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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

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Concordo con Piero. La caccia con l'arco (ma allora non sarebbe meglio con una balestra che dovrebbe garantire maggiore precisione?) ha il pregio di essere silenziosa, però rischia davvero di infliggere all'animale grandi sofferenze.
Se deve esistere la caccia di selezione e ribadisco un SE grande come una casa (perché io dubito fortemente che sia quello lo strumento da adottare per diminuire le specie in esubero) che si adotti il sistema che garantisca le maggiori probabilità di una morte dell'animale la più rapida possibile.
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da stevedet »

piero ha scritto: 20/03/2021, 11:11 Problema inquinamento: tranquillo Angelo, l'impatto del piombo dei cacciatori sull'ambiente è praticamente nullo (non lo dico io ma le istituzioni di vigilanza preposte come l' ISPRA)
https://www.isprambiente.gov.it/files/p ... 2_rev2.pdf

CONCLUSIONI (pagina 83) Un gran numero di ricerche condotte negli ultimi decenni in diversi campi del sapere scientifico (bio-medico, veterinario, ecotossicologico) ha dimostrato come il tradizionale munizionamento da caccia rappresenti una fonte non trascurabile di inquinamento da piombo, in grado di avvelenarenumerose specie di uccelli, contaminare il terreno e determinare un rischio sanitario per l’uomo.A differenza di quanto si riteneva sino ad un recente passato, la problematica non è legata sola-mente all’esercizio dell’attività venatoria nelle zone umide, ma riguarda la generalità delle formedi caccia praticate in tutti i contesti ambientali. Casi di avvelenamento dovuti all’ingestione di pal-lini e proiettili di piombo sono stati documentati per oltre 100 specie diverse di uccelli legate a dif-ferenti habitat e caratterizzate da differenti comportamenti alimentari; su alcune popolazionil’impatto è risultato particolarmente devastante...
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da piero »

verissimo steve, hai ragione da vendere; quel rapporto è di circa una decina di anni fa e credo/spero che qualche passo avanti intanto si sia fatto visti i munizionamenti oggi disponibili. Colpa mia che non ho specificato e ho affermato in modo assoluto: l'inquinamento da piombo venatorio nel suo complesso ha un impatto modestissimo se non nullo rapportato a tutto il resto ( e ahimè ce n è parecchio: https://www.isprambiente.gov.it/it/pubb ... i/rapporti). Certamente hanno molto più impatto ambientale gli allevamenti intensivi e in seconda battuta da agricoltura intensiva (non lo dico io ma gli esperti del settore; tal proposito segnalo due ottimi documentari: uno di cui non ricordo il titolo fatto e finanziato dall'attore Leonardo di Caprio e l'altro "Kiss the Ground" reperibile liberamente sul web).
Il problema del piombo venatorio tuttavia è particolarmente sentito nelle zone umide in quanto accede alle falde acquifere e gli uccelli granivori inconsapevolmente possono cibarsene non diversamente dai pesci con la plastica in mare. E' questo il motivo per cui oggi chi caccia a pallini (area di cui so poco o nulla) tende a utilizzare sempre più munizioni senza piombo.
Pur con tutto ciò non voglio affermare che il piombo da sparo non inquina, inquina certo, quello dei cacciatori, chi tira al piattello, chi fa le gare, i poligoni all'aperto, le armi ad aria compressa, i piombini da pesca, certamente tutto fa, non lo nego...... ANCHE IL PIOMBO DEI CONTRAPPESI DELL MONTATURE ASTRONOMICHE...... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: , per questo preferisco il binocolo ..... :lol: :lol: :lol: :lol: ( questa mi è venuta bene, mi compiaccio da solo....)
Ultima modifica di piero il 20/03/2021, 13:27, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da -SPECOLA-> »

Anche i piombi per la bollatura a punzone degli apparecchi misuratori fiscali, come per tutti gli altri casi, normata dalle leggi dello Stato.
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da stevedet »

piero ha scritto: 20/03/2021, 13:06 ANCHE IL PIOMBO DEI CONTRAPPESI DELL MONTATURE ASTRONOMICHE...... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: , per questo preferisco il binocolo ..... :lol: :lol: :lol: :lol: ( questa mi è venuta bene, mi compiaccio da solo....)
Mi hai rubato la battuta. Stavo per scriverlo io che uso binocolone e dobson.
Quando faccio tiro a segno in giardino (molto raramente devo dire) utilizzo uno di quei portabersagli a scatoletta (a dire il vero me lo sono costruito da solo) proprio per evitare di seminare piombini.

Beh scusate, ho sentito più volte citare le "assoluzioni" di ISPRA sia qui che in un altro topic e siccome avevo un po' di dubbi a riguardo delle vostre affermazioni (senza offesa) sono andato a leggere cosa effettivamente scrive.
Non sia mai che io dica altre cavolate da cittadino fighetto che non sa nulla della nobile arte della caccia... ;)
piero ha scritto: 20/03/2021, 13:06 Certamente hanno molto più impatto ambientale gli allevamenti intensivi e in seconda battuta da agricoltura intensiva...
Allevamenti intensivi ed agricoltura intensiva pongono sicuramente grandissimi problemi di inquinamento e spesso anche di maltrattamento degli animali e c'è solo da sperare che l'evoluzione tecnologica ed una presa di coscienza sempre maggiore da parte di tutti, possa ridurne sempre più l'impatto.
Non possiamo però ignorare che sono stati la soluzione per fornire cibo a prezzo sostenibile per la popolazione tutta. A meno che si pensi che sarebbe meno impattante per l'ambiente naturale e sostenibile economicamente, che 60 milioni di italiani si procurino da soli il cibo andando a caccia e pesca.
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da piero »

niente da dire, concordo
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Angelo Cutolo

Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da Angelo Cutolo »

Capisco molte delle tue argomentazioni, ma la questione mira scarsa e conseguente sofferenza dell'animale, non vale anche per le armi da fuoco? Penso che con la dovuta abilità e addestramento, centrare un punto vitale con arma da fuoco o arco (o balestra com'è stato suggerito) non sia cosa tanto diversa, almeno secondo me, avendo provato sia armi da fuoco (solo quelle "del militare", non quelle da caccia) sia archi.



