Nuovo rifrattore 102/1100 ED

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Acronauta
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Acronauta »

Samuele ha scritto: 13/03/2019, 15:28Però c'è anche da considerare che le zone con buone condizioni osservative si estinguono a velocità esponenziale (non mi riferisco ovviamente all'inquinamento luminoso ma al seeing, anch'esso influenzato negativamente dal fattore antropico), con conseguente aumento della necessità di spostarsi e trasportare al seguito tutta la strumentazione.
non saprei, io questa cosa a dire il vero non l'ho notata e sono convinto che il fattore orografico e climatico conti molto più di quello antropico. Certo che se hai sempre osservato da una località rurale e improvvisamente ti costruiscono un terminal merci o un'autostrada o un'aeroporto a due passi da casa, probabilmente il seeing peggiorerà, però sono situazioni un po' particolari, non so se è a questo che ti riferisci.

Quanto al peggioramento del seeing confermo che c'è e si avverte, ma è dovuto soprattutto ai cambiamenti climatici che influenzano la circolazione atmosferica.
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Kappotto
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Kappotto »

Samuele, il seeing non è molto condizionato dall'uomo. A milano ad esempio si gode spesso e volentieri di un ottimo seeing.
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e una marea di ocularacci...
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Samuele
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Samuele »

Mi riferivo al fatto che con l'espansione degli abitati, soprattutto in quei centri urbani dove non ci sono palazzi alti ma piccoli condomini di due/tre piani, aumenta l'immissione di calore verso l'alto dovuta al riscaldamento ed all'attività umana, che peggiora la microturbolenza locale e quindi il seeing.
Io ad esempio sono circondato da palazzi più alti del mio che sono deleteri da questo punto di vista.
Non so spiegarmi come mai a Milano questo non accada, ma immagino che sia più una combinazione fortunata di fattori limitata ad alcune aree, che non un discorso mediamente generalizzabile.
E comunque, la mia esperienza è che, a parità di condizioni meteo, il seeing migliora quando ci si allontana dai centri urbani.
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Acronauta »

Un grande centro abitato certamente condiziona il seeing, però, come fa notare kappotto, da Milano si osserva ancora benissimo e io personalmente non sento il bisogno di spostarmi. Condizioni migliori di quelle che ho da casa le trovo quando vado in Trentino spostandomi in quota, oltre i 2000-2300 m, però mi arrangio anche dalla città altrimenti non combino più nulla.

Certamente lontano da una zona urbanizzata non c'è l'effetto dell'isola di calore che si fa sentire soprattutto d'estate e soprattutto durante il giorno, ma d'altra parte si può avere costantemente un seeing pessimo lontano da qualunque città o paese, dipende da molti fattori e quelli climatici e orografici sono senz'altro preponderanti.

L'argomento è interessante da sviluppare, ma in questa discussione è purtroppo totalmente OT, se si vuole si può aprire un thread apposito.
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-SPECOLA->
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da -SPECOLA-> »

piergiovanni ha scritto: 13/03/2019, 14:06 Il problema principale e che si pensa sempre all'unico lato negativo dei rifrattori a lunga focale: l'ingombro.
In realtà ci sono molti fattori positivi.
Ciao Piergiovanni,

il problema principale è che l'ingombro è qualcosa di concreto e tangibile; che è tale perché così e non perché si pensa che lo sia.

Invece intorno all'esempio che hai riportato, quello dei due ipotetici rifrattori da 150: stessa qualità ottica, stessa composizione dei vetri, stessa qualità nella cella e nella intubazione e mettiamoci pure la stessa altezza da terra per scongiurare la micro-turbolenza locale :mrgreen: , si può benissimo stare a pensare e ripensare circa il rifrattore di corta focale e il rifrattore a lunga focale.

Sono d'accordo con il fatto che il rifrattore di corta focale possa avere fra i pregi: compattezza e possibilità di fornire grandi campi di vista (ciò non toglie però, che anche un rifrattore a corta focale può performare bene, se realizzato bene; basta leggere ASTROTEST, per averne prova ;) ).
Parimenti concordo con te che il rifrattore a lunga focale possa avere meno coma, meno astigmatismo, meno curvatura di campo, meno sferica, possibilità di usare oculari semplici e piu' economici per correggere le aberrazioni geometriche ai bordi, maggior profondità di fuoco.

Un focheggiatore ultra-costoso personalmente non lo ritengo una necessità, ma soltanto una comodità; altrimenti non si capisce come abbiano fatto schiere di astrofili anni fa, quando imperavano semplicissimi accoppiamenti pignone/cremagliera.

Idem riguardo alla possibilità di usare oculari "piu' comodi" per gli alti ingrandimenti.

Per il fatto che un rifrattore a lunga focale possa davvero avere una maggior capacità di gestire la turbolenza, nella mia esperienza (che è PERSONALISSIMA e OVVIAMENTE limitata soltanto agli strumenti che possiedo o che ho potuto utilizzare durante la mia attività), come ho già scritto in altra discussione ad hoc, non ha riscontro.
Quale mai dovrebbe essere la ragione di questa caratteristica, se davvero è presente sempre e comunque, rendendo di fatto questa esperienza un dato di fatto, ripetibile nel tempo?
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Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da -SPECOLA-> »

@ Re Vega,

Un tubo divisibile deve essere fatto in una certa maniera per risultare affidabile, cioè essere in grado di garantire SEMPRE (senza tribolare) la corrispondenza fra asse meccanico e asse ottico, dopo ogni Smontaggio/RImontaggio (una soluzione simile la adottò anche l'IAng. Alinari tanti decenni fa, per il suo rifrattore GALASSIA 120/2000).

Con una montatura sottodimensionata, anche se una volta presa la mano si ci può anche accontentare per il mero uso visuale/contemplativo, si penalizza comunque il setup.
Una montatura adeguata è ingombrante e quando menziono questo fattore che di fatto penso sia quello che maggiormente concorre ad arginare la diffusione dei rifrattori a lunga focale in commercio, tengo sempre in considerazione anche la montatura.

