Giove in tre strumenti diversi

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Acronauta
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Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da Acronauta »

Ho trovato sul server ADS un vecchio articolo di Roy Bishop, fisico in pensione ed editor della Royal Astronomical Society del Canada. Sul Journal della RASC, un bellissimo periodico di solito zeppo di articoli interessanti, il suddetto pubblicò nel 1997 il resoconto di una serata passata ad osservare Giove nei suoi telescopi. Trovate l'originale sul web, nel seguito mi sono permesso una sintetica traduzione, spero interessante:

"La notte scorsa (26/27 luglio 1997) era calma e piacevolmente calda. Qualche velo oscurava talvolta porzioni del cielo, ma dopo mezzanotte gran parte del cielo era sgombro. Giove dominava la notte sorgendo a sudest. La notte calda, senza vento e un po' umida suggeriva la possibilità di ottenere immagini calme e dettagliate, un buon seeing, e la mia adrenalina iniziò a scorrere. Mi venne in mente un progetto. Il mio telescopio portatile è un rifrattore apocromatico di 100 mm f/6.6 e nel mio osservatorio ci sono due riflettori newtoniani, un 200 mm f/6 e un 444 mm f/4.5, questo il progetto: paragonare l'immagine di Giove osservata attraverso i tre telescopi. [...] Fortunatamente tutti e tre gli strumenti sono provvisti di buone ottiche, persino il grande "secchio di luce" ha dato buoni risultati al test di Focault.

I primi sguardi attraverso i tre strumenti rivelano dettagli simili. Usando ingrandimenti moderati, 125x, 180x e 225x rispettivamente col rifrattore, il newton piccolo e il newton grande, potei vedere strutture nuvolose confrontabili nelle fasce di Giove e intravedere la grande macchia rossa (GMR) prossima al meridiano. Il newton grande dava l'immagine più luminosa mostrando la tenue tinta rosata della GMR. Tuttavia dal punto di vista estetico l'immagine più piacevole era quella nel rifrattore, leggermente ondulante ma fine e nitida. Il 200 mm forniva una visione più brillante che nel rifrattore anche se non altrettanto nitida ma certamente più piacevole di quella confusa fornita dal telescopio grande. In queste condizioni le prestazioni del rifrattore uguagliavano o sorpassavano quelle dei telescopi più grandi.

Nell'ora successiva, però, il seeing migliorò e così pure le immagini in tutti e tre i telescopi. Gli specchi primari dei due newton si andavano equilibrando alla temperatura esterna e anche Giove saliva sempre più in alto e di conseguenza diminuiva lo spessore di atmosfera che la sua luce doveva attraversare. Anche l'aria si andava stratificando dopo che il suolo aveva ceduto il calore del Sole accumulato durante il giorno. Il miglioramento nelle immagini osservate attraverso i tre telescopi fu rispettivamente: notevole, considerevole e schiacciante.

Nel rifrattore tutte le tracce di turbolenza erano sparite, lasciando un Giove nitido e fermo. Erano facilmente visibili le due bande principali, una o due altre, delicate ombreggiature nelle regioni polari e il debole e incolore ovale della GMR.

Nel 200 mm erano evidenti altri dettagli, strutture nelle due bande principali, altre due bande, tre ovali chiari addossati al bordo della GMR, e quest'ultima era più evidente benché il colore fosse a malapena distinguibile.

Nel newton grande il dettaglio era persino troppo. A 225x, il massimo ingrandimento usato negli altri due telescopi, lo specchio grande forniva un'immagine luminosa decorata con colori pastello. Un treno di una mezza dozzina di WOS di varia dimensione formava una scia a sud della GMR di colore rosato, altri WOS erano presenti vicino alla NEB e molte strutture erano visibili nelle bande. I satelliti galileiani mostravano dischi di diversa dimensione. [...]

In genere nella maggior parte dei siti e per la maggior parte del tempo il seeing limita il dettaglio angolare a uno o due secondi d'arco, circa il limite di risoluzione di un 100 mm, questo spiega perché persino grandi telescopi di ottima qualità spesso non mostrano più dettagli di quelli visibili in un piccolo strumento. In rare occasioni, invece, l'aria si calma e permette un seeing di mezzo secondo o anche meno. [...] Al mio osservatorio, nei pressi del bacino Minas della Nuova Scozia, per poche volte in un anno il seeing è superbo e permette al 444 mm di raggiungere il suo limite di diffrazione di circa un quarto di secondo. Le mie note di osservazione registrano notti in cui a 300x e 450x vedevo Titano (0.8 secondi) come un globo arancio pallido nettamente diverso dai dischi di diffrazione delle stelle nello stesso campo visivo. [...]