Ps.: [OT]
Il garand dopo l'azzeramento era effettivamente un fucile molto preciso, durante l'addestramento nel megacasermone di Solbiate Olona (ho fatto l'addestramento carri avanzato come 54G nel '93), centrare il bersaglio (cerchietti scuri in sagoma) a 250 m era abbastanza facile, mentre il fal era una cosa semplicemente indecente, anche a colpo singolo (infatti si settava sempre su automatico).
Nella dotazione militare, anche io ho usato l'mg, poi quando ho firmato per la Somalia (davano bei soldini), ci hanno assegnato una beretta 92 e un ar70/90 (nuovo nuovo), come pilota carri, l'arma più grossa che ho usato (solo tirando ad un muro di una casamatta diroccata in mezzo al deserto) è stata una browning da 12,7 mm.
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da stevedet »

@Angelo Cutolo, fino a che distanza si può essere ragionevolmente precisi e mortali con un arco? Parlo di utenza media, non di atleti olimpionici ovviamente. E con una balestra?
Io penso che il confronto con l'efficacia una buona carabina sia difficilmente sostenibile, per lo meno se parliamo di animali da una certa taglia in su.
Se vai a caccia di nutrie è un conto, ma se vuoi abbattere rapidamente un cinghiale, immagino sia tutto un altro paio di maniche.
Certamente con armi a freccia c'è il pregio della silenziosità; quello del rumore degli spari, in un ambiente selvatico, non credo sia un problema irrilevante per il benessere della fauna ivi presente.
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da Andrea75 »

piero ha scritto: 19/03/2021, 15:16 La questione mi ha riportato indietro di molti, molti anni ai tempi dei dibattiti per divorzio e aborto; molti di noi sono giovani e sono già nati con leggi acquisite e dati di fatto scontati ma all'epoca il dibattito era stato accesissimo; oggi lo si affronta ancora nelle questioni del fine-vira ed eutanasia, argomenti difficilissimi da dibattere (tecnicamente quasi irrisolvibili, inaccettabile che possa essere solo la legge ad occuparsene, impossibile delegarli in toto alla religione). Sui accomunano tutti nel momento in cui per personali inclinazioni o convinzioni entrano in gioco, come dicevi tu Fulvio, questioni di principio, giudizi morali o etici. In tal senso uno ha una propria idea o percezione del fenomeno, ritiene in modo indissoluto che sia proprio così e quando non trova conferma nella controparte si ritiene ci possa essere un atteggiamento negazionista o di malafede: a volte è così, inutile negarlo, ma molte altre volte non lo è e il difetto sta invece proprio nella percezione del fenomeno, spesso condito da una globale emotività che incide in modo diverso sulle varie situazioni (vedi l'abbattimento di un capriolo a colpi di carabina, la pescata di una trota con l'amo piantato nel palato o la fiocinata a un'orata); necessita quindi una disponibilità a modificare la propria interpretazione/concezione del fenomeno (a volte parzialmente o superficialmente errata), diversamente lo scontro sarà sempre assicurato per reciproco integralismo ideologico e non si arriverà mai a un compromesso soddisfacente per due parti, quindi a quel punto si va regolarmente a referendum.
Infatti un conto è dire sono contrario e disprezzo questa cosa quindi va abolita , sic. Un conto è considerare le diverse opinioni, seppur minoritarie. Sei contrario al divorzio per motivi culturali-religiosi? benissimo: basta non divorziare. Che è diverso dall'opporsi al fatto che qualcun' altro lo possa fare solo perché tu lo ritieni inaccettabile o amorale. E quando la questione implica problemi bioetici o influenze su altri/altro ecco che allora serve regolamentare ( la caccia, ma anche l'aborto: mica si può obbligare un medico a praticarlo se è contrario? bisogna potergli assicurare il diritto di scegliere, ma questo vale per tutti).
Nella sostanza il.
Mi auguro comunque che questa discussione abbia fornito spunti per tutti per pensarci su .
Molte sono le cose fatte dall'uomo che non trovano una razionale spiegazione (o giustificazione?), per esempio perchè andare sul K2 in inverno, perchè correre in formula uno o fare pesca subacquea.
Mi piace qui ricordare un finale di un libro di R Messner quando attraversò l'Antartide a piedi:
il primo giapponese che ho incontrato mi chiesto tutto sulla logistica e ha fotografato tutta l'attrezzatura
il primo canadese che ho incontrato mi ha chiesto se avevo riportato indietro i rifiuti: sono stato fiero di potergli dire di sì
Il primo tedesco che ho incontrato mi ha chiesto "perchè?": non ho saputo rispondergli.

La primordialità e quello che ne deriva , spesso non si riesce a comprendere, ma si può cogliere; il vero problema nasce quando tutto ruota intorno a un giudizio o condanna morale della questione.
Perdonate se cito per intero questo messaggio, ma mi ha parecchio impressionato per la grande chiarezza con cui Piero espone il proprio pensiero: e mi ha dato a mia volta parecchio da pensare.
Trovo un po' atipica una discussione del genere in un forum come questo: e sono più abituato a ragionare di ottiche, telescopi, osservazioni planetarie e tutto quanto normalmente è oggetto delle nostre discussioni.
Sono oltretutto totalmente digiuno di filosofia; non ho vissuto gli anni degli accesi dibattiti di cui parla Piero, e onestamente non sono neanche abituato a pormi certi problemi e certe questioni - come giustamente osserva lui, sono cose ormai date per acquisite.
Non ho le armi dialettiche di cui diversi qui - almeno a leggere gli interventi - sembrano notevolmente dotati; non sono un grande pensatore. Ma un osservatore sì: e leggendo non potevo fare a meno di eludere una domanda. Mi chiedevo se l'aborto, si intende non spontaneo, è o non è la deliberata uccisione di un essere umano, o perlomeno di un essere umano in potenza.
So di essere molto fuori tema: ma, se è vero che certe questioni antropologiche non possono essere affrontate per via ideologica o - che è lo stesso - dogmatica o confessionale, forse il semplice arrivare a riconoscere un dato di realtà potrebbe portare ad un giudizio condiviso.
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da piero »

