Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

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Giovanni Bruno
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da Giovanni Bruno »

Il 150/750mm di MAURIZIO è davvero una pietra miliare su cosa si possa cavare da una apertura generosa e da un rapporto focale davvero troppo basso, per dare ottime prestazioni con delle lavorazioni ordinarie.

Quindi diventa naturale chiedersi, cosa succederebbe ad un ACRO CELESTRON C6, oppure un similare, da 150/1200mm, se sottoposto alla stessa cura di SUPERLUCIDATURA del 150/750mm. :thumbup: :wave:
Francesco T
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da Francesco T »

Giovanni Bruno ha scritto: 13/04/2019, 9:22 Il 150/750mm di MAURIZIO è davvero una pietra miliare su cosa si possa cavare da una apertura generosa e da un rapporto focale davvero troppo basso, per dare ottime prestazioni con delle lavorazioni ordinarie.

Quindi diventa naturale chiedersi, cosa succederebbe ad un ACRO CELESTRON C6, oppure un similare, da 150/1200mm, se sottoposto alla stessa cura di SUPERLUCIDATURA del 150/750mm. :thumbup: :wave:


Caro Giovanni
e' proprio quanto vorrei chiedere a Maurizio, :D , il 150 f8 rispaziato Giacometti anela di poter ricevere la sua Superlucidatura.
Proverò a proporglielo quando ci vedremo, spero riesca a trovare il tempo. Sarebbe fantastico poter apprezzarne la differenza dopo il lavoro:
Questo 6" è destinato all'ottimizzazione, come passo finale vorrei chiedere a Massimiliano , che sta facendo test interessanti a riguardo, di ottimizzare la spaziatura, che già è stata sapientemente ritoccata, espressamente per l'utilizzo con il Chromacor in mio possesso.

Dopodichè il rifrattore sarà Ovidianamente chiamato " Metamorfosi" , da Acromatico a corto fuoco a Super Apo honoris causa.
Giovanni Bruno
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da Giovanni Bruno »

Caro FRANCESCO, visto che sei entrato in argomento per un ACRO da 6" ad f8 da far SUPERLUCIDARE da MAURIZIO, molto timidamente e rispettosamente, oso chiedere a MAURIZIO cosa costerebbe tale operazione di SUPERLUCIDATURA.

Avrei un CELESTRON C6 usato, acquistabile da un mio conoscente. :thumbup: :wave:
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vincenzo
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da vincenzo »

Buona domenica a tutti.

Amo le personalizzazioni e telescopi di umili origini e mass market, si prestano bene a questi interventi.

Ho avuto anni fa anche contemporaneamente, diversi 6" cinesi, poi decisi di tenermi il migliore. Aveva una figura geometrica vicina alla perfezione e una lucidatura e brillantezza superiore percettibilmente. Lo customizzai nella meccanica e design ma non mi sognai certo di intervenire sull'obiettivo...

Voglio dire che, stante la variabilita' qualitativa dei cinesi, e a fronte di progetti specifici, ben vengano interventi sull'obiettivo da parte di persone capaci ed esperte.

Ma se l'ottica e' gia' ottimizzata per dare il meglio delle sue possibilita', quale il senso?

Io consiglio Giovanni, di verificare molto, molto bene il candidato cinesone di cui entrerai in possesso e solo dopo affidarlo nelle sapienti mani di Fausto o di Maurizio (compatibilmente con la loro disponibilita'). Ma tu questo ben lo sai !
Pratico il "voyeurismo ed il feticismo" con tante (lenti) e confesso la mia passione per le "mature" (lenti) ...
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vincenzo
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da vincenzo »

Francesco T ha scritto: 13/04/2019, 10:43
Giovanni Bruno ha scritto: 13/04/2019, 9:22 Il 150/750mm di MAURIZIO è davvero una pietra miliare su cosa si possa cavare da una apertura generosa e da un rapporto focale davvero troppo basso, per dare ottime prestazioni con delle lavorazioni ordinarie.

