PENTAX ORTHO SMC 0.965"

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Faber
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PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

CAPITOLO I - L'arrivo degli oculari e una piccola digressione

Peso da insana passione, sto ricercando quello che appartiene al marchio giapponese Pentax, che, dal punto di vista astronomico, non è secondo a nessuno a mio punto di vista.
Innamoratomi prima del piccolo EDHF 75 che continuo ad usare come telescopio, spotting scope ed astrografo e poi degli oculari Pentax XW, ho capito che la qualità costruttiva e la cura dei particolari rendevano la febbre sempre più alta.
Una coppia di XF da 12 mm per bino-visioni sono arrivati d’occasione e subito mi hanno conquistato per la loro comodità
Appassionatomi agli strumenti più vintage ho deciso di acquistare un classico rifrattore a lungo fuoco e in particolare un Pentax 85 f12 che mi sta stupendo continuamente per la qualità costruttiva e le doti ottiche.

Sentivo che mi mancava ancora un tassello importante; mi rodeva dentro non avere un set di validi ortoscopici che potessero essere usati con profitto per osservazioni planetarie e di stelle doppie e dopo lungo peregrinare sono finalmente riuscito a trovare un set quasi completo di oculari Pentax ortoscopici con barilotto da 24.5 mm, quindi di sapore vagamente vintage.

L’ortoscopico di ABBE Pentax SMC 0.965”

Questi piccoli oculari riportano alla mente i tempi eroici dell'astrofilia e riportano a noi i fasti di un marchio (PENTAX) che almeno in Europa era circondato da un'aura mitica.
In generale i marchi giapponesi sono sinonimo di alta qualità e di cura dei particolari, fino al raggiungimento del maniacale.
Il marchio in questione è diventato molto famoso negli anni 80-90 per una serie di astrografi, molto ben costruiti e spianati fino quasi al medio formato e per la serie degli oculari, prima XL e XW, ma molto prima, l'astronomia è stata segnata dalla Pentax con i suoi rifrattori a lungo fuoco e accessori vari, accomunati dal quel verde Pentax che tanto mi attrae.
Solo immaginati, sognati, esistevano degli oculari mitici: i famosi ortoscopici di ABBE da 24.5 mm di diametro, prodotti dalla PENTAX diverse decadi or sono e sulle cui prestazioni si è detto e scritto molto, ma, con il tempo, le impressioni diradavano, in quanto trovarli era diventato più difficile che trovare la pietra filosofale.

Per puro caso, entro in contatto con un amico di amico che è in possesso della serie quasi completa, ovvero le seguenti lunghezze focali:

O-6
O-7
O-9
O-12
O-18

Manca all'appello solo l'oculare O-5, che in tempi più recenti è stato sostituito da un altro oculare mitico, ovvero l'oculare XO-5, seguito da un ancora più corto XO-2.5.

Dalle brochure allegate si può notare che gli oculari presi in considerazione sono degli ortoscopici di ABBE, non certo dal campo esuberante, ma nemmeno da monocentrico, che sarà pure ottimo, ma rende l'osservazione un poco problematica, specie se non si utilizza l'inseguimento siderale.
Le caratteristiche che rendono l'ortoscopico alettante per le osservazioni astronomiche sono senza dubbio la correzione sferica e cromatica e quasi tutte le aberrazioni corrette in un campo decisamente piano per la maggior parte delle osservazioni.
Naturalmente la miglior resa degli ortoscopici si ottiene con strumenti con rapporto focale molto lungo (f12 – f15), ma si possono ottenere risultati eccellenti anche con strumenti più aperti nel caso di particolari accorgimenti ottici e progettuali da parte del costruttore.
In ogni caso, dal mio punto di vista, un buon ortoscopico non dovrebbe mai mancare nella dotazione di un astrofilo, perchè le sue prestazioni nell'ambito dell'alta risoluzione difficilmente lascia indifferenti.

Un fattore che rende gli oculari Pentax particolarmente interessanti è anche il loro trattamento SMC(Super Multi Coating) a 7 strati, introdotto dalla Pentax nel 1971, capace, nelle intenzioni dei progettisti, di riflettere appena lo 0,2% in ogni passaggio aria/vetro e quindi di rendere le immagini limpide, contrastate e abbastanza scevre da immagini fantasma.
Tornando agli oculari oggetto del post, possiamo notare dalle foto allegate che sono caratterizzati da un barilotto metallico e una corpo superiore di gomma, con la caratteristica fascetta rossa che li contraddistingue.
Per ora terminiamo la mia piccola disamina su questi oculari e a breve verranno effettuate delle prove con diversi telescopi, caratterizzati da diverse configurazioni ottiche, con un aggiornamento continuo.
Saluti
Fabio
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pentax-o3.jpg
pentax-o2.jpg
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Fabio Bergamin

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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da GiulianoT »

Bellissimi! Non sapevo neanche che esistessero (conoscevo gli XO). Hai fatto un mutuo? ;) Aspetto le prove, ma la febbre sta venendo anche a me.... :mrgreen:
Osservo il cielo con: Carl Zeiss Jena Reisenfernrohr E 60/850, Carl Zeiss Jena "Kometensucher" C138/1140, C 110/750, C 80/500 e C 50/540, Zeiss AS80/1200, Zeiss AS135/1750, Losmandy G11, ed una quantità di oculari - soprattutto "vintage" Meade, Vixen, Zeiss, Clavé. Osservo la terra con: Carl Zeiss Jena Jenoptem 10x50 e 8x30 e Asiola 63/420.

Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante non ne sogni la tua filosofia.
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Acronauta »

Fantastici oculari, li avevo provati tutti a Ostellato temporibus illis, e mi erano piaciuti da matti. Purtroppo erano anche molto al di là delle mie possibilità economiche. Ottimo acquisto :thumbup:
Faber
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

Calma ragazzi!
Non sono ancora miei, per ora ancora in prova.
Stasera li testeremo con gli orto takahashi con una decina di strumenti e poi scriverò il capitolo II
:mrgreen:
Ciao
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Re: R: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Acronauta »

Però di recente mi sono convinto che con certi rapporti focali gli oculari di Huygens possono essere ancora meglio...