Andrea75 ha scritto: 21/03/2021, 16:45 Mi chiedevo se l'aborto, si intende non spontaneo, è o non è la deliberata uccisione di un essere umano, o perlomeno di un essere umano in potenza.
So di essere molto fuori tema: ma, se è vero che certe questioni antropologiche non possono essere affrontate per via ideologica o - che è lo stesso - dogmatica o confessionale, forse il semplice arrivare a riconoscere un dato di realtà potrebbe portare ad un giudizio condiviso.
Quello da te indicato è stato il grande motivo del contendere, così come ora quando si parla di eutanasia si discute se essa sia o non sia una legittimazione d'omicidio. Credo che nessuno abbia la verità in tasca. La grande difficoltà sta proprio nel mediare ogni posizione e interpretazione della questione. Già solo la differenza che indichi tu cioè la possibilità di essere un essere un umano o un essere umano in potenza è una differenza concettuale enorme che ha dato luogo a lunghi dibattiti di filosofia della scienza. Il dato di realtà che invochi tu in effetti aiuta molto ma non sempre: per la scienza sarebbe probabilmente molto più semplice fornire il dato di realtà, peraltro spesso rivedibile perchè così è il percorso evolutivo della conoscenza; più difficile inserirlo in un contesto culturale e teologico; relativamente al concetto teologico è certamente più facile interpretarlo se legato a una religione dogmatica a verità rivelata che prevede una adesione di fede come la nostra di tradizione (cattolicesimo). In quel caso sarà più difficile mediare con la controparte laica e quindi credo che la possibilità di scelta bilaterale (cioè dei due attori implicati, paziente e medico nel caso dell'aborto) sia una via non solo inevitabile ma dovuta.
Nella sostanza significa mettersi d'accordo su dove mettere i paletti tenendo conto di tutto.

PS: certo questo è un forum di ottiche ma a 360° quindi con strumenti e impieghi molto diversi tra loro per cui di tanto in tanto compare un topic diretto sull'argomento di applicazione di quello strumento. Io credo sia un buona cosa se non prende il sopravvento su tutto il resto perchè in un modo o nell'altro accresce le conoscenze individuali su argomenti che magari si conoscono poco.
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da stevedet »

Questo topic sta prendendo delle strade davvero inaspettate... Io come Piero, ho vissuto nel pieno della mia giovinezza questi dibattiti e concordo pienamente con quanto ha scritto. La questione, che ad un certo punto i movimenti di autodeterminazione della donna in primis fecero venire a galla (e che non poteva essere più ignorata dal nostro Parlamento) fu che l'aborto clandestino esisteva, era una realtà sempre esistita, magari nella pratica silenziosa delle lussuose cliniche private svizzere per chi aveva la fortuna di vivere in una famiglia benestante, ma il più delle volte grazie all'opera delle cosiddette "mammane" in condizioni di scarso igiene e di assistenza medica, mettendo a repentaglio la vita di tante giovani donne, impossibilitate a portare avanti la gravidanza per motivi economici, sociali, magari di "disonore" perché abbandonate dal futuro papà alla notizia che la sua "bella" era rimasta incinta, oppure a causa di violenza sessuale subita (ed anche in quel caso la colpa era sempre e comunque della donna).

Il legislatore non poteva più tenere le fette di salame sugli occhi su tutto ciò e fortunatamente, dopo grandi battaglie politiche e filosofiche si arrivò anche nel nostro Paese a formulare una legge ad hoc, a quel compromesso per il quale uno Stato laico come il nostro considera che, dalla data del concepimento, un embrione diventa essere umano a partire dal terzo mese e dunque entro quel tempo concede la possibilità di abortire in una struttura ospedaliera pubblica.

E' giusto, è sbagliato? Ognuno parli con la propria coscienza (compreso i medici che hanno la libertà di essere obiettori). L'importante è che lo Stato, in quanto laico, garantisca in ogni ospedale la possibilità di una donna ad abortire entro i termini stabiliti dalla legge e senza dover vivere ostacoli o subire umiliazioni (e questo bisogna dire non sempre è avvenuto, da quando c'è la legge 194).
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da Andrea75 »

Grazie per i contributi. Io non sono esperto di queste cose e tendo a farla molto semplice: soprattutto da quando una sera di molto tempo fa, dialogando con una coppia di carissimi amici, lei - incinta - ad un certo punto si è fermata, mi ha preso una mano mettendola sul pancione e "... lo hai sentito?": in effetti sì, ho sentito nettamente scalciare il bimbo.
Sinceramente non sono più riuscito a dimenticare (sono passati anni) lo sguardo di questi due amici, tra loro e con me: e in base a questa esperienza mi viene difficile anche solo pensare alla possibilità di "far fuori" quel grumo di cellule e sangue (mi par di ricordare che il cuore inizi a battere ben prima di tre mesi?).
Un'altra cosa che non riesco a non pensare è che quello stesso grumo di cellule e sangue eventualmente fatto fuori avrei potuto essere io. Pensare questo mi fa guardare in modo diverso - e istintivamente, confesso, non molto amichevole - sia a quelle convenzioni sociali che hanno messo le donne in certe situazioni che ai movimenti femministi a vario titolo, che per cercare di risolvere il problema si direbbe ne abbiano creato uno peggiore (a naso e da ignorante: non era meglio cercare di fermare il fenomeno combattendone le cause, anziché semplicemente legittimarlo? Sempre a buon senso, non credo sia una bella esperienza per nessuna trovarsi ad abortire, anche solo dal punto di vista fisico)... ma sono discorsi complicati e al mondo nessuno è infallibile, figuriamoci a livello di società civile o peggio di Stato (vogliamo parlare dell'anno appena trascorso?).
Resto comunque convinto che la chiave per affrontare umanamente queste cose stia in un approccio il più possibile libero e leale con i dati di realtà, a partire dal "come funziona" la nostra umanità - senza parzialità e senza superfetazioni ideologiche o filosofiche. Io, perlomeno, cerco di fare così.
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da stevedet »