Quindi diventa naturale chiedersi, cosa succederebbe ad un ACRO CELESTRON C6, oppure un similare, da 150/1200mm, se sottoposto alla stessa cura di SUPERLUCIDATURA del 150/750mm. :thumbup: :wave:


Caro Giovanni
e' proprio quanto vorrei chiedere a Maurizio, :D , il 150 f8 rispaziato Giacometti anela di poter ricevere la sua Superlucidatura.
Proverò a proporglielo quando ci vedremo, spero riesca a trovare il tempo. Sarebbe fantastico poter apprezzarne la differenza dopo il lavoro:
Questo 6" è destinato all'ottimizzazione, come passo finale vorrei chiedere a Massimiliano , che sta facendo test interessanti a riguardo, di ottimizzare la spaziatura, che già è stata sapientemente ritoccata, espressamente per l'utilizzo con il Chromacor in mio possesso.

Dopodichè il rifrattore sarà Ovidianamente chiamato " Metamorfosi" , da Acromatico a corto fuoco a Super Apo honoris causa.
Principe, sei un vero alchimista! ...Dal piombo all'oro...
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ForMa_55
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da ForMa_55 »

Prima di avventurarsi a rigenerare un rifrattore (cosa piuttosto impegnativa) bisogna fare la verifica della qualità tramite il test di Foucault o del contrasto di fase (Lyot).
Se l'obiettivo compare pieno di rugosità e di difetti zonali, allora con la superlucidatura si otterrà un obiettivo molto più performante.
Qualora invece i difetti appena menzionati siano poco percettibili la superlucidatura porterà certamente un miglioramento ma non così eclatante da poter giustificare un certa spesa aggiuntiva rispetto al costo iniziale dello strumento.

Per esempio questo è il contrasto di fase del mio apo 155 f. 7.
contrasto di fase apo 155 f 7.jpg
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Giovanni Bruno
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da Giovanni Bruno »

Caro MAURIZIO, il problema sta proprio nell'eseguire i due test da te suggeriti, con la perizia propria di chi dovrebbe poi anche intervenire, se necessario, effettuare la superlucidatura.

Intendo dire che le due cose, la verifica e se del caso, la superlucidatura, andrebbero fatte dallo stesso abile personaggio, overo tu. :thumbup: :wave:

Come passo intermedio, potrei portare il C6 da GIULIANO di TECNOSKY e farmi fare un TEST sul suo interferometro, ma non so se GIULIANO è anche attrezzato per fare il test di LYOT, per dare una dimensione univoca al livello di superlucidatura commerciale originaria del C6. :thumbup: :wave:
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ForMa_55
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da ForMa_55 »

Se Giuliano Monti ha un apparecchio di Foucault e uno specchio piano per autocollimazione non ci sono problemi.
L'importante che abbia la fenditura regolabile dove esce la sorgente luminosa e utilizzare una di queste maschere stampate su lucido e poi montate su telaietti per diapositive.
maschera per contrasto di fase.jpg
Oppure qui dove ci sono e istruzioni per realizzarle:
http://www.astrosurf.com/tests/articles ... ntrast.htm
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Francesco T
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da Francesco T »

Buongiorno a tutti.

Un veloce aggiornamento:
Sabato pomeriggio sono stato a Carpi a casa di Maurizio per la pulizia annuale del doppietto 220 mm f 15 Istar, cuore del cannocchiale Verne.

Il doppiettone, lasciato montato per la maggiorparte dell'anno sul tubo sotto coperte,teloni, protezioni e chili di Silica gel :D soffre non tanto per l'umidità - gli indicatori del Silica evidenziano una situazione di mancanza assoluta di problemi a tal riguardo - quanto piuttosto per i pollini che nonostante il bislungo paraluce inevitabilmente si insinuano all'interno del "dew shield " finendo sul doppietto.

I rifrattori di Monfestino sono dotati di lunghissimi paraluce (anche) per questo motivo.


I grandi rifrattori a lunga focale sono strumenti " da combattimento", che giocoforza debbono essere utilizzati senza troppe paranoie.
Essi perdonano più di altre configurazioni più "delicate", scollimazioni , cambi di temperatura e situazioni "border" ; non è certo possibile accanirsi in un "monta smonta" del doppietto ogni volta che si osserva, la lente pesa 8 Kg e si rischierebbe solamente di mettersi nei guai.
La situazione è ben diversa da quella di un Apo di 4-5-6 pollici che può e deve essere gestito con la massima premura . Ricordo le cure maniacali che ero solito dedicare al Takahashi fs 128, ossessivamente riposto nel suo "essiccatoio" - termine rubato al caro Federico - al termine di ogni sessione osservativa.
I vetri del Verne richiedono una pulizia annuale , e meno male che abbiamo Maurizio, nelle cui sapienti mani i vetri si sentono al sicuro come con nessuno.