Inviato dal mio GT-I9000 con Tapatalk 2
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Born to... Zeiss
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Born to... Zeiss »

Fabio non farteli scappare... :thumbup:
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da vincenzo »

Fabio, complimentissimi! Fatti vivo che sono a disposizionissima! RAF, ti quoto ed aggiungo che non devono essere nemmeno blasonatissimi.... ;)
Pratico il "voyeurismo ed il feticismo" con tante (lenti) e confesso la mia passione per le "mature" (lenti) ...
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piergiovanni
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da piergiovanni »

Mah! Dalle prove effettuate ieri sera, con il beneficio di una controprova, a me e Faber non ci sono parsi molto differenti da nuovi Takahashi Abbe che prevalgono, oltretutto, nel prezzo di acquisto più favorevole.Non discuto il valore collezionistico..ovviamente.
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Born to... Zeiss
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Born to... Zeiss »

E i Taka Abbe? Come sono?
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da piergiovanni »

Sono molto buoni..e costano meno di 150 euro
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Born to... Zeiss
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Born to... Zeiss »

Sto valutando se prendere il 9mm ed il 12.5mm, focali che andrebbero a fornire un giusto complemento agli ZAO II.... :think:
Una curiosita': vedo che hanno un bordo della conchiglia in gomma piuttosto rialzato...puo' essere ripiegato?
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

CAPITOLO II - La prima gita in quota e la prima prova diurna

Sabato 25 gennaio i nostri piccoli oculari Pentax si sono allontanati per la prima volta dalla città di Milano e sono andati a far visita a diversi strumenti, perlopiù rifrattori nelle alture vicino a Valganna, a circa 700 metri.
Approfittando del ritrovo di Binomania nel Varesoto, ho deciso che poteva essere l'occasione di provarli sotto un cielo stellato che speravo fosse degno di questo nome.
A cavallo di una cena più che congrua, sono state condotte delle osservazioni celesti, brevi, ma piacevoli.
Ho testato gli ortoscopici Pentax sul mio fido LZOS 130/780 nelle focali dal 18 al 6 mm, ma a causa del seeing direi che il 7 fosse il massimo godibile.
Con il telescopi in equilibrio termico ho dapprima osservato Giove, che ha mostrato un'immagine neutra, priva di riflessi e decisamente contrastata. La resa dei colori e la trasmissione della luce secondo la mia opinione sono ai massimi livelli, ma quello che mi ha sorpreso piacevolmente è stata la comodità di osservazione.
Ricordo che usavo una montatura altazimutale manuale e la pratica vorrebbe che si usassero solo oculari dal grande campo, ma devo dire che estrazione pupillare e field stop rendono la visione assolutamente piacevole. Niente a che vedere con un monocentrico provato la sera stessa: è pure ottimo, ma quanto è scomodo!
Il campo inquadrato era, almeno per i miei occhi tutto godibile, senza apprezzabili difetti e il quadretto di Giove con i suoi satelliti, con le focali maggiori, era veramente incantevole.
La focale corta e il grande diametro del rifrattore hanno reso la visione degli ammassi stellari, quali il doppio di Perseo e altri veramente indimenticabile, grazie appunto ad una visione scevra da difetti apprezzabili.
La nebulosa M42 in Orione con il relativo asterismo del trapezio, tuttavia, sono stati decisamente più emozionanti nel Pentax 85/1000 che faceva la sua bella figura a fianco.
Se da un lato questo tubo (ricordo del 1977...) portava con se un minimo di cromatismo residuo su Giove, ha regalato una visione, con l'orto da 18 mm di M42 molto contrastata e ricca di chiaroscuri nelle sue volute. Ritengo che per doppie ed ammassi stellari non troppo aperti l'accoppiata Pentax 85/1000 e relativi ortoscopici SMC sia fenomenale, soprattutto quando il seeing non permette di salire troppo.
Un' interessante confronto è stato effettuato a parità di lunghezze focali sul Takahashi FS128 di Pier, dove, forse a causa della non perfetta stabilità atmosferica, della cena abbondante e ottima e di condizioni non ottimali, non hanno portato a differenze apprezzabili di resa, conducendo ad opinione di entrambi ad una parità.
Questo naturalmente porta a dire che la qualità di questi ortoscopici nel momento della loro uscita deve aver portato a gridare al miracolo, vuoi per la qualità dei vetri, vuoi per un trattamento che rivaleggia con quelli attuali che a mio modo di vedere non aggiungo molto a quello ottimo della Pentax.

Oggi, dopo un meritato riposo, ho deciso di verificare la resa diurna di questi fantastici oculari, utilizzando il mio fido SDHF 75/500 della Pentax ed inquadrando il paesaggio cittadino che mi circonda per controllare la loro qualità.
La prova è stata effettuata, naturalmente su cavalletto confrontando i miei ortoscopici circle V da 12.5 mm e il Kasai japan da 9 mm con i pari focali Pentax.
Orbene, pur considerando i miei orto Japan da 31.8 mm di diametro eccellenti per resa cromatica neutra ed incisione, ho riscontro una leggera ma comunque apprezzabile superiorità dei Pentax da 24.5 mm di diametro.
Se per entrambi si può parlare di immagine pulita, neutra e brillante, direi che i Pentax, nel caso in cui inquadravo fanali con illuminazione solare radente, donavano un'immagine con un brillantezza e secchezza maggiori, forse a causa di un trattamento migliore oppure di una migliore lavorazione.
Come risultato, comunque, possiamo dire che in diurno i Pentax battono i classici orto Circle T, Circle V in maniera apprezzabile.
E sono così piccoli e carini...
Seguiranno, non appena il tempo lo concederà, prove successive su soggetti più ostici e con strumenti diversi.
Saluti e a presto.
Fabio Bergamin

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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da piergiovanni »

Ciao Faber, dobbiamo assolutamente incontrarci nelle prossime settimane per fare con calma il test. Anche se dovrò riconsegnare alcune focali a SkyPoint, ci saranno le focali che ho acquistato e che vanno benissimo per i nostri amati rifrattorini da 5"
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Born to... Zeiss »

Quali focali hai preso Pier?
Claudio Todesco

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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da piergiovanni »

Il 9 ma ora terrò il 6 e il 12.5
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Born to... Zeiss »

Si piega la conchiglia in gomma?
Claudio Todesco

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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da piergiovanni »

Si, volendo la puoi anche togliere per mettere un feltrino per gli occhiali
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Born to... Zeiss »

Ok, grazie, anche se con piccole pupille d'uscita gli effetti negativi dell'astigmatismo si attenuano molto.
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Re Vega »

Complimenti, oculari molto particolari e performanti.

Fede
Strumenti:
Zeiss AS 150 f/15 e D&G 152 f/15 (intubazione Fumagalli); Taka FS128; S.W. 120ED; Pentax 75 EDHF
Set oculari Zeiss Abbe I; TMB supermono 6 e 8 mm; Taka LE 5 mm e Abbe 12,5 mm; Barlow Zeiss 2x
Fujinon 7x50 Mariner; Zeiss Dodecarem.

“Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone oppresse e amare quelle che opprimono.” - Malcom X. 
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

CAPITOLO III - Anche se il seeing non collabora, la voglia di osservare è tanta!

