Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

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domingo7
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Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da domingo7 »

Ho acquistato usato un rifrattore Tecnosky 102/714 ED alla cifra di 460 euro. La ditta venditrice ha proceduto ad un controllo preventivo accurato e mi ha assicurato che l'articolo era in buone condizioni.

Possedevo da più di un ventennio un ottimo Orion 80/400 ed un vecchio Vixen 102/1000 acromatico. Usavo il primo per andare in montagna sotto cieli bui ed il secondo più pesante ed ingombrante per osservare il cielo dal balcone di casa. Mi interessava qualcosa che fosse allo stesso tempo contenuto nel peso e nella lunghezza e preciso nella lavorazione. Avevo avuto modo di dare un'occhiata a strumenti apocromatici piuttosto costosi e a strumenti acromatici dal diametro generoso e dalla corta focale. I primi trovavano un limite nelle mie possibilità di spesa, mentre i secondi riuscivano a lavorare bene ma solo fino a 100-120 ingrandimenti.

La Tecnosky propone ben tre tipi di apocromatici: un tripletto dal costo di oltre 1.500 euro, un doppietto con vetri FPL53 al prezzo di 1.000 euro ed un doppietto con vetri Fpl51 (o Fk61) al prezzo di circa 600 euro. Non essendo interessato direttamente alla fotografia, scelsi il modello più economico, memore anche delle ottime prestazioni offerte una ventina di anni fa dal famoso rifrattore Ed Vixen 102 /660.

La prova sul campo mi ha lasciato meravigliato, sia per la serietà del venditore che mi ha offerto un articolo usato in ottime condizioni sia per le prestazioni dello strumento che hanno superato tutte le mie più rosee aspettative.

Lo star test ha messo in evidenza anelli intra ed extra focali molto simili, con una sfumatura azzurrina molto tenue. L'ottica é comunque risultata perfettamente centrata e senza segni di astigmatismo.

L'utilizzo sul paesaggio diurno ha retto senza problemi 178 ingrandimenti (oculare Posse da 4 mm), con immagini ancora luminose e prive di aloni colorati. L'utilizzo di una barlow 2x con lo stesso oculare mi ha permesso di arrivare a 357 ingrandimenti senza falsi colori e con ottima definizione, anche se le immagini degli oggetti non illuminati direttamente dalla luce solare risultavano un poco scure.

La notte poi é stata fantastica. Sulla luna il rifrattore ha retto senza problemi i 280 ed i 357 ingrandimenti (combinando una barlow agli oculari da 4 e 5 mm), evidenziando immagini ancora luminose e molto definite.

A 178 ingrandimenti Saturno ha poi rivelato nettissima la divisione di Cassini e l'ombra del pianeta sugli anelli, mentre Giove ha evidenziato un gran numero di bande sul disco sia nella zona settentrionale che in quella meridionale.

Le stelle doppie sono state quindi una festa: a 120 ingrandimenti (oculare da 6 mm) la compagna della polare e della alfa herculis erano chiarissime, mentre nessun problema c'era nello sdoppiamento della epsilon della Lira (anche da me che sono molto miope ed astigmatico) e della epsilon bootis a 178 ingrandimenti.

A bassi ingrandimenti, con un oculare da 32 mm , gli ammassi della Via Lattea erano spettacolari ed il campo era quasi di 2 gradi e mezzo. Stranamente un oculare cinese economico da 35 mm dell'ampiezza di due pollici (offerto a 60 euro e con un campo dichiarato di 72 gradi) mi ha fornito lo stesso campo di un comunissimo oculare Plossel di focale pari a 32 mm, campo apparente 52 gradi e diametro del barilotto pari a 31,8 mm, permettendomi di vedere nello stesso campo M8 ed M 20 e convincendomi a non cambiare il parco dei vecchi oculari da 31,8.

Conclusioni: un ottimo strumento per visualisti ed un convincente compromesso tra i più più costosi apocromatici ed i meno performanti strumenti "rich field"
Giovanni Bruno
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Giovanni Bruno »

Ho sempre timore a parlarne, perché ho sempre raccolto aspre critiche dai marchio bigot, ma per amore della verità e per il bene dei neofiti, non posso fare altro che ripetere la mia testimonianza patita sulla mia pelle.

Tantissimi anni fa mi svenai per comprare il complessivo VIXEN 102M da 102/1000mm + la montatura GREAT POLARIS, una strumentazione che all'epoca era considerata di un certo pregio.

Ebbene, la GP aveva come cavalletto di serie, quell'infame cavallettino in alluminio ultraleggero, ed il 102M montato li sopra era validamente usabile solo con il KELLNER da 20mm di serie a 50x, mentre con l'OR da 5mm di serie a 200x, le vibrazioni erano così enormi da non riuscire a focheggiare seriamente, oltre che per la evidente aberrazione cromatica.

Sulla stessa montatura GP, il più corto e molto più leggero TECNOSKY 100/714 ED, avrebbe performato molto meglio, sia per le molto minori vibrazioni che per l'ottica poco SEMI e molto APO.

