PENTAX ORTHO SMC 0.965"

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Born to... Zeiss
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Born to... Zeiss »

Si piega la conchiglia in gomma?
Claudio Todesco

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piergiovanni
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da piergiovanni »

Si, volendo la puoi anche togliere per mettere un feltrino per gli occhiali
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Born to... Zeiss
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Born to... Zeiss »

Ok, grazie, anche se con piccole pupille d'uscita gli effetti negativi dell'astigmatismo si attenuano molto.
Claudio Todesco

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Re Vega
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Re Vega »

Complimenti, oculari molto particolari e performanti.

Fede
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

CAPITOLO III - Anche se il seeing non collabora, la voglia di osservare è tanta!

Venerdì 7 marzo ho finalmente deciso di dedicare una serata all'osservazione celeste sperando (a torto) che il clima collaborasse.
Posizionatomi nella mia consueta postazione osservativa piemontese (purtroppo a circa 40 metri da una fila di lampioni ai vapori di sodio causa prati del tutto impantanati...) metto in stazione la mia quasi nuova montatura gpdx e vi posiziono il mio fido LZOS 130 f6 il quale devo dire che raramente mi ha deluso.
Sperimento qualche problema tecnico iniziale, ma poi faccio l'allineamento a tre stelle e parto in quarta!
Il seeing si è degradato parecchio durante la serata, ma ciò non ha impedito una sessione osservativa piuttosto proficua.
Questa, come altre uscita saranno destinate a testare i miei oculari orto Pentax smc da 0.965" sotto diverse condizioni e con diversi strumenti.
Nella stessa sera, affianco un buon oculare Pentax XW 5 che vedrete che non sfigurerà per nulla.
Mi rendo conto che fare deep sky con un rifrattore e degli ortoscopici possa sembrare un po' strampalato, ma le soddisfazioni non mancano di certo se il materiale in possesso è di alta qualità.
Anche un rifrattore aperto può dire la sua come scoprirete.

Telescopio: LZOS 130f6
Oculari: ortoscopici Pentax smc da 0.965" da 6,7,9,12,18 e Pentax XW 5
Località: campagne del Canavese

Vuoi per la sua ingombrante presenza, vuoi per il suo indubbio fascino, inizio dal nostro satellite.
Esploro con l'orto O-6 e successivamente con il Pentax XW 5 il cratere Posidonus e mi diverto d esplorare la rimae Posionus.
Il cratere , con i suoi altopiani, fratture e crateri richiede molto tempo per essere apprezzato e studiato con cura.
Gli orto Pentax permettono una visione brillante, pura e neutra, che commuove per la ricchezza dei particolari. Quello che però mi stupisce è la qualità del XW5 che non sfigura affatto per incisione e trasparenza, nonostante un design con maggiori superfici lenti.
Passo dal Cratere Le Monnier e salendo attraverso il mare della Tranquillità osservo attraverso gli oculari il Cratere Catharina, caratterizzato da diversi livelli di successivi impatti e proseguo con Fracastorius, nel quale intravedo diversi craterini.
E' notevole come un rifrattore nato per i grandi campi possa rendere bene in alta risoluzione.
Mi pento amaramente di non aver portato una barlow 2x o 3x, che ora avrei potuto sfruttare.

Passeggiando per le stelle trovo Algieba. Bella stella doppia larga e bilanciata del leone che gode della curiosa proprietà di avere le componenti di classe spettrale simile, ma che paiono di colore una leggermente più calda dell'altra.
Passeggio nell'ammasso M44 con l'oculare FF27 che permette di abbracciarlo e punto decisamente verso M67.
Utilizzando loculare O-12 si ottinene il miglior compromeso e la visione, con le poche stelle di colore caldo immerse nel mare di stelle azzurrine mi rapisce decisamente. La visione attraverso questi ortoscopici è veramente appagante.
Mi godo ora la doppia Porrima (altra bella doppia bilanciata) le cui due componenti sono una giallo pallido e l'altra bianca. La doppia è risolta appena con l'0-7 e l'O-6, mentre è evidente con il Pentax XW5.
Passiamo al globulare M53 nella costellazione della Coma Berenice che appare abbastanza risolto e decisamente piacevole nell'O-12, con un ucleo abbastanza compatto, circondato da un alone che man mano sfuma.
Già che ci siamo, perchè non vedere il globulare M3? inforco gli oculari O-7 e O-6 e il nucleo appare risolto in minute stelline. Devo dire che l'uso degli ortoscopici con i globulari è decisamene azzeccato e lo consiglio a coloro che non l'hanno provato ancora.

Ora sono pronto per la galassia di taglio NGC 4565 che con l'oculare O-18 mostra un evidente rigonfiamento centrale e un'accenno della banda di polveri che la tagliano in due. Vista la serata leggermente lattiginosa e il cielo abbastanza chiaro, non vedo miglioramenti ad usare un O-12.
Mantengo l'oculare per godermi la dopia larga Cor Caroli e passo a M94.
Questa galassia nella costellazione dei Canis Venatici mostra chiramente un nucleo luminoso, con un alone che degrada dolcemente attraverso il fondo cielo e osservata con l 'oculare O-7 mostra un accenno di struttura.
La galassia M106 passa anonima nell'oculare FF27 e passando attraverso M49 mi getto su Izar.
La doppia detta Pulcherrima mi appare leggermente sdoppiata nell'O-6 e separata appena nell'oculare XW5, questo ad indicare un netto peggioramento del seeing che in parte rovina una bella e fresca serata..
Un girettino tra le galassie M81 e M82 e mi godo appieno la nebulosa planetaria Eskimo che mostra la caratteristica forma ad anelli concentrici prima con l'oculare O-6 e poi con l'oculare XW 5. Un'altra volta mi pento di non aver possibilità di salire con gli ingrandimenti a causa dell'elevatissima luminosità superficiale dell'oggetto che permetterebbe uno studio più approfondito.
Pur sapendo che la serata non è delle migliori osservo con profitto Giove, che mostra evidenti 4 bande e qualche increspatura con l'oculare O-6 e Marte, il cui color ambrato risalta nel campo dell'oculare. Mi pare di intravedere dei particolari superficiali, ma anche qua sono in deficit di ingrandimento e soprattutto di seeing che decisamente ha ridotto le potenzialità dell'accoppiata telescopio/oculari.
La serata è quindi diventata nottata e stanchezza e freddo mi hanno portato verso l'una e mezza di notte a riparare in casa.
Decisamente, il telescopio nelle serate migliori reggerebbe barlow 2x o 3x con alcuni ortoscopici, ma la serata trascorsa non era era quelle.
L'uso degli ortoscopici per lo studio dei globulari e delle planetarie è decisamente azzeccato e non andrebbe sottovalutato, anche con altre tipologie di strumenti.
Le prossime tappe porteranno i miei orto Pentax in altri luoghi (cieli di montagna) e con altri strumenti a maggior focale e più mirati all'alta risoluzione, sperando sempre in un seeing collaborativo.
Sperando di non avervi annoiato, vi saluto.
Fabio Bergamin