Venerdì 7 marzo ho finalmente deciso di dedicare una serata all'osservazione celeste sperando (a torto) che il clima collaborasse.
Posizionatomi nella mia consueta postazione osservativa piemontese (purtroppo a circa 40 metri da una fila di lampioni ai vapori di sodio causa prati del tutto impantanati...) metto in stazione la mia quasi nuova montatura gpdx e vi posiziono il mio fido LZOS 130 f6 il quale devo dire che raramente mi ha deluso.
Sperimento qualche problema tecnico iniziale, ma poi faccio l'allineamento a tre stelle e parto in quarta!
Il seeing si è degradato parecchio durante la serata, ma ciò non ha impedito una sessione osservativa piuttosto proficua.
Questa, come altre uscita saranno destinate a testare i miei oculari orto Pentax smc da 0.965" sotto diverse condizioni e con diversi strumenti.
Nella stessa sera, affianco un buon oculare Pentax XW 5 che vedrete che non sfigurerà per nulla.
Mi rendo conto che fare deep sky con un rifrattore e degli ortoscopici possa sembrare un po' strampalato, ma le soddisfazioni non mancano di certo se il materiale in possesso è di alta qualità.
Anche un rifrattore aperto può dire la sua come scoprirete.

Telescopio: LZOS 130f6
Oculari: ortoscopici Pentax smc da 0.965" da 6,7,9,12,18 e Pentax XW 5
Località: campagne del Canavese

Vuoi per la sua ingombrante presenza, vuoi per il suo indubbio fascino, inizio dal nostro satellite.
Esploro con l'orto O-6 e successivamente con il Pentax XW 5 il cratere Posidonus e mi diverto d esplorare la rimae Posionus.
Il cratere , con i suoi altopiani, fratture e crateri richiede molto tempo per essere apprezzato e studiato con cura.
Gli orto Pentax permettono una visione brillante, pura e neutra, che commuove per la ricchezza dei particolari. Quello che però mi stupisce è la qualità del XW5 che non sfigura affatto per incisione e trasparenza, nonostante un design con maggiori superfici lenti.
Passo dal Cratere Le Monnier e salendo attraverso il mare della Tranquillità osservo attraverso gli oculari il Cratere Catharina, caratterizzato da diversi livelli di successivi impatti e proseguo con Fracastorius, nel quale intravedo diversi craterini.
E' notevole come un rifrattore nato per i grandi campi possa rendere bene in alta risoluzione.
Mi pento amaramente di non aver portato una barlow 2x o 3x, che ora avrei potuto sfruttare.

Passeggiando per le stelle trovo Algieba. Bella stella doppia larga e bilanciata del leone che gode della curiosa proprietà di avere le componenti di classe spettrale simile, ma che paiono di colore una leggermente più calda dell'altra.
Passeggio nell'ammasso M44 con l'oculare FF27 che permette di abbracciarlo e punto decisamente verso M67.
Utilizzando loculare O-12 si ottinene il miglior compromeso e la visione, con le poche stelle di colore caldo immerse nel mare di stelle azzurrine mi rapisce decisamente. La visione attraverso questi ortoscopici è veramente appagante.
Mi godo ora la doppia Porrima (altra bella doppia bilanciata) le cui due componenti sono una giallo pallido e l'altra bianca. La doppia è risolta appena con l'0-7 e l'O-6, mentre è evidente con il Pentax XW5.
Passiamo al globulare M53 nella costellazione della Coma Berenice che appare abbastanza risolto e decisamente piacevole nell'O-12, con un ucleo abbastanza compatto, circondato da un alone che man mano sfuma.
Già che ci siamo, perchè non vedere il globulare M3? inforco gli oculari O-7 e O-6 e il nucleo appare risolto in minute stelline. Devo dire che l'uso degli ortoscopici con i globulari è decisamene azzeccato e lo consiglio a coloro che non l'hanno provato ancora.

Ora sono pronto per la galassia di taglio NGC 4565 che con l'oculare O-18 mostra un evidente rigonfiamento centrale e un'accenno della banda di polveri che la tagliano in due. Vista la serata leggermente lattiginosa e il cielo abbastanza chiaro, non vedo miglioramenti ad usare un O-12.
Mantengo l'oculare per godermi la dopia larga Cor Caroli e passo a M94.
Questa galassia nella costellazione dei Canis Venatici mostra chiramente un nucleo luminoso, con un alone che degrada dolcemente attraverso il fondo cielo e osservata con l 'oculare O-7 mostra un accenno di struttura.
La galassia M106 passa anonima nell'oculare FF27 e passando attraverso M49 mi getto su Izar.
La doppia detta Pulcherrima mi appare leggermente sdoppiata nell'O-6 e separata appena nell'oculare XW5, questo ad indicare un netto peggioramento del seeing che in parte rovina una bella e fresca serata..
Un girettino tra le galassie M81 e M82 e mi godo appieno la nebulosa planetaria Eskimo che mostra la caratteristica forma ad anelli concentrici prima con l'oculare O-6 e poi con l'oculare XW 5. Un'altra volta mi pento di non aver possibilità di salire con gli ingrandimenti a causa dell'elevatissima luminosità superficiale dell'oggetto che permetterebbe uno studio più approfondito.
Pur sapendo che la serata non è delle migliori osservo con profitto Giove, che mostra evidenti 4 bande e qualche increspatura con l'oculare O-6 e Marte, il cui color ambrato risalta nel campo dell'oculare. Mi pare di intravedere dei particolari superficiali, ma anche qua sono in deficit di ingrandimento e soprattutto di seeing che decisamente ha ridotto le potenzialità dell'accoppiata telescopio/oculari.
La serata è quindi diventata nottata e stanchezza e freddo mi hanno portato verso l'una e mezza di notte a riparare in casa.
Decisamente, il telescopio nelle serate migliori reggerebbe barlow 2x o 3x con alcuni ortoscopici, ma la serata trascorsa non era era quelle.
L'uso degli ortoscopici per lo studio dei globulari e delle planetarie è decisamente azzeccato e non andrebbe sottovalutato, anche con altre tipologie di strumenti.
Le prossime tappe porteranno i miei orto Pentax in altri luoghi (cieli di montagna) e con altri strumenti a maggior focale e più mirati all'alta risoluzione, sperando sempre in un seeing collaborativo.
Sperando di non avervi annoiato, vi saluto.
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Acronauta »

Faber ha scritto:Gli orto Pentax permettono una visione brillante, pura e neutra, che commuove per la ricchezza dei particolari. Quello che però mi stupisce è la qualità del XW5 che non sfigura affatto per incisione e trasparenza, nonostante un design con maggiori superfici lenti.
questa è una cosa che mi da sempre da pensare tutte le volte che confronto un oculare a poche lenti con uno a tante lenti... ma poi, guardando e riguardando, si scopre che il primo ha sempre una nitidezza maggiore, ormai in binoculare uso solo gli Huygens tranne che per vedere il Sole e la Luna.
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

Raf,

ieri in una notte umida e fresca ho finalmente notato la superiorità degli orto smc rispetto al XW 5.
Il seeing era eccellente e l'ombra di Ganimede era lettelalmente stampata su Giove e pure le bande erano ricchissime di particolari.
Osservare poi la Luna mi ha riempito il cuore.
La valle alpina era nettissima definita; le ombre su Plato impressionanti e gli appenini poi erano favolosi...
Erano mesi che non trovavo un seeing così :thumbup: e devo dire che ho sperimentato un'incisione paragonabile qualche tempo fa solo con l'Intes MN76.
In futuro vorrei provare gli orto con una buona barlow 2x o 3x (posseggo la powermate 5x, ma credo potrei usarla solo con l' O-18 e 01-12 forse).
Raf, cosa mi consigleresti per ottenere il massimo risultato? 5x con O-18 o 2x con focali più corte?
Ciao e buone osservazioni a tutti.

