ci si ingegna come si può...

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Andrea75
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ci si ingegna come si può...

Messaggio da Andrea75 »

... Sempre in crisi di astinenza planetaria e sempre con molta fantasia, ieri sera mi sono cimentato nella ripresa di Giove e Saturno con la strumentazione minimalista di cui dispongo qui in montagna. Val la pena che vi racconti di cosa si tratta...
Non potendo portarmi il 114 e la sua EQ1 motorizzata ho pensato di autocostruirmi un aggeggio noto come "barn door tracker": vale a dire una piccola tavoletta equatoriale spinta da una barra filettata, con l'idea di montarci la camerina QHY dotata dei suoi obiettivi a largo campo e magari il cannocchialetto autocostruito con il doppietto Lolli 35\140 oppure - se l'accrocco regge - addirittura con il cercatore 50\180. In effetti i primi esperimenti mi hanno convinto sulla possibilità di ottenere pose di qualche secondo, sufficienti per il live stacking in Sharpcap; naturalmente la focale di 180 mm e il peso del cercatore costringono a litigare con vibrazioni ed oscillazioni che allargano le immagini stellari, l'aggeggio è concepito per immagini a campo largo e anche l'inseguimento è quello che è anche se tutto sommato funziona se non si hanno troppe pretese.
Dopo l'exploit del 29 luglio in visuale ho pensato di fare un tentativo riprendendo l'immagine di Giove e Saturno data dal minuscolo rifrattore.
Per farlo ho dovuto risolvere due ordini di problemi: innanzitutto il puntamento, non disponendo di una vera e propria montatura né - soprattutto - di un cavalletto ma solo della tavoletta equatoriale dotata di due teste a sfera, un paio di prolunghe per aste microfoniche e due solidissimi morsetti da tavolo (tutto materiale per il montaggio di microfoni, che normalmente utilizzo per tutt'altro genere di lavori ma che ho adibito all'uso astronomico facendo di necessità virtù...). Per puntare con relativa facilità alla focale richiesta per avere un'immagine planetaria sufficientemente grande ho installato il 35\140 come "cercatore del cercatore" (con tanto di crocicchio autocostruito per l'oculare...); per quanto riguarda il secondo problema, una scala di immagine sufficiente a sfruttare il pur modesto potere risolvente del minuscolo doppietto del cercatore, oltre alla barlow "correggi-sferica" ho corredato il 50 mm di una ulteriore barlow che "tira" un po' la focale.
Ecco tutto l'armamentario, saldamente "morsettato" al dorso di una pesante sedia (!!!)...
cercatore_50mm.JPG
cercatore_dettaglio.jpg
Il puntamento è stato tutto sommato abbastanza agevole: un po' più critica l'esatta messa a fuoco, visto che il cercatore non dispone di fuocheggiatore ma occorre fare una messa a fuoco grossolana facendo scorrere la camera nel portaoculari e poi raffinarla ruotando la cella dell'obiettivo.
Con tutto questo, riesco a togliermi almeno la soddisfazione di una foto ricordo dei giganti gassosi:
08_08_2021_20_57TU.jpg
2021_08_08_2014_3TU.jpg
Naturalmente stiamo parlando di un doppietto acromatico di 50 ad F\3,6: i pianeti hanno tutti l'itterizia... Però sono rimasto molto sorpreso nel veder comparire la Grande Macchia Rossa e almeno le principali bande minori sul disco di Giove, per non parlare delle sfumature sul disco di Saturno.
Tutto sommato ci si può divertire anche con poco...
Andrea, Milano
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Giovanni Bruno
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Re: ci si ingegna come si può...

Messaggio da Giovanni Bruno »

Per quanto mi riguarda, applausi a scena aperta per il del tutto insperato ottimo risultato, tenendo conto della misera ma geniale strumentazione accrocchiata. :clap: :clap: :thumbup: :wave:
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-SPECOLA->
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Re: ci si ingegna come si può...

Messaggio da -SPECOLA-> »

Ciao Andrea75,

bellissima escalation; si comincia leggendo la descrizione del setup (tra l'altro piuttosto ben realizzato; complimenti! :thumbup: ), per poi vederlo in tutto il suo splendore, tenuto su da una pesante sedia...
e dopo vedere i risultati.
Davvero non è possibile trattenere lo stupore.
Immagini del genere mi ricordano moltissimo quelle che venivano pubblicate sul bimestrale di astronomia ORIONE, negli anni '80 e allora ottenere qualcosa del genere era MOLTO difficile e impegnativo!
Senza contare che allora, ai tempi delle pellicole fotografiche, erano impossibili da raggiungere con ottiche minuscole come quelle che utilizzi tu disinvoltamente con estrema maestria.
:clap:
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
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Ivano Dal Prete
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Re: ci si ingegna come si può...

Messaggio da Ivano Dal Prete »

Bravissimo, complimenti e standing ovation anche da parte mia! :clap:
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Giovanni Bruno
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Re: ci si ingegna come si può...

Messaggio da Giovanni Bruno »

Di sicuro certi risultati, ottenuti con accrocchi superminimalisti, ci inducono a riflettere profondamente sulla nostra strumentazione, ben più massiccia e qualitativa, eppure così poco sfruttata.

Un vero bagno di umiltà per tutti noi, che non fa mai male. :thumbup: :wave:
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Andrea75
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Re: ci si ingegna come si può...

Messaggio da Andrea75 »

Grazie per la stima: per me uno degli aspetti più divertenti ed appaganti di quel minimo di astrofilia che riesco a praticare è proprio "smanettare" con ottiche ed autocostruzioni varie. Sono tutto sommato troppo giovane (o troppo poco vecchio...) per aver vissuto gli anni in cui si poteva disporre normalmente solo di un 114\900, di rifrattori che oggi non vengono neanche più presi in considerazione oppure, per chi proprio aveva disponibilità economica e voleva fare il "grosso", i primi C8 per stare sugli strumenti commerciali; ma mi ha sempre affascinato lo spirito di quegli anni, in cui appunto non essendoci la pappa pronta si era abituati a sfruttare ciò che si aveva. Ho visto immagini di inseguitori siderali fatti sfruttando la ruota di carica di una sveglia; tavole equatoriali di compensato; "otturatori" fatti con un cartone o un'assicella di legno fatti scorrere davanti all'obiettivo del telescopio, con la macchina fotografica sulla posa B e l'otturatore già aperto per evitare vibrazioni... l'idea di una semplicissima tavoletta equatoriale mossa manualmente mi ha affascinato subito. Io non ho stampanti 3D: però so usare programmi di grafica vettoriale; quindi mi sono fatto il disegno in scala, ho stampato le dime, le ho incollate sul compensato e via di archetto del traforo.
Due anni fa mi ero accorto che - non chiedetemi per quale mistero delle leggi ottiche - la barlow a lente singola del mio 114, bontà sua, corregge quasi perfettamente la sferica del cercatore da 50 mm. Se si accetta l'importante cromatica residua (io sono di bocca molto buona...) si arriva comunque, nel giallo-verde, ragionevolmente al limite di diffrazione, quindi... sono pur sempre 50 mm... Il resto lo fanno la sensibilità della camera di ripresa e soprattutto i programmi di elaborazione: bisogna solo avere un po' di malizia nel mettere a fuoco. Non pretendo di seguire la meteorologia gioviana, ma almeno non mi dimentico proprio del tutto come si fa: inoltre la scomodità di messa a fuoco con la camerina ha l'indubbio vantaggio di farmi preferire spesso l'osservazione visuale! :D
Andrea, Milano
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