Na giurnàdazza ad Pier

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Enotria
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Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da Enotria »

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Pier era felice e contento, tutto andava per il meglio, aveva persino trovato un nuovo sponsor per Binomania !
Con la sua borsa piena di fotocamere ed obiettivi camminava sulle sponde del lago alla ricerca di scorci interessanti. Il SUO lago, quel lago che ormai aveva ripreso in tutti i modi possibili e che pure ogni volta riusciva ad incantarlo.
Forse per la nostalgia, ma aveva persino portato con se una vecchia fotocamera Canon (allora non si era ancora convertito alla Nikon) con cui aveva scattato alcune foto dei sassi immersi nell’acqua trasparente del lago, resa immobile da una esposizione di tre ore, in modo che neppure la minima ondulazione rovinasse la tranquilla staticità della immagine.

Stanco, alla fine della bella giornata di svago, se ne tornava verso casa, ma qualcosa gli dava un vago senso di insicurezza, non capiva cosa o perché, ma man mano che lasciava il suo amato lago la sensazione diventava sempre più forte e chiara.

E il dubbio riprende a rodere: l’unica cosa diversa dal solito era quella vecchia Canon che aveva voluto portare con se per qualche nostalgico scatto analogico. Ora il dubbio aveva un nome e, alla prima occasione, il nostro bravo Pier si ferma per osservare meglio la vecchia Canon. Nulla da dire, anche se vecchia, è ancora bellissima.
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Per completare anche all’interno l’osservazione di questa vecchia “signora”, Pier toglie l’obiettivo e all’istante una morsa gli attanaglia lo stomaco, quasi a farlo vomitare.

Giallo, il fondo dell’obiettivo era giallo, l’ultima lente, la più importante, quella che focalizza l’immagine, invece che essere bella e trasparente come l’acqua del suo lago, era gialla, un giallo miele schifoso, come una pozzanghera di pi . . . . , no, non si dice, non sta bene !

Mamma mia !
Pier sapeva cosa significava quel giallo, ne aveva letto spesso, ma non gli era mai capitato di trovarsi fra le mani un obiettivo radioattivo.
E pensare che per tutta una giornata quello era stato dentro al suo borsone, a contatto con tutti i suoi migliori obiettivi.
Un dubbio tremendo: non è che stando a contatto, anche i costosi obiettivi si erano contaminati ?

Non c’è pezza, con un dubbio simile non si dorme più e, del resto, la radioattività non la si vede, servono strumenti molto particolari per rilevarla.

Detto e fatto, il giorno dopo era già in macchina, in viaggio per Ferrara dove aveva appuntamento con Enotria per il controllo degli obiettivi.




Inutile prolungare l’attesa, subito prendiamo l’obiettivo incriminato e lo accostiamo ad un ottimo contatore Geiger per verificare il livello della radioattività emessa.
2.jpg
Però, mica poco ! Considerate che la radioattività ambientale media è attorno ai 0,015 mR/h (millesimi di Roentgen per ora), quella del nostro obiettivo è 3,6 mR/h, ben 200 volte superiore !
Piuttosto elevata, ma possiamo subito tranquillizzare il buon Pier che i suoi obiettivi “buoni” non hanno corso alcun rischio: per fortuna ci vuole ben altro per rendere radioattivo un oggetto che non lo è. :lol:

A questo punto abbiamo già valutato dal punto di vista “quantitativo” la radioattività emessa, vediamo ora in modo qualitativo quali radioisotopi sono i colpevoli della emissione.

Per meglio separare la radioattività propria dell’obiettivo da quella naturale sempre presente, mettiamolo in una cella di isolamento, dietro spesse pareti di piombo.
3.jpg
Una volta chiusa la cella, la sonda rileva gli impulsi radioattivi, li separa per energia e li somma formando un grafico che rappresenta lo spettro energetico di questa radiazione: sarà quindi la sua “carta di identità”, identificando quali isotopi radioattivi contiene.