Più di due secoli fa William Herschel così sintetizzò le condizioni necessarie per un buon seeing: "Per vedere bene coi telescopi è necessario che la temperatura dell'aria e dello specchio siano uguali, e che l'aria sia satura di umidità". [...] In queste occasioni un grande telescopio può fornire un'esperienza osservativa memorabile. Quando il seeing è buono niente può sostituire l'apertura."
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da vincenzo »

Credo che Bishop sia anche l'autore peraltro di un famoso articolo circa il "fattore di visibilità" nei binocoli, ovvero un indice che indicherebbe la predisposizione di un binocolo nella osservazine astronomica, dato molto semplicemente dal rapporto degli ingrandimenti per il diametro degli obiettivi.
Tale empirica regoletta, è stata, nelle mie osservazioni, sempre stata confermata anche sotto cieli molto bui e quando ero molto più giovane e la mia PU era vicina ai 7 mm
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da Acronauta »

Mi riallaccio a questo topic per non stare ad aprirne un altro. Qui c'è un video interessante:

http://www.youtube.com/watch?v=6xM9VVfC ... re=related

buona visione ;)

Raf
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Born to... Zeiss
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da Born to... Zeiss »

E quelli che sostengono che con un grande specchio si vede sempre meglie che con un apo di apertura inferiore????
Mah.......

:lol: :lol:
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cherubino

Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da cherubino »

ho quel video, fatto con un toa 130, da tanti mesi in effetti.
Non l'ho mai postato nei vari forum per evitare di scatenare il solito inferno... bravo RAF che lo hai fatto qui dove si può parlare con quiete!

Paolo
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piergiovanni
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da piergiovanni »

Ciao a tutti, in questi anni, ho imparato "con molta difficoltà" ad essere imparziale, nel giudicare gli strumenti. E' comunque comprensibile, che i possessori di telescopi e binocoli, acquistati , magari, con molto sacrificio, tendano, spesso, a "sopravvalutare" la resa dei propri strumenti. Questo perché non vogliono ammettere di aver acquistato un telescopio mediocre o con una resa inferiore ai propri strumenti.
Nella mia esperienza, ammetto di apprezzare maggiormente i rifrattori, (del resto fotografo la natura e la guardo solo con le lenti e non con i catadriottici) . E' oltretutto indubitabile che per motivi prettamente ottici, i rifrattori, a parità di diametro vadano decisamente meglio. Sto anche rivalutando la questione, asserita da molti utilizzatori di grandi specchi che " a parità di ingrandimento" anche in presenza di turbolenza i dettagli planetari si vedano bene anche nel grosso specchio e che non vi sia bisogno di affiancarlo, ad esempio, ad un rifrattore da 10cm..
Ieri sera, qui il seeing era un vero disastro. Ho fatto una prova, ho tirato fuori il C9.25, l'ho lasciato ambientare due ore ed ho osservato la luna a 50X, poi ho preso il piccolo Swarovski ATM 80HD e il 120ED, ed ho guardato con tutti e tre a 50X. Devo riconsegnare l'ATM 80 e volevo fare un'ennesima prova. Nel piccolo spotting scope la luna era "fermissima",seppur abbia un rapporto focale pari a F/6.. Nel C9.25 si fatica a mettere a fuoco e l'immagine era molto agitata. Nel 120, l'immagine era "più tremolante" del ATM HD ma decisamente migliore che nel C9.25. Alla fine, ho usato il 120ED e il C9.25 a 100ingrandimenti e nel 120 l'immagine risultava "più leggibile. Questo fattore era decisamente più evidente osservando Giove, che appariva come palla sfuocata nel C9.25, mentre il 120, mostrava, in ogni caso, due bande e i bordi decisamente più netti. E sto parlando di un semplice F7.5
Nel corso del sere, io e Federico abbiamo spesso comparato il 120ED contro il C9.25 e tranne "rari casi" non abbiamo mai preferito il grosso S-C. C'è anche da dire che nel mese di settembre-ottobre, siamo stati graziati da un seeing eccellente, molto raro nella mia zona..Per tale motivo il mio entusiasmo verso il C.925 era aumentato a dismisura. Attualmente con l'esperienza avuta nel mese di Dicembre, devo essere onesto ed ammettere che , in caso di seeing mediocre, un rifrattore da 120mm-130mm sia la scelta migliore.
Stavo proprio pensando ,dato che ho venduto sia l'EXT125 che il Vixen 80, di comprare il Kowa 883:in questo modo avrei un performante spottingscope da usare come "riferimento" per le prove ed un bel rifrattore a corto fuoco (alla fluorite :D ) da usare come strumento grab and go. Pare ci sia un signore che crea dei raccordi per gli oculari astronomici ai ragazzi di digiscoping italia. Ricordo che una sera, quando avevo in prova un Kowa 883, usammo uno zeiss abbe da 4mm per vedere Saturno e rimasi stupito della resa.
A tal punto, sarei anche curioso di sapere se Born to Zeiss ha provato il suo Zeiss 85, nuovo nuovo, sul cielo..
Ciao
Pier