Alla fine ogni cosa è un compromesso.
Imho.
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Re Vega »

Ciao Specola, sono d’accordo sul fatto che una realizzazione in due sezioni possa potenzialmente presentare problematiche di coincidenza tra asse ottico e asse meccanico; ritengo tuttavia che la questione riguardi limitatamente le due flange centrali deputate alla divisione del tubo...se sono fatte bene e con precisione non c’è nessun altra tribolazione che possa impensierirti.
Riguardo alla montatura sottodimensionata non ho ben capito a quale tipo di penalizzazione ti riferisci. Personalmente fatico complessivamente di più a gestire le vibrazioni del compound gp-dx/ FS128 che non G11/tubo f/15 da 20 kg.

Cordialità

Fede
Strumenti:
Zeiss AS 150 f/15 e D&G 152 f/15 (intubazione Fumagalli); Taka FS128; S.W. 120ED; Pentax 75 EDHF
Set oculari Zeiss Abbe I; TMB supermono 6 e 8 mm; Taka LE 5 mm e Abbe 12,5 mm; Barlow Zeiss 2x
Fujinon 7x50 Mariner; Zeiss Dodecarem.

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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da -SPECOLA-> »

Ciao Federico,

un lungo tubo ha un elevato braccio di leva; anche la "sensibilità" al vento si percepisce di più, rispetto ad uno strumento più compatto e in ogni caso posizionato su un'adeguata montatura, giusto per fare un esempio.
La penalizzazione poi è anche quella dell'impossibilità di poter osservare comodamente (e per puntamenti allo zenit, anche con l'oculare ben distante dal suolo); comodità che con un lungo tubo diventa difficile da soddisfare, sempre e comunque.

Alla fine tutto è un compromesso e il mercato si è adeguato, proponendo soluzioni compatte e versatili, che poi a leggere le recensioni e ascoltando chi questi rifrattori molto aperti li possiede, spesso non sono poi neppure tanto male, anche per le osservazioni visuali.
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da vincenzo »

Buon giorno a tutti.
Elevate sono le vostre esperienze e competenze. Cosi come le vostre opinioni. Avevano ragione quelli della "Scuola di Berlino" la realta' vera e' quella percepita...

Ora, io, percepisco, da sempre NOTEVOLE differenza, a parita' di caratteristiche tra un lungo fuoco ed un medio o peggio corto fuoco.

Che si possa fare necessita virtu' che il migliore strumento, e' quello col quale piu' si osserva, che la sensibilita' al seeing dipenda piu' dal diametro che dalla focale... Tutte cose vere e sacrosante e ben vengano sdoganamenti, e test e incoraggiamenti in tal senso.
Pure verissimo che gli osservatori del passato usavano strumenti con indice di CA ben al di sotto dei criteri conosciuti, ma, come sopra, quello avevano ! Stante l'impossibilita' di costruire rifrattori da 0,5 m e piu' con focali effective di 15 o peggio 25 m.
Quindi, se nell'ottica del compromesso, tutto vale e tutto va bene a mio parere, pur di vincere la pigrizia e le seduzioni di Barbara D'Urso e armati del proprio tubo, si va in "preghiera" tutte le sere possibili...

Ma, se l'effetto di una recensione sul cinesone 150/750 fatta da una persona oggettivamente capace ed esperta e autorevole come Raf, ha l'effetto di far sparire (perche' improvvisamente ricercatissimi) dal mercato tali strumenti e di far lievitare il loro valore, in quanto (percepiti) come ottimi strumenti anche planetari, beh, qualcosa proprio non va...

Io credo che la verita', io so che verita', sia piuttosto, nel nostro bisogno di avere e mantere il controllo delle e sulle cose e della reiterata conferma delle nostre scelte, anche le piu' banali.

Se vi piace l'osservazione /contemplazione visuale del cielo, (pianeti o ds) se volete avere esperienze ""mistiche", se vi piace quello che osservate, piu' di quello che leggete, (nel senso che date piu' importanza alla pratica che alla teoria) Allora, munitevi di un rifrattore di qualunque diametro e a piu' lungo fuoco possibile (nel senso a VOI possibile) acro o apo, indifferente e.... Dimenticherete tutto !!! ;) un abbraccio, V.
Pratico il "voyeurismo ed il feticismo" con tante (lenti) e confesso la mia passione per le "mature" (lenti) ...
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Giovanni Bruno »

Sarò stato sfortunato io, ma un ACRO SW, prima serie, da 150/750mm, era semplicemente inguardabile.

Un VIXEN NA 140 SSf nonstante la strombazzata ottica a 4 lenti, due per l'obbiettivo e due per lo spianatore, era drammaticamente dietro al superplebeo 120ED.

Il super celebrato ACRO da 152/900mm, pesante come un morto, ed incapace di minime prestazioni planetarie a piena apertura, persino sulla supercontrastata luna.

Discreta invece la resa dell'ANTARS SOLVER ACRO da 127/1200mm ad f9,44.
Del tutto inatteso il discreto rendimento di ben 3 ACRO SW MERCURY da 70/500mm ad f 7,14 a riprova che il rapporto focale di ACRO, relazionato anche e sopratutto al diametro, è di importanza vitale per discrete e persino buone prestazioni.

Discreto un CELESTRON 150R, nonstante fosse anche lui un 150/750mm ad f5 e questo qualcuno più esperto di me, me lo deve spiegare.

Ciò detto, un ACRO 150/2250mm, ancorchè molto performante, non sarà mai uno strumento comodo da usare e quindi uno strumento usato massivamente, tranne per un pugno di autentici eroici appassionati, a cui va tutta la mia stima e persino invidia.

Andando indietro nel tempo di oltre 30 anni (COME PASSA IL TEMPO), sulla bancarella di un POLACCO, comprai per 30.000 lire un RIFLESSO-RIFRATTORE da 50mm con oculare ZOOM 20x-30x e pure con immagine totalmente raddrizzata, l'ottica era a dire poco buonissima e l'ingombro meravigliosamente tascabile.

