Raf584 ha scritto:Mauro, senza offesa ma penso che tu sia completamente fuori strada; comunque ha ragione Pier, nessuno può chiarire meglio queste cose di chi le mastica per professione. Se Piero vorrà darci una mano - lo ha già fatto una volta - gliene saremo grati.
io invece non ti sono per niente grato perchè vorrei stare qui a parlare di binocoli e cielo profondo....
ho letto tutto questo ostico e difficile (per me ) topic, ove si parla di cose che da povero binocolaro francamente non conosco e non comprendo, ma mi sono soffermato da pagina 4 a pag 6 ove sono tirate in ballo alcune questioni fisiologiche.
Da come scrive Xenomorfo mi pare peraltro che le risposte e le interpretazioni se le sia già date con ampia sicurezza e pochi dubbi e quindi forse neanche troppo interessato a sentire l'opinione di uno sconosciuto neurofisiologo clinico, che tra l'altro nemmeno fa ricerca.
Entrare nei dettagli di queste problematiche, ben lungi dall'essere risolte e comprese, è lungo e complesso e a mio parere francamente eccessivo per un pubblico amatoriale. Probabilmente alcune persone come Raf e Xenomorfo hanno dalla loro una formazione professionale che consente loro di affrontare più facilmente alcune cose su un piano più specifico (per come Xenomorfo espone, analizza e interpreta i dati mi verrebbe quasi da scommettere che ha fatto ingegneria......però non si può mai dire....).
Ligio ai miei consueti principi Einsteniani ("hai capito qualcosa quando sei in grado di spiegarlo a tua nonna") vorrei fare invece un paio di osservazioni concettuali di ordine generale dato che il topic è pubblico e non viene solo letto da fisici, ingegneri e neurofisiologi ma anche da avvocati, giardinieri operai e impiegati.
Tutto quanto è stato scritto nelle pagine precedenti circa la percezione visiva (salvo qualche imprecisione e qualche notazione che non mi trovano d'accordo ma che non spostano comunque il discorso generale) non devono essere assunte in modo rigido.
In realtà non esistono modelli vecchi o sbagliati ma solo superati e/o implementati da nuove conoscenze.
Il nostro cervello non funziona infatti in base a un meccanismo ma a molti meccanismi, di volta in volta "scelti" o variamente combinati insieme a seconda delle esigenze. Questa "scelta" è operata da molti fattori: il tipo di stimolo, le condizioni ambinetali, l'età, l'assetto genetico etc. L'insieme di questi informazioni viene poi integrata in modo gloable da tutto il cervello fornendoci una percezione consapevole. A seconda dell'esperienza vissuta e da quante volte lo stimolo è stato applicato (per esempio la percezione visiva di un pianeta al telescopio) si associano poi altri momenti costituiti da memoria apprendimento, aspettativa, anticipazione dell'evento.
Il fatto è che tutto questo accade in pochi e brevissimi momenti con un cambiamento continuo.
Per esempio l'aspettativa e l'anticipazione/predizione di una percezione che ha descritto xenomorfo era già stata registrata più di 30 anni fa sotto forma di un'ampia e lenta onda di lunghissima durata (300 msec. NB: per chi non avezzo all'rgomento sappia che per il cervello un evento che dura centinaia di millisecondi rappresenta un'eternità) che null'altro era se non la risultante elettrica dell'attivazione di quasi tutto l'encefalo.
Se consideriamo che il nostro organismo , cervello compreso, è una sorta di sistema chimico "aperto" ( e cioè che interagisce con l'ambiente), e che in modo particolare gli occhi sono una sorta di finestra cerebrale aperta sull'ambiente, sarà facile capire come le variabili interagenti per produrre una percezione consapevole di uno stimolo siano moltissime, comtemporanee e in continua mutazione.
E' quindi riduttivo rifarsi a un meccanismo piuttosto che un altro per spiegare una percezione, ma ogni meccanismo rappresenta il tassello di un evento molto più ampio che è la capacità di integrazione del nostro cervello in rapporto all'ambiente e condizioni in cui si trova.
Le discussioni sulla validità o meno di un certo meccanismo e di come avviene lasciatele ai neurofisiologi e neuropsicologi che fanno ricerca in questo campo perchè sono solo un mattone di un muro infinito che non può essere sbandierato come l'unica modalità giusta rispetto ad un altra attraverso la quale avvengono le cose e ancora nessun grafico, integrale o equazione differenziale ci è stato di aiuto per "soluzione finale".