aaaaaaa.jpg




Sfilando il doppietto dalla sua cella ci siamo accorti che i vetri non erano perfettamente accoppiati: Le tacche che garantiscono la perfetta reciprocità non corrispondevano ( Ahi ahi Istar...Cosa ci combini ) e gli anelli di Newton non erano perfettamente al centro .
Grazie a Maurizio ora il doppietto è lindo e pinto come appena giunto a Monfestino ed è tutto perfettamente al suo posto, le tacche corrispondono e gli anelli di Newton sono dove devono stare, il doppiettone non aveva mai goduto di così tanta salute; già si vedeva tanto su Giove le settimane passate, non oso immaginare ora.



az.jpg



Un grande grazie come sempre a Maurizio e un caro saluto a tutti.
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piergiovanni
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da piergiovanni »

Ciao Francesco, grazie per il bell'aggiornamento.
Conosco molto bene gli innumerevoli dettagli che stai ammirando con i tuoi stupendi rifrattori, sono quindi oltremodo curioso di sapere se l'intervento di Maurizio ha portato dei piccoli benefici.
Io sto osservando dai cieli toscani con un piccolo Meade ETX90..giusto per non perdere l'abitudine ai dettagli :mrgreen:
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Damiano
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da Damiano »

Complimenti per il lavoro che avete fatto facci veramente sapere del miglioramento che avrai nell' osservazione..gia prima di questo importante intervento vedevi di tutto..prima o poi salirò su da te...
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ForMa_55
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da ForMa_55 »

Francesco T ha scritto: 01/07/2019, 9:11
Sfilando il doppietto dalla sua cella ci siamo accorti che i vetri non erano perfettamente accoppiati: Le tacche che garantiscono la perfetta reciprocità non corrispondevano ( Ahi ahi Istar...Cosa ci combini ) e gli anelli di Newton non erano perfettamente al centro .
In effetti è piuttosto anomalo che la Istar quando assembla i propri rifrattori incorra in queste distrazioni.
Mi chiedo come sia possibile predisporre le tacche di riferimento e poi montare l'obiettivo senza verificarne il giusto posizionamento. Non hanno neanche verificato il centraggio degli anelli di Newton.
Avranno pensato tanto è un F. 15 e può tollerare tranquillamente un po di distrazioni.......... :doh:
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da -SPECOLA-> »

Dato che nel frattempo nessuno ha notato alcunché di strano mettendoci gli occhi dentro, credo che il tutto fosse comunque abbondantemente entro le tolleranze.
A questo proposito sarà interessante leggere se dopo l'intervento si percepirà in modo apprezzabile un incremento di prestazioni.
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da Acronauta »

Francesco T ha scritto: 01/07/2019, 9:11Sfilando il doppietto dalla sua cella ci siamo accorti che i vetri non erano perfettamente accoppiati: Le tacche che garantiscono la perfetta reciprocità non corrispondevano ( Ahi ahi Istar...Cosa ci combini ) e gli anelli di Newton non erano perfettamente al centro .
le tacche potrebbero essere state segnate per rappresentare la posizione di partenza da cui si cerca la corrispondenza migliore tra i piani tangenziale e sagittale delle due lenti, non è detto che debba essere la posizione definitiva, cioé che le tacche debbano coincidere, dipende dalla procedura di assemblaggio e da come effettuano il controllo finale. Ad esempio io segno le tacche sulle lenti prima di metterle nella cella, poi cerco la condizione migliore e a quel punto ho finito, non sto a togliere le lenti un'altra volta per segnare la posizione finale perché non mi pongo il problema che qualcun altro possa smontare l'obiettivo e debba capire come rimontarlo correttamente. Solo quando smonto l'obiettivo la volta successiva segno la posizione reciproca delle lenti che a questo punto considero definitiva (cancellando una delle tacche segnate in precedenza).

