Visori notturni e adattamento al buio

Il mondo dei telescopi terrestri e della tecnica del digiscoping. Inserite qui le vostre immagini e i vostri video!
Rispondi
Avatar utente
Samuele
Buon utente
Messaggi: 1322
Iscritto il: 29/07/2015, 20:22

Visori notturni e adattamento al buio

Messaggio da Samuele »

Com’è noto i visori notturni sono sistemi optoelettronici, cioè trasformano il segnale ottico/termico ripreso dall’obiettivo in segnale elettrico che viene riprodotto da un display interno, visionabile tramite apposito mirino, oppure, nei prodotti più evoluti, sul proprio cellulare collegato per lo più in wi-fi.
Per definizione un visore notturno è destinato ad essere usato al buio, o comunque in condizione di illuminazione molto scarsa, cioè in un ambiente in cui l’occhio umano ha bisogno di tempo per adattarsi al buio, e tale adattamento viene perso facilmente se si dirige lo sguardo su una fonte luminosa importante come appunto un mirino elettronico o un display telefonico, i quali hanno anche il difetto di emettere molta luce blu che è la più deleteria per la perdita di adattamento.
In altri termini se in un ambiente buio si posa lo sguardo su un mirino elettronico per più di una frazione di secondo si resta accecati da quella luce per parecchio tempo, e si perde la capacità di “vedere” nel posto in cui ci si trova, per cui mi chiedo:
come fanno i cacciatori ad ovviare a tutto questo?
Restano costantemente “attaccati” al visore rinunciando alla possibilità di utilizzare la propria vista naturale?
Esistono sistemi che possano attenuare gli effetti sopra descritti dei display dei visori notturni? :think:
Giovanni Bruno
Buon utente
Messaggi: 3020
Iscritto il: 09/04/2015, 20:05

Re: Visori notturni e adattamento al buio

Messaggio da Giovanni Bruno »

Domanda molto interessante. :thumbup: :wave:
Avatar utente
-SPECOLA->
Buon utente
Messaggi: 9326
Iscritto il: 16/09/2011, 19:26
Contatta:

Re: Visori notturni e adattamento al buio

Messaggio da -SPECOLA-> »

Ciao Samuele,

secondo me in realtà quello che descrivi è un problema per l'astrofilo che deve spremere fino in fondo il minimo fotone che gli consente di osservare la più diafana delle nebulose o la più remota galassia alla portata dello strumento che sta utilizzando.
In ambito venatorio non avviene nessun accecamento in grado di far perdere la capacità di “vedere” nel posto in cui ci si trova ma soltanto una logica momentanea perdita di adattamento a buio, da parte della vista.

Bisogna tener presente che l'attività venatoria notturna quasi mai avviene al buio completo e che anche quando ciò accade, il porto d'armi impone a chi ne è in possesso accertamenti periodici, tra i quali anche quello della visita oculistica, che è particolarmente ostativo, in caso restituisca responso di non idoneità.
Per questioni di sicurezza (propria e altrui), il cacciatore non è che possa andare a tentoni; immaginiamoci la situazione surreale:
Il tiratore trova la preda con un visore notturno (IR o TERMOCAMERA, non importa), poi però "accecato" impiega del tempo a trovare l'arma e a putarla verso l'animale, che nel frattempo è possibile che si sia persino mosso rispetto a prima, quando lo aveva osservato con il visore notturno.
Ammesso che sia ancora lì, il cacciatore premerà il grilletto e se tutto andrà per il verso giusto, dopo non gli resterà che andare a recuperare la preda e a questo punto per far ciò non è che una volta tolto l'occhio dal clip on montato sul cannocchiale di mira, lo stesso in quel momento si esporrà al pericolo di inciampare in qualche cosa, perchè ormai accecato, non sarà più in grado di “vedere” nel posto in cui è.

La perdita di adattamento visivo al buio non arriverà mai ad accecare nessuno in un contesto simile.
Anche perché non bisogna tralasciare il fatto che comunque dopo per andare a recuperare il capo abbattuto (magari a centinaia di metri, dall'altra parte di una valle, facendosi largo tra una fitta vegetazione, in un territorio spesso pure pieno di rovi e fossi), il cacciatore dovrà pure portarsi al seguito tutto l'armamentario (non è che potrà lasciarlo in custodia a chichessia, oppure nasconderlo da qualche parte, perchè quel tipo di comportamento si configurerebbe come omessa diligente custodia delle armi), tutte cose che mal si sposano con la possibilità di restare accecati e per questo non essere più in grado di “vedere” nel posto in cui ci si trova; in primis si tratta di questioni di sicurezza che sono alla base di un cosciente utilizzo delle armi.

Da tiratore, questa è la mia esperienza.
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
Avatar utente
Samuele
Buon utente
Messaggi: 1322
Iscritto il: 29/07/2015, 20:22

Re: Visori notturni e adattamento al buio

Messaggio da Samuele »

Ciao Fabrizio,
Grazie per la risposta, anche se credo di non averla ben capita in quanto mi sembra di leggere cose contrastanti.
Ho avuto modo di utilizzare uno di questi strumenti al crepuscolo avanzato in un ambiente extraurbano e la prima cosa che mi è saltata all’occhio è proprio il temporaneo accecamento dopo l’utilizzo, che rendeva non più osservabile l’ambiente circostante.