Fabio
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Acronauta »

Mah, sai, gli orto così come i Plossl e i monocentrici andrebbero usati se possibile senza Barlow, altrimenti lo scopo di averli viene un po' a cadere come avevo scritto nell'articolo sugli Huygens. Però è vero che se si ha una buona batteria di oculari e magari viene voglia di osservare un po' più comodamente senza cavarsi la pupilla, una buona Barlow non guasta. Scarterei senza indugio tutte le Powermate e in generale i Telextender a molte lenti, e anche le Barlow a tripletto e quadrupletto come pure le Barlow "ED" a doppietto e a grande potere di amplificazione (4x - 5x) perché sono aberrate e vignettano (quando la divergenza è forte due lenti non bastano). Ti consiglierei quindi una vecchia Barlow giapponese acromatica di lunga focale, almeno 13 - 14 cm come la Orion Deluxe, la Orion Ultrascopic o la Parks, cercando su ebay e su cloudynights dovresti riuscire ancora a trovarne. Posso eventualmente prestarti una Orion 2x, così fai qualche prova. Butta via la powermate ;)
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

Buttare le powermate, urca!

Di vintage ho solo una meade 140 2x, di qualità media.
In realtà hai ragione sulle barlow, è che con questo rifrattore sento il bisogno di salire, salire...
In realtà anelo a strumenti a lunga focale, da usare con gli orto per metterli alla corda.
Devo diversificare il parco strumenti...
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Acronauta »

Preciso: per chi come te va a cercare il pelo nell'uovo è opportuno limitare il più possibile il numero di superfici ottiche che la luce deve attraversare, altrimenti non avrebbe più senso usare degli oculari a poche lenti, no ? tanto varrebbe usare direttamente i derivati moderni dell'Erfle.

Le powermate non sono da buttare, sono semplicemente inutili, almeno in hires.
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da piergiovanni »

Faber, vendi il TMB e prenditi un D&G F 15 come quello di Fede che va..benissimo!
Tu sei un astrofilo da lunga focale :mrgreen: :mrgreen:
Pier
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Acronauta »

Tu sei un astrofilo da lunga focale :mrgreen: :mrgreen:
mi sa che lo siamo tutti, Pier.... il problema è che la lunga focale ingombra, io ho già problemi a gestire rifrattori da un metro :( mi piaceva tantissimo il Tecnosky 102/1100 per godermi un po' di stelle doppie ma per me è troppo scomodo, ho dovuto rinunciare a tenerlo.
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

Pier, Pier

Non mi tentare!!!
In realtà apprezzo tantissimo i grandi campi del mio LZOS e sto cercando di spremerlo fin che posso anche in alta risoluzione.
Avevo anticipato che l'accoppiata LZOS/orto era quantomeno stramba, era per provare ;)
Non venderei mai il mio "piccolino", mi piace da matti!
In realtà gli orto li ho presi per ben altra artigleria che dovrò affiancare al mio tracagnotto russo!!
A proposito, Fede, posso pensare di provarli con il tuo strumento una volta?
Potrei portare delle birre celebrative per brindare :lol:
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Re Vega »

Quando vuoi Fabio, sei il benvenuto, soprattutto x le birre :thumbup:
Strumenti:
Zeiss AS 150 f/15 e D&G 152 f/15 (intubazione Fumagalli); Taka FS128; S.W. 120ED; Pentax 75 EDHF
Set oculari Zeiss Abbe I; TMB supermono 6 e 8 mm; Taka LE 5 mm e Abbe 12,5 mm; Barlow Zeiss 2x
Fujinon 7x50 Mariner; Zeiss Dodecarem.

“Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone oppresse e amare quelle che opprimono.” - Malcom X. 
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Re Vega »

Se è sereno osserverò le prossime 2/3 sere
Strumenti:
Zeiss AS 150 f/15 e D&G 152 f/15 (intubazione Fumagalli); Taka FS128; S.W. 120ED; Pentax 75 EDHF
Set oculari Zeiss Abbe I; TMB supermono 6 e 8 mm; Taka LE 5 mm e Abbe 12,5 mm; Barlow Zeiss 2x
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da vincenzo »

Faber, alla NLT, stammi vicino...... (Porto io solo 6 LT dai 6 ai 12 cm, di cui 3 non miei e disponibilissimi a essere ceduti ad un appassionato e li proveremo anche con Huygens tedeschi e jap e vedrai, vedrai.... ;) )
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

CAPITOLO IV - ERAVAMO TRE PICCOLI OTTANTINI

Dati di Osservazione:
Luogo: Tuna (PC)
Temperatura: 8°C
Seeing: direi 5/10
TUBI: Vixen 80/1000, Tasco 80/1200, Pentax 85/1000 acro
OCULARI:
0.965": Pentax smc orto 6,7,9,1,2,18 e Tasco Huygens H20 e HM12.5
1,25": FF27 Tecnosky, CircleT O-9, circle V 12,5
Diagonale: prismatica 0.965" Tasco, dielettrica 1.25" Tecnosky
Montatura: GPDX Skysensor 2000 e treppiede Baader AHT


Venerdì sera, finisce la settimana lavorativa per i più e la bella serata porta a fare una bella comparativa con il grande amico Marco.
Questa sera abbiamo voluto testare i "nuovi" oculari Pentax SMC orto con tre piccoli rifrattori dal diverso carattere e dalla diversa qualità costruttiva.

La cura nella costruzione meccanica e nella realizzazione ottica del Pentax si pongono sopra agli altri contendenti in modo quasi imbarazzante. Tubo pesante e costruito in maniera maniacale presenta dei diaframmi impilati che portano questo rifrattore a lavorare fino ai limiti espressi dall'ottica e dal seeing.
Pentax 85.jpg
Il Tasco è il più sottile e slanciato dei tre e francamente trovo sia il più bello, con la sua livrea bianca e il paraluce nero, ma sopratturro con il suo fuocheggiatore che presenta un'escursione quasi pari alla lunghezza del mio Pentax 75SDHF…
tasco.JPG
tasco.JPG (27.52 KiB) Visto 6587 volte
Che dire del Vixen? essenziale e funzionale, nel più classico stile Vixen, sia nel bene che nel male. Il male naturalmente risiede in un fuocheggiatore non sempre all'altezza dell'ottica montata.
Vixen 80M.jpg
Per evitare che gli oculari mascherassero in parte la caratteristiche dei tubi, vengono usati prevalentemente i Pentax orto, che riescono a tirare fuori tutto il possibile dai telescopi che li utilizzano.
Tuttavia, essendo una prova tra vecchietti, trovo che sia interessante una comparativa anche con i classici Huygens.
pentax-orto.jpg
pentax-orto.jpg (12.94 KiB) Visto 6587 volte
set accessori.jpg
set accessori.jpg (15.92 KiB) Visto 6587 volte
In ultimo una comparativa tra una diagonale prismatica minuscola ed antica e un dielettrico di buona qualità.
Chi se non la Vixen GPDX può sostenere questo dolce peso?
Il Vixen viene invece sorretto da una montatura Meade LX10 recuperata ed adattata ad ospitare tubi con barra Vixen (appunto!)…
Configurazione di prova.jpg
Dopo una cena tra amici, innaffiata da ottime birre artigianali iniziamo a montare il tutto.

