-SPECOLA-> ha scritto:@ piero
Per favore, dicci poi le tue impressioni riguardo al 90/500, in confronto al precedente setup.
eccomi puntuale
esordisco con le conclusioni: molto soddisfatto e confermo in pieno tutto quanto ha descritto Raf qui
http://www.astrotest.it/rifrattore-acro ... sky-90500/
l'ho provato su giove, luna e marte, quest'ultimo inguardabile perché troppo basso e nemmeno riuscivo a mettere a fuoco, quindi non ne parlo.
Su giove a 160x con filtro fringe killer (FK) l'immagine era praticamente sovrapponibile al mak 127, in quest'ultimo forse un pelo più luminosa ma niente di che (l'ostruzione è di 3 cm); all'istante ho subito visto il puntino nero dell'ombra di un satellite. Ho provato a forzare a 200 x ma l'immagine tendeva a impastarsi anche se migliorava man mano che giove si alzava sull'orizzonte. Probabilmente questo rifrattore tiene ben a fino a 180 x, fedele al detto che un acromatico si può tirare fino al doppio della sua aperturae 200x forse non riuscirò mai a impiegarli bene: mi occorrerebbe allora un oculare da 2,7 mm al posto del 2,5 che ho preso, ma nemmeno so se esiste: vedrò come fare nel tempo ma è verosimile che questo 2,5 mm riuscirò a usarlo davvero poche volte l'anno. Non so, ho bisogno di fare esperienza , capire e imparare.
Stesso discorso sulla luna: si nota un po' di più il cromatismo ma il FK riusciva ad abolirla anche se dava un tono un po' più giallino; su questo oggetto ho provato a sommare uno skyglow per ottenere il semi-apo baader: può andar ben sulla luna che è molto luminosa perché restituisce un'immagine meno gialla e più naturale, ma su giove, come previsto da Raf, taglia via troppa luce
http://www.astrotest.it/filtri-di-contr ... anetarium/
curiosamente ho notato che i satelliti di giove erano nettamente più puntiformi nel rifrattore rispetto al mak; mi diceva Piergiovanni che quest'aspetto è spiegabile con l'assenza di ostruzione del rifrattore. Non lo sapevo.
Dal punto vista gestionale, in rapporto non solo alla mia tipologia ma soprattutto alla modalità osservativa (vedi foto esplicativa), ho trovato impareggiabile la messa a fuoco del rifrattore: immediata, precisa senza deriva; l'ideale per come osservo io, tutto in manuale. che
Conclusioni: certamente il mak ha dei punti in più sui pianeti, ma questo rifra tiene ben il confronto a patto che si usi un FK; globalmente per la mia personalissima esigenza osservativa trovo il rifrattore più rapidamente e facilmente gestibile del mak. ma è una questione tutta mia, "diverge" dalla tradizione osservativa; certamente non potrà mia competere con un apo, ma credo farebbe ben a tutti quanti rileggere l'articolo di Raf e Piergiovanni su NO circa l'osservazione dei pianeti con piccoli telescopi.
Eppoi l'aspetto emotivo che ha pesato non poco nella scelta, questo va detto per onestà: dopo più di 10 anni fra etx 90 e 125 la voglia di rifrattore non era più contenibile; infatti è per me questo il primo in assoluto anche se avevo già avuto precedenti esperienze occasionali: mai potrò dimenticare l'immagine di un saturno a 300x attraverso un taka 128 e il sole in luce bianca attraverso un taka 102 con cool ceramik. Era tempo per iniziare a "pasticciare" con un rifrattore.
E' un peccato che questo strumento stia diventando introvabile perché, specie per la sua vocazione da rich-field, mi è sempre sembrato, e ne ho avuto conferma, uno strumento molto particolare: sostanzialmente un acromatico di alta qualità; per pura fortuna sono riuscito ad accaparrarmi l'ultimo rimasto da tecnosky; so che esiste un modello analogo della Omegon che però mi sembra un'altra cosa.
Sono a vostra disposizione per qualsiasi domanda.
(
nella foto cavalletto manfrotto 475b con montatura alt-zim manuale az-21 tecnosky, 90/500 tecnosky con baader prismatico 31,8, barlow GSO 2.5x e zoom swaroski 23.1-7.7 mm)