@Piergiovanni,
è vero che in genere c’è la regolazione della luminosità e del contrasto, ma da quel che mi sembra di aver capito sono controlli che incidono sulla qualità dell’immagine a monitor non sulla retroilluminazione, cosicché lo schermo “spara” sempre tutti i suoi fotoni.
Mi sbaglio?
Avatar utente
-SPECOLA->
Buon utente
Messaggi: 9326
Iscritto il: 16/09/2011, 19:26
Contatta:

Re: Visori notturni e adattamento al buio

Messaggio da -SPECOLA-> »

Ciao Samuele,

sarebbe interessante avere qualche dettaglio in più circa l'esperienza che hai descritto.
Personamente non ho mai riscontrato accecamento alcuno; anche perché poi, in poligono al buio o in appostamento o battuta di caccia notturna, non ci si deve mica per forza muovere al buio pesto.
La sicurezza viene prima di tutto.
Se per favore mi indichi le parti contrastanti che hai colto nel mio intervento, vedrò di cercare di darti i chiarimenti del caso.
Bene inteso che quel che ho scritto io, riguarda la mia esperienza, mutuata anche dal confronto con chi opera in ambito venatorio notturno, oltre che di tiro in strutture/aree attrezzate, adibite, per cui è possibile che altri abbiano incontrato i tuoi stessi problemi e che per questo esistano anche delle soluzioni da adottare, per non incorrervi.
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
Avatar utente
Samuele
Buon utente
Messaggi: 1322
Iscritto il: 29/07/2015, 20:22

Re: Visori notturni e adattamento al buio

Messaggio da Samuele »

Fabrizio,
niente di che, ti sei soffermato ad elencare le cose che non bisogna fare per restare in sicurezza, ma per quel che è stata la mia esperienza quelle stesse cose sarebbero -non dico compromesse ma- “indebolite” dall’utilizzo di un dispositivo che abbaglia.

Non saprei quale altro dettaglio potrei fornirti: era un Hikmicro, l’ho usato per una manciata di secondi a volta per cercare di individuare fauna selvatica in zona, ma ogni volta che lo allontanavo dall’occhio, per rendermi conto del contesto, avevo bisogno di tempo per tornare a vedere i dettagli: un po’ come avvicinare lo schermo di un cellulare all’occhio, e continuare a “vedere” la relativa luce anche dopo averlo allontanato.
Non mi sembra una situazione ideale per chi poi dovrebbe prendere una mira e sparare.
Ma non ho nessuna esperienza di caccia serale o simile, per cui non ho nessuna idea del relativo svolgimento, delle tecniche o altro che possa rendermi più chiara la situazione.
Per questo ho chiesto :thumbup:
Avatar utente
-SPECOLA->
Buon utente
Messaggi: 9326
Iscritto il: 16/09/2011, 19:26
Contatta:

Re: Visori notturni e adattamento al buio

Messaggio da -SPECOLA-> »

Ciao Samuele,
riducendo il discorso ai minimi termini, nella situazione che hai descritto, succede in pratica questo:
Ci si trova al buio, dove per vedere è necessario utilizzare un visore notturno.
Accecati è vero che non si vede niente, però cosa cambierebbe, dato che ad occhio nudo, parimenti al buio non si riuscirebbe comunque a vedere qualcosa degno di essere chiamato dettaglio?
Quello che ti è capitato è una cosa che ho ben presente, perché la stessa cosa mi capita quando guardo lo schermo lcd illuminato di un ricetrasmettitore stando al buio; in effetti l'immagine luminosa persiste e infatti seguito poi a "vederla" per un certo tempo, anche ad occhi chiusi.
Questo però in realtà non preclude la visione di dettagli al buio, perché come ho scritto sopra, al buio i dettagli ad occhio nudo semplicemente non si vedono.
L'immagine restituita dai visori notturni che ho utilizzato finora, anche i più economici e meno sofisticati, non mi ha mai fatto l'effetto che ho riportato sopra, perché immagino che i progettisti abbiano giustamente tenuto in considerazione il problema, per cui è sufficiente regolarli al meglio.
Comunque quando al buio si tira il grilletto di un'arma da fuoco, la situazione ricalca quella che ho descritto all'inizio.
Quindi per rispondere meglio alla tua domanda, i cacciatori non restano costantemente “attaccati” al visore e non rinunciano alla possibilità di utilizzare la propria vista, ma semplicemente quando serve, "accendono la luce".
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
Avatar utente
tonyrigo
Buon utente
Messaggi: 126
Iscritto il: 27/12/2016, 20:29

Re: Visori notturni e adattamento al buio

Messaggio da tonyrigo »

Poi c’è il trucco dell’occhio chiuso, con i visori a cannocchiale.
Rispondi

Torna a “SPOTTING SCOPE E DIGISCOPING”