La Prova ha inizio

Iniziamo confrontando l'oculare H20 contro O-18, entrambi provati con il Pentax 85/1000.
L'H20 presenta una dominante più pronunciata del O-18, che oltretutto presenta un fondo cielo più scuro e un contenimento dei riflessi decisamente migliore.
H20 inoltre presenta un campo corretto minore, figlio naturalmente del diverso disegno ottico.
La cosa che però lascia incuriositi entrambi è che alla fine l'incisione dei due oculari è quasi paragonabile a centro campo, con l'ovvia differenza che il Pentax presenta dette caratteristiche fino a bordo campo.
Con lo stesso telescopio e scendendo di focale si nota la scala di superiorità degli oculari (con step uguali)secondo la seguente scala:

O-12 > V12.5 > H12.5

Da notare cmq un'ottima resa del Circle V 12.5.

La differenza di resa è solo di mezzo step tra l'oculare O-9 e il circe T 9, che in ogni caso si trova alle spalle dell'ottimo oculare Pentax, che trovo insuperabile fino a questo momento.

In seguito a questa comparativa tra diversi oculari decidiamo di inforcare il Tasco 80/1200, dopo aver collimato la cella con il classico sistema a 6 viti pus and pull, prima su una stella artificiale e poi sulle stelle.
Così deduciamo dalle prove?
Innanzitutto che l'incredibile fuocheggiatore da 24.5 dall'infinita estensione riesce a reggere un diagonale da 31.8 con un oculare FF27: incredibile!
Chissà cosa pensavano di caricare i progettisti meccanici 30 e passa anni fà…
Per rivivere la magia vintage usiamo il diagonale prismatico e prima gli Huygens e poi gli orto e cosa notiamo?
Attorno al disco di Airy notiamo la prima centrica, come se fosse scolpita e decisamente più pronunciata del Pentax, il quale la mostra molto meno evidente.
Sebbene vi sia differenza tra il Tasco e il Pentax, devo dire che il Tasco per lo studio delle stelle doppie può far divertire l'appassionato. Che bella immagine, degna di un manuale di ottica.
Sia io e Marco rimaniamo stupiti dalla qualità di questo strumento il cui costo (compreso di tutti gli accessori) è comparabile a quello di un'ottimo oculare!
Algieba è sdoppiata facilmente, mentre l'immagine nel Vixen 80M è decisamente più impastata, seppure la doppia sia tranquillamente risolta.
Una continua comparativa svolta su alcune doppie palese in maniera sempre maggiore la differenza di resa tra il Pentax 85 e gli altri due strumenti, fino a quando notiamo che solo il Pentax sdoppia Epsilon Hydra

Giove

Giove attraverso i tre rifrattori mostra via via più particolari passando dal Vixen al Tasco al Pentax.
Il Vixen presenta una buona immagine, calma ma non contrastata e ricca di dettagli come possono dare gli altri due strumenti.
Il Tasco presenta anch’esso un'immagina calma, praticamente priva di alone, tuttavia la sua incisione non è pari a quella del Pentax, seppur sia più vicino ad esso che al Vixen
Il Pentax non è naturalmente corretto cromaticamente come un apocromatico, ma ciò non disturba affatto la visione, visto che l'alone è veramente minimo intorno al pianeta. I particolari sulle bande sono decisamente più evidenti e a differenza dei predecessori accetta oculari di focale minore dei 6 mm, dove gli altri due strumenti si fermano a guardare dall'alto in basso questo giapponese dal grande carattere.

Marte

Dopo una serata passata a goderci delle doppie passiamo a Marte.
Il Vixen mostra un'immagine un po' flou che permette di intravedere dei particolari superficiali, ma decisamente a fatica.
Il Tasco incredibilmente mostra una marcia in più, migliorando di molto l'immagine.
La zona del mare Acidalum inizia a regalare qualche particolare e si vede la calotta polare di un bianco sporco.
Cosa succede con il Pentax?
Ebbene, oltre a notare decisamente più particolari nella zona temperata del pianeta, notiamo come evidente un anello irregolare scuro che contorna la calotta polare, cosa questa del tutto preclusa agli altri due strumenti.
Oltre a ciò solo questo strumento permettere di salire ulteriormente con gli ingrandimenti in maniera sensibile.

Conclusioni

Cosa dedurre da questa prova?
Gli oculari Huygens sono meno raffinati dei Pentax e contengono meno i riflessi, ma il loro costo è veramente irrisorio, quasi imbarazzante!!
Al loro confronto i vari Circle T e V offrono di più, ma un costo maggiore e lo stesso discorso vale per i Pentax, che hanno senso solo per i palati più fini, ma con lo scotto di una spesa assolutamente non paragonabile.
Il diagonale prismatico Tasco è decisamente inferiore al dielettrico Tecnosky, anche se pure in questo caso il rapporto prezzo/prestazioni è a sfavore del diagonale dielettrico.
Marco: a mio parere un buon ortoscopico (senza cercare l’eccellenza) è sempre superiore agli Huygens, di qualsiasi provenienza. La cura manifatturiera non può sopperire ai difetti intrinseci di uno schema ottico (definizione ai bordi e campo ristretto in primis). Questo è ancora più vero nel caso si vogliano utilizzare telescopi con rapporto d’apertura minore di 10-11. Gli Huygens hanno infatti retto un po’ il colpo solo con il Tasco, che è f15. Quindi, a meno di voler qualcosa per forza dal gusto vintage o dal costo irrisorio, comprate degli onesti (almeno) ortoscopici.