Andrea75 ha scritto: 21/03/2021, 21:48 Pensare questo mi fa guardare in modo diverso - e istintivamente, confesso, non molto amichevole - sia a quelle convenzioni sociali che hanno messo le donne in certe situazioni che ai movimenti femministi a vario titolo, che per cercare di risolvere il problema si direbbe ne abbiano creato uno peggiore (a naso e da ignorante: non era meglio cercare di fermare il fenomeno combattendone le cause, anziché semplicemente legittimarlo?
Andrea, sono almeno 150 anni che, nel mondo, le donne combattono per superare le cause che possono portare non solo all'aborto, ma anche a dover vivere sulla loro pelle altri drammi, difficoltà, sopprusi ed ingiustizie della vita, in un mondo ancora oggi maschilista.
Pensa solo che in Italia le donne hanno avuto diritto al voto solo nel 1945, mentre negli anni 60 c'era ancora il reato di adulterio (ma solo per la moglie naturalmente). Vedi, pensare a queste cose oggi ci pare quasi incredibile, eppure non parliamo di tempi lontanissimi ed è proprio grazie ai movimenti femministi che molto è stato fatto, ma molto è ancora da fare. Ad esempio, ancora oggi nel mondo del lavoro le discriminazioni di carriera e di stipendio tra uomo e donna sono una realtà, per non parlare se per caso la lavoratrice, giovane ed assunta da poco, rimane incinta...
La legge 194 è stata solo un passaggio di questo lungo cammino tutt'altro che concluso, un passaggio sicuramente doloroso, ma purtroppo anch'esso necessario.
Ultima modifica di stevedet il 22/03/2021, 12:15, modificato 1 volta in totale.
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da Angelo Cutolo »

stevedet ha scritto: 21/03/2021, 15:27 @Angelo Cutolo, fino a che distanza si può essere ragionevolmente precisi e mortali con un arco? Parlo di utenza media, non di atleti olimpionici ovviamente. E con una balestra?
Discorso già considerato nel mio primo intervento, so che un arma da fuoco ha gitta e precisione maggiori, ma dicevo anche, che l'uso di una certa arma, cambia anche il paradigma di approccio, nel caso di armi ad arco si dovrà curare l'abilità di sapersi avvicinare a sufficienza alla preda; sicuramente cosa di maggior difficoltà, ma non credo che sia un problema del professionista (quello di selezione), che è appunto un professionista, sia per chi ricerca il piacere ludico della caccia, che introdurrebbe un'ulteriore difficoltà capace di fargli salire l'adrenalina.
Altrimenti facendo l'esatto contrario, non capisco perché si usino doppiette a pallini e non un bel fucile da cecchino, leggo su wikipedia che con la giusta arma si può colpire un bersaglio oltre i 3,5 km e che ormai si superano in scioltezza i 2 km, allora un cacciatore (di selezione?) si può appostare a 1 km dalla preda, che al confronto è una distanza facile facile :mrgreen: (l'animale non si accorgerà mai di te) e abbatterlo senza tanti problemi.
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Messaggio da Andrea75 »

stevedet ha scritto: 22/03/2021, 11:18
... per non parlare se per caso la lavoratrice, giovane ed assunta da poco, rimane incinta...
Ci sono anche casi - purtroppo ancora troppo rari e lasciati nell'anonimato - di imprenditori che, con grande lungimiranza, prevedono incentivi per le dipendenti in dolce attesa, garantendo anche la possibilità di continuare a lavorare finché la gravidanza lo consente: in netta controtendenza con una mentalità che considera ancora la gravidanza stessa una specie di peccato mortale da esorcizzare...

Ma siamo decisamente OT - il precedente post di Angelo mi suona quasi come un (giustissimo) richiamo all'ordine...
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da piergiovanni »

Parlando di arco e frecce. Guardate che bestione ho ripreso questa notte e calcolando che in prospettiva è più lontano dalla fototrappola rispetto alla mia foto "di riferimento", si tratta di un esemplare bello grosso. Pensate a ferirlo male con una freccia e vederlo caricare verso di voi.. Io non mi fiderei a usare arco e frecce contro questi grossi mostri.... ImmagineImmagine

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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da Dengeki »

Sono cacciatore, anche di selezione. Anche in questo caso noto con nessuno stupore che l’autore del topic chiede delle risposte ai diretti interessati, ma poi pretende a tutti i costi di ricevere quelle che vuole sentirsi dire. Mi piacerebbe sapere se costui e chi la pensa allo stesso modo fanno qualcosa e cosa per l’ambiente, perché in caso contrario sarebbe un semplice andar contro una categoria che non aggrada... Per quanto riguarda la domanda posta, il cacciatore moderno pratica questa attività per sopperire a un istinto primordiale che è “scritto” nel nostro patrimonio genetico. Perché i cacciatori sono quasi tutti uomini? Vi siete mai chiesto perché i gatti domestici cacciano nonostante abbiano qualsivoglia cibo a loro disposizione senza muovere un baffo o perché le bovine in allevamento consumano la placenta subito dopo il parto? Che piaccia o no questo istinto fa parte di ognuno di noi, io ho iniziato ad andare a caccia a 30 anni senza aver mai avuto nessun cacciatore in famiglia. Uccidere per sport o divertimento? Se fosse sport concorreremmo alle Olimpiadi e se fosse divertimento andremmo al bar con gli amici, altro che faticare a camminare per campi o scarpinare per Appennini. La realtà dei fatti è che quasi tutti i cosiddetti “animalisti”, che hanno trovato nel cacciatore (ovviamente) il loro capro espiatorio preferito, sono in realtà dei disadattati sociali, gente con pochissimi rapporti interpersonali, molto spesso nemmeno lavorano o peggio ancora non hanno mai lavorato in vita loro, il loro principale interlocutore è il malcapitato cane o gatto di casa (rigorosamente alimentato con cibo vegano) e le loro pagine social sono piene di foto di gatti e cani con un totale annuo di nr.10 like. Ma la cosa peggiore, come si evince peraltro anche da quanto riportato in questo topic, è che non conoscono minimamente l’argomento con cui si scontrano.
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da fulvio_ »

Ciao Dengeki,
Io non ho preteso di ottenere a tutti i costi la risposta che volevo.
Io ho semplicemente fatto una domanda (in punta di fioretto) senza ottenere alcuna risposta! C'è una bella differenza!
E va bene così, domandare è lecito e rispondere è cortesia.