Meno comprensibile è che gli anelli di newton non fossero al centro, ma anche qui bisognerebbe capire se normalmente li controllano. Come sono spaziate le lenti ?
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da ForMa_55 »

Già avere messo delle tacche di riferimento vuol dire di non essere certi di avere mantenuto il parallelismo fra R1 e R2 e fra R3 ed R4.
Per esempio nel mio 200mm f. 6 che smontai per prendere le curve e gli spessori misurai anche il parallelismo delle due lenti ed era perfetto; infatti non c'erano tacche di riferimento.
Per quanto riguarda gli anelli di Newton abbiamo spostato leggermente uno spessorino, purtroppo però non abbiamo avuto il tempo di prendere misura dei tre spessorini per vedere se erano identici.
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da Acronauta »

Sugli strumenti commerciali di un certo rango, non quelli da supermarket o da principiante, è normale trovare dei riferimenti sul bordo delle lenti, io li visti spesso e anzi in quel caso di solito significa che sono stati un po' più attenti nell'assemblare l'obiettivo, altrimenti mettono i vetri nella cella senza tanti complimenti e chi s'è visto s'è visto. E' una pratica che dipende dal modus operandi del costruttore. Certo se uno è sicuro di aver fatto delle lenti perfette può anche farne a meno, ma io devo ancora vedere un telescopio commerciale che non migliori dopo aver cercato la corrispondenza migliore tra flint e crown.
c1.jpg
c1.jpg (22.18 KiB) Visto 7965 volte
Riferimenti li ho trovati anche nel San Giorgio-Morais, anzi in questo caso ce n'erano almeno di due serie diverse, e nessuna coincidente :lol: segno che l'obiettivo era stato smontato e rimontato più volte.
sg2.jpg
sg1.jpg
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da Francesco T »

Raf584 ha scritto: 04/07/2019, 9:02
Francesco T ha scritto: 01/07/2019, 9:11Sfilando il doppietto dalla sua cella ci siamo accorti che i vetri non erano perfettamente accoppiati: Le tacche che garantiscono la perfetta reciprocità non corrispondevano ( Ahi ahi Istar...Cosa ci combini ) e gli anelli di Newton non erano perfettamente al centro .
le tacche potrebbero essere state segnate per rappresentare la posizione di partenza da cui si cerca la corrispondenza migliore tra i piani tangenziale e sagittale delle due lenti, non è detto che debba essere la posizione definitiva, cioé che le tacche debbano coincidere, dipende dalla procedura di assemblaggio e da come effettuano il controllo finale. Ad esempio io segno le tacche sulle lenti prima di metterle nella cella, poi cerco la condizione migliore e a quel punto ho finito, non sto a togliere le lenti un'altra volta per segnare la posizione finale perché non mi pongo il problema che qualcun altro possa smontare l'obiettivo e debba capire come rimontarlo correttamente. Solo quando smonto l'obiettivo la volta successiva segno la posizione reciproca delle lenti che a questo punto considero definitiva (cancellando una delle tacche segnate in precedenza).

Meno comprensibile è che gli anelli di newton non fossero al centro, ma anche qui bisognerebbe capire se normalmente li controllano. Come sono spaziate le lenti ?

Ciao Raffaello!

Qual'è la tua procedura "tipo" per trovare la condizione migliore, ovvero la perfetta reciprocità fra le due lenti?
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da Acronauta »

E' un po' lunga, Francesco, faccio prima a spiegartela a voce se ci sentiamo, dovrei scrivere per mezz'ora e in questi giorni ho davvero pochissimo tempo. Magari ci farò un articoletto per Astrotest, quest'estate durante le ferie. Qualcosa lo trovi qui ma è solo una parte della storia.
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da Francesco T »

Raf584 ha scritto: 04/07/2019, 19:01 E' un po' lunga, Francesco, faccio prima a spiegartela a voce se ci sentiamo, dovrei scrivere per mezz'ora e in questi giorni ho davvero pochissimo tempo. Magari ci farò un articoletto per Astrotest, quest'estate durante le ferie. Qualcosa lo trovi qui ma è solo una parte della storia.

Ottimo!
Ci conto
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da Francesco T »

Buongiorno a tutti/e, un veloce aggiornamento :

Ieri sera il Verne ha rivisto il cielo dopo diverse settimane. L'ultima osservazione era stata effettuata prima del lavoro e di pulizia e di ottimizzazione del nostro Maurizio Forghieri.

Il lavoro di reciprocizzazione ( si può dire?) delle due lenti e l'accurata pulizia del doppietto che aveva su di se' la sporcizia di un paio d'anni ha dato i suoi frutti e senza ombra di dubbio : L' immagine di Giove nel 22 cm è contrastata e trasparente come mai avevamo visto, il Pianeta tridimensionale e letteralmente colmo di dettagli, festoni, pennacchi, treni di ovali, un'emozione e una gioia per la vista e per lo Spirito .