E riguardo ai rifrattori?
Sicuramente il Pentax surclassa gli altri contendenti e permette di cogliere maggiori dettagli planetari.
Se invece dovessi scegliere tra il Vixen e il Tasco? Non avrei dubbi, il Tasco!
Lo strumento oltre ad essere esteticamente più piacevole è sicuramente più prestante sulle stelle doppie e nel planetario.
Oltre al fattore prezzo, poi scatta il fattore macchina del Tempo, per cui il Tasco vince a mani basse, facendoci vivere l'atmosfera romantica di decenni fa, tanto cara a molti appassionati.
Il Vixen leggero e pratico può in ogni caso tornare utile, anche se non è ottimizzato nè per l'alta risoluzione nè per i grandi campi, ma rappresenta un ottimo compromesso per un rifrattore solare e per un mordi e fuggi leggero e dignitoso ad un costo onestissimo.
Alla prossima prova, sotto cieli sereni e cuori aperti ad un cielo che sempre emoziona.

Saluti
Ultima modifica di Faber il 01/04/2014, 13:11, modificato 1 volta in totale.
Fabio Bergamin

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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da vincenzo »

FAAAAAAAAAABEEEEERRRRRRR, mannaggia perchè, perchè, perchè.... NON MI CHIAMASTI ??? :x :x :x
Volentieri sarei stato teco e portatore di artigianali birre e non solo ;)
Adesso per punizione pagherai pegno e dopo la NLT, scriverai (screditando la tua reputazione) che il mio dobson da 250/1125 forniva le migliori immagini di Giove :lol: e forse Marte :think:

PS
includevamo anche il Royal 76/1200 e il SYW Yamamoto 76/1400 (Rigel grazie per il prestito)
non mi stupisce la superiorità del Pentax. 5 mm (è forse più, controlla il diametro effettivo dell'80/1200 sia all'obiettivo che al focheggiatore e vedrai che è un 76/78 mm) non sono pochi sopratutto in diametri così modesti. prova a diaframmare il Pentax e poi raccontaci... MA STAVOLTA MI INVITI ALTRIMENTI :evil:
;)
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

Vinceèè,,

scusami tantissimo!!!
Il tutto è scaturito improvvisamente e non sapevo delle tue birre artigianali... :o
Non so se accetto la punizione, vedremo....
Cmq sappi che tu e i tuoi strumenti faranno parte del lungo cammino dei Pentaxini e troveremo il tempo di incontrarci presso Opera.
A presto
Fabio
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da -SPECOLA-> »

:shock:
Caspita che osservazione deve essere stata!
Anch'io trovo il rifrattore 80/1200 davvero stupendo, poi nella livrea bianca scelta da TASCO, è ancor di più di aspetto vintage.
Non ho capito però se il focheggiatore sia il classico col tubo di prolunga scorrevole, tipo KONUS RIGEL per intenderci, oppure quello vero e proprio pignone e cremagliera, tipo quello dello SKYMASTER TA33.
Le ottiche invece sono TOWA, giusto?
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

Caro Specola,
Il fuocheggiatore ha il tubo di prolunga scorrevole e la cremagliera per ulteriore escursione.
Invero la cremagliera e' un po' dura, quindi preferisco usare il meccanismo scorrevole.
Le ottiche ritengo proprio siano Towa e sono decisamente valide.
Seppur inferiore come resa dei dettagli planetari rispetto al Pentax, direi che la visione delle doppie e' più bella nel Tasco, con le sue centriche così belle ed evidenti.
Dovrò sfoltire il mio parco strumenti, ma non immagini come sia difficile la scelta.
Saluti e a risentirci

Fabio
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da -SPECOLA-> »

Ah,
allora è come il mio KONUS RIGEL.
Il focheggiatore dello SKYMASTER TA33 è decisamente migliore.
Formidabili questi ottantini. :D
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

CAPITOLO V - PENTAX 75\500, PENTAX SMC ORTO e PENTAX XO 2.5: SI TROVERANNO BENE INSIEME?

Ieri sera ho passato una piacevole serata tentando l'alta risoluzione con piccoli grandi oculari con un piccolo grande telescopio.
Le uniche cose che accomunano il telescopio e gli oculari è il prestigioso marco giapponese Pentax e il fatto che entrambi non sono più in produzione.
Per il resto diciamo che più distanti non possiamo andare: gli oculari ortoscopici sono pensati per l'alta risoluzione e un campo corretto ristretto, mentre il telescopietto dotato di schema petzval è un bello schema complesso con doppietto frontale e correttore di campo vicino al fuocheggiatore un rapporto focale di circa 6.7.

Lo schema del telescopio se da un lato permette di avere un grande campo spianato, d’altronde introduce una non perfetta correzione per la parte blu dello spettro, anche se tale difetto, ho notato, si manifesta in maniera un po’ differente a seconda dell’esemplare che viene testato.

La prova viene effettuata prevalentemente su Giove e la Luna, a causa di una fase lunare prossima al 97%.
Per osservare, in accordo alla filosofia del mordi e fuggi (o grab and go per gli esterofili) viene usata una montatura GIRO III e un cavalletto Triton dotato di una utilissima cremagliera a manovella.
Con l’usuale treno di adattatori Pentax, gli ortoscopici vanno a fuoco solo in visione diretta, ma questo non è un gran problema, in quanto il tubo è corto e la cremagliera aiuta non poco nel riposizionamento del telescopio.

Osservazione di Giove

Inquadrato il pianeta con un oculare cercatore, passo subito ad utilizzare un O-18. Si nota immediatamente che la fascia NEB è molto più evidente che la fascia SEB, la quale presenta un colore simile, tendente al marrone scuro, ma è più sfumata, meno intesa. Quattro satelliti si palesano tutti dalla stessa parte, con uno di essi proprio nelle vicinanze del pianeta.
Inforco prontamente l’oculare O-7 e successivamente O-6 e studio attentamente la zona della NEB e SEB tra 40° e 100° di longitudine, come da schema allegato.
Nomenclatura delle fasce gioviane (sito UAI)
Nomenclatura delle fasce gioviane (sito UAI)
Nomenclature.jpg (72.57 KiB) Visto 6498 volte
Planisfero Giove  con evidenziate le zone studiate (sito Uai)
Planisfero Giove con evidenziate le zone studiate (sito Uai)
La NEB presenta, oltre alla classica fascia marrone, in cui si intravede la struttura, dei festoni blu, che da 80° procedono fio ai 120°.
La zona a nord della NNTB si palesa come una differenza di colorazione, di tonalità più sfumata, tra il crema e l’indaco pallido, dai contorni non troppo netti.
Considerando il seeing collaborativo decido di provare il nuovo arrivato, ovvero il Pentax XO 2.5.
Questo oculare ha un peso e un volume consistente per essere un oculare planetario: sembra fatto di piombo e ha una solidità notevole.
Prime impressioni: perdita di luce considerando la corta focale e i conseguenti ingrandimenti: molto contenuta!
Resa dei colori abbastanza neutra, anche se le bande di Giove, pur esplodendo in una marea di particolari, presentano una tonalità più spenta, a metà tra il salmone e il marrone chiaro.
Fortunatamente l’estrazione pupillare è abbondante e l’uso dell’oculare non affatica più di tanto.
I particolari intravisti con gli ortoscopici Pentax sono come esplosi dal punto di vista dei particolari riprodotti, anche se si nota una maggiore saturazione dei colori negli ortoscopici se confrontato con questo oculare più moderno e con uno schema diverso.
Ancora una volta devo dire che gli orto Pentax sono dotati di una personalità chiara, quasi baldanzosa, che rende le visioni planetarie come se fossero riprodotte con una pellicola Technicolor.
Il Pentax XO, invece, sempre avere la precisione e la neutralità di una visione attraverso un moderno schermo a cristalli liquidi.