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Tizio
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da Tizio »

Raf ha scritto:
[...]Nel newton grande il dettaglio era persino troppo. A 225x, il massimo ingrandimento usato negli altri due telescopi, lo specchio grande forniva un'immagine luminosa decorata con colori pastello. Un treno di una mezza dozzina di WOS di varia dimensione formava una scia a sud della GMR di colore rosato, altri WOS erano presenti vicino alla NEB e molte strutture erano visibili nelle bande. I satelliti galileiani mostravano dischi di diversa dimensione. [...]
[...]

Più di due secoli fa William Herschel così sintetizzò le condizioni necessarie per un buon seeing: "Per vedere bene coi telescopi è necessario che la temperatura dell'aria e dello specchio siano uguali, e che l'aria sia satura di umidità". [...] In queste occasioni un grande telescopio può fornire un'esperienza osservativa memorabile. Quando il seeing è buono niente può sostituire l'apertura."[/i]
Quello che non ho capito però è perchè l'ingrandimento fosse limitato a 225x. Voglio dire, un confronto a parità di ingrandimento ma con pupille d'uscita tanto differenti non ha per me molto senso, la troppa luce raccolta dal 44cm a 225x cancella i dettagli più fini, e non permette di sfruttare la risoluzione massima dello strumento.

Interessante poi notare come Herschel avesse già capito l'importanza della tesmostatazione delle ottiche, di fatto eliminati tensioni e boundary layer, l'unico limite è il seeing.. che come ben sappiamo agisce allo stesso modo, a prescindere dallo schema ottico utilizzato.

Saluti! ;)
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AndreaF
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da AndreaF »

Ho avuto il C9 per circa un anno. Me lo sono venduto perchè per dare il massimo devono esserci tutte le condizioni ideali insieme in una sera... praticamente impossibile.... Il 120ed che ho si è sempre dimostrato più performante.
L'astronomia costringe l'anima a guardare oltre. E ci conduce da un mondo ad un'altro.
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da Acronauta »

Tizio ha scritto:Quello che non ho capito però è perchè l'ingrandimento fosse limitato a 225x. Voglio dire, un confronto a parità di ingrandimento ma con pupille d'uscita tanto differenti non ha per me molto senso, la troppa luce raccolta dal 44cm a 225x cancella i dettagli più fini, e non permette di sfruttare la risoluzione massima dello strumento.
vero, ma non è facile fare dei confronti con pupille d'uscita paragonabili usando strumenti di diametro così diverso. Con un rifrattore da 100 mm Giove si mostra al meglio attorno a 150x, per avere una pupilla paragonabile nel 444 mm ci sarebbero voluti più di 670 ingrandimenti, uno specchio ben fatto li regge senza problemi ma allora il confronto sarebbe stato davvero impari. Certamente a 400x o 500x il riflettorone mostra più che a 225x, ma il senso dell'articolo di Bishop è solo quello di mettere in evidenza che in condizioni favorevoli nello strumento grande si vede di più, e questa non è certo una novità.