A incerto ricordo,poteva essere lungo tra i 250mm ed i 300mm e quindi essere un 50/750mm ad f15 ed un 50/900mm ad f18

Con quel rifrattorino, feci osservazioni LUNARI in tutti i campeggi d'Italia, con dietro una lunga fila di curiosi, che si trasformava invariabilmente in una fila di entusiasti.

Due distinte considerazioni, primo, un RIFLESSO-RIFRATTORE da 150/2250mm sarebbe lungo solo 750mm, secondo, noi tutti siamo dei superviziati ormai incontentabili, le folle da campeggio andavano in visibilio con un cinquntino ultraeconomico, noi tutti troviamo sempre dei difetti a roba di ben altro calibro e prezzo. :thumbup: :wave:
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da vincenzo »

Ciao Giovanni, concordo con te.
Io ho avuto il Vixen 140 ed aveva una sferica davvero notevole, un rifrattore che costava molto e davvero sopravvalutato. La maggior parte dei 150 Synta / 750 erano davvero dei "limoni" e giusto i più recenti, sono buoni.
L'United Optics 152/900 ne ho avuto uno per circa 2 anni insieme all'Antares / Jingua 152/900 e al Synta 152/1200. Alla fine ho preferito e tenuto il Synta. Quest'ultimo su Saturno, è percettibilmente migliore, per dettaglio e bellezza d'insieme del Takahashi FS 102 (non posso dire la stessa cosa su Giove). Per Marte, lo Zeiss 110 è però percettibilmente migliore per dettaglio e bellezza d'insieme del mio Synta 150.
Ma sono sicuro, avendolo fatto in side by side, che a fronte di un buon 150/2250 o più, magari cde, questo avrebbe umiliato su Marte e tutti gli altri oggetti qualunque Zeiss da 4 e 5 pollici achro o apo.

1) qualità
2) apertura
2) schema ottico
3) lunghezza focale

questa la "forzata" gerarchia (realativa, empirica e da mediare ) nella scelta di una telescopio. A MIO PARERE...
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Acronauta »

vincenzo ha scritto: 14/03/2019, 7:10Ma, se l'effetto di una recensione sul cinesone 150/750 fatta da una persona oggettivamente capace ed esperta e autorevole come Raf, ha l'effetto di far sparire (perche' improvvisamente ricercatissimi) dal mercato tali strumenti e di far lievitare il loro valore, in quanto (percepiti) come ottimi strumenti anche planetari, beh, qualcosa proprio non va...
grazie per i complimenti Vincenzo :D ma... non sarà mica colpa mia, adesso ? :lol: non mi pare di avere consigliato il cinesone per l'hires, se qualcuno ha capito così è meglio che si rilegga le conclusioni che scrissi:
Da quanto sopra dovrebbe essere chiaro che il 150 mm f/5 non è un telescopio adatto all’osservatore appassionato di pianeti, tuttavia questo non vuol dire che non possa essere usato se alcune condizioni sono verificate. E’ ovvio che non potendo far nulla per modificare l’aberrazione cromatica originaria, bisogna che questa sia l’unica aberrazione di rilievo, e che tutte le altre – sferica, astigmatismo, ecc. – siano state ben corrette, altrimenti davvero il telescopio va bene soltanto per spazzolare la Via Lattea. Si legge spesso che le ottiche cinesi di basso rapporto focale sono soltanto mediocri, ma come si è visto è invece possibile trovarne anche di ben fatte.
e anche nell'addendum pubblicato successivamente ero stato molto cauto e ho riferito chiaramente dei limiti dell'obiettivo, pur concludendo che la cattiva fama del telescopio per l'hires è dovuta ad aspettative non legittime per quel tipo di obiettivo e probabilmente anche a un utilizzo approssimativo. Certi telescopi - e non solo il 150/750 - escono dalla fabbrica con un assemblaggio "industriale" e poi sta all'utilizzatore trasformarlo in qualcosa di più performante facendo delle migliorie, se vuole; se invece si accontenta dello scopo per il quale quel tubo è nato allora va bene così com'è. Si tratta di telescopi mass-market, a quel prezzo non si può pretendere di più, non sono prodotti artigianali.

E comunque, gente, stiamo a lamentarci di che ? l'avessi avuto quarant'anni fa uno strumento del genere invece di litigare col 114...
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da vincenzo »

Certo che no, Raf, oltretutto ho scritto :
"Io credo che la verita', io so che verita', sia piuttosto, nel nostro bisogno di avere e mantere il controllo delle e sulle cose e della reiterata conferma delle nostre scelte, anche le piu' banali."
Ma la cosa è che quando si esprime chi ha Carisma, (nel senso più "weberiano" del termine) deve essere consapevole del suo ruolo (indipendentemente dalla legittimazione giuridica/legale) e di che ciò che scrive, dice e fa, perchè diviene manifesto, nel bene e/o nel male, e quanto riportato in mio post precedente e riportato sopra virgolettato, si amplifica.
Ovvero, semplificando non sei certo responsabile... Ma lo sei... ;)

Poi ancora, ovvio che se avessimo avuto il cinesone 150/750 vs il 114 quando eravamo giovani... Un pò come dire che oggi si sta meglio di un tempo perchè la mortalità si è abbassata e la scolarizzazione si è alzata... Ma questo è un altro tema e non pertinente e comunque non vieta di indignarsi, ribellarsi, contestare per migliorare sempre più i nostri e della Terra diritti e benessere... O no ?
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Re Vega »

Ciao Fabrizio,
certamente in caso di vento il tubo lungo complica le cose, tuttavia in presenza di vento non farei osservazioni planetarie con nessun tipo di telescopio;
ragionamento del tutto simile per le osservazioni nelle immediatezze dello zenith....a me è capitato molto raramente tale necessità, essendo i pianeti il mio direi unico target osservativo.
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Zeiss AS 150 f/15 e D&G 152 f/15 (intubazione Fumagalli); Taka FS128; S.W. 120ED; Pentax 75 EDHF
Set oculari Zeiss Abbe I; TMB supermono 6 e 8 mm; Taka LE 5 mm e Abbe 12,5 mm; Barlow Zeiss 2x
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Francesco T »

In questa discussione il povero rifrattore lungo esce spesso batostato, sembra che il tapino osservatore che gli sta dietro sia una sorta di eroe-autolesionista che deve giocoforza barcamenarsi fra vibrazioni impossibli da gestire e posizioni Yoga che obbligatoriamente deve utilizzare a mo' di contorsionista per arrivare all'oculare :lol:.

