abbiano fatto a gara a chi ce l'ha più corto.......
Inviato: 25/07/2021, 16:44
e ho vinto io!
oggi, complice una mia reperibilità lavorativa è passato a trovarmi Rigel per provare il leica 7x35 (vedi ultime battute del topic in questione) e con l'occasione mi ha portato a vedere i suoi ultimi acquisti che non avevo mai provato: lo spotting Zeiss Harpia da 95 e il binocolo Kowa BD 6.5x32.
Un paio di orette scarse, che fanno sempre bene all'anima, trascorse in serenità con un vecchio amico esperto astrofilo e di ottica che non vedevo da un po'.
Mentre lui gradiva moltissimo il leica e l'ha tenuto al collo per un'oretta buona mentre si provava il resto ( nel bieco ma invano tentativo di potersene andare via così non-chalance ) io sono rimasto molto ben impressionato dal kowa che davvero ha un rapporto qualità-prezzo notevole e da tenere ben presente . A memoria mi sento di poter dire che l'analogo Vixen ha qualche punto in più in termini di incisività e nitidezza ma per contro non è fornito di messa fuoco centrale, che invece sul kowa ho trovato essere sorprendentemente eccellente con una morbidezza e precisione che raramente si incontrano in quella fascia di prezzo.
Dal leica 7x quindi si scendeva di ingrandimento a 6.5x ma a questo punto ho sfoderato un bellissimo Nikon 4x10, di recente acquisizione (binocolo da mostre e teatri), che mi ha premesso di aggiudicarmi il primo posto al ribasso...
Discorso diverso per l'Harpia: uno strumento veramente superlativo che non mi ha fatto rimpiangere il kowa 883 e il Leica apo-Televid che già ben conoscevo; con il suo innovativo zoom interno non mi era mai capitato di avere un così vasto campo apparente a 23x e senza evidenti cali di luminosità salendo fino a 70x. Davvero eccezionale. Anche la messa fuoco micrometrica in un'unica manopola è davvero eccellente e rapida. E' ora nella mente di Rigel provare a vedere se si riesce a fare qualcosa per impiegare oculari astronomici e aumentare l'ingrandimento per usarlo sul cielo.
Bocciata su tutta la linea invece la sua costosa custodia da campo (il bollino rosso picchierà duro ma quello blu non è da meno.....) , per nulla pratica e con più punti deboli nell'utilizzo sul campo e oltretutto senza tracolla.
Si potrà sempre rimediare facendosela da soli con del neoprene facilmente reperibile nei negozi di subacquea.
A proposito proprio in questi ho approntato due anelli di neoprene da 2.5 mm di spessore per 2 cm di lunghezza, per rivestire precauzionalmente i paraobiettivi del leica 7x35, che sono in metallo nudo, in vista di una prossima vacanza nelle dolomiti ove starà al collo tutto il giorno, tutti i giorni e quindi, non indossando come d'inverno una giacca ove infilarlo, potrebbe capitare di battere o strisciare da qualche parte; vedremo se alla fine servirà davvero o è una precauzione inutile ed eccessiva.
Dimenticavo: con l'occasione ho anche provato un supporto leica, che non conoscevo, per quei binocoli che non hanno l'attacco cavalletto, molto compatto, meno ingombrate del Berlebach ma più adatto per i binocoli a tetto che a quelli di porro, anche se comqune usufruibile con questi; il discorso è venuto fuori sulla base di un utente che mi ha contattato in privato per sottolineare un "grave e inaccettabile" difetto del leica 7x35 e cioè che non ha l'attacco per il cavalletto.....stendo un pietoso velo e non faccio commenti, d'altra parte il fatto che non si sia esposto pubblicamente con quest'argomentazione la dice lunga, ma tant'è: di questi tempi c'è tanta rabbia e frustrazione in giro per cui ogni appiglio è valido per poter polemizzare e riversare astio sul mondo.
Lunga vita a tutti voi
oggi, complice una mia reperibilità lavorativa è passato a trovarmi Rigel per provare il leica 7x35 (vedi ultime battute del topic in questione) e con l'occasione mi ha portato a vedere i suoi ultimi acquisti che non avevo mai provato: lo spotting Zeiss Harpia da 95 e il binocolo Kowa BD 6.5x32.
Un paio di orette scarse, che fanno sempre bene all'anima, trascorse in serenità con un vecchio amico esperto astrofilo e di ottica che non vedevo da un po'.
Mentre lui gradiva moltissimo il leica e l'ha tenuto al collo per un'oretta buona mentre si provava il resto ( nel bieco ma invano tentativo di potersene andare via così non-chalance ) io sono rimasto molto ben impressionato dal kowa che davvero ha un rapporto qualità-prezzo notevole e da tenere ben presente . A memoria mi sento di poter dire che l'analogo Vixen ha qualche punto in più in termini di incisività e nitidezza ma per contro non è fornito di messa fuoco centrale, che invece sul kowa ho trovato essere sorprendentemente eccellente con una morbidezza e precisione che raramente si incontrano in quella fascia di prezzo.
Dal leica 7x quindi si scendeva di ingrandimento a 6.5x ma a questo punto ho sfoderato un bellissimo Nikon 4x10, di recente acquisizione (binocolo da mostre e teatri), che mi ha premesso di aggiudicarmi il primo posto al ribasso...
Discorso diverso per l'Harpia: uno strumento veramente superlativo che non mi ha fatto rimpiangere il kowa 883 e il Leica apo-Televid che già ben conoscevo; con il suo innovativo zoom interno non mi era mai capitato di avere un così vasto campo apparente a 23x e senza evidenti cali di luminosità salendo fino a 70x. Davvero eccezionale. Anche la messa fuoco micrometrica in un'unica manopola è davvero eccellente e rapida. E' ora nella mente di Rigel provare a vedere se si riesce a fare qualcosa per impiegare oculari astronomici e aumentare l'ingrandimento per usarlo sul cielo.
Bocciata su tutta la linea invece la sua costosa custodia da campo (il bollino rosso picchierà duro ma quello blu non è da meno.....) , per nulla pratica e con più punti deboli nell'utilizzo sul campo e oltretutto senza tracolla.
Si potrà sempre rimediare facendosela da soli con del neoprene facilmente reperibile nei negozi di subacquea.
A proposito proprio in questi ho approntato due anelli di neoprene da 2.5 mm di spessore per 2 cm di lunghezza, per rivestire precauzionalmente i paraobiettivi del leica 7x35, che sono in metallo nudo, in vista di una prossima vacanza nelle dolomiti ove starà al collo tutto il giorno, tutti i giorni e quindi, non indossando come d'inverno una giacca ove infilarlo, potrebbe capitare di battere o strisciare da qualche parte; vedremo se alla fine servirà davvero o è una precauzione inutile ed eccessiva.
Dimenticavo: con l'occasione ho anche provato un supporto leica, che non conoscevo, per quei binocoli che non hanno l'attacco cavalletto, molto compatto, meno ingombrate del Berlebach ma più adatto per i binocoli a tetto che a quelli di porro, anche se comqune usufruibile con questi; il discorso è venuto fuori sulla base di un utente che mi ha contattato in privato per sottolineare un "grave e inaccettabile" difetto del leica 7x35 e cioè che non ha l'attacco per il cavalletto.....stendo un pietoso velo e non faccio commenti, d'altra parte il fatto che non si sia esposto pubblicamente con quest'argomentazione la dice lunga, ma tant'è: di questi tempi c'è tanta rabbia e frustrazione in giro per cui ogni appiglio è valido per poter polemizzare e riversare astio sul mondo.
Lunga vita a tutti voi