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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da Acronauta »

piergiovanni ha scritto:Attualmente con l'esperienza avuta nel mese di Dicembre, devo essere onesto ed ammettere che , in caso di seeing mediocre, un rifrattore da 120mm-130mm sia la scelta migliore.Pier
Se il tele è piccolo è limitato dalla diffrazione, altrimenti ci pensa il seeing. Nel mio Vixen 80 le immagini sono sempre fermissime a meno che il vento in quota non sia davvero molto forte, come ieri sera. Però devo dire che quando il seeing è buono (il che capita molto spesso alla faccia di chi continua a dire e scrivere che il seeing in città fa schifo) viene "fame" di apertura e il mio Maksutov non basta più.

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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da Born to... Zeiss »

piergiovanni ha scritto:
A tal punto, sarei anche curioso di sapere se Born to Zeiss ha provato il suo Zeiss 85, nuovo nuovo, sul cielo..
Sul cielo ho fatto solo una prova fugacissima, una sera di pessimo seeing, per cui mi riservo il giudizio.
Ho potuto osservare invece diversi volatili e sono davvero entusiasta.
L'altro giorno, poi, complice una mattina davvero tersa, dal balcone di casa (posizione quasi centrale a Padova) ho puntato il rifugio che si trova sulla cima del Monte Grappa....beh, senza dover ricorrere al max ingrandimento distinguevo chiaramente i finestroni dell'edificio ed il tetto innevato....credo siano tra i 50 ed i 60 km in linea d'aria!!!! :shock: :shock: :shock:
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da Born to... Zeiss »

AndreaF ha scritto:Ho avuto il C9 per circa un anno. Me lo sono venduto perchè per dare il massimo devono esserci tutte le condizioni ideali insieme in una sera... praticamente impossibile.... Il 120ed che ho si è sempre dimostrato più performante.

Anche io, tempo fa, ho venduto il C 9,25 CPC ed al suo posto, dopo aver letto anche la recensione di Pier su "Le Stelle", mi sono portato a casa un Taka TSA 102....un'ottica davvero eccezionale che non mi ha mai fatto rimpiangere l'SC....
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da Born to... Zeiss »

Raf ha scritto:
piergiovanni ha scritto: Se il tele è piccolo è limitato dalla diffrazione, altrimenti ci pensa il seeing. Nel mio Vixen 80 le immagini sono sempre fermissime a meno che il vento in quota non sia davvero molto forte, come ieri sera. Però devo dire che quando il seeing è buono (il che capita molto spesso alla faccia di chi continua a dire e scrivere che il seeing in città fa schifo) viene "fame" di apertura e il mio Maksutov non basta più.

Raf
In citta' il seeing e' spesso favorevole. Quello che puo' dar fastidio e' l'irradiamento da tetti e camini. Ma se il target e' alto sull'orizzonte e, come nel mio caso, si ha una postazione molto alta rispetto agli edifici circostanti anche questo fastidio risulta piuttosto contenuto.
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da piergiovanni »

Born to... Zeiss ha scritto:
piergiovanni ha scritto:
A tal punto, sarei anche curioso di sapere se Born to Zeiss ha provato il suo Zeiss 85, nuovo nuovo, sul cielo..
Sul cielo ho fatto solo una prova fugacissima, una sera di pessimo seeing, per cui mi riservo il giudizio.
Ho potuto osservare invece diversi volatili e sono davvero entusiasta.
L'altro giorno, poi, complice una mattina davvero tersa, dal balcone di casa (posizione quasi centrale a Padova) ho puntato il rifugio che si trova sulla cima del Monte Grappa....beh, senza dover ricorrere al max ingrandimento distinguevo chiaramente i finestroni dell'edificio ed il tetto innevato....credo siano tra i 50 ed i 60 km in linea d'aria!!!! :shock: :shock: :shock:

Ciao, apriamo un post dedicato alle osservazioni con gli spottingscopes, magari altri ragazzi del forum avrebbero dare dire la loro.Che ne pensi?
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da vincenzo »

Pier, io quando ero in Auriga ho avuto il privilegio di provare per diverse giorni (e notti) l' 883 alla fluorite ed ho organizzato anche una dimostrazione da Parini caccia e pesca un negozio istituzione di Milano. I cacciatori ciechi fan dei soli Swarovsky, erano stupiti dalla qualità ottica di questi cannocchiali che non conoscevano affatto. Nella mia esperienza sul cielo il cannocchiale mi dava la stessa qualità del piccolo Taka da 60 mm. Peccato non averlo potuto testare ad ingrandimenti elevati.
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da piergiovanni »