In realtà le soluzioni che possono essere intraprese per ovviare a queste naturali problematiche causate da una lunga leva sono molteplici e sarebbe bello poterle condividere in questa sede: Federico ha un sacco di esperienza a riguardo, il Direttore idem, abbiamo Davide Dal Prato e Massimiliano che sono due enciclopedie su due gambe, ed io ho dedicato metà della mia Vita all'osservazione coi cannocchiali a lungo fuoco, potrei raccontare tante belle cose a riguardo.

Il punto è se ad una soluzione costruttiva si voglia arrivare tutti, poiché certi giudizi definitivi che cadono come ghigliottine lasciano trasparire una certa pregiudizialita' che lascia poco spazio ad una effettiva volontà di mettere assieme un discorso costruttivo.

Noi in questa sede si ha anche una responsabilità verso le Anime più giovani che ci leggono, che magari prendono come assodato qualsivoglia commento, e rischiano di credere alle conclusioni assai poco lusinghiere che si leggono qui.

Sono stati utilizzati termini definitivi che è giusto ora vengano argomentati :
Prendo, per iniziare , un commento fra i tanti:

Si legge di un ovvio (ovvio perché poi) "tribolare" per quanto concerne l'intubamento di un cannocchiale a lungo fuoco in due sezioni.

Ogni qualvolta io e il Direttore abbiamo utilizzato il San Giorgio, che appunto è in due sezioni, nonostante sbatacchiamenti e colpi che ahilui si becca ogni volta lo si debba spostare, abbiamo regolarmente trovato il sistema perfettamente collimato. Il Massimiliano quando smontava e riassemblava il mitico 5" f20 impiegava un minuto a ricollimare il tutto agendo semplicemente sulle 3 coppie di viti a 120°.
Io ho intubato in due sezioni un eccellente 150 f 15 Istar per Bartolomeo Montrcchio del Politecnico di Torino, tramite due flange coniche e tre pomelli a 120° grazie ai consigli dell'amico Davide Dal Prato: il sistema è di un'immediatezza e semplicità assolute, non ho mai dovuto "tribolare".
Quando lo assemblo impiego letteralmente due minuti a metterlo insieme e a collimarlo.

Vorrei chiedervi qual' è la vostra esperienza diretta sul campo a riguardo, tale da giustificare empiricamente il termine "tribolare" nell' utilizzo dei cannocchiali a due Sezioni, dato che la mia esperienza avendo goduto di tali rifrattori decine di volte, è completamente diversa.

Grazie
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da -SPECOLA-> »

Ciao Francesco T,

in questa discussione il "povero" rifrattore lungo esce batostato unicamente dai compromessi che vengono adottati dal "tapino" osservatore che gli sta dietro.
Tutto qui.

Il fatto che un tubo diviso in due sezioni possa poi essere riunito all'occorrenza senza creare grandi problemi NON ricade di sicuro nell'impossibile, tanto che persino l'ALINARI NEPTUNE 120/2000 adotta con successo questo tipo di soluzione e stiamo parlando di un telescopio di molti decenni fa...
Ciò non toglie che comunque la si metta, un conto è avere uno strumento pronto all'uso, su un'adeguata montatura (magari all'interno di un Osservatorio Astronomico da ca 9 m di diametro come quello di Massimiliano Lattanzi) e un'altro è una sorta di kit di montaggio da mettere insieme quando si ha voglia di usarlo, adoperandolo poi con un'irrinunciabile carica di attenzione, per contenere al minimo i disagi a cui un telescopio ingombrante è necessariamente sottoposto quando messo su uno stativo non all'altezza della situazione.

Senza contare poi che, arrivati ad un certo livello, un ricovero adeguato richiede persino autorizzazioni paesaggistiche e urbanistiche...

Il caso felice dell'ALINARI non è sempre tale e quindi nei casi meno fortunati, anche ricadendo nella casistica di chi "banalmente" si ritrova a sottrarre anche soltanto un minuto all'osservazione, perché dever ricollimare il tutto, anche se in maniera pratica agendo semplicemente su 3 coppie di viti a 120°, si ha pur sempre comunque una limitazione.
Limitazione che è appunto il compromesso ad introdurre.

La soluzione alle vibrazioni e all'ergonomia della postura durante le osservazioni non può e in fatti non lo è, essere il barcamenarsi con acquisita NOTEVOLE pratica fra le vibrazioni per renderle "digeribili" da gestire e neppure quella di specializzarsi, in modo da evitare posizioni Yoga che obbligatoriamente altrimenti porterebbero l'utilizzatore a comportarsi a mo' di un contorsionista, per riuscire ad arrivare all'oculare.

Infatti quanti sono gli osservatori con un telescopio montato a giorno alle intemperie?
A me vengono in mente i tubi di Herschel e Rosse, il telescopio Craig e quello all'aperto in Germania, ma questi erano (alcuni sono) tutti fissi e pronti all'uso.

Chi tiene la propria automobile in garage, smontata a pezzi, perché altrimenti non ci starebbe?

Come ho già scritto, i compromessi sono ovunque e non c'è niente di scandaloso; ciò non toglie che sempre di compromessi si tratta e a questo proposito vorrei leggere come chi si confronta con slancio con i limiti introdotti da tutti questi compromessi, li ha superati.

Magari è proprio questo il posto giusto per parlarne; di sicuro leggerò tutto con attenzione e interesse.
Fabrizio Ferrario
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Angelo Cutolo »

Francesco, la "tribolazione" non è un fatto oggettivo, ma soggettivo, c'è chi considera il montaggio di un dobson truss da 400 mm uno sbattimento (che per inciso mediamente richiede 5/8 minuti con comodo), poi c'è la doverosa collimazione, altri trovano appunto uno sbattimento prendere due pezzi di tubo, avvitarli tra loro sistemarli sugli anelli e poi sulla montatura (anche qui roba di minuti), poi c'è la doverosa collimazione.