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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Acronauta »

Faber ha scritto:Gli orto Pentax permettono una visione brillante, pura e neutra, che commuove per la ricchezza dei particolari. Quello che però mi stupisce è la qualità del XW5 che non sfigura affatto per incisione e trasparenza, nonostante un design con maggiori superfici lenti.
questa è una cosa che mi da sempre da pensare tutte le volte che confronto un oculare a poche lenti con uno a tante lenti... ma poi, guardando e riguardando, si scopre che il primo ha sempre una nitidezza maggiore, ormai in binoculare uso solo gli Huygens tranne che per vedere il Sole e la Luna.
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

Raf,

ieri in una notte umida e fresca ho finalmente notato la superiorità degli orto smc rispetto al XW 5.
Il seeing era eccellente e l'ombra di Ganimede era lettelalmente stampata su Giove e pure le bande erano ricchissime di particolari.
Osservare poi la Luna mi ha riempito il cuore.
La valle alpina era nettissima definita; le ombre su Plato impressionanti e gli appenini poi erano favolosi...
Erano mesi che non trovavo un seeing così :thumbup: e devo dire che ho sperimentato un'incisione paragonabile qualche tempo fa solo con l'Intes MN76.
In futuro vorrei provare gli orto con una buona barlow 2x o 3x (posseggo la powermate 5x, ma credo potrei usarla solo con l' O-18 e 01-12 forse).
Raf, cosa mi consigleresti per ottenere il massimo risultato? 5x con O-18 o 2x con focali più corte?
Ciao e buone osservazioni a tutti.

Fabio
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Acronauta »

Mah, sai, gli orto così come i Plossl e i monocentrici andrebbero usati se possibile senza Barlow, altrimenti lo scopo di averli viene un po' a cadere come avevo scritto nell'articolo sugli Huygens. Però è vero che se si ha una buona batteria di oculari e magari viene voglia di osservare un po' più comodamente senza cavarsi la pupilla, una buona Barlow non guasta. Scarterei senza indugio tutte le Powermate e in generale i Telextender a molte lenti, e anche le Barlow a tripletto e quadrupletto come pure le Barlow "ED" a doppietto e a grande potere di amplificazione (4x - 5x) perché sono aberrate e vignettano (quando la divergenza è forte due lenti non bastano). Ti consiglierei quindi una vecchia Barlow giapponese acromatica di lunga focale, almeno 13 - 14 cm come la Orion Deluxe, la Orion Ultrascopic o la Parks, cercando su ebay e su cloudynights dovresti riuscire ancora a trovarne. Posso eventualmente prestarti una Orion 2x, così fai qualche prova. Butta via la powermate ;)
Faber
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

Buttare le powermate, urca!

Di vintage ho solo una meade 140 2x, di qualità media.
In realtà hai ragione sulle barlow, è che con questo rifrattore sento il bisogno di salire, salire...
In realtà anelo a strumenti a lunga focale, da usare con gli orto per metterli alla corda.
Devo diversificare il parco strumenti...
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Acronauta »

Preciso: per chi come te va a cercare il pelo nell'uovo è opportuno limitare il più possibile il numero di superfici ottiche che la luce deve attraversare, altrimenti non avrebbe più senso usare degli oculari a poche lenti, no ? tanto varrebbe usare direttamente i derivati moderni dell'Erfle.

Le powermate non sono da buttare, sono semplicemente inutili, almeno in hires.
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piergiovanni
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da piergiovanni »

Faber, vendi il TMB e prenditi un D&G F 15 come quello di Fede che va..benissimo!
Tu sei un astrofilo da lunga focale :mrgreen: :mrgreen:
Pier
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Messaggio da Acronauta »

Tu sei un astrofilo da lunga focale :mrgreen: :mrgreen:
mi sa che lo siamo tutti, Pier.... il problema è che la lunga focale ingombra, io ho già problemi a gestire rifrattori da un metro :( mi piaceva tantissimo il Tecnosky 102/1100 per godermi un po' di stelle doppie ma per me è troppo scomodo, ho dovuto rinunciare a tenerlo.
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

Pier, Pier

Non mi tentare!!!
In realtà apprezzo tantissimo i grandi campi del mio LZOS e sto cercando di spremerlo fin che posso anche in alta risoluzione.
Avevo anticipato che l'accoppiata LZOS/orto era quantomeno stramba, era per provare ;)
Non venderei mai il mio "piccolino", mi piace da matti!
In realtà gli orto li ho presi per ben altra artigleria che dovrò affiancare al mio tracagnotto russo!!
A proposito, Fede, posso pensare di provarli con il tuo strumento una volta?
Potrei portare delle birre celebrative per brindare :lol:
Fabio Bergamin

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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Re Vega »

Quando vuoi Fabio, sei il benvenuto, soprattutto x le birre :thumbup:
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Re Vega »

Se è sereno osserverò le prossime 2/3 sere
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da vincenzo »

Faber, alla NLT, stammi vicino...... (Porto io solo 6 LT dai 6 ai 12 cm, di cui 3 non miei e disponibilissimi a essere ceduti ad un appassionato e li proveremo anche con Huygens tedeschi e jap e vedrai, vedrai.... ;) )
Pratico il "voyeurismo ed il feticismo" con tante (lenti) e confesso la mia passione per le "mature" (lenti) ...
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

CAPITOLO IV - ERAVAMO TRE PICCOLI OTTANTINI

Dati di Osservazione:
Luogo: Tuna (PC)
Temperatura: 8°C
Seeing: direi 5/10
TUBI: Vixen 80/1000, Tasco 80/1200, Pentax 85/1000 acro
OCULARI:
0.965": Pentax smc orto 6,7,9,1,2,18 e Tasco Huygens H20 e HM12.5
1,25": FF27 Tecnosky, CircleT O-9, circle V 12,5
Diagonale: prismatica 0.965" Tasco, dielettrica 1.25" Tecnosky
Montatura: GPDX Skysensor 2000 e treppiede Baader AHT


Venerdì sera, finisce la settimana lavorativa per i più e la bella serata porta a fare una bella comparativa con il grande amico Marco.
Questa sera abbiamo voluto testare i "nuovi" oculari Pentax SMC orto con tre piccoli rifrattori dal diverso carattere e dalla diversa qualità costruttiva.

