Discussione sul Takahashi FS 128

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Damiano
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Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da Damiano »

Ottimo allora ti faccio mi miei complimenti per il progetto meccanico e per la strumentazione ottica di grande valore...provai l FS128 per un paio di mesi attorno al 2002 /2003 .Non era mio io avevo il fs102...ma ricordo il Giove più bello di sempre come dipinto da Giotto...quello non venderlo mai...ciao grazie della bella recensione
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piergiovanni
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Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da piergiovanni »

Giovanni Bruno ha scritto: 18/04/2020, 8:27 Tutti vorremmo un'APO da 6"-7", ma dopo aver provato un'ACRO CELESTRON da 150/1200mm, mi sono reso immediatamente conto che il tanto agognato APO da 6" lo avrei usato davvero pochissimo.

Quindi sono rimasto con il mio leggero e superplebeo 120ED, ma affiancato dal possente ed altamente prestazionale C11 CPC HD DELUXE, una vera meraviglia sul deep sky e raramente eccellente sul planetario, quando il seeing è ottimo.

Ma la cosa che più mi affascina del C11 CPC HD DELUXE, con la sua favolosa montatura a forcella DELUXE, è il suo uso pastoso e fermissimo a mano libera ed attraverso la torretta binoculare, come se fosse un immenso binocolone angolato e supervitaminizzato.

Siamo su BINOMANIA e mi chiedo quanti hanno fatto l'esperienza osservativa con un C11 CPC HD torrettizzato ed usato come un enorme ma comodissimo binocolone con due pseudo obbiettivi da 197mm di diametro.

Scrivo 197mm di diametro, perchè 280/1,4142 fa proprio 197mm.

Provate una sola volta ad osservare l'evanescente M37 con un C11 più torretta e poi raccontatemi. :thumbup: :wave:

Giovanni, io penso che il tuo kit sia uno tra i piu' universali e ragionati per un visualista convinto, ho usato anche io il 120 ED e il C11 e li rimpiango entrambi: il rifrattore per la leggerezza, la facilità d'uso e il contrasto sui pianeti , se usato con ottimi oculari, il secondo per il potere risolutivo che nelle (rare) serate qui da me, mi ha mostrato incredibili dettagli lunari. Attualmente ho fatto un downgrade: mi avvalgo di un tubo C8 Ultima con il visore binoculare e devo ammettere che lo adoro per la facilità d'uso e la trasportabilità. Cosa vorrei? Mah..un bel Mak da 22- 23 centimentri,anche cinese, ma di buona qualità. Se fosse leggero e si potesse montare su una forcella sarebbe perfetto per le mie osservazioni lunari e planetarie. Chissà...vedremo cosa ci riserverà il futuro, anche in questo caso.
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piero
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Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da piero »

Pier, ma il taka 128 ce l'hai sempre?
osservo con:....due occhi, perché two is meglio che one.....
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daisuke
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Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da daisuke »

Bella recensione! Complimenti, e complimenti per gli strumenti.

@Giovanni: si, indubbiamente il tuo setup è azzeccatissimo. Io avevo pensato al dobson da 12", che per me è un po' lo sweet spot degli specchioni (com'era? "il piccolo dei grandi, o il grande dei piccoli"), ma in effetti il C11 in binoculare ha il suo perché. Io sono arrivato anche al C14 torrettizzato (ora no l'ho più), indubbiamente "potente", anche se perdeva il respiro di una focale più corta. Ma io come te sono binodipendente, e non ci si può fare nulla! :-)

@Piergiovanni: posto che il compromesso tra potenza e leggerezza di un SC 8" è inarrivabile (non è un caso se è così diffuso), secondo me sei in una fase di "pendolo" (come tantissimi di noi, d'altronde). Vorrei un po' più di apertura, ma non vorrei perdere compattezza e leggerezza.
Volevo dirti che il telescopio che hai descritto come "desiderata" forse non esiste, ma sicuramente ne esiste uno molto molto simile. Il VMC 260 di Vixen, pesa circa 10 Kg, ingombra circa come un C9, sta benissimo sull'altazimutale, in torretta è perfetto ma soprattutto... il risultato visivo è l'animo di un Mak!
Anche perché, sinceramente un mak da 22 cm avrebbe un lastrone enorme, peserebbe un sacco, e in temperatura ci va... il mattino dopo!

Ciao,
m.
Mi piace guardare lontano.
Giovanni Bruno
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Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da Giovanni Bruno »

Per completezza di informazione, possiedo anche un meraviglioso RUMAK INTES MICRO M603 da 152/1520mm, quindi ad f 10, se usato in torretta binoculare la sua focale sale a soli 1800mm e quindi un poco meno della focale di un C8 senza torretta.

Mentre il C8 + torretta, porta la sua focale a 2400mm circa.

Cio detto, un SCT da 8" è uno strumento eccezionale per leggerezza, compattezza e già con poderosa potenza ottica.

Con l'M603 torrettizzato ed usato in terrestre dal mio stretto balcone, posso spaziare dai 45x con due plossl da 40mm, fino anche a 300x se il seeing è strepitoso, come spesso accade poco prima del tramonto.

l'M603 è sempre un poco più risolutivo del 120ED, ma soprattutto è cortissimo e molto adatto al mio stretto balcone, l'addove con il 120ED sono estremamente sacrificato.