Il problema oggettivo è la difficoltà tecnica sia del truss nel dobson, sia nelle due sezioni dell'acro; mi spiego meglio, qualsiasi struttura meccanica quando fatta bene (progettualmente e dimensionalmente) non da mai (o pochissimi) problemi, ma su strumenti di nicchia questo si paga (economicamente), quindi fin quando si parla di numeri limitati per grandi appassionati, i quali conoscono il valore dell'ottica come della meccanica va tutto bene.
Quando invece entra l'economia di mercato e i grandi numeri, le cose si complicano, ricordo i primi dobson truss mass-market (che come in tutti i cinesi del genere) potevi trovare il modello fortunato (ovvero che mettendoci le mani sopra diventava uno strumento usabile) o sfortunato (mecanicamente fatto col c... e praticamente incollimabile), ora che i dobson sono stati "sdoganati" e fanno discreti numeri, le cose sono migliorate (ma sempre le mai sù bisogna mettergli). Ora gli acro lunghi sono pochissimo diffusi, ci sono solo distribuzioni di nicchia (D&G et simila) a prezzi di nicchia, ma una casa che volesse presentare dei "lunghi" entry-level, dovrebbe per forza (vedi synta con SW) pensare al fattore prezzo in maniera "aggressiva", se si vuol convincere un target astrofilescamente novizio, non gli puoi dire che il "lungo" è meglio per la sferica, per questo o quello, gli devi dire che costa mooolto meno del corto ED e quando si cerca di risparmiare anche sulla qualità delle viti, fare un tubo in due sezioni è comunque un aggravio di costi e se vuoi mettercelo dentro mantenedo la politica aggressiva dei prezzi, rischi di farlo in maniera talmente fetente, da inficiare le magari buone prestazioni ottiche con un tubo "strorto" e praticamente incollimabile (da lì il parallelo iniziale con i dobson truss), se la cosa avesse successo, amenterebbeo i numeri si potrebbe fare quindi una migliore economia di scala e migliorare la meccanica mantenendo il prezzo, in caso contrario la vedo dura.

Ricordo lo SW mak 180 (strumento tutto sferico, piu facile farlo bene che male) di Christian Cernuschi, per sua sfortuna venne in possesso di un esemplare col tubo tagliato "a fetta di salame", in pratica incollimabile, tu pensa se la SW volesse fare magari un 150 f/12 con tubo in due sezioni che costasse meno dell'attuale 150ED f/8 da poco recensito da Pier (se costasse di piu, penso si preferirebbe l'ED), cosa si dovrebbe inventare industrialmente, probabile uno scarso controllo di qualità, quindi possibilità di problemi di accoppiamento del tubo, o se lo facessero a regola, possibilità di svariati altri problemi in altri ambiti dello strumento (è questione di coperta corta, se magari fanno bene le sezioni del tubo, forse hanno risparmiato eccessivamente su altro).

EDIT: Francesco nel frattempo hai scritto l'atro post, io mi riferivo al quello precedente.
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Francesco T »

Hai perfettamente ragione Specola, questo è il posto giusto per parlare di tutto ciò.

A questo proposito ti chiedo se ti va di rispondere alla domanda di prima, grazie per la lunga argomentazione peraltro assolutamente giusta su montature sottodimensionate e comodità osservativa, ma per chiarezza procederei un punto alla volta, prima il termine "tribolazione" l'hai espressamente riferito a riguardo della problematicità supposta in un rifrattore a due sezioni nel mantenere l'ortogonalita' dell'asse ottico e relativa difficoltà nel mantenere la collimazione, rimaniamo un momento su questo punto.

Quale esperienza hai diretta e sul campo per poter definire da "tribolazione" un'osservazione con un cannocchiale siffatto ?

Puoi comprovare empiricamente quanto asserisci o quanto sostieni è un'ipotesi basata meramente su quello che dice la teoria? Tu citi il cannocchiale Alinari. Ne possiedi uno e l'hai potuto testare con continuità ?

Scrivi che durante l'osservazione si deve ricontrollare la collimazione anche solo per un minuto e questo fa rientrare l'osservazione tramite un rifrattore in due sezioni nell ambito del "compromesso"
Mi chiedo se hai provato direttamente tu con un rifrattore a due sezioni questo punto.

Perché io non l'ho mai esperito sul campo, il cannocchiale rimane perfettamente collimato fino la volta successiva, anzi. Finché non lo si disassembla rimane sempre collimato:
Quindi non la si può assolutamente definire un'osservazione "compromesso" e *a questo riguardo* é inesatto parlare di "limiti" poiché non ve ne sono.

Procediamo un punto alla volta per non essere dispersivi.
Grazie.
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Kappotto »

Discussioni molto belle, però aumentano oltre modo la strumentite, mannaggia a voi.
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Re Vega »

Due veloci considerazioni pratiche; per il ricovero casalingo del ns ipotetico 6”f/15 la soluzione più vantaggiosa è senz’altro quella di riporlo in posizione verticale; in questo modo, anche in un normale appartamento si trovano svariate collocazioni idonee e poco invasive....a breve vi posterò una foto di come ho “simpaticamente” sistemato il mio.
L’altra considerazione riguarda la scomodità nel dividere/riunire le due sezioni....nel senso che secondo me è un non problema in quanto tale operazione sarà necessaria solo quando si decide di spostarsi da casa, diversamente, per la maggior parte delle volte non lo tocchi proprio.

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Set oculari Zeiss Abbe I; TMB supermono 6 e 8 mm; Taka LE 5 mm e Abbe 12,5 mm; Barlow Zeiss 2x
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Kappotto »

Fede, sono convinto anch'io che non sia un problema.
Quanti di noi per osservare da casa montano pesanti e forzute montature?
Ricordo che durante l'opposizione 2014 di marte, ogni sera montavo il newton da 10" sull'eq6: i pesi in ballo erano 12kg di tubo, 17 di montatura, 5 di treppiede, 15 di contrappesi. In pratica un corso di pesi in palestra.
Sai che fatica avvitare due tubi? :D
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Acronauta »

Sono d'accordo con Federico, quella verticale è la posizione di ricovero standard anche dei miei rifrattori, paiono fatti apposta. Ma anche il Mewlon sta in verticale senza problemi.