In particolare ha rapito la mia attenzione un pennacchio ad arco nella NEB di notevoli dimensioni, che non avevo visto la sera precedente nello Zen 150 f 20.
Evidenti le sfumature di colori, così belle su Giove, impossibili da cogliere nello Zen. Un dipinto di Giotto.

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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da -SPECOLA-> »

Bene, :thumbup:

vuol dire che l'intervento era necessario, visto che adesso si percepisce in modo apprezzabile un incremento di prestazioni.
Secondo me però anche prima comunque la situazione non doveva essere poi così drastica in negativo, perché altrimenti chi ci ha messo gli occhi dentro, soprattutto se abituato a pregevoli strumenti diffraction limited, che qualcosa non andasse l'avrebbe dovuto cogliere subito e anche piuttosto facilmente.

Che a parità di qualità,
su Giove le sfumature dei colori siano più evidenti e belle in un rifrattore di apertura (e quindi risoluzione) sensibilmente maggiore; in questo caso si parla di 7 cm, ovvero +46.6%.

Invece, riguardo al pennacchio ad arco nella NEB, che non è stato notato la sera precedente nello Zen 150 f 20, sarebbe stato bello fare un approfondimento, per verificare che effettivamente si tratti di un particolare difficile per lo ZEN e facile per il VERNE.
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da ForMa_55 »

Francesco T ha scritto: 10/08/2019, 12:00 Buongiorno a tutti/e, un veloce aggiornamento :

Ieri sera il Verne ha rivisto il cielo dopo diverse settimane. L'ultima osservazione era stata effettuata prima del lavoro e di pulizia e di ottimizzazione del nostro Maurizio Forghieri.

Il lavoro di reciprocizzazione ( si può dire?) delle due lenti e l'accurata pulizia del doppietto che aveva su di se' la sporcizia di un paio d'anni ha dato i suoi frutti e senza ombra di dubbio : L' immagine di Giove nel 22 cm è contrastata e trasparente come mai avevamo visto, il Pianeta tridimensionale e letteralmente colmo di dettagli, festoni, pennacchi, treni di ovali, un'emozione e una gioia per la vista e per lo Spirito .

In particolare ha rapito la mia attenzione un pennacchio ad arco nella NEB di notevoli dimensioni, che non avevo visto la sera precedente nello Zen 150 f 20.
Evidenti le sfumature di colori, così belle su Giove, impossibili da cogliere nello Zen. Un dipinto di Giotto.

Un caro saluto.

Ciao Francesco
sono contento che l'operazione pulizia e centraggio sia andata a buon fine.
quando si vanno a smontare le lenti per fare pulizia, specialmente su diametri importanti, non sempre si riesce ad ottenere dei miglioramenti con il ricentraggio delle lenti.
Evidentemente qualcosa da sistemare c'era.
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da Francesco T »

Assolutamente si.

La cosa interessante è che lo Star test è identico a prima, eppure la differenza c'è tutta.
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Ivano Dal Prete
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Re: Un pomeriggio a casa di Maurizio Forghieri

Messaggio da Ivano Dal Prete »

-SPECOLA-> ha scritto: 10/08/2019, 12:48
su Giove le sfumature dei colori siano più evidenti e belle in un rifrattore di apertura (e quindi risoluzione) sensibilmente maggiore; in questo caso si parla di 7 cm, ovvero +46.6%.

Invece, riguardo al pennacchio ad arco nella NEB, che non è stato notato la sera precedente nello Zen 150 f 20, sarebbe stato bello fare un approfondimento, per verificare che effettivamente si tratti di un particolare difficile per lo ZEN e facile per il VERNE.
Potrebbe non essere lo stesso dettaglio in mancanza di altre informazioni, comunque in quelle notti c'era effettivente un festone notevolissimo (assieme a tanti altri) in NEBs, spettacolare nel mio Newton da 25.

A proposito: parlando di percezione dei colori, credo che il parametro fondamentale sia la raccolta luce che va con il quadrato del diametro. Tra un 15 e un 22cm il guadagno e' superiore al 100%
Contra negantes principia alicuius scientiae non sit disputandum in illa scientia
("Non si deve disputare di cose pertinenti ad una scienza, contro chi ne nega i principi").

Dante Alighieri, Questio de aqua et terra
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