Guardando da sinistra, vi è subito un picco imponente di impulsi con energia attorno agli 80 KeV (80.000 elettron Volt), ma non è riferibile a radioisotopi se non per via indiretta: quando le particelle radioattive vengono bloccate dal piombo, la loro velocità di colpo si azzera e l'energia cinetica si trasforma in radiazioni X, che quindi vengono captate dal sensore.
Poi vi è un tratto pianeggiante, corrispondente alle emissioni del Cerio 144, una delle innumerevoli “terre rare” utilizzate come chiarificante nella preparazione dei vetri ottici ed anche nella lucidatura delle lenti.
Successivamente compare il macroscopico picco del Piombo 212, un radionuclide diretto discendente del torio, utilizzato nella preparazione dei vetri ottici per aumentarne l’indice di diffrazione.
Il picco successivo è l’Attinio 228, anche questo un discendente diretto che si forma dalla trasmutazione del torio.
4.jpg


Altro isotopo simpatico che incontriamo successivamente è il Tallio 208, tristemente noto per la sua velenosità, tanto che è stato bandito persino nella derattizzazione. Ma anche questo è un diretto discendente del torio, per cui non ci meraviglia il trovarne il relativo picco.
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A questo punto, lo spettrogramma ci ha dato la composizione dei radio isotopi, ora sappiamo quali sono i principali “colpevoli”, ma resta una domanda: cosa ci fanno dentro al nostro obiettivo e perché solo alcuni obiettivi sono radioattivi, mentre altri, perfettamente identici, non lo sono ?

Infatti, a questo punto propongo a Pier uno scambio: il suo obiettivo radioattivo in cambio di uno mio, uguale identico, ma assolutamente “innocuo” e, soprattutto, perfettamente trasparente, senza quel colore giallo bruno del vetro contaminato.
Così entrambi ne traiamo vantaggio: io faccio i miei esperimenti sulla radioattività e Pier può fare tutte le foto che vuole.
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Resta ora da chiarire come mai solo alcuni obiettivi risultano radioattivi e perché lo sono.

In generale, alla base del misfatto, vi è il torio, un minerale che è vero che è leggermente radioattivo, ma lo è talmente poco che manco si riesce a notarlo. Pensate che il suo tempo di dimezzamento è di 14 miliardi di anni, roba da emettere una radiazione giusto ad ogni morte di Papa.
Lo si utilizza nelle miscele vetrose perché migliora moltissimo le qualità del vetro ottico, permettendo la progettazione di obiettivi molto luminosi e con una altissima definizione.
Il torio non è certo raro, lo si trova in abbondanza in un minerale, la monazite, che è piuttosto diffusa in India ed in Africa.
Ma questa monazite contiene un mare di altri minerali e di terre rare. Un ben di Dio per chi fabbrica vetri: dentro c’è oltre al torio, il lantanio, il cerio, l’uranio, ecc.
Si, un ben di Dio per il vetro, ma SOLO se viene purificato e liberato dai tantissimi altri isotopi ben più radioattivi ed instabili chimicamente.
Il guaio è tutto qui: la raffinazione costa cara ed è difficile da fare per bene e così, ogni tanto, viene immessa sul mercato una partita di monazite, magari a basso prezzo, ma non ben raffinata.

Questi isotopi finiscono nei vetri ed iniziano a decomporsi emettendo radiazioni. Nel giro di pochi anni il vetro comincia a virare di colore: dal giallo paglierino diventa via via più scuro, fino ad arrivare ad un color miele, più tendente al bruno che al giallo, completamente inutilizzabile
per la fotografia.

Pacifico allora che quando il produttore delle ottiche si accorge del difetto, prima sono cazziatoni per chi ha autorizzato l’acquisto della partita di monazite, poi si sospende la produzione ed immediatamente si acquista del prodotto migliore con cui continuare la produzione.


E chi ha in casa uno di questi obiettivi, cosa se ne fa ?

Ma, se l’unico suo interesse è per la fotografia, la soluzione più semplice è consegnarlo all’ARPA come rifiuto speciale.
Se invece lo vuole conservare a scopo collezionistico, tenga presente che il livello di emissione non è insignificante e che le radiazioni emesse sono principalmente di tipo Gamma, quindi altamente penetranti. In queste condizioni, i rimedi sono solo due: distanza ed isolamento.

Per questo, non tenetelo in bella vista sul comodino della camera da letto, ma lontano da voi e dentro una bella scatola di metallo o, meglio, di piombo.

Di sicuro non gli fa certo male, ma farà del bene a voi !
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:wave:
Andrea

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eliocor
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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da eliocor »

mmmhhh..... Ho come l'impressione di aver già visto quel pozzetto.... ;)
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Enotria
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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da Enotria »

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Bé dai, non è poi venuto tanto male . . . :oops:


:wave:
Andrea

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stevedet

Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da stevedet »

Interessante ed anche un po' inquietante, come sempre quando si parla di radioattività.
abramo giusto
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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da abramo giusto »