Il tubo in due sezioni se è realizzato con precisione non presenta alcun problema, anzi è un grosso vantaggio. Trattandosi di una soluzione applicata ai rifrattori lunghi non c'è nemmeno il problema della collimazione perché hanno un campo corretto molto ampio.
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da -SPECOLA-> »

Ciao Francesco T

il termine "tribolazione" l'ho riferito in generale e non espressamente riguardo alla problematicità di un un rifrattore a due sezioni nel mantenere l'ortogonalita' dell'asse ottico e relativa difficoltà nel mantenere la collimazione, ma anche in questo caso il termine calza perfettamente (nè più nè meno di quando è stato menzionato da Piergiovanni, riguardo alla maggiore difficoltà di operare una precisa messa a fuoco con un rifrattore a corto fuoco), per cui non ho nessun problema a risponderti.
Per prima cosa però sottolineo che di supposto in quanto scritto sopra c'è ben poco e Angelo Cutolo ha già spiegato sufficiente bene perché; imho.

Detto questo conosco l'argomento sia in ambito autocostruzione, sia soprattutto per l'utilizzo che ho avuto la fortuna di fare molti anni fa proprio con i telescopi ALINARI (non a caso citandoli ho linkato un mio vecchio intervento in tema su questo stesso forum).

La ripetibilità del risultato era alquanto incerta e variava da esemplare ad esemplare e parimenti so benissimo di due 120/2000 che erano perfetti ad ogni rimontaggio (un GALASSIA 2000 e un NEPTUNE, che purtroppo immagino nel frattempo si siano reincarnati in ben altro, dopo aver probabilmente conosciuto da vicino la piazzola ecologica, complice la dipartita del loro proprietario...).
Si tratta di una questione nota a chi conosce quegli strumenti (che per altro di questioni ne avevano anche molte altre, compresa la montatura inadeguata).

Quando ho scritto che durante l'osservazione si deve ricontrollare la collimazione anche solo per un minuto e questo fa rientrare l'osservazione tramite un rifrattore in due sezioni nell ambito del "compromesso" mi riferivo a quello che hai scritto tu:
Francesco T ha scritto: 14/03/2019, 12:56 Il Massimiliano quando smontava e riassemblava il mitico 5" f20 impiegava un minuto a ricollimare il tutto agendo semplicemente sulle 3 coppie di viti a 120°.
Per sottolineare contestualmente il senso di quello che ho scritto, ovvero che anche se si trattasse soltanto di un secondo per collimare, sarebbe comunque un secondo di tempo sottratto all'osservazione e soprattutto che se non ci fossero di mezzo dei compromessi, la collimazione e di conseguenza il tempo da dedicarle, nemmeno servirebbero.

A differenza della mia esperienza, la tua dice che non hai mai esperito sul campo nulla di tutto ciò, perchè il cannocchiale rimane perfettamente collimato fino la volta successiva, anzi. Finché non lo si disassembla rimane sempre collimato.

Bene, io non ho problemi a crederti, però di quanti e quali telescopi stai parlando?

Non è che nel tuo caso tutto resta a posto grazie anche alla limitata mobilità di puntamento?

Infine mi piace sottolineare che io non ho mai definito un'osservazione "compromesso"; il termine compromesso l'ho riferito sempre e unicamente al setup telescopio/montatura.

Se poi tu non vedi limiti in un telescopio a lunga focale diviso in sezioni (che per questo richiede una particolare precisione meccanica di accoppiamento e a volte pure di dedicare ad essa del tempo per collimare).
In un telescopio messo su una montatura che non permette di puntarlo facilmente in qualunque punto della sfera celeste, ecc., ecc. ; beh, per me tutte queste cose sono invece sì un limite.
Un limite appunto dettato dall'aver scelto come compromesso, di realizzare il setup a quella stregua.

La tua esperienza comunque potrebbe essere diversa dalla mia, semplicemente perché tu hai trovato il modo per azzerare i limiti dei vari compromessi ed è appunto di questo che avrei piacere di leggere in questa discussione.
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da -SPECOLA-> »

@ Re Vega & Kappotto,

a scanso di uquivoci, anch'io sono convinto che non sia un problema.
Infatti io parlo di compromessi che hanno dei limiti e NON di problemi.

Non è questione della fatica che può significare dover avvitare due tubi, che è soggettiva, ma di tutto quello che di oggettivo c'è attorno ad un telescopio rifrattore a lungo fuoco.
Ci sarà un motivo perché negli osservatori astronomici di quando i rifrattori imperavano, l'approccio tecnico e pratico era meno votato ai compromessi di cui si sta discutendo ora qui, no?
Sì è vero, c'era anche il rifrattore Craig e prima di lui i lunghissimi rifrattori di Hevelius, ma è noto a tutti che esiste sempre l'eccezione che conferma la regola, no?
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Acronauta »

Francesco T ha scritto: 14/03/2019, 12:56Vorrei chiedervi qual' è la vostra esperienza diretta sul campo a riguardo, tale da giustificare empiricamente il termine "tribolare" nell' utilizzo dei cannocchiali a due Sezioni, dato che la mia esperienza avendo goduto di tali rifrattori decine di volte, è completamente diversa.
mi pare che questa domanda di Francesco sia rimasta senza risposta perché, a quanto ho capito, solo lui e Federico hanno cannocchiali a due sezioni di una certa importanza (lasciamo perdere gli Alinari, dai, non c'è nemmeno paragone).
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Francesco T »

Grazie Specola per la seconda lunga argomentazione ma affinché come giustamente dici tutti possano continuare a leggere con piacere questa discussione ti chiedo di essere più conciso, poiche nuovamente non riesco a capire se hai risposto chiaramente alla mia domanda, scusami, limite mio:

Quando scrivi " l'utilizzo che ho avuto la fortuna di fare con "i" telescopi Alinari " sottointendi che hai utilizzato nello specifico degli esemplari di 120-2000?
Nell' intervento che hai linkato leggo " io però sfortunatamente sulla mia strada non ne ho mai trovato nessuno di interessante in vendita ", quindi non mi è chiaro.