La cura nella costruzione meccanica e nella realizzazione ottica del Pentax si pongono sopra agli altri contendenti in modo quasi imbarazzante. Tubo pesante e costruito in maniera maniacale presenta dei diaframmi impilati che portano questo rifrattore a lavorare fino ai limiti espressi dall'ottica e dal seeing.
Pentax 85.jpg
Il Tasco è il più sottile e slanciato dei tre e francamente trovo sia il più bello, con la sua livrea bianca e il paraluce nero, ma sopratturro con il suo fuocheggiatore che presenta un'escursione quasi pari alla lunghezza del mio Pentax 75SDHF…
tasco.JPG
tasco.JPG (27.52 KiB) Visto 6586 volte
Che dire del Vixen? essenziale e funzionale, nel più classico stile Vixen, sia nel bene che nel male. Il male naturalmente risiede in un fuocheggiatore non sempre all'altezza dell'ottica montata.
Vixen 80M.jpg
Per evitare che gli oculari mascherassero in parte la caratteristiche dei tubi, vengono usati prevalentemente i Pentax orto, che riescono a tirare fuori tutto il possibile dai telescopi che li utilizzano.
Tuttavia, essendo una prova tra vecchietti, trovo che sia interessante una comparativa anche con i classici Huygens.
pentax-orto.jpg
pentax-orto.jpg (12.94 KiB) Visto 6586 volte
set accessori.jpg
set accessori.jpg (15.92 KiB) Visto 6586 volte
In ultimo una comparativa tra una diagonale prismatica minuscola ed antica e un dielettrico di buona qualità.
Chi se non la Vixen GPDX può sostenere questo dolce peso?
Il Vixen viene invece sorretto da una montatura Meade LX10 recuperata ed adattata ad ospitare tubi con barra Vixen (appunto!)…
Configurazione di prova.jpg
Dopo una cena tra amici, innaffiata da ottime birre artigianali iniziamo a montare il tutto.

La Prova ha inizio

Iniziamo confrontando l'oculare H20 contro O-18, entrambi provati con il Pentax 85/1000.
L'H20 presenta una dominante più pronunciata del O-18, che oltretutto presenta un fondo cielo più scuro e un contenimento dei riflessi decisamente migliore.
H20 inoltre presenta un campo corretto minore, figlio naturalmente del diverso disegno ottico.
La cosa che però lascia incuriositi entrambi è che alla fine l'incisione dei due oculari è quasi paragonabile a centro campo, con l'ovvia differenza che il Pentax presenta dette caratteristiche fino a bordo campo.
Con lo stesso telescopio e scendendo di focale si nota la scala di superiorità degli oculari (con step uguali)secondo la seguente scala:

O-12 > V12.5 > H12.5

Da notare cmq un'ottima resa del Circle V 12.5.

La differenza di resa è solo di mezzo step tra l'oculare O-9 e il circe T 9, che in ogni caso si trova alle spalle dell'ottimo oculare Pentax, che trovo insuperabile fino a questo momento.

In seguito a questa comparativa tra diversi oculari decidiamo di inforcare il Tasco 80/1200, dopo aver collimato la cella con il classico sistema a 6 viti pus and pull, prima su una stella artificiale e poi sulle stelle.
Così deduciamo dalle prove?
Innanzitutto che l'incredibile fuocheggiatore da 24.5 dall'infinita estensione riesce a reggere un diagonale da 31.8 con un oculare FF27: incredibile!
Chissà cosa pensavano di caricare i progettisti meccanici 30 e passa anni fà…
Per rivivere la magia vintage usiamo il diagonale prismatico e prima gli Huygens e poi gli orto e cosa notiamo?
Attorno al disco di Airy notiamo la prima centrica, come se fosse scolpita e decisamente più pronunciata del Pentax, il quale la mostra molto meno evidente.
Sebbene vi sia differenza tra il Tasco e il Pentax, devo dire che il Tasco per lo studio delle stelle doppie può far divertire l'appassionato. Che bella immagine, degna di un manuale di ottica.
Sia io e Marco rimaniamo stupiti dalla qualità di questo strumento il cui costo (compreso di tutti gli accessori) è comparabile a quello di un'ottimo oculare!
Algieba è sdoppiata facilmente, mentre l'immagine nel Vixen 80M è decisamente più impastata, seppure la doppia sia tranquillamente risolta.
Una continua comparativa svolta su alcune doppie palese in maniera sempre maggiore la differenza di resa tra il Pentax 85 e gli altri due strumenti, fino a quando notiamo che solo il Pentax sdoppia Epsilon Hydra

Giove

Giove attraverso i tre rifrattori mostra via via più particolari passando dal Vixen al Tasco al Pentax.
Il Vixen presenta una buona immagine, calma ma non contrastata e ricca di dettagli come possono dare gli altri due strumenti.
Il Tasco presenta anch’esso un'immagina calma, praticamente priva di alone, tuttavia la sua incisione non è pari a quella del Pentax, seppur sia più vicino ad esso che al Vixen
Il Pentax non è naturalmente corretto cromaticamente come un apocromatico, ma ciò non disturba affatto la visione, visto che l'alone è veramente minimo intorno al pianeta. I particolari sulle bande sono decisamente più evidenti e a differenza dei predecessori accetta oculari di focale minore dei 6 mm, dove gli altri due strumenti si fermano a guardare dall'alto in basso questo giapponese dal grande carattere.

Marte

Dopo una serata passata a goderci delle doppie passiamo a Marte.
Il Vixen mostra un'immagine un po' flou che permette di intravedere dei particolari superficiali, ma decisamente a fatica.
Il Tasco incredibilmente mostra una marcia in più, migliorando di molto l'immagine.
La zona del mare Acidalum inizia a regalare qualche particolare e si vede la calotta polare di un bianco sporco.
Cosa succede con il Pentax?
Ebbene, oltre a notare decisamente più particolari nella zona temperata del pianeta, notiamo come evidente un anello irregolare scuro che contorna la calotta polare, cosa questa del tutto preclusa agli altri due strumenti.
Oltre a ciò solo questo strumento permettere di salire ulteriormente con gli ingrandimenti in maniera sensibile.

Conclusioni

Cosa dedurre da questa prova?
Gli oculari Huygens sono meno raffinati dei Pentax e contengono meno i riflessi, ma il loro costo è veramente irrisorio, quasi imbarazzante!!
Al loro confronto i vari Circle T e V offrono di più, ma un costo maggiore e lo stesso discorso vale per i Pentax, che hanno senso solo per i palati più fini, ma con lo scotto di una spesa assolutamente non paragonabile.
Il diagonale prismatico Tasco è decisamente inferiore al dielettrico Tecnosky, anche se pure in questo caso il rapporto prezzo/prestazioni è a sfavore del diagonale dielettrico.
Marco: a mio parere un buon ortoscopico (senza cercare l’eccellenza) è sempre superiore agli Huygens, di qualsiasi provenienza. La cura manifatturiera non può sopperire ai difetti intrinseci di uno schema ottico (definizione ai bordi e campo ristretto in primis). Questo è ancora più vero nel caso si vogliano utilizzare telescopi con rapporto d’apertura minore di 10-11. Gli Huygens hanno infatti retto un po’ il colpo solo con il Tasco, che è f15. Quindi, a meno di voler qualcosa per forza dal gusto vintage o dal costo irrisorio, comprate degli onesti (almeno) ortoscopici.