Ho sempre pensato che Pier era verde perché vestito da GEV ... :mrgreen:
Abramo
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Enotria
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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da Enotria »

stevedet ha scritto:Interessante ed anche un po' inquietante, come sempre quando si parla di radioattività.
E' vero, ma ciò è dovuto alla scarsa dimestichezza che abbiamo con questa espressione della fisica. Del resto la radioattività fa parte integrante dell'Ambiente in cui viviamo: un po' di più, un po' di meno, ma accompagna la terra da sempre, ne fa parte.
Una volta poteva anche venir trascurata, dimenticata, quasi non esistesse neppure. Fino al 1940 esisteva solo la radioattività naturale, quella che viene rilasciata dalle rocce, dalle falde acquifere, dall'attività del Sole e delle varie stelle.
Ma dal 1940 l'Uomo ci ha messo lo zampino, ha fatto i suoi soliti casini e la radioattività che è attorno a noi ha iniziato ad aumentare ed ad arricchirsi di sostanze che prima non erano neppure mai esistite.

Effettivamente è giusto essere inquieti ed aver timore, ma non certo della radioattività, è dell'Uomo che dobbiamo guardarci. Delle sue pazzie, delle sue dimenticanze, dei suoi errori.

:wave:
Andrea

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stevedet

Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da stevedet »

Parole giustissime le tue, caro Enotria, ed anche ritornati tremendamente attuali, visti i recenti esperimenti compiuti in Corea del Nord.
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vale75
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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da vale75 »

Ciao a tutti, riesumo questo interessantissimo post di andrea.
(Non volevo aprirne un altro riguardo l'argomento radioattivita').

Leggo sui diari di viaggi su fb e altrove, di molte persone che sono andate
a fare una settimana a Cernobyl/Pripyat.
Non nego che per me ha un fascino (e purtroppo anche una storia), incommensurabile.
Sara' l'idea del tempo che si è fermato, sara' della fine che potrebbe fare il nostro pianeta causa l'uomo
(La sigla di ken il guerriero è quasi realta' in questo caso),sara' il sacrificio degli eroi morti per salvare questo povero mondo.

Tralasciando che forse nessuno potra' mai con sicurezza dire quanto sia pericoloso, mi è venuta voglia di documentarmi e la prima cosa sarebbe l'indispensabile contatore geiger, che immagino possa essere utilizzato anche in altri campi.
Per ora ho visto 2 marche dei visitatori : inspector e gamma scout.

Andrea, dici che sarebbe una spesa utile, anche senza viaggio ovviamente , oppure non si misurerebbe praticamente (e fortunatamente) mai niente, nella vita di tutti i giorni?
Ho trovato questo:
The average yearly human dose (American Nuclear Society) is 6.2 mSv/year (0.71 uSv/hour).
With an absolute maximum yearly dose of 50 mSv/year (5.7 uSv/hour)
Grazie!! Ciao!
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Enotria
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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da Enotria »

L'argomento "radioattività" richiede in noi un minimo di onestà nel valutare le nostre conoscenze e le nostre capacità.

Se questa onestà non c'è, oppure viene sopravalutata, i rischi possono diventare veramente notevoli ed è veramente stupido non tenerne conto.

E' come se quella buona donna di mia moglie andasse dall'armaiolo per comperare un mitragliatore UZI: secondo voi, a chi farebbe più male ?

Ma ritorniamo al nostro Vale e valutiamo le sue necessità.
In genere la nostra curiosità riguarda l'ambiente che ci circonda e con cui più spesso veniamo in contatto. E le nostre domande sono piuttosto semplicistiche: è radioattivo o no ? E' pericoloso o no ?
Se la nostra curiosità si limita a questo, non serve ne l'Inspector ne il Gamma Scout, basta un geiger semplice da usare, meglio se POCO sensibile, ad esempio, io prenderei uno dei russi prodotti apposta sull'onda della emotività di Chernobil, ad esempio un Bella (40-60 €) o un Prypiat (60-90 €).
Certamente come strumenti di misura non valgono una cicca: se dicono 10 potrebbe benissimo esserci 40 o 100, non si sa, ma certamente ci dicono che c'è della radioattività la dove non dovrebbe esserci.

Il loro uso è molto semplice: se non danno segni di vita, potete andare tranquilli, la radioattività certamente c'è (!), ma non vi da alcun fastidio. Se invece marcano qualcosa con il suono o con la misurazione, non state neppure a perdere tempo a leggere il quanto, tanto è sballato, piuttosto uscite ed andate da un'altra parte.