Ciao Vincenzo, pare che ci sia un artigiano che fa i raccordi da 31.8mm per l'883. Il problema è capire con quali oculari va a fuoco. Io ad esempio appoggiavo il barilotto degli Zeiss Abbe e dei Genuine Ortho sul bordo, dove c'è il vetro neutro all'entrata dello scafo ottico. Ovviamente si trattava di un modus operandi poco sicuro, giusto per guardare la Luna o Saturno ad alti ingrandimenti. Presumo che con un raccordo si dovrà fare uso di oculare differenti, tipo i Planetary della WO o i più economici Planetary HR o ED. Insomma vedremo....Resta il fatto, che "giudicandoli in base al loro rapporto focale,sono veramente eccezionali
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da vincenzo »

Si Pier, sebbene detto tra noi, sono proprio pensati in termine di target group a fasce diverse di utenti. Voglio dire: ok l'ingegnerizzazione ottica e la robustezza ed impermeabilizzazione dello scafo più costosi ma, se dovessimo giudicarli sul mero profilo ottico, sono decisamente fuori contesto, credo anche i più blasonati se confrontati con i
nostri tubetti da cielo migliori. Insomma un po' come dire che i cacciatori, notoriamente più danarosi degli astrofili si "meritano" di pagare di più ... Spero e nel caso mi scuso di essere troppo lapidario su questo giudizio. Ma ricordiamo sempre che sono, sebbene da noi tutti amati come figli, (o quasi) beni di consumo e come tali, soggetti alle leggi del MARKETING !
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da piergiovanni »

Ciao Vincenzo, dipende. Proviamo a prendere due strumenti venduti in Italia, a prezzi italiani.
Mi riferisco a due strumenti molto ambiti: il Kowa PROMINAR TSN 883 e il Televue 85. ( citati da molti "famosi" birdwatchers, come due strumenti eccellenti; pare che il Televue 85, ovviamente in America, sia il miglior rivale dei migliori spotting scope, anche aiutato dalla sua possibilità di usare ingrandimenti superiori ai classici 60-75x)
Sono consapevole che vi siano strumenti decisamente meno costosi, tuttavia, in questi anni ho provato vari doppietti cinesi ED da 80mm e non li giudico in grado di fornire le stesse prestazioni del Kowa 883. Per tale motivo, se dobbiamo fare un paragone, facciamolo, fra uno dei migliori cannocchiali ed uno fra i migliori telescopi. Resta ovviamente il fatto che, in terra natia, entrambi costino meno. Tuttavia dobbiamo rapportarci ai nostri prezzi, per un discorso sensato.

Ecco quanto ho appurato, listini alla mano.
Ho cercato di creare un kit, della Televue che andasse bene per l'uso naturalistico e che desse le stesse prestazioni al bordo del Kowa 883, quindi prisma raddrizzatore, oculare, zoom, etc etc.

Televue 85: doppietto Apocromatico 600mm F/7 2334 euro
Spianatore di campo 275,00 euro
oculare Nagler zoom 358 euro,
prisma raddrizzatore 63 euro
totale 3030 euro
peso 3.7Kg, non impermeabilizzato


Kowa TSN PROMINAR 883: 88mm (5 elementi in 4 gruppi) 600mm 2323 euro
peso 1530Kg, scafo in magnesio, riempito in azoto e super impermeabilizzato con un
oculare zoom anch'esso impermeabilizzato: prezzo 650 euro
totale 2973

Calcola, inoltre, che, il Kowa TSN PROMINAR 883, possiede uno spianatore integrato, il sistema è compattissimo, pesa meno della metà del Televue, ha un signor prisma all'interno, ha uno scafo in magnesio, possiede un sistema dual focus, anni luce, da quello del Televue, l'oculare è impermeabilizzato, la costruzione è ineccepibile, c'è una lente neutra che previene l'entrata di polvere ed acqua quando si cambia l'oculare, ha una gamma amplissima di accessori per il digiscoping, una custodia a prova di "bosco e rovi".. una messa a fuoco minima a tre metri, quale pensi che un amante della natura acquisti?
L'oculare costa un botto, tuttavia, avendolo provato ti assicuro che è ottimo.
Oltretutto, nella lista del Televue ho messo un prisma raddrizzatore economico, che non regge il confronto con il sistema presente sul Kowa.
Molti potrebbere confutare che ho scelto uno zoom costoso e che se ne trovano a prezzi più abbordabil, vedi ad esempio Baader.
Tuttavia Born to Zeiss ha già provato lo zoom Baader (di derivazione astronomica) ma che molti usano anche sugli spotting scope.<
Mi ha confermato che esso non possiede la qualità dello zoom Zeiss.
Avendo provato lo zoom Zeiss, reputo migliore, anche se di poco, lo zoom Kowa, quindi se due più due fa quattro... :D