Se invece alludi proprio ad un Alinari 120 - 2000 avrei il piacere di leggere qualcosa di più a riguardo, per quanto tempo li hai potuti utilizzare, erano scollimati quando li riassemblavi, come eseguivi correttamente la collimazione, dato che "molti anni fa" oculari come il Cheshire non esistevano, tra i vari 120-2000, se di questi stai parlando, che hai testato illo tempore hai riscontrato differenze in termini di collimazione ?

"So benissimo di due 120-2000" non è un'esperienza diretta che tu in prima persona hai vissuto, io prima te ne ho menzionate tre, ho parlato di decine di osservazioni e non vedo l'ora di condividerne altre, ma per un discorso di reciprocità e di coerenza verso chi ci legge ti chiedo di rispondere, sinteticamente questa volta, a quanto ti chiedo, perché non è chiaro se le conclusioni alle quali arrivi provengano de facto da un esperienza diretta.

Grazie.
stevedet

Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da stevedet »

-SPECOLA-> ha scritto: 14/03/2019, 21:46 Per sottolineare contestualmente il senso di quello che ho scritto, ovvero che anche se si trattasse soltanto di un secondo per collimare, sarebbe comunque un secondo di tempo sottratto all'osservazione e soprattutto che se non ci fossero di mezzo dei compromessi, la collimazione e di conseguenza il tempo da dedicarle, nemmeno servirebbero.
Io non ho esperienza con questo genere di rifrattori, però ho esperienza con i dobson, dove un controllo alla collimazione va sempre fatto, anche nel caso di un tubo intero come quello del mio Gso 12". Onestamente non mi è mai parsa una tragedia rubare un minuto del mio tempo osservativo per verificare la collimazione! Se si vuole, è un po' come un musicista che controlla l'accordatura del suo strumento. Fa parte del gioco.
Dunque, se anche questi lunghi rifrattori a due sezioni dovessero avere questa esigenza, da fare magari mentre il tele finisce di acclimatarsi, non mi parrebbe questa grande scomodità, a patto che il sistema di collimazione sia ben congegnato.
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da -SPECOLA-> »

Francesco T ha scritto: 14/03/2019, 22:46 Quando scrivi " l'utilizzo che ho avuto la fortuna di fare con "i" telescopi Alinari " sottointendi che hai utilizzato nello specifico degli esemplari di 120-2000?
Nell' intervento che hai linkato leggo " io però sfortunatamente sulla mia strada non ne ho mai trovato nessuno di interessante in vendita ", quindi non mi è chiaro.
Ciao Francesco,
sì parlo proprio degli ALINARI in questione, che erano degli strumenti interessanti da avere, se soltanto fossero stati in vendita.
Purtroppo, a differenza dei corrispondenti "non interessanti", non lo erano e infatti non sono più fra i telescopi vivi e vegeti di questo mondo...
Francesco T ha scritto: 14/03/2019, 22:46 Se invece alludi proprio ad un Alinari 120 - 2000 avrei il piacere di leggere qualcosa di più a riguardo, per quanto tempo li hai potuti utilizzare, erano scollimati quando li riassemblavi, come eseguivi correttamente la collimazione, dato che "molti anni fa" oculari come il Cheshire non esistevano, tra i vari 120-2000, se di questi stai parlando, che hai testato illo tempore hai riscontrato differenze in termini di collimazione ?

Non ho alluso, ho affermato; confermo che si trattava di quegli ALINARI e che più che usarli, li ho testati per anni.
Ovviamente con i miei limiti, perché io non sono esperto di nulla, figuriamoci di osservazioni telescopiche.
Per intenderci, osservavo il cielo, pianeti e stelle; nè più nè meno di quello che faccio ancora oggi.
I due esemplari che anelavo poter possedere non avevano problemi di asse ottico-meccanico, che era corretto ad ogni rimontaggio.
La collimazione dei telescopi si è sempre fatta anche prima che comparissero in giro i Cheshire.
Tante sono le tecniche per indagare questo fattore, tuttavia è sufficiente puntare delle stelle luminose per verificare come si presenta in un obiettivo.
Altri esemplari erano disassati in maniera evidente già al solo riavvitarli (problemi di filettatura).
Francesco T ha scritto: 14/03/2019, 22:46 "So benissimo di due 120-2000" non è un'esperienza diretta che tu in prima persona hai vissuto,
No, no, è proprio una mia esperienza diretta, vissuta in prima persona.
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da vincenzo »

Raf584 ha scritto: 14/03/2019, 22:33
Francesco T ha scritto: 14/03/2019, 12:56Vorrei chiedervi qual' è la vostra esperienza diretta sul campo a riguardo, tale da giustificare empiricamente il termine "tribolare" nell' utilizzo dei cannocchiali a due Sezioni, dato che la mia esperienza avendo goduto di tali rifrattori decine di volte, è completamente diversa.
mi pare che questa domanda di Francesco sia rimasta senza risposta perché, a quanto ho capito, solo lui e Federico hanno cannocchiali a due sezioni di una certa importanza (lasciamo perdere gli Alinari, dai, non c'è nemmeno paragone).
Beh, anche il "mio" SGM e' a due sezioni, oltretutto la sezione che regge l'obiettivo e' in profilato. L'ho collimato una sola volta, dopo la pulizia (un anno fa circa) e nonostante I ripetuti viaggi carellati sul terreno sconesso del pratone della Abbazia, non ha mai perso la collimazione.
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Francesco T »

Ottimo :thumbup:
Non conoscevo questi Alinari, terrò le foto che hai postato nel mio archivio, molto belli.