Ho chiesto (e mi perdonerai se questa volta riformulo il quesito in modo schietto e brutale) se sparare ad un animale procura piacere/divertimento al cacciatore e sentire il pesce che abbocca all'amo e tirarlo su procura piacere/divertimento al pescatore.

Non credo ci sia da fare filosofia e lunghe elucubrazioni. Le opzioni erano e sono due: SI o NO.

Tuttavia, se accetto con serenità una mancata risposta, proprio non comprendo l'atteggiamento di chi la butta in caciara:
... istinto primordiale... necessità di nutrirci... caccia di selezione...
Si, ma io ho chiesto altro!
E il fatto di non ottenere risposta mi porta a credere che quel supposto giudizio etico/morale che viene rigettato con tanta veemenza, gravi in realtà come una spada di damocle!

Se vuoi puoi rispondermi tu Dengeki.
Hai detto che sei un cacciatore. Ti chiedo allora se provi piacere/divertimento quando fai "bang bang" (mi interessa l'aspetto ludico, la scarica di adrenalina! ;) ). SI o NO?
Ribadisco, se non vuoi rispondermi è nella tua facoltà, ci mancherebbe altro.
Ma se non lo fai o meni il can per l'aia, cortesemente non venirmi a rinfacciare (come hai fatto!) la circostanza che pretenderei la risposta che mi aggrada.

Riguardo la seconda parte del tuo post, preferisco soprassedere.

Concludo sottolineando ciò che è evidente. Essendo l'attività venatoria e la pesca consentite e regolamentate dalla legge, è fuor di luogo che il cacciatore/pescatore abbia il diritto di praticare la sua attività e, se lo desidera, argomentare e motivare le sue scelte. Nello specifico ben vengano quesiti e richieste inerenti le ottiche a scopo venatorio.
E' altrettanto vero però, che chi è contro la caccia e la pesca abbia altresì diritto di esporre le proprie perplessità.
Si tratta, evidentemente, di mantenere il dibattito su posizioni civili e garbate.
Se ciò fosse venuto meno e mi si vorrà contestare la liceità della domanda, allora ne prenderò atto.

EDIT.
Per l'ambiente faccio il minimo sindacale. Non sono impegnato in battaglie politiche. Cerco di mantenere pulito l'ambiente e faccio con cura la differenziata!
Osservo con: Nikon 8x30 EII - APM 100 SD 90°
Angelo Cutolo

Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da Angelo Cutolo »

Istinto primordiale? Scusami ma siamo della spece homo sapiens sapiens, una specie dotata di intelletto e raziocinio, ergo, gli "istinti primordiali" siamo in grado di sopprimerli (a differenza del gatto), abbiamo (penso) tutti l'istinto primordiale di accoppiarci (istinto secondo me, molto più forte di quello di cacciare, almeno nei tempi attuali), ma mica tutti andiamo in giro ad aggredire donne (vi sono tante altre alternative)... :roll:

Quindi la domanda di fulvio_ è perfettamente lecita, se non se ne ha la necessità "biologica", allora perché?
Dengeki
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

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Angelo Cutolo ha scritto: 03/10/2021, 11:14 Istinto primordiale? Scusami ma siamo della spece homo sapiens sapiens, una specie dotata di intelletto e raziocinio, ergo, gli "istinti primordiali" siamo in grado di sopprimerli (a differenza del gatto), abbiamo (penso) tutti l'istinto primordiale di accoppiarci (istinto secondo me, molto più forte di quello di cacciare, almeno nei tempi attuali), ma mica tutti andiamo in giro ad aggredire donne (vi sono tante altre alternative)... :roll:

Quindi la domanda di fulvio_ è perfettamente lecita, se non se ne ha la necessità "biologica", allora perché?
Sig. Cutolo, secondo lei se l'H.sapiens sapiens è dotato di queste ammirabili peculiarità, quale sarebbe il motivo per il quale sono stati istituiti corpi di polizia in tutto il Mondo?
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

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fulvio_ ha scritto: 03/10/2021, 9:41 Io ho semplicemente fatto una domanda (in punta di fioretto) senza ottenere alcuna risposta! C'è una bella differenza!
E va bene così, domandare è lecito e rispondere è cortesia.
Ciao fulvio,
quel che hai scritto non risponde a verità.
Io per esempio ho risposto alla tua domanda, motivando perché secondo me.
Più precisamente, senza girarci tanto attorno, la risposta alla tua domanda è no; imho.

Cit. viewtopic.php?p=115233#p115233

Lo scrivo giusto per completezza di informazione.
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da Dengeki »

fulvio_ ha scritto: 03/10/2021, 9:41 Ciao Dengeki,
Io non ho preteso di ottenere a tutti i costi la risposta che volevo.
Io ho semplicemente fatto una domanda (in punta di fioretto) senza ottenere alcuna risposta! C'è una bella differenza!
E va bene così, domandare è lecito e rispondere è cortesia.

Ho chiesto (e mi perdonerai se questa volta riformulo il quesito in modo schietto e brutale) se sparare ad un animale procura piacere/divertimento al cacciatore e sentire il pesce che abbocca all'amo e tirarlo su procura piacere/divertimento al pescatore.

Non credo ci sia da fare filosofia e lunghe elucubrazioni. Le opzioni erano e sono due: SI o NO.

Tuttavia, se accetto con serenità una mancata risposta, proprio non comprendo l'atteggiamento di chi la butta in caciara:
... istinto primordiale... necessità di nutrirci... caccia di selezione...
Si, ma io ho chiesto altro!
E il fatto di non ottenere risposta mi porta a credere che quel supposto giudizio etico/morale che viene rigettato con tanta veemenza, gravi in realtà come una spada di damocle!