Scusate lo sfogo, ma ancora oggi c'è chi pala male degli APO e SEMI-APO, con l'epiteto spregiativo di CINESATE, io non voglio convincere nessuno sulla superiorità dei moderni rifrattori APO, ma desidero però di non essere trattato come uno che non capisce la differenza tra un ACRO di nobile stirpe ed un APO di vili natali. :thumbup: :wave:
domingo7
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da domingo7 »

In effetti la compattezza di un semi apocromatico cinese moderno é veramente pregevole. Funziona benissimo su una eq3 ma per uso visuale é abbastanza stabile pure su una eq2 , a patto di utilizzare un cercatore 6x30 (e non 8x50) e un prisma e degli oculari da 31,8 (e non da 2 pollici).

Pregevoli sono pure il focheggiatore con la seconda manopola per i micro aggiustamenti (tutta roba che i vecchi rifrattori giapponesi si sognavano), la possibilità di ruotare il tubo ottico e la facoltà di accorciare ed allungare il paraluce.

Dal punto di vista ottico, il vecchio Vixen 102/1000 non era male per i tempi che furono ma risultava oltremodo costoso con una montatura ai limiti della stabilità. Ne furono fatte due versioni: una prima con un tubo nero e montatura "super polaris" ed una piu recente con tubo bianco e montatura "great polaris". La vecchia montatura super polaris era sicuramente meglio della nuova great polaris. Il tubo nero, invece, correggeva molto bene la sferica ma aveva un notevole residuo cromatico (oltre ad ospitare nei primi esemplari i vecchi oculari da 24,5 mm), mentre nel tubo bianco la cromatica era davvero trascurabile ma la sferica dava qualche problema (con anelli nitidi solo da una parte del fuoco e necessità di salire parecchio con gli ingrandimenti per risolvere alcune stelle doppie molto strette). Per il focheggiatore i tempi poi erano quello che erano ma, forse, sul mercato, ci stava pure di peggio.

Come tubo ottico il Vixen ED 102/660 era davvero interessante ma veniva venduto ad un prezzo vergognoso (3,5 milioni di lire solo il tubo ottico e quasi 6 milioni di lire il telescopio completo di qualche accessorio e montatura equatoriale). In commercio, comunque, la qualità era più variabile rispetto al fratello acromatico lungo (apprezzato soprattutto per l'omogeneità dei numerosi esemplari), con notevoli differenze nella correzione dell'aberrazione sferica (la cromatica, invece, era sempre impeccabile), visto che su appena 660 mm di focale, la tecnologia del tempo aveva qualche difficoltà a mantenere la qualità costante.
Gonariu
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Gonariu »

Finora non ho sentito il bisogno di comprarmi un apocromatico o un semiapocromatico ED, ma non voglio dire "di questa minestra non ne mangio". Chiaramente sono strumenti ottimi, migliori degli acromatici classici in ogni caso. Quand'ero ragazzo (anni '80-'90) avevo letto che fra un apocromatico ed un acromatico a lungo fuoco c'era poca differenza, non so se l'affermazione sia ancora valida oggi. Dalle bellissime fotografie degli oggetti del cielo profondo (o "deep-sky") che mi è capitato di vedere su riviste che non pubblicano più ("Nuovo Orione" e "Le Stelle") le fotografie di nebulose e galassie fatte con piccolo apocromatici o semiapocromatici ED erano fantastiche, per cui ho sviluppato la convinzione che sia una spesa conveniente (costano un pochino .....) per chi ha interessi soprattutto fotografici anche se sono altrettanto ottimi visualmente. Per un visualista come sono io penso che un acromatico a lungo fuoco abbia ancora molto da dire in quanto l'occhio è meno sensibile alla parte blu-violetta dello spettro, perciò alla fine del mese scorso mi sono comprato usato il glorioso acromatico Vixen 102M che ho provato solo una volta su Giove alcuni giorni fa ricevendone una buona impressione. A causa del vento di scirocco continuo questi giorni qui a Cagliari mi ripropongo di usarlo dopo che ho finito di scrivere qui (adesso l'ottica si sta termostatizzando) in maniera da confrontarlo collo Ziel GEM 60 (acromatico 120/600) col quale l'anno scorso ho fatto delle belle osservazioni di Marte a 200X - 300X (sono "l'eretico" degli acromatici corti ad ingrandimenti sconsigliati da tutti): vi farò sapere ......
Giovanni Bruno
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Giovanni Bruno »

Con il passare degli anni, sia di militanza astrofila che di età anagrafica e con la perdita dell'agilità fisica conseguente, diventa sempre più desiderabile uno strumento relativamente più compatto fisicamente, che vuol dire anche meno scomodo da usare.

Ieri sera dallo stretto balcone di casa mia, mediante un binocolone APO da 100/550mm angolato a 45°, standomene sempre comodamente seduto, ho potuto fare delle buone osservazioni deep sky che mai avrei potuto fare con un lungo rifrattore di medio diametro.