E riguardo ai rifrattori?
Sicuramente il Pentax surclassa gli altri contendenti e permette di cogliere maggiori dettagli planetari.
Se invece dovessi scegliere tra il Vixen e il Tasco? Non avrei dubbi, il Tasco!
Lo strumento oltre ad essere esteticamente più piacevole è sicuramente più prestante sulle stelle doppie e nel planetario.
Oltre al fattore prezzo, poi scatta il fattore macchina del Tempo, per cui il Tasco vince a mani basse, facendoci vivere l'atmosfera romantica di decenni fa, tanto cara a molti appassionati.
Il Vixen leggero e pratico può in ogni caso tornare utile, anche se non è ottimizzato nè per l'alta risoluzione nè per i grandi campi, ma rappresenta un ottimo compromesso per un rifrattore solare e per un mordi e fuggi leggero e dignitoso ad un costo onestissimo.
Alla prossima prova, sotto cieli sereni e cuori aperti ad un cielo che sempre emoziona.

Saluti
Ultima modifica di Faber il 01/04/2014, 13:11, modificato 1 volta in totale.
Fabio Bergamin

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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da vincenzo »

FAAAAAAAAAABEEEEERRRRRRR, mannaggia perchè, perchè, perchè.... NON MI CHIAMASTI ??? :x :x :x
Volentieri sarei stato teco e portatore di artigianali birre e non solo ;)
Adesso per punizione pagherai pegno e dopo la NLT, scriverai (screditando la tua reputazione) che il mio dobson da 250/1125 forniva le migliori immagini di Giove :lol: e forse Marte :think:

PS
includevamo anche il Royal 76/1200 e il SYW Yamamoto 76/1400 (Rigel grazie per il prestito)
non mi stupisce la superiorità del Pentax. 5 mm (è forse più, controlla il diametro effettivo dell'80/1200 sia all'obiettivo che al focheggiatore e vedrai che è un 76/78 mm) non sono pochi sopratutto in diametri così modesti. prova a diaframmare il Pentax e poi raccontaci... MA STAVOLTA MI INVITI ALTRIMENTI :evil:
;)
Pratico il "voyeurismo ed il feticismo" con tante (lenti) e confesso la mia passione per le "mature" (lenti) ...
Faber
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

Vinceèè,,

scusami tantissimo!!!
Il tutto è scaturito improvvisamente e non sapevo delle tue birre artigianali... :o
Non so se accetto la punizione, vedremo....
Cmq sappi che tu e i tuoi strumenti faranno parte del lungo cammino dei Pentaxini e troveremo il tempo di incontrarci presso Opera.
A presto
Fabio
Fabio Bergamin

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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da -SPECOLA-> »

:shock:
Caspita che osservazione deve essere stata!
Anch'io trovo il rifrattore 80/1200 davvero stupendo, poi nella livrea bianca scelta da TASCO, è ancor di più di aspetto vintage.
Non ho capito però se il focheggiatore sia il classico col tubo di prolunga scorrevole, tipo KONUS RIGEL per intenderci, oppure quello vero e proprio pignone e cremagliera, tipo quello dello SKYMASTER TA33.
Le ottiche invece sono TOWA, giusto?
Fabrizio Ferrario
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

Caro Specola,
Il fuocheggiatore ha il tubo di prolunga scorrevole e la cremagliera per ulteriore escursione.
Invero la cremagliera e' un po' dura, quindi preferisco usare il meccanismo scorrevole.
Le ottiche ritengo proprio siano Towa e sono decisamente valide.
Seppur inferiore come resa dei dettagli planetari rispetto al Pentax, direi che la visione delle doppie e' più bella nel Tasco, con le sue centriche così belle ed evidenti.
Dovrò sfoltire il mio parco strumenti, ma non immagini come sia difficile la scelta.
Saluti e a risentirci

Fabio
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da -SPECOLA-> »

Ah,
allora è come il mio KONUS RIGEL.
Il focheggiatore dello SKYMASTER TA33 è decisamente migliore.
Formidabili questi ottantini. :D
Fabrizio Ferrario
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

CAPITOLO V - PENTAX 75\500, PENTAX SMC ORTO e PENTAX XO 2.5: SI TROVERANNO BENE INSIEME?

Ieri sera ho passato una piacevole serata tentando l'alta risoluzione con piccoli grandi oculari con un piccolo grande telescopio.
Le uniche cose che accomunano il telescopio e gli oculari è il prestigioso marco giapponese Pentax e il fatto che entrambi non sono più in produzione.
Per il resto diciamo che più distanti non possiamo andare: gli oculari ortoscopici sono pensati per l'alta risoluzione e un campo corretto ristretto, mentre il telescopietto dotato di schema petzval è un bello schema complesso con doppietto frontale e correttore di campo vicino al fuocheggiatore un rapporto focale di circa 6.7.

Lo schema del telescopio se da un lato permette di avere un grande campo spianato, d’altronde introduce una non perfetta correzione per la parte blu dello spettro, anche se tale difetto, ho notato, si manifesta in maniera un po’ differente a seconda dell’esemplare che viene testato.

La prova viene effettuata prevalentemente su Giove e la Luna, a causa di una fase lunare prossima al 97%.
Per osservare, in accordo alla filosofia del mordi e fuggi (o grab and go per gli esterofili) viene usata una montatura GIRO III e un cavalletto Triton dotato di una utilissima cremagliera a manovella.
Con l’usuale treno di adattatori Pentax, gli ortoscopici vanno a fuoco solo in visione diretta, ma questo non è un gran problema, in quanto il tubo è corto e la cremagliera aiuta non poco nel riposizionamento del telescopio.