Se vuoi puoi rispondermi tu Dengeki.
Hai detto che sei un cacciatore. Ti chiedo allora se provi piacere/divertimento quando fai "bang bang" (mi interessa l'aspetto ludico, la scarica di adrenalina! ;) ). SI o NO?
Ribadisco, se non vuoi rispondermi è nella tua facoltà, ci mancherebbe altro.
Ma se non lo fai o meni il can per l'aia, cortesemente non venirmi a rinfacciare (come hai fatto!) la circostanza che pretenderei la risposta che mi aggrada.

Riguardo la seconda parte del tuo post, preferisco soprassedere.

Concludo sottolineando ciò che è evidente. Essendo l'attività venatoria e la pesca consentite e regolamentate dalla legge, è fuor di luogo che il cacciatore/pescatore abbia il diritto di praticare la sua attività e, se lo desidera, argomentare e motivare le sue scelte. Nello specifico ben vengano quesiti e richieste inerenti le ottiche a scopo venatorio.
E' altrettanto vero però, che chi è contro la caccia e la pesca abbia altresì diritto di esporre le proprie perplessità.
Si tratta, evidentemente, di mantenere il dibattito su posizioni civili e garbate.
Se ciò fosse venuto meno e mi si vorrà contestare la liceità della domanda, allora ne prenderò atto.

EDIT.
Per l'ambiente faccio il minimo sindacale. Non sono impegnato in battaglie politiche. Cerco di mantenere pulito l'ambiente e faccio con cura la differenziata!
Sig. Fulvio, mi pareva di essere stato abbastanza chiaro, se voglio provare divertimento vado al bar, converrà con me che ridere è "sinonimo" di divertirsi e non mi risulta che dopo aver abbattuto un animale ci si lasci andare a lunghe risate...vede, già il fatto di ridurre il tutto a un bang bang come ha scritto lei, presuppone a priori un atteggiamento dispregiativo nei confronti dell'attività venatoria, per cui qualsivoglia cosa le rispondessimo io o altri a lei non interesserebbe minimamente (o sbaglio?) perché la sua idea se l'è già fatta.

Ad ogni modo, fate la licenza, diventate cacciatori e andate a caccia. Soltanto allora troverete le risposte che cercate. Altrimenti, iniziate a chiedervi come mai la caccia vi da tanto fastidio, perché io, sinceramente non ho ancora capito quale sia il vostro problema, dato e considerato che molti anti caccia sono gran divoratori di carne e non mi pare cresca sugli alberi...
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da fulvio_ »

Ciao Specola,
La tua, correggimi se sbaglio!, è una "presunzione di assenza di motivazioni ludiche" come conseguenza dei ragionamenti inerenti la caccia che hai esposto nel tuo post.
Tuttavia, le tue interessanti osservazioni a mio avviso attengono più ad un'educazione al "mondo caccia/pesca" a chi è digiuno dell'argomento (come il sottoscritto), che ad una oggettiva risposta al mio quesito.
La tua resta un'opinione, sebbene argomentata!
Se invece parli da cacciatore, se hai mai imbracciato un fucile e abbattuto una preda, allora prendo atto del tuo NO. :thumbup:

PS. Per inciso, non dubito che esistano dei cacciatori che urlerebbero NO. Penso ad esempio a dei guardacaccia che debbano abbattere un capo (magari pericoloso).
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da fulvio_ »

Dengeki ha scritto: 03/10/2021, 14:29 Sig. Fulvio, mi pareva di essere stato abbastanza chiaro, se voglio provare divertimento vado al bar, converrà con me che ridere è "sinonimo" di divertirsi e non mi risulta che dopo aver abbattuto un animale ci si lasci andare a lunghe risate...vede, già il fatto di ridurre il tutto a un bang bang come ha scritto lei, presuppone a priori un atteggiamento dispregiativo nei confronti dell'attività venatoria, per cui qualsivoglia cosa le rispondessimo io o altri a lei non interesserebbe minimamente (o sbaglio?) perché la sua idea se l'è già fatta.

Ad ogni modo, fate la licenza, diventate cacciatori e andate a caccia. Soltanto allora troverete le risposte che cercate. Altrimenti, iniziate a chiedervi come mai la caccia vi da tanto fastidio, perché io, sinceramente non ho ancora capito quale sia il vostro problema, dato e considerato che molti anti caccia sono gran divoratori di carne e non mi pare cresca sugli alberi...
Sig. Dengeki,
Le mie idee sull'argomento credo siano evidenti. Però il processo alle intenzioni non lo accetto!
Prendo atto del fatto che lei rientri nella casistica di "cacciatori/pescatori" che non ricava piacere dall'abbattimento della preda.
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Messaggio da -SPECOLA-> »

Ciao fulvio_

l'unica cosa che mi mancherebbe per potermi annoverare nella categoria dei cacciatori, è la LICENZA DI CACCIA, ma non è questo il punto.
La mia risposta non si basa soltanto sulla conoscenza "dall'interno" in materia di armi, tiro e caccia, ma va ancora più indietro.
Per ogni istanza di ottenimento o di rinnovo, sia per il PORTO D'ARMI, che per il NULLA OSTA PER L'ACQUISTO O LA DETENZIONE DI ARMI, l'interessato tra i vari accertamenti si deve sottoporre anche a quello che lo certifichi in possesso dell'idoneità e dei requisiti psico-fisici; insomma, prima di tutto serve EQUILIBRIO.

Diversamente che "razza" di persone si dovrebbe essere autorizzati di poter pensare che possano essere, quelle che lavorano nei mattatoi, che nella loro attività lavorativa impugnano tutti i giorni pistole di mattazione, visto che nel caso di specie lì a far da contorno a tutto, manca persino quaslsiasi sfaccettatura di quelle che caratterizzano l'attività venatoria?
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Messaggio da piergiovanni »

Ciao a tutti, io invece sto riflettendo su questa cosa...che vorrei sintetizzare in una domanda.
E' piu' crudele il sicario o il mandante?
Ossia, pensate sia piu' crudele il cacciatore che spara a un cinghiale o un non cacciatore che va tranquillamente con moglie e figli a mangiare un hamburger che è possibile ottenere con gli allevamenti intensivi che prevedono l'ovvia uccisione dell'animale? E' questo che non capisco, forse posso comprendere i vegani, ma proprio ieri ho incontrato un amico che stava parlando negativamente della caccia, (con la moglie con borsa e cintura di pelle) anche se io ricordavo benissimo le sue epiche mangiate di ragù al cinghiale e di spezzatino di cervo con le prugne nelle trattorie..ecco, questi comportamenti mi fanno riflettere veramente. :think: :think: :think:
E' un po' come essere contro il fumo e poi andare in una sala fumatori a respirare quello degli altri :mrgreen:
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da -SPECOLA-> »