Se poi alla perduta agilità ed alla ristrettezza logistica ci si aggiunge il fisiologico calo di entusiasmo garibaldino della giovinezza, ecco che uno strumento estremamente compatto permette di proseguire nell'attività osservativa nonostante l'aumento dei fattori avversi.

Parlo ovviamente di astrofili di lunghissimo corso ed età conseguente, un giovane virgulto è capace di adattarsi praticamente a tutto, beato lui. :thumbup: :wave:
Giovanni Bruno
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Giovanni Bruno »

Con il passare degli anni, sia di militanza astrofila che di età anagrafica e con la perdita dell'agilità fisica conseguente, diventa sempre più desiderabile uno strumento relativamente più compatto fisicamente, che vuol dire anche meno scomodo da usare.

Ieri sera dallo stretto balcone di casa mia, mediante un binocolone APO da 100/550mm angolato a 45°, standomene sempre comodamente seduto, ho potuto fare delle buone osservazioni deep sky che mai avrei potuto fare con un lungo rifrattore di medio diametro.

Se poi alla perduta agilità ed alla ristrettezza logistica ci si aggiunge il fisiologico calo di entusiasmo garibaldino della giovinezza, ecco che uno strumento estremamente compatto permette di proseguire nell'attività osservativa nonostante l'aumento dei fattori avversi.

Parlo ovviamente di astrofili di lunghissimo corso ed età conseguente, un giovane virgulto è capace di adattarsi praticamente a tutto, beato lui. :thumbup: :wave:
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Giovanni Bruno »

Relativamente all'acromatico cinese 120/600mm ad f5, ne ho avuto uno ed ho fatto molto male a venderlo, incredibilmente corto, leggero e maneggevole e con un'ottica temeraria ma non scadente, è un'eccellente tuttofare di poco costo e pochissimo impegno fisico sia dell'astrofilo che della montatura che deve reggerlo.

Con una non negata soddisfazione, ho letto avidamente la recensione dell'espertissimo RAF del suo ACRO da 150/750mm ad f5, che più temerario non si può e di cui ne ha parlato molto bene.

Se non era una porcheria e non lo è quel 150/750mm, lo sarà ancora meno il più piccolo 120/600mm e men che mai sarà scadente un'APO da 100/714 ad f 7,14 oggetto di questa discussione. :thumbup: :wave:
domingo7
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da domingo7 »

Giove 2002
Giove 2002
182794293_4278287362184042_7232480587482990613_n.jpg (6.88 KiB) Visto 5324 volte
Avere un apocromatico o un semi apocromatico non é indispensabile. Per secoli il cielo e stato osservato con doppietti acromatici e la scienza astronomica ha fatto passi da gigante.

Del mio vecchio Vixen (che continuerò ad usare dal balcone di casa) non posso certo parlare male. Le foto che allego sono state fatte circa 20 anni fa (da me che conosco appena i fondamenti della fotografia) con una grossolana webcam Vesta e mi paiono interessanti per i particolari che rivelano.

Certamente nel visuale la cromatica si vede meno ma per sdoppiare chiaramente la epsilon lirae dovevo tirare gli ingrandimenti fino a 320x.

Un semi apo mi permette di ottenere risultati quasi equivalenti ma con meno cromatismo, meno ingrandimenti e meno peso ed ingombro. Inoltre con il vecchio Vixen, complice anche la turbolenza diurna, sui panorami terrestri, dopo gli 80-100 ingrandimenti, emergono bordi azzurrognoli o violacei intorno ai camini, alle foglie ed alle montagne. Un semi apocromatico invece trova invece limiti seri solo per la minor luminosità che rivelano gli oggetti terrestri dopo 200-250 ingrandimenti.
Allegati
Saturno 2002
Saturno 2002
182285987_4278287358850709_3361167225242627491_n.jpg (3.66 KiB) Visto 5324 volte
Giovanni Bruno
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Giovanni Bruno »

Porto il mio esempio particolare, dopo il VIXEN ACRO da 102/1000mm, passai ai RUMAK INTES ed INTES MICRO da 150/1800mm e 180/2700mm, con prestazioni planetarie davvero convincenti, ovviamente seeing permettendo.

Mentre come rifrattori, presi ormai tanti lustri fa un SUPERPLEBEO e sottolineo SUPERPLEBEO 120ED color oro da 120/900mm ad f7,5 che era pure già usato.

Il 102M lo tenni meno di un'anno, il 120Ed è con me da forse 15 anni, qualcosa vorrà dire a riguardo della convenienza di un diametro ED più grande, ma con una focale di soli 900mm?

