzo abbordabile, mentre per i vintage bisogna accettare degli altissimi rapporti focali per avere delle vere buone prestazioni.

Solo se un rifrattore ad f15 non ci spaventa e non ci disturba, possiamo serenamente prenderne uno, purché ad un prezzo onesto.

A livello rigorosamente personale, io reputo un rifrattore di pari diametro, ma di molta maggiore focale e quindi fisicamente molto lungo, di essere affetto da un peccato originale che ne limita un facile e frequente uso, oltre che peggiorare le prestazioni di una stessa montatura.

Mentre un pari diametro ED, fisicamente più leggero e più compatto, è molto meglio trasportabile e montabile, io lo reputo come dotato di una maggiore piacevolezza d'uso e conseguente maggiore usabilità.

Perlomeno per me, passato il periodo eroico dei primi anni di osservazioni, in seguito ho sempre privilegiato la certa comodità degli strumenti più compatti, rispetto a certi lugagnoni da contorsionisti.

Fermo restando la mia sincera ammirazione per chi usa roba lunga anche oltre 2m.

Tra gli strumenti compatti, annovero serenamente anche il mio C11 CPC HD, che uso con gioia persino a mano libera e che con la torretta binoculara mi pare proprio di stare usando un ECTOPLASMATICO BINOCOLONE da 200/2700mm che si muove con un dito.

Ho provato a possedere per pochi mesi un'ACRO VIXEN da 90/1350mm, ebbene, anche una EQ6 aveva di che lamentarsi sotto quel non lieve momento polare, mentre con sul groppone un leggero e compatto 120ED, la EQ6 fischiettava felice

Ripeto, pareri ed esperienze strettissimamente personali. :thumbup: :wave:
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Acronauta
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Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da Acronauta »

Giovanni Bruno ha scritto: 11/01/2021, 9:44Per i rifrattori vintage pare quasi che li vendano non per la qualità dei vetri impiegati e dell'accuratezza di lavorazione, ma un tanto al metro, giacché furoreggiano i 60/900mm, gli 80/1200mm ed i 90/1350mm.
:lol: sì sembra proprio così però considera che un rifrattore a lungo fuoco offre davvero delle belle immagini, se è stato fatto bene, e non è questione di questo o quel vetro perché a un rapporto focale elevato bastano dei vetri comuni e una lavorazione a lambda/4, i vetri speciali ce li hanno bisogno gli apocromatici.
Giovanni Bruno
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Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da Giovanni Bruno »

Nessun dubbio che un lungo medio acro ad f15 offra delle ottime immagini, ma io mi riferivo alla scarsa comodità d'uso e questo è un fattore soggettivo, ovvero è molto importante per me e solo per me, mentre per altri può essere del tutto ininfluente.

Credo che l'età anagrafica dell'osservatore abbia un suo certo peso e persino il tipo di corporatura. :thumbup: :wave:
Angelo Cutolo

Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da Angelo Cutolo »

Conta anche la "passione" (doverosamente tra virgolette) per l'oggetto in sé, nel caso si tende a passare sopra ai "problemi" logistici. :mrgreen:

Io ora, pur avendo il C8 che posso apparecchiare in 5 minuti (e che ovviamente mi fa vedere molto di più dei rifrattori che posseggo), non rinuncio all'osservazione col vecchio Milo 76/1400 per puro e semplice piacere.