Osservazione di Giove

Inquadrato il pianeta con un oculare cercatore, passo subito ad utilizzare un O-18. Si nota immediatamente che la fascia NEB è molto più evidente che la fascia SEB, la quale presenta un colore simile, tendente al marrone scuro, ma è più sfumata, meno intesa. Quattro satelliti si palesano tutti dalla stessa parte, con uno di essi proprio nelle vicinanze del pianeta.
Inforco prontamente l’oculare O-7 e successivamente O-6 e studio attentamente la zona della NEB e SEB tra 40° e 100° di longitudine, come da schema allegato.
Nomenclatura delle fasce gioviane (sito UAI)
Nomenclatura delle fasce gioviane (sito UAI)
Nomenclature.jpg (72.57 KiB) Visto 6497 volte
Planisfero Giove  con evidenziate le zone studiate (sito Uai)
Planisfero Giove con evidenziate le zone studiate (sito Uai)
La NEB presenta, oltre alla classica fascia marrone, in cui si intravede la struttura, dei festoni blu, che da 80° procedono fio ai 120°.
La zona a nord della NNTB si palesa come una differenza di colorazione, di tonalità più sfumata, tra il crema e l’indaco pallido, dai contorni non troppo netti.
Considerando il seeing collaborativo decido di provare il nuovo arrivato, ovvero il Pentax XO 2.5.
Questo oculare ha un peso e un volume consistente per essere un oculare planetario: sembra fatto di piombo e ha una solidità notevole.
Prime impressioni: perdita di luce considerando la corta focale e i conseguenti ingrandimenti: molto contenuta!
Resa dei colori abbastanza neutra, anche se le bande di Giove, pur esplodendo in una marea di particolari, presentano una tonalità più spenta, a metà tra il salmone e il marrone chiaro.
Fortunatamente l’estrazione pupillare è abbondante e l’uso dell’oculare non affatica più di tanto.
I particolari intravisti con gli ortoscopici Pentax sono come esplosi dal punto di vista dei particolari riprodotti, anche se si nota una maggiore saturazione dei colori negli ortoscopici se confrontato con questo oculare più moderno e con uno schema diverso.
Ancora una volta devo dire che gli orto Pentax sono dotati di una personalità chiara, quasi baldanzosa, che rende le visioni planetarie come se fossero riprodotte con una pellicola Technicolor.
Il Pentax XO, invece, sempre avere la precisione e la neutralità di una visione attraverso un moderno schermo a cristalli liquidi.

Osservazione della Luna

Studiato abbondantemente il gigante gassoso, decido di passare alla Luna, dapprima con l'ortoscopico O-18.
La visione è piacevole ed abbraccia pressochè il disco lunare, quasi completamente illuminato.
Studio il cratere Shickard e mi godo la visione chiara del cratere sopra Lehman.
Passo al cratere Pitagora e noto che non si fa nessuna fatica ad evidenziare il picco in esso contenuto.
Passando all'oculare O-7 mi godo la visione dei craterini lungo la Rimae Gassendi, il picco centrale del cratere Hevelius, ma trovo difficile evidenziare il cratere di piccolo diametro dentro il Cratere Eddington.
Passando all'oculare XO 2.5 i particolari si palesano senza fatica, ma il contrasto diminuisce leggermente. Il seeing collabora permettendo una visione in altazimutale molto gradevole, ma dopo un poco mi stanco.

Marte molto vicino alla Luna mi regala un disco netto e con alcuni particolari, ma mi fermo causa stanchezza e visto che il giorno successivo devo svegliarmi molto presto.

In definitiva mi sono divertito provando questa curiosa accoppiata PENTAX 75\500 e gli ortoscopici SMC PENTAX.
Dal punto di vista della saturazione cromatica trovo questi oculari quasi imbattibili e direi superiori ai vari ortoscopici Japan.

I pentax XO svelano veramente i particolari più minuti e tutto sommato sono abbastanza comodi considerando la focale irrisoria, ma i colori, seppur neutri sono meno vivi, più anonimi.

Il PENTAX 75 è uno strumento meraviglioso, che credo non venderò se non sotto tortura e regge con dignità ingrandimenti elevati, ma è nei grandi campi e nella fotografia, dove francamente mi lascia senza parole.

Il suo cugino 85\1000 è un animale da alti ingrandimenti e la differenza si nota tutta, ma direi che a quest'ultimo è preclusa la visione del cielo con un oculare XW 40 e consiglio a tutti di provare sotto un cielo di montagna e poi capirete di cosa sto parlando...
Ciao a tutti.
Alla Prossima,
Fabio
Fabio Bergamin

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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Lantaca »

Faber ha scritto:CAPITOLO IV - ERAVAMO TRE PICCOLI OTTANTINI
TUBI: Vixen 80/1000, Tasco 80/1200, Pentax 85/1000 acro
Mi sembra di ricordare che il Vixen 80M sia un 80/920 e non un 80/1000, puoi confermare?
Saluti
Faber
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

CAPITOLO VI - Meade 127 f9 ED; Jaegers 150 f10 acro e LZOS130 f6 apo, PER UN DIVERSO ESITO DELLA GUERRA FREDDA

Data: 27-28/8/2014, 01/09/2014 (con LZOS)
Luogo: Tuna di Gazzola (PC), inquinato da luci stradali
Seeing: 6 (27/8), 5 (28/8), 5 (01/09) (Pickering)
Umidità elevata, vento assente, Luna assente (27-28/8) primo quarto (01/09), buona trasparenza
Oggetti osservati: stelle doppie (veder dopo per dettagli) & globulari

Gli strumenti sul campo
Meade 127 f9 ED
Il Meade è uno dei primi modelli ED, la cella non ha le viti di centraggio delle due lenti, il tubo era un po’ vissuto e la cella di supporto del focheggiatore (un ottimo Moonlite rimarchiato Tecnosky, fluido e preciso), fatta malamente, era addirittura rotta. Il tubo è stato quindi riverniciato e la cella rifatta in alluminio dal pieno. Alla prova in autocollimazione (test di Ronchi, 250lpi) sono evidenti alcune zone concentriche (probabilmente frutto di una non eccelsa lucidatura) mentre le bande sono ben rettilinee fino al bordo.
Sicuramente una discreta/buona prestazione che promette bene sul cielo.
meade.jpg
Jaegers 150 f10 acro
Lo Jaegers ha invece avuto un’intubazione completamente nuova. Il doppietto acromatico è stato acquistato negli States dal noto sito Surplus Shed, ha ricevuto una cella, contro cella e paraluce ricavati dal pieno. Ha un piccolo segno sul flint che però non disturba affatto l’osservazione. Il tubo è internamente in vetroresina ed esternamente in gomma, il tutto relativamente leggero (peso globale inferiore ai 15kg) ed isolante per minimizzare le convezioni interne. Il focheggiatore è un classico Crayford a due velocità di produzione Taiwanese (marchiato TS). La barra Losmandy è applicata direttamente al tubo senza anelli. È possibile montare una ruota portafiltri di generose dimensioni realizzata per un vecchio rifrattore ora dismesso. La prova in autocollimazione evidenzia l’assenza di zone ma una leggera “bombatura” delle linee. Essendo il test in doppio passaggio (e quindi l’errore reale viene raddoppiato) il risultato è anch’esso discreto/buono. Si vede il piccolo segno sul flint a ore 11.
jaegers.jpg
LZOS130 f6 apo
Insieme agli “americani” compare uno zar russo, un bellissimo LZOS 130 f6 (tripletto apo) intubato con un focheggiatore Feathertouch 345.
Lo strumento appare decisamente più compatto e gestibile degli altri rifrattori presenti nella prova e si può anche configurare come uno strumento compatto da mordi e fuggi (o grab&go come direbbero gli americani).
La configurazione ottica è diversa dagli altri contendenti, ovvero si tratta di un tripletto spaziato in aria, con cella APM e intubazione in fibra di vetro, a tutto vantaggio della leggerezza. Devo dire che nonostante innumerevoli tragitti, lo strumento mostra una tenuta alla collimazione notevole.
Come si evince dal certificato ottico sopra riportato, le premesse per prestazioni da alto livello ci sono tutte, ma dal seguito si potrà evincere la reale superiorità dello strumento.
lzos.jpg
Oculari e accessori ottici
Come oculari sono stati impiegati i nuovi Takahashi Orto Abbe (18-12,5-9-6mm) e una Barlow telecentrica Televue Powermate 2,5x. Sono stati inoltre usati due oculari Kellner (6-9mm) di fabbricazione cinese dal costo irrisorio. Il diagonale è un classico dielettrico William Optics da 31,8mm.
Il giorno 1 settembre è stata inoltre usata una diagonale da 2” di marca tedesca, con i seguenti oculari:

-Pentax XW (da 40 a 3.5 mm di focale)
-Pentax ortoscopici (da 18 a 6 mm di focale)
-Pentax XP (24 e 3.8 mm di focale)
-Pentax XO 2.51[
-Takahashi Abbe ortoscopic (9 e 6 mm di focale)


Montatura
La montatura è alla tedesca autocostruita, molto pesante, robusta e precisa, che è riuscita ad ospitare tutti e tre i tubi ottici allo stesso tempo (anche se la barra multipla, un po’ debole, introduceva qualche vibrazione di troppo).

REPORT SUL CAMPO

Meade= (M)
Jaegers= (J)
LZOS= (L)

Epsilon Lyrae (2,4”-2,3”)
(M)Facile già con il 12,5mm / (J)Facile già con il 12,5mm / (L)Facile

Alpha Herculis (4,6”)
(M)Facile con un bel contrasto cromatico / (J)Facile ma si perde un po’ del contrasto cromatico / (L)N.A.

Rho Herculis (4,1”)
(M)Facile / (J)Facile / (L)Facile
Delta Cygni (2,7”, 3,5 magnitudini di differenza)
(M)Intuibile con il 9mm, evidente con il 6 / (J)Difficile con il 9mm, evidente con il 6 / (L)N.A.

vLambda Cygni (0,9”)[/b]
(M)Intuibile con il 6mm, per separarla senza dubbi è necessario usare la Powermate e il 9mm / (J)Complice forse il seeing un po’ peggiore nella seconda serata ma non è stata sdoppiata / (L)N.A.

Lambda Cygni (0,9”) serata del 1/9
(M)Non risolta / (J)- / (L)Non risolta

Mu Cygni (1,6”, 1,5 magnitudini di differenza
(M)Non risolta / (J)- / (L)Risolta in modo evidente con oculare XO 2.51 e in maniera meno evidente con oculare XP 3.8

M57 (visione identica in tutti gli strumenti)
(M)Ben visibile a tutti gli ingrandimenti / (J)Ben visibile a tutti gli ingrandimenti / (L)Ben visibile a tutti gli ingrandimenti

M13
(M)Bello a ingrandimenti medio-bassi, il 9mm (126x) è però il limite / (J)- / (L)Stupendo a qualsiasi ingrandimento, reggeva bene anche a 300x (oculare XO 2.51)

M92
(M)Come M13 / (J)Regge qualche ingrandimento in più del Meade (9mm, 166x) / (L)Stupendo a qualsiasi ingrandimento, reggeva bene anche a 300x (oculare XO 2.51)

Riassunto

Meade 127 f9 Doppietto ED: un buon strumento per hi-res ma per essere sfruttato necessita di un buon seeing. Quando il seeing peggiora un po’ tende a perdere nitidezza. Non esaltante sui globulari, andrebbe riprovato in una zona buia. Si conferma il giudizio che unanimemente si da di questo telescopio, ovvero un buon strumento ad un prezzo molto onesto. La lavorazione è dignitosa, ma non eccelsa.

Jaegers 150 f10 acro: globalmente una discreta ottica ma che chiaramente non riesce a tenere il passo del Meade in alta risoluzione. Si prende una buona rivincita sui globulari dove fa valere la maggior apertura. Un buon tuttofare anche se ingombrante. Il cromatismo è risultato visibile sulla luna, ma non molesto e diremmo leggermente superiore ad un moderno doppietto quale APM 152 f8.

LZOS 130 f6 Tripletto APO: il chiaro vincitore, un ottimo strumento sia a bassi ingrandimenti (lo abbiamo usato come “cercatore” accoppiato al Pentax XW40 ) che in alta risoluzione (accoppiato al Pentax XO 2.51). Anche in condizioni di seeing mediocre è in grado di esprimere ottime prestazioni. Dalla sua ha anche la versatilità (ottimo come astrografo con il costoso correttore dedicato) e la compattezza.

Le prestazioni rispecchiano, ahinoi, anche il valore economico. Fatto il prezzo dello Jaegers 1, il Meade vale 2 e lo ZAR almeno 6…usati, ben s’intende. “Nothing comes cheap”…

Nota sugli oculari

Parallelamente al confronto tra i rifrattori citati abbiamo verificato le diverse prestazioni che gli oculari riescono ad esprimere. I Takahashi Ortho sono veramente un buon prodotto, esteticamente ben fatti, senza l’anello di ritenuta, che non serve a niente e peggiora le cose con i portaoculari con anello. Otticamente molto “limpidi” e corretti.
Il problema è che, nel test effettuato con i rifrattori Meade e Jaegers, le doppie separate con i Taka sono state separate anche con i Kellner da 10€…(magie del seeing non ottimale che livella le prestazioni!).
Per quanto riguarda i campi ampi, il chiaro vincitore è stato il Pentax XW40, che ha mostrato in tutti gli strumenti in cui è stato adoperato una piacevolezza di visione che rendeva indimenticabili i ricchi campi stellari della costellazione del Cigno.
Confrontando gli ortoscopici Pentax con i Takahashi, siamo rimasti impressionati dalla differenza di mole, tale per cui i più moderni con barilotto da 31.8mm potrebbero contenere al loro interno quelli da 24.5 mm e forse una leggerissima superiorità del trattamento antiriflesso dei Takahashi, ma la differenza è risultata molto controversa.
Interessante, nel caso delle stelle doppie, la superiorità del raro oculare XP 3.8 rispetto all'enorme XW da 3.5 mm, che è risultato visibilmente inferiore per contrasto e in generale per la pulizia dell'immagine. Come da prove precedenti, la fedeltà cromatica è risultata, in ordine decrescente di neutralità come da elenco seguente:
  • Pentax ortoscopici / Takahashi ortoscopici / Pentax XP
  • Pentax XW
  • Pentax XO (leggermente calda)
Nella serata del 1 settembre un seeing non eccellente, ha reso complicato una completa disamina dei diversi oculari, sebbene le indicazioni di massima siano chiare.
Una sorpresa, anche se non inaspettata, deriva dall'uso visuale degli oculari XP, i quali, sono caratterizzati dalla schema ottico complesso e sono nati per la proiezioni con l'oculare.
Ebbene, in visuale si sono mostrati eccellenti e sufficientemente generosi nell'estrazione pupillare.
Neanche a dirlo l'oculare Pentax XO 2.51 richiedeva di appoggiare l'occhio alla lente, ma ripaga ampiamente per la visione nitida e molto incisa, sebbene, non del tutto neutra dal punto di vista cromatico.
Una stranezza che ho appurato con gli ortoscopici Pentax è stato il loro abbinamento migliore con un telescopio, ovvero con l'astrografo Pentax 75 SDHF, con il quale le differenze con altre tipologie di oculari sono risultate più evidenti.
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Fabio Bergamin