Per me vuol dire più comodità d'uso e molte maggiori prestazioni in generale a cui ci aggiungo la bellezza evidente delle immagini APO. :thumbup: :wave:
domingo7
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da domingo7 »

Del 120/900 ed ne parlano tutti molto bene, da un sacco di anni ....
Mariano Curti
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Mariano Curti »

Confermo la godibilità ottica e la trasportabilità molto buona del 120 ED.
Ho la serie BD e le osservazioni sono davvero buone.
Non sarà un apocromatico Taka ma il suo lavoro da un ottimo semiapo lo fa molto, molto bene.
Anche fotograficamente, in proporzione al suo diametro, sforna immagini ottime.
Che dire di questo 120 ED, un rifrattore che rimarrà con me anche se dovessi un giorno acquistare un altro telescopio; a parte l'ottica già accennata, è leggero, sta bene già con una eq5 e non è poco direi.....se poi, non si hanno problemi di peso e ingombro, c'è il rifrattore Bresser 127/ 1200 acro che ho avuto per un paio d'anni, ottimo strumento come qualità - prezzo che mi ha donato ottime immagini planetarie anche se con colori un po' più spenti rispetto alla fluorite sintetica.
:wave:
Mariano.
Giovanni Bruno
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Giovanni Bruno »

Con tutto il rispetto che il TAKA FS 102 merita, il caso ha voluto che il mio vicino, osservando nei miei strumenti, si comprò proprio un TAKA FS 102, per non so quale motivo strano, per moltissimi anni non abbiamo mai comparato il mio 120ED con il suo FS 102, anche perché lui ormai mi chiede di fargli usare solo il mio C11 CPC HD con la torretta binoculare, che sulla LUNA ti fa fare un viaggio di andata e ritorno, senza tuta spaziale ed a costo zero. :D

Ma proprio alcuni mesi fa mettemmo finalmente fianco a fianco il 120ED e l'FS 102, puntati sulla LUNA.

Che dire, con mio sincero stupore, confermato dal vicino con il TAKA FS 102, il 120ED mostrava di più ed in modo più luminoso, con quella magia che solo un diametro più grande sa dare.

Sia ben chiaro che il TAKA FS 102 mostrava delle bellissime immagini, ma prive di quell'effetto MAESTATIS che un diametro più grande sa dare.

Ho osservato spesso nel TAKA FS 152 dei gemelli MARGARO e quello si che vinceva facile sul mio 120ED, morale della favola, un'APO va sempre bene, ma un'APO più grande va assolutamente meglio, cosa lapalissiana, ma non sempre accettata da tutti. :thumbup: :wave:
giodic

Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da giodic »

domingo7 ha scritto: 11/08/2021, 10:20 .....
Avere un apocromatico o un semi apocromatico non é indispensabile. Per secoli il cielo e stato osservato con doppietti acromatici e la scienza astronomica ha fatto passi da gigante.
.....
Non me ne volere, ma questo è un luogo comune, è come dire che per secoli l'uomo è andato a cavallo e quindi non è indispensabile l'automobile... :) certo, può anche essere vero, ma non necessariamente e non sempre...
Penso che sia innegabile che un APO o semi APO odierno (doppietto) da 500/600/800 di l.f., a parità di diametro e qualità con un buon acromatico "old style" da 1200/1300/1500 di l.f., è molto più gestibile come ingombro, peso e montatura necessaria... con tutti e due si vede "bene", ma il primo lo preferisco per la comodità d'uso... :thumbup: :wave:
Giovanni Bruno
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Giovanni Bruno »

A riguardo dei secoli di progresso scientifico fatto nei secoli con i rifrattori ACROMATICI professionali istituzionali, tutto vero, ma la vera svolta l'anno fatta i telescopi professionali istituzionali a specchio dai 5m di diametro in su ed ormai nessun nuovo telescopio professionale istituzionale è un rifrattore, ne ACRO e ne APO.

I rifrattori hanno dei limiti di convenienza costruttiva, sia fisici che economici, ad un certo punto insormontabili.

Ad esempio se è possibile fare un sistema attuativo di correzione della figura geometrica di uno specchio in tempo reale di uno specchio di 5m, 10m, 30m, non è fattibile per nessun rifrattore, perché la macchina attuativa sarebbe sul percorso ottico e non dietro come negli specchi. :thumbup: :wave:
Ultima modifica di Giovanni Bruno il 12/08/2021, 9:51, modificato 1 volta in totale.
domingo7
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da domingo7 »

giodic ha scritto: 12/08/2021, 1:01
domingo7 ha scritto: 11/08/2021, 10:20 .....
Avere un apocromatico o un semi apocromatico non é indispensabile. Per secoli il cielo e stato osservato con doppietti acromatici e la scienza astronomica ha fatto passi da gigante.
.....
Non me ne volere, ma questo è un luogo comune, è come dire che per secoli l'uomo è andato a cavallo e quindi non è indispensabile l'automobile... :) certo, può anche essere vero, ma non necessariamente e non sempre...
Penso che sia innegabile che un APO o semi APO odierno (doppietto) da 500/600/800 di l.f., a parità di diametro e qualità con un buon acromatico "old style" da 1200/1300/1500 di l.f., è molto più gestibile come ingombro, peso e montatura necessaria... con tutti e due si vede "bene", ma il primo lo preferisco per la comodità d'uso... :thumbup: :wave:
Ma no che non te ne voglio .... Stiamo infatti dicendo la stessa cosa, perbacco! Con l'apocromatico abbiamo meno peso, meno lunghezza focale, meno ingombro, meno cromatismo, meno aloni colorati, meno problemi fotografici, meno bisogno di tirare gli ingrandimenti e, se anche la sferica é ben corretta, immagini più nitide e definite.