È più giusto fare una cosa sbagliata per un giusto motivo, oppure una cosa giusta per un motivo sbagliato?
Ma non è questo il caso.
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da Angelo Cutolo »

Dengeki ha scritto: 03/10/2021, 12:50Sig. Cutolo, secondo lei se l'H.sapiens sapiens è dotato di queste ammirabili peculiarità, quale sarebbe il motivo per il quale sono stati istituiti corpi di polizia in tutto il Mondo?
Per bloccare le persone ritenute pericolose per la società intesa come specifico ordine costituito (che per inciso è diverso da cultura a cultura, ad esempio ci sono paesi dove arrestano i gay o chi di religione diversa da quella di Stato), centra percaso qualcosa con le "pulsioni genetiche incontrollabili" di cui Lei sta parlando? :mrgreen:

@Pier
Personalmente trovo che la questione mandante/sicario sia molto aleatoria, e mi sa tanto di sofismo.
La questione è, se non c'è più la necessità della caccia per sopravvivenza (esistendo le alternative), perché andare personalmente con un arma (fucile o canna da pesca o altro)?
Io sono una persona semplice, secondo me le cose si fanno per necessità, per obbligo (contrattuale di lavoro et simila) o per piacere, ci sono altre motivazioni?
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da fulvio_ »

Angelo Cutolo ha scritto: 04/10/2021, 8:31
@Pier
Personalmente trovo che la questione mandante/sicario sia molto aleatoria, e mi sa tanto di sofismo.
La questione è, se non c'è più la necessità della caccia per sopravvivenza (esistendo le alternative), perché andare personalmente con un arma (fucile o canna da pesca o altro)?
Io sono una persona semplice, secondo me le cose si fanno per necessità, per obbligo (contrattuale di lavoro et simila) o per piacere, ci sono altre motivazioni?
Anche perchè non sarebbe neppure il cacciatore il sicario del consumatore "carnivoro" (mandante) e magari falsamente animalista, ma casomai un addetto di mattatoio che lo fa per mestiere. Un cacciatore/pescatore è il sicario di se stesso e basta.
La discriminante, come tu giustamente (a mio avviso) sostieni, è ciò che si fa per necessità/lavoro... e tutto il resto.
Io continuo a pensare che l'aspetto ludico sia la ragione sostanziale dell'attività venatoria (esclusi magari i guardiacaccia, chi fa caccia di selezione per lavoro e chi si ciba della propria attività venatoria).
Ho appurato però che esistono esperienze diverse. Cacciatori che amano tutto il contesto della caccia, ma non l'abbattimento dell'animale in se.
Non ho motivo di dubitarne.
Ma stante così le cose, rilancerei consigliando a questa categoria di cacciatori di terminare la battuta di caccia (fatta di preparazione, cura dell'arma, passeggiata per i boschi, godimento dell'immersione nella natura, ricche sbinocolate che è sempre cosa buona e giusta! :thumbup: ), sparando magari a un poligono invece che a bestiole indifese che hanno il nostro medesimo diritto di vivere.
Altrimenti si ritorna alla casella iniziale, come il gioco dell'oca.
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da piergiovanni »

Io Fulvio sto acquisendo una esperienza sul campo un po' differente, difficile anche da descrivere visto che ero un po' prevenuto sino a qualche anno or sono,nel senso che i cacciatori che ho iniziato a conoscere per il mio studio faunistico con il fototrappolaggio sono tutti selezionatori, abbattono un esemplare o due l'anno e passano tutto il resto del tempo a compiere attività che ben conosciamo come: osservare con il binocolo, censire i cervi al bramito, pulire i sentieri, aiutare gli animali feriti, cercare di allontanare gli eventuali bracconieri, aiutare la protezione civile etc.etc.

Alla domanda, ma mangiate carne di mucca e maiale del supermercato, quasi tutti mi hanno confermato di preferire la loro "scarsa" cacciagione rispetto al bancone del supermercato, calcolate che molti vanno anche a pesca e tanti hanno un orto o un pollaio per le uova. Infatti la cosa un po' atipica è che i cacciatori che conoscono mangiano meno carne a settimana rispetto a molti amici "no caccia". Penso che la situazione vada vista da entrambe le parti, ad esempio, ho sempre letto dei danni che la caccia provocherebbe ai rapaci, ieri ho avuto il piacere di parlare con un veterinario esperto del settore e non cacciatore che mi ha confermato che l'incidenza delle morti o dei ferimenti dei rapaci è quantificabile - nella sua esperienza trentennale, al 1%100 per la caccia, il resto dipende dall'inquinamento e da altre attività umana non legata all'attività venatoria.
Un po' come tutte le cose dovremmo iniziare a leggere le fonti da entrambe le parti. Il bracconaggio ovviamente è ben altra cosa e non posso che condannarlo
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da Angelo Cutolo »

Pier, il primo capoverso lo inserirei nella sezione "obblighi" (di selezione), quindi ok.
Sulla seconda parte, la domanda è a quale percentuale va bene? L'1% di "danno collaterale" va bene? Il 2% anche? Il 3% magari no? E poi ce l'inquinamento che fa ben più danni.
La differenza è che il primo e (disgraziatamente) un sistema produttivo, politico ed economico che necessita di un cambio di paradigma, nonché di Leggi e tanto altro; il secondo è un scelta personale che si può fare e cambiare dall'oggi al domani.
E comunque mi sembra tanto il discorso degli evasori fiscali... "ma tanto ci sono i politici e i capitani d'industria che evadono miliardi, cosa fa se io non faccio fattura per le poche centinaia di euro del dentista?" Questo tanto per usare un luogo comune, non voglio accusare specifiche categorie.
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da -SPECOLA-> »