Completamente diverso sarebbe il discorso se Vale ci dicesse: mi interessa capire la radioattività, voglio studiarla e sperimentarla.
Allora il mio consiglio sarebbe diverso: prenditi un buon geiger, meglio se uno scaler con una buona sonda generica (tipo pancake) e cerca pubblicazioni serie su Internet dove andare a leggere, all'inizio senza capirci nulla, poi un po' di più, . . . di più, . . . più.
Eberline E600
Eberline E600


E se cercate un buon Forum, serio ed ospitale: https://www.radioactivityforum.it/forum/index.php



:wave:
Andrea

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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da vale75 »

Grazie andrea per la risposta esauriente e tecnica.
Quindi chissa' cosa e quanto effettivamente misurano quegli aggeggini, in un campo di azione cosi pericoloso. :shock:
Cerchero' di documentarmi e vedere se l'interesse aumenta o rimane "confinato a cernobyl ".

Ciaoo!!
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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da Enotria »

Per toglierti gli ultimi dubbi, vienimi a trovare, così li provi.


:wave:
Andrea

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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da vale75 »

Grazie dell'invito, ma prima vedro' di documentarmi un pò vista la mia totale ignoranza in materia.
Stammi bene andrea! :thumbup:
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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da vale75 »

Che faccio?
È un po' che ci penso a fare l'acquisto ,senza mai arrivare ad una conclusione visto che non so quanto e dove potrei usarlo.
Questo sembra tenuto bene.
(Matricola 224616,calibrato nel 2010)
299$+125$ e dogana.
Allegati
s-l1600-1.jpg
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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da Enotria »

Lo strumento che hai visto è di tutto rispetto ed è equipaggiato con una sonda tipo pancake di buone caratteristiche ed adatta ad usi generici.
Il costo è abbastanza elevato, ma almeno, se utilizzato in modo corretto, è in grado di darci risultati attendibili.
Quindi, se lo acquisti, PRIMA dovresti cominciare a studiare e capire la radioattività, POI puoi iniziare a fare qualche prova e qualche misurazione.
Andrea

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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da vale75 »

Grazie andrea per la risposta.
Ero molto indeciso (fosse stato un oculare da telescopio avrei fatto prima) e quasi senza volere ho fatto l'offerta minima e nessun'altro ha rilanciato.
Adesso aspetto qualche risposta dal venditore (completamente assente), prima di pagare.
Ho sentito anche la ludlum che, volendo e facendolo spedire là dal venditore ,me lo calibrerebbero e rispedirebbero loro per 60$+85$.
Poi la dogana?
In questo secondo caso sarebbe uguale visto che potrebbe risultare già come mio e in riparazione all'estero?
Sono confuso totale
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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da Enotria »

Complimenti, ora sei proprietario di un ottimo sistema di misura per la radioattività.
Sfrutta il tempo di attesa per cominciare a leggere articoli seri sull'argomento: ad esempio ottime le dispense dei VVFF, ma anche tante altre.
Poi, quando arriva, comincerai a misurare di tutto. Fallo pure, ma cerca di essere critico nelle tue analisi, cerca di capire i tanti perché che incontrerai.
Se hai bisogno fatti vivo, tu sai dove sto. :thumbup:
Andrea

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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da vale75 »

Per ora tutto fermo,venditore (con soli 13fb di cui uno neutro) inesistente. Nessuna risposta alla mia richiesta di qualche foto e totale.
Finché non dimostra serietà,non pago un bel niente.

Grazie mille andrea,anche per l'invito.
Spero tu stia un po' meglio.
Ciao!
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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da vale75 »

Ciao a tutti e soprattutto andrea che mi segue da Frêara.
Dopo varie tribolazioni ce l'ho fatta.

Il primo venditore era latitante, la foto dell'annuncio era presa da google, poi dopo 2 settimane me ne manda una vera dove ce ne sono 4 di diverso tipo,con 3 sonde diverse,tutto mischiato.
Ne indico uno e chiedo cortesemente foto dettagliate di quello,con matricola visibile. Sparisce per altre 2 settimane e poi riappare dicendo di pagare e che mi avrebbe mandato "quello".
Rifiuto e aspetto le foto che mai arriveranno, sollecito gentilmente,ma il nulla.
Non pago, chiedo l'annullamento...
Ebay e il venditore mi segnalano come non pagante...
E chi se ne frega!!

Ne trovo un altro da Sibgene, laboratorio di biotecnologie, dove la comunicazione é perfetta.
Speso di più, ma é già il modello post 2010 con la scheda nuova e appare come nuovo.