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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Born to... Zeiss »

Ma che belle seratine che vi fate da quelle parti... :clap:
Claudio Todesco

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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Acronauta »

Grazie del report, Fabio, molto interessante. Quello che scrivi del Meade si sposa col Ronchi che mi pare mostri un errore al centro: gli strumenti che "soffrono" il seeing più degli altri sono di solito quelli che hanno già qualche problema che poi si somma alla turbolenza per abbassarne le prestazioni. Il tuo LZOS invece mi pare davvero una bomba :thumbup:
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da rossostarter »

scusate se mi intrometto...riguardo la prova degli ottantini..posso aggiungere un paio di osservazioni?
1) paragonare un 85 mm con una lavoraz di pregio come il pentax con un onesto 75-76 (ebbene si, spesso sono diaframmati male) del tasco è come paragonare una opel sport con delle panda il vixen non ho idea come sia stato dimensionato ma suppongo meglio dato il costo ma sempre ...due pistoni in meno rispetto al pentax :D :D
2) anche per gli orto pentax...qui la cilindrata sale ancora :D :D :D
3) gli HM di imbarazzante hanno solo la resa oltre che il prezzo...senza trattamento quelli originali dati in dotazione...campo curvo ecc ho un hm 8 della vixen invece che è trattato, come pure l'orto 5 che ho e l'orto vixen che avevo
dopo aver provato sul mio TA33 (tasco ) anche semplicemente i superplossl TS cinesi odierni, mi ha convinto di aver buttato al vento tante occasioni 30 anni fa...pazienza..quello passava il convento all'epoca.
Avendo fatto a suo tempo per il tecnosky 102/1100 e il newton 200 l'acquisto di due hr planetary di corta focale poi poco usati, dato che mal si sposano col 102, quest'estate, prima di vendere questi due hr planetary 2,5 e 3,2 per sfizio li ho voluti provare su saturno col 80ino all'epoca ancora 75ino...è arrivato tranquillamente a 480x senza sbavare l'immagine e mostrando quello che si poteva vedere a 200x con un or 6 t japan anche se ovviamente molto piu scuro .morale nn li ho piu venduti
Ah a proposito..dopo un sacco di misure conteggi verifiche ecc un mese fa ho scoperto appunto che l'80ino risulta diaframmato...con due martellate con tubo di giusta misura(foderato beninteso) ho fatto arretrare il diaframma centrale quello di 40mm di 50 mm e per sicurezza anche quello del tubo di messa a fuoco...
son curioso di vedere su giove che ...effetto ha avuto la cura pur sapendo che nn mi posso spingere come saturno
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

Ciao rossostarter. Hai ragione sul fatto che il pentax 85 sia su un altro pianeta ( infatti ho tenuto questo e venduto il tasco..) ma alcune visioni delle stelle doppie con il 80/1200 (o 75 o74...) erano molto più riposanti sebbene meno incise.
La prova Cmq è nata come un puro divertimento e restano tali tutte le prove con amici; alla fine è un pretesto per trovarci e passare una bella serata insieme.
Ciao e tienici aggiornato sulle tue prove.
Fabio


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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

CAPITOLO VII - IL PERICOLO VIENE DAL BELGIO

Da un poco desideravo provare i miei ortoscopici Pentax con il bel Takahashi FCT 150 dell’amico Paolo.
L’occasione si è presentata venerdì scorso in occasione di un pre-test con degli oculari atipici e direi quasi introvabili: gli oculari Lichtenecker.

Io Paolo e Marco, tre appassionati astrofili, abbiamo fatto una sorta di gruppo d’acquisto e abbiamo comprato da un simpatico tizio della costa azzurra un set completo composto dagli ortoscopici:

- 4
- 6
- 10 (due, di cui uno con doppio reticolo e ghiera per il fuocheggiamento fine)
- 12,5
- 16
- 25 (in coppia)
- una coppia di MZW (Huygens modificati) da 40 mm.

Il marchio belga Lichtenecker é particolarmente noto per la produzione di astrografi a campo piano molto ben spianati (famosi sono i risultati ottenuti dall’astrofilo Danilo Pivato), dai rifrattori da 100, 125 e 150 mm e da altri accessori, appartenenti al famoso sistema 64 (sistema di accessoristica antesignano del famoso sistema T2 di Baader Planetarium).

Gli oculari, pare costruiti con vetri al Lantanio, sono veramente ageè come aspetto essendo dei monoblocco in bachelite nera, ma invero molto belli ed essenziali.
Il diametro di 30 mm lascia presagire che forse la ditta concessonaria è stata una esperta nella costruzione di microscopi.

Purtroppo il loro diametro richiede un adattatore che al momento dobbiamo autocostruire per mantenere la perfetta assialità degli oculari nel fuocheggiatore.

Cosa abbiamo dedotto dalla prima tornata di prove? Di seguito le primissime impressioni.

Abbiamo a che fare con oculari di grande pregio e di ottima fattura, perfettamente anneriti e con un validissimo trattamento antiriflesso, pari o leggerissimamente inferiore ai miei Pentax orto e decisamente migliore degli orto Zeiss per intenderci.

La resa cromatica è neutra, a tratti fredda e per questo motivo rappresenta un perfetto connubio con i tubi Takahashi alla Fluorite come il prestigioso FCT150 e penso ancora meglio con il mitico FCT 100N dell’amico Paolo.

Devo in effetti provarli con altri strumenti, quali Cassegrain e il mio amato Pentax 85/1000 sul quale credo faranno faville.