Esiste, comunque, un inevitabile "trade off" tra sferica e cromatica, che nei casi di apocromatismo esasperato, viene risolta distanziando le due o tre lenti dell'obiettivo (con difficoltà a mantenere la collimazione, incontrate sia dagli acromatici rich field che dagli apocromatici a cortissimo focale) o sacrificando la sferica per fare convergere vari colori nello stesso punto (ma con diversi punti di fuoco, anche se monocromatici).
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Angelo Cutolo »

Mica vero, se si progetta e realizza una cella come si deve, un tripletto spaziato in aria non ha alcun problema a mantenere la collimazione, nemmeno se "trattato male" (io ne so qualcosa :shock: ).

Il fatto è che le ore-progetto, la qualità dei materiali e le ore-macchina per la realizzazione, sono cose che costano, quindi su strumenti senza compromessi (costosi), sono apocromatici veri, sfericamente ineccepibili e meccanicamente accurati (ergo, no scollimazioni); quelli che necessitano di risparmiare qualcosa, dovrannno scendere a compromessi ottico-meccanici.
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Acronauta »

giodic ha scritto: 12/08/2021, 1:01Penso che sia innegabile che un APO o semi APO odierno (doppietto) da 500/600/800 di l.f., a parità di diametro e qualità con un buon acromatico "old style" da 1200/1300/1500 di l.f., è molto più gestibile come ingombro, peso e montatura necessaria... con tutti e due si vede "bene", ma il primo lo preferisco per la comodità d'uso...
verissimo, ma gli acro a lungo fuoco, oggi così fuori moda, hanno un vantaggio che consiste nello sferocromatismo trascurabile mentre gli apocromatici (soprattutto i tripletti a corta focale) ne soffrono tantissimo, con l'eccezione dei migliori che però sono anche molto costosi.
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da domingo7 »

Ci sono stati purtroppo casi di marche ottiche al di sopra di ogni sospetto che hanno prodotto rifrattori apocromatici costosissimi ma con seri problemi di collimazione. Ricordo il pandemonio che successe (mi pare nel 2003 o 2004) quando ci si accorseche il mitico Takahashi Sky 90/500 fluorite apo (con una correzione del cromatismo e della sferica praticamente miracoloso) perdeva brutalmente la collimazione se usato a basse temperature (non a 50 gradi sotto zero ma già a -5 gradi).

Allora i rifrattori scollimati erano solo i cinesi ed i primi che si resero conto del problema vennero considerati probabilmente affetti da qualche "turba mentale", ma la Takahashi dovette riconoscere l'errore, parlando di un generico difetto di progettazione della cella e correggendo la produzione successiva.

Il guaio era comunque quasi sicuramente legato al distanziamento delle lenti del doppietto, distanziamento messo in atto per sopprimere lo sferocromatismo che due lenti (pur apocromatiche) accusavano a causa del drastico accorciamento della focale.

Diversamente da Vixen, Takahashi non mostrava troppa simpatia per i rifrattori semi apocromatici, mentre Pentax e Televue ottenevano risultati apocromatici eccezionali con focali corte ma solo utilizzando ben quattro lenti
Gonariu
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Gonariu »

Ho letto tutti i vostri interessantissimi interventi. Su Apocromatici "puri", apocromatici ED e acromatici penso che la scelta dipende da che cosa uno vuole fare. Mi spiego meglio: se osservo la Luna come quando avevo 16 - 18 anni (adesso ne ho quasi 54) cercando nella mappa della Luna di Guido Ruggeri i crateri e le strutture che vedevo a 70X coll'acromatico 60/700 che avevo (Konus Hydra, comprato a Dicembre del 1983) allora tanto valeva che anche adesso continuassi con esso! Certamente uno si compra un'attrezzatura migliore e si diverte per un po' di tempo a fare astrofotagrafia di tutti i tipi, ma poi? Non si può fotografare 1000 volte M42! Penso quindi che una "bella" spesa abbia senso se uno vuol fare un lavoro che comincia già ad avere una valenza scientifica come ad esempio quello che faceva il mitico GLR Group di cui leggevo gli articoli su "Nuovo Orione" e che spero che esista ancora! Sia per "diventare grande" astronomicamente sia per poterlo proporre ai miei studenti per il progetto di astronomia che ripresenterò a scuola nel nuovo anno scolastico, (sperando che finisca questa sciagurata epidemia) ho preso un C8 usato da un amico, il Nexstar 8 SE che per un uso visuale e per la fotografia di Luna e pianeti può andare, chiaramente una volta imparato, non ha senso fermarsi alle belle fotografie. Il Vixen 102M l'ho comprato perché l'ho visto usato su Astrosell e, dopo averlo sgolosato colla bava alla bocca quando ero ragazzo, non sono riuscito a resistere alla tentazione! L'ho usato solo una notte su Giove vedendo che si difendeva bene, l'userò anche stanotte (l'altra volta che ho scritto si è poi rannuvolato il cielo, quindi fix).
@Domingo7. La tua fotografia di Giove col Vixen 102M non dispiace, si vedono diversi particolari. Con un programma di fotoritocco si potrebbe togliere il cromatismo e migliorare quindi l'immagine? E' sorprendente che col Vixen ci volessero 320X per sdoppiare epsilon Lyrae, io ci sono riuscito col Konus Vista-80 (acromatico 80/400) a 100X, sdoppiando con difficoltà la coppia più stretta, a 200X si vedeva bene anch'essa.
@Giovanni Bruno: D'accordo con te sul rifrattore 120/600 come tuttofare, io l'anno scorso ho visto Marte per l'opposizione di Ottobre a 200X-300X facendone anche il disegno e ricevendone i complimenti da altri astrofili. Certamente sulla Luna e su Venere esibisce un vistoso cromatismo ma è sempre un acromatico a f/5.
domingo7
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da domingo7 »