Per ciò che concerne i prodotti di medio costo, posso dire che, per un naturalista è spesso inutile comprare uno Scopos 66ED, per guardare gli animali, se, ad esempio esiste il Celestron Regal 65 che fa uso di lenti in fluorite sintetica e che si può usare tranquillamente con gli oculari astronomici. Oltre a ciò è abbastanza leggero , gommato ed impermeabilizzato.

Insomma quello che voglio dire è che, se si vuole il meglio, si deve, spendere lo stesso tanto,anche nel settore astronomico. vedi ad esempio il caso di Takahashi, Televue, etc etc. In ogni modo, anche in questo caso, questi strumenti potrebbero venire utilizzati, in maniera saltuaria nell'uso naturalistico ma sarebbe da pazzi usarli, ad esempio, sotto la pioggia.
Come prodotti di basso e medio prezzo,ormai ci sono anche tanti spottinscope cinesi con vetri ED, molto, molto carini.

In definitiva se si ama molto la natura, meglio propendere per i cannocchiali. Non sono d'accordo, ad esempio con Neil English, quando nel suo libro, sconsiglia gli spotting scopes, perchè troppo, cari. L'esempio riportato sopra è esemplificativo ed il discorso di Neil, vale solo per il mero uso astronomico.

Tempo fa un naturalista mi disse che, preso dalla foga di fotografare un ibis sacro, tolse, al volo lo zoom dal Kowa 883 per collegare la reflex..era sulla sponda di un fiume e il kowa, cadde con il cavalletto nell'acqua. Grazie alla tropicalizzazione JIS 7 e al vetro neutro all'imbocco,, dovette solo pescarlo dall'acqua , dargli una pulitina e continuare a fotografare.. Prova a far cadere un rifrattore astronomico e poi ne riparliamo :-) Per tale motivo, comprendo che si possa puntare un rifrattore apocromatico con prisma raddrizzatore sui volatili e sul panorama, ma dal balcone o al massimo da un parco pubblico o da un capanno vicino all'auto. Ma se devi andar per boschi, fiumi, arrampicarti in cima alle montagne, in riva al mare, beh, il discorso non regge...

In questi ultimi due anni, mi scrivono molti lettori che stanno scoprendo l'amore per la natura. In un primo tempo, erano un po' dubbiosi se spendere tanti soldi per uno spektive o per un binocolo. Tuttavia dopo vari mesi d'uso mi hanno confermato di essere molto contenti, perchè usano decisamente di più questi strumenti, rispetto al telescopio. Di fatto la natura si osserva sempre, neve, pioggia, caldo, freddo, vento, etc etc..

Che poi le ditte più note si facciamo pagare un quid in più, questo fatto è presente in entrambi i settori.
Insomma, io la vedo cosi, ma ovviamente è una mia mera opinione che non vuole essere una imposizione, del resto ognuno è libero di osservare come vuole e con cosa vuole.. ;)


Pier
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da Born to... Zeiss »

Non so se sono OT ma stamattina mi sono fatto tre ore al freddo ad osservare le evoluzioni di una coppia di martin pescatore con l'FL 85.
Dove?
In pieno centro citta' con la folla dei saldi che mi guardava come una specie di marziano... :roll: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da piergiovanni »

