Ciao Francesco T
il termine "tribolazione" l'ho riferito in generale e non espressamente
riguardo alla problematicità di un un rifrattore a due sezioni nel mantenere l'ortogonalita' dell'asse ottico e relativa difficoltà nel mantenere la collimazione, ma anche in questo caso il termine calza perfettamente (nè più nè meno di quando è stato menzionato da Piergiovanni, riguardo alla maggiore difficoltà di operare una precisa messa a fuoco con un rifrattore a corto fuoco), per cui non ho nessun problema a risponderti.
Per prima cosa però sottolineo che di
supposto in quanto scritto sopra c'è ben poco e Angelo Cutolo ha già spiegato sufficiente bene perché; imho.
Detto questo conosco l'argomento sia in ambito autocostruzione, sia soprattutto per l'utilizzo che ho avuto la fortuna di fare molti anni fa proprio con i telescopi ALINARI (non a caso citandoli ho linkato un mio vecchio intervento in tema su questo stesso forum).
La ripetibilità del risultato era alquanto incerta e variava da esemplare ad esemplare e parimenti so benissimo di due 120/2000 che erano perfetti ad ogni rimontaggio (un GALASSIA 2000 e un NEPTUNE, che purtroppo immagino nel frattempo si siano
reincarnati in ben altro, dopo aver probabilmente conosciuto da vicino la piazzola ecologica, complice la dipartita del loro proprietario...).
Si tratta di una questione nota a chi conosce quegli strumenti (che per altro di
questioni ne avevano anche molte altre, compresa la montatura inadeguata).
Quando ho scritto
che durante l'osservazione si deve ricontrollare la collimazione anche solo per un minuto e questo fa rientrare l'osservazione tramite un rifrattore in due sezioni nell ambito del "compromesso" mi riferivo a quello che hai scritto tu:
Francesco T ha scritto: ↑14/03/2019, 12:56
Il Massimiliano quando smontava e riassemblava il mitico 5" f20 impiegava un minuto a ricollimare il tutto agendo semplicemente sulle 3 coppie di viti a 120°.
Per sottolineare contestualmente il senso di quello che ho scritto, ovvero che anche se si trattasse soltanto di un secondo per collimare, sarebbe comunque un secondo di tempo sottratto all'osservazione e soprattutto che se non ci fossero di mezzo dei compromessi, la collimazione e di conseguenza il tempo da dedicarle, nemmeno servirebbero.
A differenza della mia esperienza, la tua dice che non hai mai
esperito sul campo nulla di tutto ciò,
perchè il cannocchiale rimane perfettamente collimato fino la volta successiva, anzi. Finché non lo si disassembla rimane sempre collimato.
Bene, io non ho problemi a crederti, però di quanti e quali telescopi stai parlando?
Non è che nel tuo caso tutto resta a posto grazie anche alla limitata mobilità di puntamento?
Infine mi piace sottolineare che io non ho mai definito un'osservazione "compromesso"; il termine compromesso l'ho riferito sempre e unicamente al setup telescopio/montatura.
Se poi tu non vedi limiti in un telescopio a lunga focale diviso in sezioni (che per questo richiede una particolare precisione meccanica di accoppiamento e a volte pure di dedicare ad essa del tempo per collimare).
In un telescopio messo su una montatura che non permette di puntarlo facilmente in qualunque punto della sfera celeste, ecc., ecc. ; beh, per me tutte queste cose sono invece sì un limite.
Un limite appunto dettato dall'aver scelto come compromesso, di realizzare il setup a quella stregua.
La tua esperienza comunque potrebbe essere diversa dalla mia, semplicemente perché tu hai trovato il modo per azzerare i limiti dei vari compromessi ed è appunto di questo che avrei piacere di leggere in questa discussione.