Gentilissimo Gonariu,

tieni conto che sono "diversamente" giovane (63 anni), mediamente miope e fortemente astigmatico (4 diottrie); la correzione con gli occhiali arriva pertanto solo a 8/9 decimi (la performance sulle doppie strette lascia pertanto un po' a desiderare).

Il mio Vixen, comunque, con un seeing discreto, sulle stelle doppie, sulla Luna e su Saturno fornisce immagini nitidissime sino a 250 X (oculare 4 mm), come conferma anche la moglie che vede 10 decimi.

Su Giove non sono mai andato oltre 150/160 (oculare 6,7 oppure oculare 12,5 con Barlow 2x).

Oltre 250 ingrandimenti (e su Giove oltre 160) purtroppo le immagini si impastano un poco a causa (suppongo nella mia ignoranza) della sferica, mentre sul visuale la cromatica non é mai un vero problema (mai visti Sirio e Venere con riflessi arcobaleno....).

Negli anni '90 vari rifrattori Celestron, Meade e Antares presentavano spesso ottiche scentrate e scollimate, che contribuirono a screditare la produzione cinese.

Vixen 102 M, pur con i limiti del senno del poi (il paragone con gli Skywatch 120/900 é evidentemente perdente ed impietoso sia per l'apocromatismo che per il maggior diametro), era, soprattutto negli anni '90, una garanzia di qualità costante e dignitosa.
Ultima modifica di domingo7 il 12/08/2021, 20:00, modificato 3 volte in totale.
giodic

Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da giodic »

Raf584 ha scritto: 12/08/2021, 15:40 verissimo, ma gli acro a lungo fuoco, oggi così fuori moda, hanno un vantaggio che consiste nello sferocromatismo trascurabile mentre gli apocromatici (soprattutto i tripletti a corta focale) ne soffrono tantissimo, con l'eccezione dei migliori che però sono anche molto costosi.
Verissimo anche questo, ma questi tripletti APO a corta focale sono dedicati soprattutto, se non esclusivamente, ad impieghi fotografici (ultimamente il mercato propone anche quadrupletti o addirittura quintupletti (!), che non penso siano acquistati da visualisti...).
Per conto mio la discussione è appunto orientata al visuale "puro" e, se poi si divaga sul fotografico, le cose si complicano abbastanza.
Difatti mi sembra che in linea di massima, gli APO che vengono proposti dai migliori costruttori, dedicati essenzialmente al visuale, si attestino su valori non inferiori a f/7 -f/8, eventualmente strizzando l'occhio agli imagers con spianatori e riduttori di focale specifici per rendere questi strumenti validi per tutti gli usi.
Penso che con l'utilizzo di vetri sofisticati (FPL53 - FPL55 - FCD100, fluorite naturale), attente progettazioni e altrettanto precise realizzazioni meccaniche, gli odierni APO "visuali" presentino correzioni ottiche eccezionali anche se a prezzi non proprio popolari. D'altra parte, restando sempre in ambito rifrattori, se si vuole un certo risultato l'unica alternativa rimane il classico doppietto acro, di buona fattura, a lungo fuoco...
Gonariu
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Gonariu »