Ah che bello vedere "cose che gli altri non vedono"
Ti racconto un aneddoto. Mesi fa ero sulla sponda del Lago Maggiore in Lombardia, in zona Luino. C'era un sacco di gente a passeggiare mangiando il gelato. Io ero concentratissimo con il Docter 40X.
Ad un certo punto, un po' curioso si avvicina un signore e mi chiede . " Cosa sta vedendo di tanto interessante?" E io gli rispondo: " Una coppia di aquile" E lui un po' sconcertato: qui, sul lago, ma io non vedo nulla!" Ed io, no sulla cima di quella montagna, sull'altra sponda...in Piemonte :D :D
Sono contento che ti stai godendo lo Zeiss 85 Fl, bene, bene, come vedrai, lo userai molto di più rispetto a tutti i rifrattori che possiedi. Se tieni nota delle osservazioni come me, vedrai, che il rapporto sarà anche 6:1..ciao!
Pier
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vincenzo
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da vincenzo »

Mi arrendo... Mi hai quasi convinto, prima o poi cedero' anche io ad uno spotting scope. Al momento il mio assetto naturalistico e' composto da rifrattore TS 70 ED con prisma raddrizzatore da 50,8 e zoom SW 8/24 raramente uso il Takahashi da 60 mm. In effetti la motivazione piu' grande che mi portera' all'acquisto di un canocchialetto e' proprio la robustezza dello scafo e la sua impermeabilizzazione. A voce ti chiederò, un consiglio spassionato su quale marchio e modello...ciao
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da piero57 »

Born to... Zeiss ha scritto:
piergiovanni ha scritto:
A tal punto, sarei anche curioso di sapere se Born to Zeiss ha provato il suo Zeiss 85, nuovo nuovo, sul cielo..
Sul cielo ho fatto solo una prova fugacissima, una sera di pessimo seeing, per cui mi riservo il giudizio.
Ho potuto osservare invece diversi volatili e sono davvero entusiasta.
L'altro giorno, poi, complice una mattina davvero tersa, dal balcone di casa (posizione quasi centrale a Padova) ho puntato il rifugio che si trova sulla cima del Monte Grappa....beh, senza dover ricorrere al max ingrandimento distinguevo chiaramente i finestroni dell'edificio ed il tetto innevato....credo siano tra i 50 ed i 60 km in linea d'aria!!!! :shock: :shock: :shock:
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Giovanni Bruno
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da Giovanni Bruno »

Ho posseduto in passato lo ZEISS FL 85, ovviamente eccellente, ma mi è sempre mancata la visione binoculare che tanto amo.

Proprio in questi giorni sto sperimentando letteralmente un UFO.

Una torretta binoculare ZEISS WETZLAR angolata 60° a cui ho autocostruito un raccordo torretta-T2.

A tale raccordo posso montare subito un barilotto BAADER T2-31,8, oppure T2-2" ed usare la torretta per il DEEP SKY su qualsiasi rifrattore ,oppure SCT, MAK e RUMAK.

Mentre collegando un prisma BAADER T2 al raccordo T2 autocostruito, mi ritrovo con la torretta angolata a 30° e con il sopra e sotto eretti.

Con questa configurazione ho una postura osservativa terrestre di eccezionale comodità, l'angolazione a 30° + la visione binoculare, permette delle lunghissime sessioni osservative, senza il minimo accenno di stanchezza. :wave:
Giovanni Bruno
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da Giovanni Bruno »

Mi correggo: Torretta LEITZ WETZLAR angolata a 60° :wave:
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Giovanni78
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da Giovanni78 »

Non capisco che vantaggio possa darti una torretta a 60gradi in astronomico rispetto ai 90 gradi classici, senza contare l apertura libera inferiore che avresti rispetto le torrette classiche.... e nemmeno in terrestre ci vedo questo gran vanaggio, con un prisma erettore avresti una comoda visione s 45
Giovanni Bruno
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Re: Giove in tre strumenti diversi

Messaggio da Giovanni Bruno »

Se non capisci mi dispiace assai, ma con il tuo permesso mi godo queste particolari caratteristiche che desideravo da tempo e finalmente ho ottenuto.

La mia sperimentazione su molti prismi erettori a 45° , tra cui il W.O. da 2" ed il BAADER da 2" mi hanno sempre rovinato sia il contrasto delle immagini che la brillantezza dei colori.

Inoltre un prisma erettore ha un forte spessore ottico che abbinato allo spessore ottico di una torretta diritta, non consentono il raggiungimento del fuoco all'infinito.

Mentre le due torrette LEIT WETZLAR angolate a 60° sono usabili direttamente sul cielo senza alcun diagonale connesso.

Come resa ottica si sono rivelate sostanzialmente trasprenti.
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