Premesso che quanto esposto da Piergiovanni ricalca molto bene anche il mio vissuto, la questione per me si basa soltanto sull'equilibrio.
La catena alimentare non l'ha inventata quel "cattivone" che si cela fra gli appartenenti alla razza umana, bensì la natura.
Estremizzando per rendere più comprensibile il concetto, in pratica la fauna che viene rilasciata per la stagione venatoria, altro non è che un capo che anziché perire in un mattatoio sotto i colpi di una pistola di mattazione in mano all'addetto di turno nell'adempimento del proprio lavoro, lo fa sotto i colpi di un fucile imbracciato da un cacciatore.
Se non c'è equilibrio fra gli spazi, la convivenza fra gli esseri umani e gli animali diventa rischiosa; é nelle favole di un tempo che si cela la realtà e genuinità della figura del cacciatore (cappuccetto Rosso docet).
Il resto è mera filosofia.
Imho naturalmente.
Angelo Cutolo ha scritto: 04/10/2021, 8:31 Io sono una persona semplice, secondo me le cose si fanno per necessità, per obbligo (contrattuale di lavoro et simila) o per piacere, ci sono altre motivazioni?
Sì, secondo me si possono fare anche astrattamente per liberissima scelta personale, se la legge lo consente; diversamente per prima cosa bisognerebbe far cambiare la legge degli uomini, perché invece per quella della natura (che però è l'unica che conta veramente), invece bisognerebbe rivolgersi più in alto...
Sempre imho, anturalmente.
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Re: ...qualche buona motivazione per apprezzare l'attività venatoria!

Messaggio da Marcomor89 »

Ciao, vi riporto la mia esperienza da ex cacciatore. Premetto quindi di aver esercitato l’attività venatoria per qualche anno e di aver preso la decisione di “appendere la licenza al chiodo” quattro anni fa. Credo quindi di avere un’idea abbastanza neutrale.
Per rispondere subito alla domanda iniziale senza girarci troppo intorno, per quella che è stata la mia esperienza, la risposta è no. Non mi ha mai divertito uccidere un animale, ne tantomeno vederlo agonizzante. Non vi è mai stato un aspetto ludico, se così lo vogliamo definire, in questo gesto. Fatico a parlare per gli altri ma posso dire che non ricordo di aver mai visto qualcuno trarre piacere dal gesto dell’uccisione, anche perchè la cosa mi avrebbe alquanto preoccupato.
Provo anche io a dare il mio contributo alla discussione e ad aggiungere qualcosa a quanto scritto da chi mi ha preceduto.
Ho sempre guardato con sospetto le tesi opposte di alcuni ambientalisti ed alcuni cacciatori; i primi che bollavano stupidamente il cacciatore come un assassino e un elemento dannoso per la natura senza voler fare l’esercizio culturale di mettere il naso in un mondo sconosciuto, ridimensionando magari anche la percezione del danno che la caccia può provocare in un mondo in cui i disastri ambientali sono all’ordine del giorno. I secondi che attribuivano all’animalista l’odioso stereotipo del radical-chic, che nulla conosce dell’ambiente naturale e a cui nega il diritto di parlare di caccia perché mangia carne tre volte a settimana o perchè gira con una macchina euro 0.
Penso che l’ambientalismo, inteso come una disciplina innanzitutto individuale, consapevole e rigorosa sia oggi un dovere morale di ognuno di noi e che ciascuno nel proprio piccolo debba fare tutto quello che può per contribuire a ridurre al minimo l’impatto che stiamo lasciando sul pianeta. Mi piace sperare che nel 2100, ai ragazzi sia data la stessa possibilità che è stata concessa a noi di poter ammirare una lepre in un prato al tramonto, una farfalla posata su un fiore all’alba o un ghiacciaio nella sua maestosità.
Per fare questo suppongo sia necessario concentrarsi di più su quello che noi in prima persona possiamo fare per il pianeta. Quindi, ad esempio, va bene criticare il cacciatore perchè uccide gli animali, ma noi cosa facciamo per l’ambiente siamo sicuri che il nostro stile di vita si ambientalmente più corretto rispetto a quello del cacciatore che uccide una ventina di capi all’anno? (QUESTIONE ETICA A PARTE, OVVIO)
Per me comunque questo ha voluto dire abbandonare il mondo della caccia che per quello che sono state le mie riflessioni giudico oggi comunque negativo per la conservazione dell’ambiente. Continuo a girare per boschi, pianure e montagne con il mio amico a 4 zampe ma senza cacciare.
Mi piacerebbe però vedere meno demonizzazioni nei confronti di chi non è della nostra idea e un po’ più di apertura mentale.
Chiudo dicendovi queste due cose. Ormai è da qualche anno che frequento oasi/parchi ecc. ed ho avuto modo di conoscere diversi volontari di associazioni ambientaliste. Ho trovato un sacco di persone competenti, ragazzi giovani con molta passione e con anni di studi alle spalle. Ma mi ha colpito un ragazzo che ho conosciuto domenica, preparatissimo, nel parlare ho scoperto che stava facendo degli studi su dei rettili veramente impressionanti, era in pratica un ricercatore, sarei stato li con lui a parlare per ore. Quindi occhio, amici cacciatori, a snobbare queste persone pensando che ne sappiano meno di noi solo perché noi passiamo ore e ore nei boschi e loro magari no.
Allo stesso modo vorrei ricordare un amico che ora non c’è più. Un cacciatore con la C maiuscola, cinofilo, grande esperto di fauna locale e quanto di più assolutamente lontano ci sia dallo stereotipo del cacciatore-sparatutto. Sparava a 2-3 lepri all’anno, ricordo che quando in un posto rimanevano pochi esemplari lui a caccia continuava ad andarci, ma col fucile scarico. Lo considero uno dei più rigorosi ambientalisti che abbia mai conosciuto.
Quindi anche nei confronti dei cacciatori, non si faccia di tutta l’erba un fascio.
Detto questo è ovvio che ognuno ha le sue idee e le suo posizioni. Sempre e comunque giuste e legittime anche perchè poi è ovvio che oltre l’aspetto tecnico c’è quello etico, e li chiaramente ognuno la pensa come gli pare.
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