Gentilissimo Domingo7,

ad alti ingrandimenti puoi sicuramente togliere gli occhiali anche se hai 4 di astigmatismo perché il fascio di luce in uscita dall'oculare diviene molto stretto ed è come se il cristallino venisse diaframmato naturalmente, ma penso che questo l'avrai già sperimentato. Per la miopia non riesci a compensare colla messa a fuoco del telescopio (sempre ad alti ingrandimenti)? Io ho 6 gradi e 0,5 - 0,7 di astigmatismo, osservando al telescopio tolgo sempre gli occhiali (è vero che il mio astigmatismo è poco), li tengo solo nel caso in cui faccio osservare al telescopio chi è proprio digiuno di osservazioni astronomiche per mettergli a fuoco l'immagine.
Sul Vixen 102M ho letto un po' di recensioni su internet e adesso il tuo parere; generalmente i più sono a favore di questo rifrattore acromatico ma non tutti, io lo sto usando da poco tempo, ieri ci ho Guardato Giove per la seconda volta a 167X (Plossl della Celestron da 6 mm) e a 200X (ortoscopico della Unitron da 5 mm). Il cromatismo si vede ma non me n'è mai importato niente neanche col 120/600 della Ziel; a 167X l'immagine è ben luminosa, credo che sia l'ingrandimento ideale a 200X era meno luminosa ma i dettagli si vedevano meglio. Ne ho fatto un disegno ma delle condensazioni che vedevo sulla banda equatoriale nord a 167X non vedevo a 200X, sto pensando che alla fine nel mio disegno finale ho un po' inventato ..... Conclusione: anche alla Vixen qualche modello di un dato tipo di telescopio viene meno bene degli altri, ci può stare. Per la produzione cinese mi sono fatto quest'idea: che il rendimento da telescopio a telescopio è incostante, puoi trovare il modello ben riuscito ma anche quello penoso (scollimato ecc.) Io ho due rifrattori acromatici a corto fuoco, il Travelscope 70 della Celestron 70/400 ed il Konus Vista - 80 80/400. Per il Travelscope mi ci ritrovo in pieno nel parere generale che per i pianeti è meglio lasciar perdere, per il Vista no, l'anno scorso a 160X - 200X su Marte ci vedevo la calotta polare sud e Syrtis Maior. Facendo un veloce star test sfocando una stella a alto ingrandimento, il Travelscope mostrava ellittici gli anelli di diffrazione, il Vista invece era ben collimato con anelli circolari; l'ultimo era rinforzato, da quello che mi è stato detto per l'aberrazione sferica che non so quantificare (almeno un po' un acromatico cinese ad f/5 non può non averne). D'accordo con te che negli anni '90 il nome Vixen era garanzia di qualità, credo che lo sia ancora, solo che quest'azienda quando propone un acromatico solo tubo ottico come il Vixen 105 M (105/1000) a 849 euro sono un po' fuori dal mondo di oggi: spendendo un po' di più uno si compra almeno l'Evostar 100ED che sicuramente gli è superiore.
domingo7
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da domingo7 »

Signor Gonariu

sono d'accordo su tutto

ho anche io un vecchio Konus Vista arancione comprato nel 2000 ed é eccellente.

Non ho comunque mai superato 160 ingrandimenti (oculare 5 mm e barlow 2x) e con ottimo seeing e stelle allo zenit ho avuto risultati veramente interessanti (come lo sdoppiamento di epsilon lirae).

A 200 x le immagini però si impastano parecchio (mentre Vixen 102 tiene fino a 250 e Tecnosky 102/714 ed arriva senza infamia a 360).

Oggi chi compra un Vixen usato, secondo me, fa un buon affare, a patto di non spendere piu di 500 euro.

Quanto a me non sono molto affidabile, perché una decina di anni il diabete mi causò una notevole retinopatia (con calo del visus a 3-4 decimi). L'amore sviscerato verso le stelle e il vecchio Vixen mi forniranno il propellente per cambiare rotta e soprattutto dieta, senza dovermi fare delle pere di insulina.

L'emoglobina glicata é scesa da 10,4 a 5,0, i decimi sono saliti gradualmente a 8-9 decimi e il peso é calato di oltre 30 Kg. I medici dicono che non sono più diabetico ma l'oculista quando guarda il fondo dell'occhio trova ancora i segni di antiche emorragie ed ischemie.

In conclusione: un grazie al Padreterno (se uno ci crede), un grazie alla passione per le stelle e anche un piccolo grazie al vecchio Vixen (della serie: guardare le stelle é uno sport che fa molto bene alla salute).
giodic

Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da giodic »

domingo7 ha scritto: 13/08/2021, 17:56 .....
L'emoglobina glicata é scesa da 10,4 a 5,0, i decimi sono saliti gradualmente a 8-9 decimi e il peso é calato di oltre 30 Kg. I medici dicono che non sono più diabetico ma l'oculista quando guarda il fondo dell'occhio trova ancora i segni di antiche emorragie ed ischemie.