All'arrivo un difetto ce l'avrà:
batterie marce rimaste all'interno del vano per anni (ho letto poi problema classico delle alkaline), hanno intaccato vernice interna,ossidato poli e rotto gli occhielli di alimentazione sottostanti.
Fatto presente al venditore che onestamente mi ha offerto la restituzione o un rimborso se mi arrangiavo io.
Pulito bene la rugginina dentro al vano batterie, l'ossido dai poli,fino spinotto a 4 vie che si innesta nella scheda, dove non sembrano esserci ulteriori danni.
Adesso funziona bene,a breve le prime misurazioni.
Il fondo naturale sta sui 40-50 cpm.
Allegati
Poli puliti dall'odioso ossido azzurro
Poli puliti dall'odioso ossido azzurro
Radiazione di casa mia
Radiazione di casa mia
Ludlum 3 + pancake 44-9
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Vano batterie rovinato
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Preso anche valigetta da amazon davvero ben fatta
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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da Enotria »

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Bravo.
Sembra in ottime condizioni e la riparazione dei porta batteria è ben fatta.
L'accoppiata è perfetta, un classico Ludlum M3 con sonda pancake.
Da fare di corsa: dischetto di alluminio spesso 1mm o meno, dischetto di carta da fotocopie, entrambi delle dimensioni della pancake o poco di più. (per separare alfa, beta e gamma), procura un campioncino radioattivo ma molto leggero (circa 300 cpm complessivi) e conservalo in modo che non faccia danni.
Divertiti pure, ma leggi anche qualcosa di serio.
Andrea

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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da vale75 »

Grazie, provvederò a crearmi i 2 filtri.

Modificato dal moderatore: sul Forum è meglio non dare indicazioni utili per acquistare materiale pericoloso. Del resto, chi scrive non può sapere ne da chi ne come saranno utilizzate quelle informazioni. :hand:
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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da vale75 »

Sorry :oops:
E secondo te Andrea, questo filtro è un qualcosa di utile o farebbe le veci di quello di alluminio?
Grazie! Ciao
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Pan+GM+with+Filter+Radiation+Safety+Counseling+Institute.jpg
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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da Enotria »

.


Sono filtri diversi e servono per scopi diversi.

I due filtri che ti ho proposto servono per misurare in modo separato le radiazioni alfa, le beta e le gamma. La tua sonda, senza alcun filtro, misura tutto: a+b+g. Se monti il filtro di carta, questi blocca le alfa, quindi la misura che ottieni è relativa alle sole b+g. Se invece inserisci il filtro di alluminio, anche le beta vengono bloccate, passano e vengono misurate solo le gamma. Morale, con tre misurazioni e un paio di differenze impari quante sono le alfa, quante le beta, quante le gamma.

Questo in teoria !

Nella misura delle radioattività vi sono centinaia di varianti possibili e che incidono sulla misurazione. Pertanto dalle tue misurazioni avrai una idea della radioattività presente, ma non una quantificazione esatta, anche se utilizzi tutte le possibili correzioni.
Se vuoi misurare le quantità dovresti usare strumenti diversi e tecniche diverse.

Il filtro che hai mostrato, serve invece per linearizzare la curva di risposta, cioè TENTA di correggere la sensibilità della sonda ai diversi isotopi. Dato che la misura è influenzata da centinaia di altri fattori, è perfettamente inutile correggerne uno solo, se voi maggiore precisione prendi uno strumento diverso e utilizzi tecniche diverse per fare le misure.
Andrea

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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da vale75 »

Grazie, per incominciare mi costruiró i 2 filtri.
Poi inizierò con qualche misurazione.

Ciaoo!
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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da vale75 »

Andrea, ho fatto le mie prime misure col sale al potassio e un piatto turistico di 30-40 anni fa.
Prima misura del sale dentro al barattolo, che ,se non erro,dovrebbe schermare un po' i beta.
Poi con carta (inutile come l'alluminio per alimenti) e infine con targhetta di alluminio di circa 1.5mm di spessore ,che ne tagliava via una bella percentuale.

Stessa prova con stessi risultati col piatto, che però capovolto, dal lato non smaltato, mostrava valori di cpm attorno ai 100 anche senza filtro.
Deduco che la causa della radiazione dovrebbe ricadere nello smalto.
Uranio? Trizio? Torio? 😵

Ps.ho incelofanato la sonda cosi non mi si sporca di polvere o sale (molto fine)
Allegati
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Re: Na giurnàdazza ad Pier

Messaggio da vale75 »

Caro andrea... :cry:
mi era arrivata la capsula di americio.

Come mi aveva detto, la radiazione gamma é (per fortuna) debolissima, ma...
che roba, non batte ciglio a passare 1mm di alluminio. :shock:
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