Osservazione della Luna

Studiato abbondantemente il gigante gassoso, decido di passare alla Luna, dapprima con l'ortoscopico O-18.
La visione è piacevole ed abbraccia pressochè il disco lunare, quasi completamente illuminato.
Studio il cratere Shickard e mi godo la visione chiara del cratere sopra Lehman.
Passo al cratere Pitagora e noto che non si fa nessuna fatica ad evidenziare il picco in esso contenuto.
Passando all'oculare O-7 mi godo la visione dei craterini lungo la Rimae Gassendi, il picco centrale del cratere Hevelius, ma trovo difficile evidenziare il cratere di piccolo diametro dentro il Cratere Eddington.
Passando all'oculare XO 2.5 i particolari si palesano senza fatica, ma il contrasto diminuisce leggermente. Il seeing collabora permettendo una visione in altazimutale molto gradevole, ma dopo un poco mi stanco.

Marte molto vicino alla Luna mi regala un disco netto e con alcuni particolari, ma mi fermo causa stanchezza e visto che il giorno successivo devo svegliarmi molto presto.

In definitiva mi sono divertito provando questa curiosa accoppiata PENTAX 75\500 e gli ortoscopici SMC PENTAX.
Dal punto di vista della saturazione cromatica trovo questi oculari quasi imbattibili e direi superiori ai vari ortoscopici Japan.

I pentax XO svelano veramente i particolari più minuti e tutto sommato sono abbastanza comodi considerando la focale irrisoria, ma i colori, seppur neutri sono meno vivi, più anonimi.

Il PENTAX 75 è uno strumento meraviglioso, che credo non venderò se non sotto tortura e regge con dignità ingrandimenti elevati, ma è nei grandi campi e nella fotografia, dove francamente mi lascia senza parole.

Il suo cugino 85\1000 è un animale da alti ingrandimenti e la differenza si nota tutta, ma direi che a quest'ultimo è preclusa la visione del cielo con un oculare XW 40 e consiglio a tutti di provare sotto un cielo di montagna e poi capirete di cosa sto parlando...
Ciao a tutti.
Alla Prossima,
Fabio
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Lantaca »

Faber ha scritto:CAPITOLO IV - ERAVAMO TRE PICCOLI OTTANTINI
TUBI: Vixen 80/1000, Tasco 80/1200, Pentax 85/1000 acro
Mi sembra di ricordare che il Vixen 80M sia un 80/920 e non un 80/1000, puoi confermare?
Saluti
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

CAPITOLO VI - Meade 127 f9 ED; Jaegers 150 f10 acro e LZOS130 f6 apo, PER UN DIVERSO ESITO DELLA GUERRA FREDDA

Data: 27-28/8/2014, 01/09/2014 (con LZOS)
Luogo: Tuna di Gazzola (PC), inquinato da luci stradali
Seeing: 6 (27/8), 5 (28/8), 5 (01/09) (Pickering)
Umidità elevata, vento assente, Luna assente (27-28/8) primo quarto (01/09), buona trasparenza
Oggetti osservati: stelle doppie (veder dopo per dettagli) & globulari

Gli strumenti sul campo
Meade 127 f9 ED
Il Meade è uno dei primi modelli ED, la cella non ha le viti di centraggio delle due lenti, il tubo era un po’ vissuto e la cella di supporto del focheggiatore (un ottimo Moonlite rimarchiato Tecnosky, fluido e preciso), fatta malamente, era addirittura rotta. Il tubo è stato quindi riverniciato e la cella rifatta in alluminio dal pieno. Alla prova in autocollimazione (test di Ronchi, 250lpi) sono evidenti alcune zone concentriche (probabilmente frutto di una non eccelsa lucidatura) mentre le bande sono ben rettilinee fino al bordo.
Sicuramente una discreta/buona prestazione che promette bene sul cielo.
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Jaegers 150 f10 acro
Lo Jaegers ha invece avuto un’intubazione completamente nuova. Il doppietto acromatico è stato acquistato negli States dal noto sito Surplus Shed, ha ricevuto una cella, contro cella e paraluce ricavati dal pieno. Ha un piccolo segno sul flint che però non disturba affatto l’osservazione. Il tubo è internamente in vetroresina ed esternamente in gomma, il tutto relativamente leggero (peso globale inferiore ai 15kg) ed isolante per minimizzare le convezioni interne. Il focheggiatore è un classico Crayford a due velocità di produzione Taiwanese (marchiato TS). La barra Losmandy è applicata direttamente al tubo senza anelli. È possibile montare una ruota portafiltri di generose dimensioni realizzata per un vecchio rifrattore ora dismesso. La prova in autocollimazione evidenzia l’assenza di zone ma una leggera “bombatura” delle linee. Essendo il test in doppio passaggio (e quindi l’errore reale viene raddoppiato) il risultato è anch’esso discreto/buono. Si vede il piccolo segno sul flint a ore 11.
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LZOS130 f6 apo
Insieme agli “americani” compare uno zar russo, un bellissimo LZOS 130 f6 (tripletto apo) intubato con un focheggiatore Feathertouch 345.
Lo strumento appare decisamente più compatto e gestibile degli altri rifrattori presenti nella prova e si può anche configurare come uno strumento compatto da mordi e fuggi (o grab&go come direbbero gli americani).
La configurazione ottica è diversa dagli altri contendenti, ovvero si tratta di un tripletto spaziato in aria, con cella APM e intubazione in fibra di vetro, a tutto vantaggio della leggerezza. Devo dire che nonostante innumerevoli tragitti, lo strumento mostra una tenuta alla collimazione notevole.
Come si evince dal certificato ottico sopra riportato, le premesse per prestazioni da alto livello ci sono tutte, ma dal seguito si potrà evincere la reale superiorità dello strumento.
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Oculari e accessori ottici
Come oculari sono stati impiegati i nuovi Takahashi Orto Abbe (18-12,5-9-6mm) e una Barlow telecentrica Televue Powermate 2,5x. Sono stati inoltre usati due oculari Kellner (6-9mm) di fabbricazione cinese dal costo irrisorio. Il diagonale è un classico dielettrico William Optics da 31,8mm.
Il giorno 1 settembre è stata inoltre usata una diagonale da 2” di marca tedesca, con i seguenti oculari:

-Pentax XW (da 40 a 3.5 mm di focale)
-Pentax ortoscopici (da 18 a 6 mm di focale)
-Pentax XP (24 e 3.8 mm di focale)
-Pentax XO 2.51[
-Takahashi Abbe ortoscopic (9 e 6 mm di focale)


Montatura
La montatura è alla tedesca autocostruita, molto pesante, robusta e precisa, che è riuscita ad ospitare tutti e tre i tubi ottici allo stesso tempo (anche se la barra multipla, un po’ debole, introduceva qualche vibrazione di troppo).