Nonostante si parli di un progetto di decenni fa la collimazione rimaneva ok, interessante, ed interessante anche che le due sezioni fossero semplicemente filettate fra di loro

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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da -SPECOLA-> »

Raf584 ha scritto: 14/03/2019, 22:33
Francesco T ha scritto: 14/03/2019, 12:56Vorrei chiedervi qual' è la vostra esperienza diretta sul campo a riguardo, tale da giustificare empiricamente il termine "tribolare" nell' utilizzo dei cannocchiali a due Sezioni, dato che la mia esperienza avendo goduto di tali rifrattori decine di volte, è completamente diversa.
mi pare che questa domanda di Francesco sia rimasta senza risposta perché, a quanto ho capito, solo lui e Federico hanno cannocchiali a due sezioni di una certa importanza (lasciamo perdere gli Alinari, dai, non c'è nemmeno paragone).
Premesso, come ho già spiegato, che il termine tribolare l'ho mutuato dall'intervento di Piergiovanni e che i compromessi a cui mi riferisco e che hanno la paternità dei limiti di cui ho scritto (limiti che sono oggettivi), non si esauriscono certamente in un'intubazione in due sezioni avvitabili, io parlo di quello che conosco, per cui oltre agli ALINARI onestamente non posso andare.
Tuttavia perché questi strumenti dovrebbero essere trascurati, quando a leggere questo thread sembrerebbe la cosa più semplice e naturale del mondo, intubare un grande rifrattore a lungo fuoco, in modo che ad ogni rimontaggio del tubo, la collimazione sia sempre ok, nè più nè meno di quel che succede con un'ottima intubazione monolitica?
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da -SPECOLA-> »

Ciao stevedet,

io non parlo di problemi, tantomeno di tragedie, quello che dico è ben altro.

Se tutti i compromessi e limiti che ho argomentato NON sono realmente tali, come bisognerebbe considerare un telescopio di pari formato, degli stessi privo?

Perché mai dovrebbero esistere le due versioni, se tanto ne basta una?

Come dicevo nell'altra discussione dove si parla della lunghezza focale che si dice conceda sconti al seeing (senza però spiegarne le ragioni), per quanto mi riguarda tutto dipende dalla prescisione.
È questo il fattore che fa la reale differenza; imho.
E la precisione ha un prezzo; così come il ragionevole contorno.
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da -SPECOLA-> »

Francesco T ha scritto: 14/03/2019, 23:27 interessante anche che le due sezioni fossero semplicemente filettate fra di loro
Non erano semplicemente filettati; te ne puoi rendere conto anche dalle figure sui cataloghi:
viewtopic.php?f=129&t=6495#p64694
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Francesco T »

Ottimo quindi.
Appurato che neppure i mitici Alinari avevano problemi di asse ottico-meccanico addirittura dopo ogni rimontaggio credo possiamo stabilire, perlomeno dall'esperienza di tutti i qui presenti, che il rifrattore a due sezioni non presenta problemi o tribolazioni gravi che siano.

Francesco Fumagalli è un altro sostenitore di questa soluzione, che a suo modo di vedere rafforza tutto il sistema scongiurando fra l'altro il problema delle flessioni.

Tramite esperienze dirette abbiamo sfatato uno dei possibili punti negativi riguardanti i rifrattori a lungo fuoco :thumbup:
Ultima modifica di Francesco T il 15/03/2019, 0:52, modificato 1 volta in totale.
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Andrea75 »

Discussione davvero godibile, grazie a tutti. Pensando ad un lungo tubo in due (o più) sezioni: ci sarebbero eventuali controindicazioni per sezioni scorrevoli anziché avvitate o giuntate?
Per Specola: impressionante il Craig, un vero mostro! Stranissima la "montatura"...
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da vincenzo »

Francesco T ha scritto: 14/03/2019, 23:27 Ottimo :thumbup:
Non conoscevo questi Alinari, terrò le foto che hai postato nel mio archivio, molto belli.

Nonostante si parli di un progetto di decenni fa la collimazione rimaneva ok, interessante, ed interessante anche che le due sezioni fossero semplicemente filettate fra di loro

Anche in tempi lontani dall'"era del carbonio" :D il buon vecchio metallo faceva il suo sporco lavoro.

Grazie
Mio Dio, il carbonio e la iper ingegnerizzazione di boettiana memoria... :o
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da Francesco T »

Benissimo Andrea! Deve essere così, costruttivita' prima di tutto :thumbup:

Intendi stile antico cannocchiale marittimo in ottone? Non so.. Secondo me oltre un certo diametro rischia di diventare di difficile costruzione, inoltre il tutto dovrebbe giocoforza essere composto da sezioni di diverso diametro che vanno ad infilarsi una dentro l'altra. Mica semplice.

Abbiamo il mitico Davidone dal Prato che è un pozzo di conoscenza oltre che di pazienza :D si potrebbe chiedere a lui.
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da -SPECOLA-> »

Le intubazioni in carbonio sono in pratica inutili, se non deleterie, però a qualcuno piacciono assai.
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da -SPECOLA-> »

Francesco T ha scritto: 15/03/2019, 0:32 Ottimo quindi.
Appurato che neppure i mitici Alinari avevano problemi di asse ottico-meccanico addirittura dopo ogni rimontaggio credo possiamo stabilire, perlomeno dall'esperienza di tutti i qui presenti, che il rifrattore a due sezioni non presenta problemi o tribolazioni gravi che siano.
Per la precisione, NON tutti gli ALINARI si comportano alla stessa maniera, per cui ritengo che in verità non è stato sfatato nulla; imho.

Se un tubo sezionato non ha limiti e non è un compromesso, uno stesso tubo monolitico come andrebbe considerato?
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
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Re: Nuovo rifrattore 102/1100 ED

Messaggio da -SPECOLA-> »

Domanda: Vorrei chiedervi qual è la vostra esperienza diretta sul campo riguardo all'utilizzo di un rifrattore a lungo fuoco di diametro generoso su montatura full size con tutto lo spazio necessario attorno, rispetto ad un corrispettivo a due o più sezioni, messo su uno stativo che può puntare soltanto certe coordinate celesti e si deve maneggiare con cura*, perché lo spazio e il setup questo tipo di approccio consente?

* Dopo aver acquisito la giusta pratica, per far si di minimizzare gli eventuali problemi che ci dovessero essere; vedi per esempio le vibrazioni.

Quale delle due soluzioni è un compromesso e perché?
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