Personalmente (nel mio immaginario) il classico rifrattore lungo dal tubo bianco su equatoriale, mi sà più di telescopio. :D
Halpanewton
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Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da Halpanewton »

Vedo che anche Angelo possiede 4 strumenti vintage su 6 per osservare, le eccezioni sono presumo un mostro newton autocostruito e un piccolo 80mm per il mordi e fuggi, segno che, ancora oggi i vintage si usano eccome.
Da parte mia oltre che avere un fs128 , posseggo tutta roba stravecchia, anni 30 50 60 70 70 ecc.ecc.
A turno uso tutto, grazie al cielo non ho problemi fisici per giocare col vixen 90mm/1300 o peggio tirar fuori i 110mm ogni tanto che sono ancora più lunghi.
Forse per abitudine riesco a osservare senza problemi con i vari 80mm/1200,
È vero,sono come figli, e si sa che ai figli si perdonano i difetti che hanno, ma le soddisfazioni non mi sono mai mancate negli anni da questi strumenti che i più pensano superati.
Giovanni Bruno
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Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da Giovanni Bruno »

Anche io ho degli strumenti vecchissimi, uno per tutti il binocolo TENTO 20x60, un mostro per il rapporto PESO-PRESTAZIONI.

Ma un conto è tenersi i nostri amatissimi strumenti anziani ed un'altro conto è di comprare oggi un VINTAGE allo stesso prezzo e spesso anche maggiore, di un pari diametro ED, nuovo, più compatto e più performante.

Un esempio emblematico è l'ACRO ZEISS TELEMENTOR da 63mm, che ho visto venduto e comprato anche a 1000€, quando un 80ED SW FPL-53 si trova anche a 350€ da usato.

Premesso che i gusti sono gusti e non si discutono, però io mi immedesimo sempre nel tipico neofita che conosce il mito ZEISS, ma non sa che il TELEMENTOR era un rifrattorino di grande serie, progettato e costruito per le scuole della Germania dell'EST e non il tipico ZEISS di altissimo livello professionale.

Per quanto riguarda l'APO alla fluorite TAKA FS 128, non parliamo più di vintage, ma il meglio del meglio per l'osservazione planetaria, costruito senza alcuna economia e indirizzato ad un ristretto novero di esperti e facoltosi proprietari. :thumbup: :wave:
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Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da Halpanewton »

La zeiss ha avuto ed ha prezzi a se',
comunque sulla baia è stato venduto un c63 a circa 500 euro, diciamo che in media si trova a 600 compreso di montatura e tripode.
Per gli altri vintage posso affermare che, guardando bene si possono fare ottimi acquisti.
Rifrattori 60/900 completi a 100euro
Rifrattori 80/1200 completo a 200
Newton 114mm/900 completi a 100
Questo è il prezzo di mercato salvo
marche di grido ed estrema rarità
come kenko 90mm/1300
o polarex unitron Royal tokyio Pentax.
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-SPECOLA->
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Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da -SPECOLA-> »

Io possiedo più telescopi vintage, che non, ma soltanto per il fatto che quando posso compro ma poi non vendo mai.
Comunque sia, cerco di usarli tutti e tutti mi danno soddisfazione, ognuno a modo suo.
Onnipresente ad ogni osservazione non manca mai il rifrattore TECHNO 50/630.
Quello che è certo è che se un telescopio va bene, l'età, il prezzo e il marchio, contano veramente poco.
Imho.
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
Angelo Cutolo

Re: Articolo di Raffaello Braga: la moda del vintage ...astronomico

Messaggio da Angelo Cutolo »

Halpanewton ha scritto: 14/01/2021, 0:10Vedo che anche Angelo possiede 4 strumenti vintage su 6 per osservare, le eccezioni sono presumo un mostro newton autocostruito e un piccolo 80mm per il mordi e fuggi...
Di vintage nel senso stretto del termine ho il newton lungo (anni '50) e il Milo 76/1400 (anni '70), può essere considerato un (quasi) vintage il dob autocostruito (1984, ottiche dell'82); il resto è recente, C8 e apetto post 2000.

Questi due vintage, li ho presi che erano a pezzi (regalati ovviamente) e restaurati, non ci avrei mai speso soldi per acquistarli, anche il 60/700 è un celestron firstscope di metà anni '90 che ho rimesso insieme, il newton solarizzato è un celestron nexstar 114gt (un barlowato) preso a una pizza e una birra (comprensivo di montatura goto funzionante), per esperimenti.
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