REPORT SUL CAMPO

Meade= (M)
Jaegers= (J)
LZOS= (L)

Epsilon Lyrae (2,4”-2,3”)
(M)Facile già con il 12,5mm / (J)Facile già con il 12,5mm / (L)Facile

Alpha Herculis (4,6”)
(M)Facile con un bel contrasto cromatico / (J)Facile ma si perde un po’ del contrasto cromatico / (L)N.A.

Rho Herculis (4,1”)
(M)Facile / (J)Facile / (L)Facile
Delta Cygni (2,7”, 3,5 magnitudini di differenza)
(M)Intuibile con il 9mm, evidente con il 6 / (J)Difficile con il 9mm, evidente con il 6 / (L)N.A.

vLambda Cygni (0,9”)[/b]
(M)Intuibile con il 6mm, per separarla senza dubbi è necessario usare la Powermate e il 9mm / (J)Complice forse il seeing un po’ peggiore nella seconda serata ma non è stata sdoppiata / (L)N.A.

Lambda Cygni (0,9”) serata del 1/9
(M)Non risolta / (J)- / (L)Non risolta

Mu Cygni (1,6”, 1,5 magnitudini di differenza
(M)Non risolta / (J)- / (L)Risolta in modo evidente con oculare XO 2.51 e in maniera meno evidente con oculare XP 3.8

M57 (visione identica in tutti gli strumenti)
(M)Ben visibile a tutti gli ingrandimenti / (J)Ben visibile a tutti gli ingrandimenti / (L)Ben visibile a tutti gli ingrandimenti

M13
(M)Bello a ingrandimenti medio-bassi, il 9mm (126x) è però il limite / (J)- / (L)Stupendo a qualsiasi ingrandimento, reggeva bene anche a 300x (oculare XO 2.51)

M92
(M)Come M13 / (J)Regge qualche ingrandimento in più del Meade (9mm, 166x) / (L)Stupendo a qualsiasi ingrandimento, reggeva bene anche a 300x (oculare XO 2.51)

Riassunto

Meade 127 f9 Doppietto ED: un buon strumento per hi-res ma per essere sfruttato necessita di un buon seeing. Quando il seeing peggiora un po’ tende a perdere nitidezza. Non esaltante sui globulari, andrebbe riprovato in una zona buia. Si conferma il giudizio che unanimemente si da di questo telescopio, ovvero un buon strumento ad un prezzo molto onesto. La lavorazione è dignitosa, ma non eccelsa.

Jaegers 150 f10 acro: globalmente una discreta ottica ma che chiaramente non riesce a tenere il passo del Meade in alta risoluzione. Si prende una buona rivincita sui globulari dove fa valere la maggior apertura. Un buon tuttofare anche se ingombrante. Il cromatismo è risultato visibile sulla luna, ma non molesto e diremmo leggermente superiore ad un moderno doppietto quale APM 152 f8.

LZOS 130 f6 Tripletto APO: il chiaro vincitore, un ottimo strumento sia a bassi ingrandimenti (lo abbiamo usato come “cercatore” accoppiato al Pentax XW40 ) che in alta risoluzione (accoppiato al Pentax XO 2.51). Anche in condizioni di seeing mediocre è in grado di esprimere ottime prestazioni. Dalla sua ha anche la versatilità (ottimo come astrografo con il costoso correttore dedicato) e la compattezza.

Le prestazioni rispecchiano, ahinoi, anche il valore economico. Fatto il prezzo dello Jaegers 1, il Meade vale 2 e lo ZAR almeno 6…usati, ben s’intende. “Nothing comes cheap”…

Nota sugli oculari

Parallelamente al confronto tra i rifrattori citati abbiamo verificato le diverse prestazioni che gli oculari riescono ad esprimere. I Takahashi Ortho sono veramente un buon prodotto, esteticamente ben fatti, senza l’anello di ritenuta, che non serve a niente e peggiora le cose con i portaoculari con anello. Otticamente molto “limpidi” e corretti.
Il problema è che, nel test effettuato con i rifrattori Meade e Jaegers, le doppie separate con i Taka sono state separate anche con i Kellner da 10€…(magie del seeing non ottimale che livella le prestazioni!).
Per quanto riguarda i campi ampi, il chiaro vincitore è stato il Pentax XW40, che ha mostrato in tutti gli strumenti in cui è stato adoperato una piacevolezza di visione che rendeva indimenticabili i ricchi campi stellari della costellazione del Cigno.
Confrontando gli ortoscopici Pentax con i Takahashi, siamo rimasti impressionati dalla differenza di mole, tale per cui i più moderni con barilotto da 31.8mm potrebbero contenere al loro interno quelli da 24.5 mm e forse una leggerissima superiorità del trattamento antiriflesso dei Takahashi, ma la differenza è risultata molto controversa.
Interessante, nel caso delle stelle doppie, la superiorità del raro oculare XP 3.8 rispetto all'enorme XW da 3.5 mm, che è risultato visibilmente inferiore per contrasto e in generale per la pulizia dell'immagine. Come da prove precedenti, la fedeltà cromatica è risultata, in ordine decrescente di neutralità come da elenco seguente:
  • Pentax ortoscopici / Takahashi ortoscopici / Pentax XP
  • Pentax XW
  • Pentax XO (leggermente calda)
Nella serata del 1 settembre un seeing non eccellente, ha reso complicato una completa disamina dei diversi oculari, sebbene le indicazioni di massima siano chiare.
Una sorpresa, anche se non inaspettata, deriva dall'uso visuale degli oculari XP, i quali, sono caratterizzati dalla schema ottico complesso e sono nati per la proiezioni con l'oculare.
Ebbene, in visuale si sono mostrati eccellenti e sufficientemente generosi nell'estrazione pupillare.
Neanche a dirlo l'oculare Pentax XO 2.51 richiedeva di appoggiare l'occhio alla lente, ma ripaga ampiamente per la visione nitida e molto incisa, sebbene, non del tutto neutra dal punto di vista cromatico.
Una stranezza che ho appurato con gli ortoscopici Pentax è stato il loro abbinamento migliore con un telescopio, ovvero con l'astrografo Pentax 75 SDHF, con il quale le differenze con altre tipologie di oculari sono risultate più evidenti.
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Fabio Bergamin

Osservo con binocolo:
Kowa XD 8.5x44, Shogetsu Kansei 6.5x32
Osservo con telescopio:
Takahashi FC 100 DL., JSO, Telescopi ATM e oculari (Pesanti e leggeri...)
Osservo con microscopio
Leitz SM-LUX; Wild M3
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