Forse, ma dico forse, ho notato una leggerissima saturazione maggiore nei miei Pentax, ma devo dire che siamo ai massimi livelli.
Oltre a Giove, ove era visibile la macchia rossa e molti particolari nelle bande, abbiamo verificato la bontà degli oculari belgi con doppie quali Struve 1988 e 1639, Izar e 35 Comae, riscontrando con ogni soggetto una resa ottima, nonstante un cielo velato, ma comunque con un seeing talmente buono da notare l’allungamento di Zeta Bootis con una barlow 2,5x e un oculare 2,8 Takahashi LE!

Tornando agli oculari devo dire che rappresentano un ottimo progetto e non sfigurano affatto con loro concorrenti più moderni.
Il mio amico Paolo sicuramente li testerà con strumenti di pregio e fornirà ulteriori preziose impressioni.
Il signore che me li ha venduti li ha provati con rifrattori a lungo fuoco, confrontandoli anche con Zeiss abbe e Clavè e notando che si difendevano bene.

Naturalmente il mio parere è personale e spero che i miei amici comproprietari e magari altri potranno corroborare o contestare le mie impressioni.

Come sempre saluti e cieli sereni a tutti.
Ciao

Fabio
Lichtenecker -1.JPG
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Fabio Bergamin

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-SPECOLA->
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da -SPECOLA-> »

Interessante aggiornamento; grazie.
Peccato per il diametro del barilotto.
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da GiulianoT »

Anche io ne ho alcuni, ma i miei sembrano più vecchi ed hanno diametro 31,8 mm.
E non sono eccezionali, solo buoni, non direi certo meglio dei CZJ Ortho. :-|
Quando riesco vi posto qualche foto.
Osservo il cielo con: Carl Zeiss Jena Reisenfernrohr E 60/850, Carl Zeiss Jena "Kometensucher" C138/1140, C 110/750, C 80/500 e C 50/540, Zeiss AS80/1200, Zeiss AS135/1750, Losmandy G11, ed una quantità di oculari - soprattutto "vintage" Meade, Vixen, Zeiss, Clavé. Osservo la terra con: Carl Zeiss Jena Jenoptem 10x50 e 8x30 e Asiola 63/420.

Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante non ne sogni la tua filosofia.
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

Ciao,
eccomi a parlare delle mie nuove acquisizioni oculari d’altri tempi.
Sono riuscito ad acquistare ad un prezzo tutto sommato accettabile dei pezzi che completano la mia collezione e che mi hanno sempre incuriosito: Pentax SMC Kellner K25 e K40.
Dei Kellner direte voi? Uno schema così semplice e superato, ma perché mai?
Prima di tutto amo particolarmente la produzione Pentax relativa all’astronomia e sono stato felice possessore (e infelice venditore) degli ottimi Pentax SDHF 75 e Pentax 85/1000 (un acromatico di gran pregio che indebitamente vendetti), poi perché se ne parla come di oggetti mitici e molto trasparenti se mi permettete il termine.
Allora prima di tutto vi presento delle foto degli oculari, giusto per far felici qualche amante delle cose vecchie ma fatte bene.
scatole.jpeg
K40 e K25.jpeg
K40 disassemblato.JPEG
brochure.JPEG
Come si può notare dalle immagini e dal foglio esplicativo il modello K25 presenta un barilotto da 0.965” e questo non mi da problemi in quanto ho adattatori in abbondanza, ma per quanto riguarda il modello da 40 mm mi si presenta un bel barilotto da 38 mm, ma perche??
Non mi abbatto e cannibalizzo la parte terminale del mio fido Vari Extender Takahashi che presenta una parte con filetto T2 che termina con una filettatura da 36.4 mm e poi un terminale da 0.965”, evviva!!
Come si nota dalle parti esplose della foto, la configurazione è conclusa con successo!
Ora con questo trabiccolo posso passare senza soluzione di continuità dal kellner da 40 mm al top performer per l’alta risoluzione XP 3.8 mm.

Metto in stazione dalla mia postazione balconara il mio fido Takahashi FC 100 DL e mi accingo a testare gli oculari sotto un cielo lattiginoso ma benedetto da un seeing accettabile.

Parte da Regolo nel Leone e notto con piacere che si apprezzano le differenze cromatiche con la stella SAO 98966 che si trova nelle vicinanze di magnitudine 8.02. L’immagine è trasparente, come se non ci fosse il vetro nel portaoculari e penso che il K40 possa rappresentare unfantastico oculare a grande campo per il mio rifrattore.
Pensavo, vista la configurazione Kernell a tre lenti che ci fosse una degradazione delle prestazioni ai bordi notevoli, ma non noto particolari problemi.
Imbocco il fido K25 e provo a confrontarlo con il Pentax XP24 che nasce come oculare da proiezione e che ha dimostrato essere un buon performer, ebbene… il K25 mostra una trasparenza e una resa ai bordi migliore permettendo di vedere le stelle al bordo del campo, ad esempio nelle vicinanze della Porrima, che risulta splendida nel O7, mentre nel XP da 3.8 risulta ferma ma non così ben ambientata.
La serata permette di apprezzare le differenze cromatiche di rho e sigma bootis con il K40 che ancora di più si presenta un oculare di cui innamorarsi.
Il seeing premette un uso proficuo dei 236X dati dal XP 3.8 con figure di diffrazione ben visibili e abbastanza ferme.
Se dovessi fare un bilancio della serata gli oculari che mi sono bastati per un veloce passeggiata stellare sono stati il K40, il K25 e O7, con rare incursioni con il XP3.8.
Certo ora rimane la curiosità di trovare e provare il mastodontico K60, magari con il mio telescopio CN212 in configurazione Cassegrain o con altri tele, ma certo, con cieli più trasparenti e bui.
Questi piccoli piaceri serali mi fanno riposare con serenità e permettono di dimenticare per un po’ la situazione corrente, sognando di altri tempi più sereni.
Saluti a tutti
Allegati
Porrima.JPG
Izar.JPG
Bootis.JPG
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Acronauta »

Interessante, mi sono sempre piaciuti i prodotti Pentax, e anch'io ho fatto la sciocchezza di vendere il 75 mm.

Leggo bene che il 40 mm ha 45° di campo ?
Faber
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PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Faber »

Sia dalla brochure che dai vecchi post di questo thread appare così e anche osservando mi sembra abbastanza veritiero. Devo provarlo nel cassegrain. Se ci sarà occasione te lo presterò per il tuo mewlon, sarebbe interessante secondo me.
Raf, tu hai provato i Kellner nella torretta?
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Re: PENTAX ORTHO SMC 0.965"

Messaggio da Acronauta »

Ho provato diversi Kellner con la torretta e vanno tutti benissimo. Attualmente uso soprattutto degli Abbe da microscopio.

Sarebbe interessante confrontare il K40 Pentax con l'H40 Zeiss, che ha quasi 50° di campo ;)
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