In conclusione: un grazie al Padreterno (se uno ci crede), un grazie alla passione per le stelle e anche un piccolo grazie al vecchio Vixen (della serie: guardare le stelle é uno sport che fa molto bene alla salute).
Complimenti per lo spirito con cui hai affrontato i tuoi problemi :clap: :clap: :clap: ti auguro di cuore il meglio per le tue prossime osservazioni... :thumbup: :wave:
Gonariu
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Gonariu »

Signor Domingo,

mi fa piacere che anche lei apprezzi il Konus Vista, io me lo sono comprato usato un anno fa e non me ne sono pentito. Sicuramente 160X va meglio di 200X, poi ci sono i patiti degli ingrandimenti esasperati; io l'anno scorso avevo messo 200X per vedere Marte per avere un disco almeno di una certa grandezza. Mi complimento anch'io con lei per la sua grande forza di volontà e determinazione per migliorare la sua situazione per il diabete, in questi casi è molto importante anche la motivazione, la sua passione per l'astronomia e le osservazioni col Vixen. Speriamo che la scienza medica faccia progressi anche per migliorare la sua vista, oggi la scienza corre velocissima in tutti i campi!
Zacpi
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Zacpi »

@Gonariu:io ho la netta imressione, dopo anni di osservazioni, che per riuscire a fare un lavoro ' scientifico ', o quanto meno che ci si avvicini, servono in ogni caso grandi aperture, che si parli di rifrattori o di SCT, vale a dire ad esempio la valutazione dei transiti di fenomeni atmosferici sui dischi planetari oppure la struttura degli anelli di Saturno, sono possibili con aperture oltre i 200 mm. con strumenti a specchio e meglio con rifrattori, e parlo del visuale; probabilmente è valida la teoria del 'comprare centimetri' se si vuole progredire sempre.
Gonariu
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Gonariu »

Quello che dici è generalmente vero ma non sempre. Quando ero ragazzo leggevo nelle riviste di astronomia che le osservazioni sulle stelle variabili erano abbastanza trascurate dai professionisti, quindi a disposizione c'erano solo le stime visuali fatte dagli astrofili; una cosa analoga ho letto questi giorni riguardo alle stelle doppie per lo studio delle quali va bene anche uno strumento da appassionato (grazie alla produzione cinese anche un rifrattore acromatico 100/1000 costa una cifra ragionevole). Mi chiedo però quanto costi il tutto per eseguire le misure di posizione della stella secondaria, guarderò il libro di Paolo Andrenelli "L'astronomo dilettante" ereditato da mio padre, non sono però una persona pratica.
Zacpi
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Zacpi »

In effetti forse la misurazione della posizione reciproca delle stelle doppie è a portata di astrofilo; però bisogna dotarsi dell'oculare Micro Guide della Baader, un oculare con reticolo interno da calibrare poi con stelle doppie di nota distanza, da costo di circa 200/250 eur; poi ci sono i micrometri filari che hanno però costi molto elevati ma una maggior precisione e anche più difficolta ' d' uso.
Le misurazioni richiedono naturalmente un seeing molto stabile e molta esperienza per poter essere attendibili.
Faber
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Faber »

Si possono fare misurazioni di posizione e di luminosità in diverse bande con camere.
Fabio Bergamin

Osservo con binocolo:
Kowa XD 8.5x44, Shogetsu Kansei 6.5x32
Osservo con telescopio:
Takahashi FC 100 DL., JSO, Telescopi ATM e oculari (Pesanti e leggeri...)
Osservo con microscopio
Leitz SM-LUX; Wild M3
Gonariu
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Gonariu »

@Zacpi. Metti il dito nella piaga: l'astronomia è una passione tanto bella quanto cara! Ho letto anche io dell'oculare della Baader, io pensavo anche all'autocostruzione (per quello che ti citavo il libro, ormai vintage, di Paolo Andrenelli). Mi piacerebbe fare un lavoro che sia serio e non solo contemplativo, chiaramente c'è anche bisogno di questo: dopo una giornata pesante uno ha voglia solo di rilassarsi, quindi ben vengano anche le osservazioni "tanto per guardare" per rilassarsi e stupirsi della bellezza degli oggetti celesti fatte con un telescopio (qualunque sia, non importa) oppure con un binocolo su una bella sedia a sdraio collo schienale regolabile (adesso d'estate si può, senza rischiare di doversi congelare).
@Faber. Intendi la fotografia delle stelle doppie con qualche sensore a semiconduttore?
Faber
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Faber »

Camere dedicate o reflex con filtri fotometrici. Ad ingegnarsi si trova sempre qualcosa da analizzare nel cielo. Oppure usare filtro sa100 per analisi spettroscopiche
Fabio Bergamin

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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Acronauta »

Gonariu ha scritto: 14/08/2021, 18:49Mi chiedo però quanto costi il tutto per eseguire le misure di posizione della stella secondaria, guarderò il libro di Paolo Andrenelli "L'astronomo dilettante" ereditato da mio padre, non sono però una persona pratica.
ti bastano una camera digitale o una reflex e il programma Reduc (http://www.astrosurf.com/hfosaf/uk/tdownload.htm#reduc), in alternativa un micrometro filare (costo sui 300-400 euro) oppure l'oculare Baader Micro Guide, che però offre una precisione limitata.
Gonariu
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Re: Rifrattori semi apocromatici e piacevoli sorprese

Messaggio da Gonariu »

Ti ringrazio!
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