Ho preso anche un'ottimo 80ED per avere un'APO comodo per il mio balcone, ma la superiorità del M603 è assolutissimamente schiacciante rispetto all'80ED.

Su soggetti architettonici a 5Km di distanza, tipo una casa tutta bianca e con decori gialli, l'M603 tira fuori le più tenui sfumature di colore giallo, l'addove l'80ED mostra tutto bianco, mentre un piccione a 100 metri di distanza ed a 300x, sembra un tacchino, con le sfumature di colori cangianti del collo e del petto di una vivezza eccezionale.

Insomma questo RUMAK da 152/1520mm ad f10 è un animale particolarissimo, possiede grande risoluzione, piccolo peso, piccolo ingombro, piccola focale ed un campo estremamente piatto.

Un sogno nel cassetto?, sicuramente un RUMAK INTES MICRO M703 da 180/1800mm ad f10.

Ho già avuto l'M715 ad f15 un RUMAK METAFISICO, ma in torretta saliva a 3240mm di focale, davvero troppi, mentre l'M703 in torretta salirebbe a soli 2160mm, ancora ben gestibili. :thumbup: :wave:
Damiano
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Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da Damiano »

Dopo la sua relazione ho consolidato sempre più il concetto che quando hai un ottimo strumento per avere poi qualcosa di più ne vale la pena giocarsi comodità di visione ed ingombri?? Ad esempio te Pier non so se mi leggerai , ma quante sere vedi così tanto di più con il c8 sul 128?...hai veramente un seeing così valido da piazzarti strumenti in visuale da 23 cm o più, nel caso tanti complimenti a te e tutti quelli che li possono sfruttare...ricordo che ad Ostellato un posto dove si facevano dei bellissimi starparty per alta risoluzione c'era un seeing galattico ,ricordo un Marte fermo un un dobson da 50cm... però era una pianura già diversa da quella mia ,io sto vicino vicino alle colline e l'aria e sempre più mossa.Poi una curiosità che chiedo a Bruno...ma ci sarebbe molta attenzione differenza tra un ottimo c8 e il rumak 703 che e un 180mm non sono strumenti che si possono equivalere? Grazie a tutti anche se alla fine siamo usciti un po' di tema penso che spaziare sia sempre interessante
Giovanni Bruno
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Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da Giovanni Bruno »

Il RUMAK INTES MICRO, sia da 6" che da 7" è uno strumento fuori dagli schemi tradizionali per molti aspetti, entrambi ancora molto leggeri, dove la maniglia baricentrica di serie ne esalta ulteriormente la maneggiabilità.

La struttura interna con diaframmi a lama di coltello lungo tutto il tubo rendono superfluo un paraluce per la luce, mentre per la condensa, il grosso menisco si appanna raramente.

Lo strumento è anche dotato di una ghiera frontale traspirante che termostata rapidamente gli specchi e gli stessi specchi sono in PIREX a basso coefficiente di dilatazione.

La tenuta alla collimazione è granitica ed il campo è così piatto che più piatto non si può.

Inoltre per i fotografi, vi sono dei riduttori di focale proprietari, mi pare (ma non ne sono sicuro) di un potere 0,55x, ma io non sono un fotografo.

Proprio il C8, il C9.25 ed il C11 NON FASTAR, hano una collimazione ballerina, a causa della cella in plastica del secondario, mentre un C8, C9.25 ed un C11 FASTAR, oppure HD (sono tutti fastar) tengono benissimo la collimazione. :thumbup: :wave:
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vincenzo
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Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da vincenzo »

Buongiorno a tutti e ben ritrovati,
Robely, noi ci conosciamo vero? Avevo avuto modo di apprezzare le tue realizzazioni meccaniche proprio ad un vostro star party, forse 3 anni fa, invitato da Sandro. Complimenti per la recensione e per il vostro acquisto. Reputo il doppietto 152, il miglior 6 pollici per l'osservazione visuale (unitamente allo Zeiss AS)
La mia esperienza, sugli oggetti planetari, con l'Officina Stellare 152/1200 (strumento eccellente con un certificato di Streel di 0,986 in policromatica, ma, come tutti i tripletti di ogni ordine e grado e blasone, non specifico per l'osservazione visuale) non è particolarmente esaltante. Ad esso, abbiamo preferito visioni di Saturno, persino con l'umilissimo cinesone acro di pari diametro. Giove, in confronti side by side, appariva meno luminoso, con gli stessi dettagli, (poco più evidenti nel 152) ma più "lucido, trasparente e contrastato" nel mio Takahashi 102 FS. Confronti fatti, per la cronaca, però sempre in mesi autunno/invernali.
In questi giorni poi, sto seguendo Venere con detto Officina Stellare e, confrontato con il Vixen fluorite 90/810, (il Taka 102 venduto comunque senza rimpianti) il confronto è a tutto vantaggio del piccolino. Stessi, diafani dettagli, ma immagine più ferma e piacevole nel 90 mm. Il seeing, mediamente sempre da buono a molto buono.
Ambisco ad avere rifrattori di 7,8,9,10 inch di diametro. Ho avuto il privilegio di osservare con alcuni di essi (dal Merz 22cm di Brera, al San Giorgio 19cm, ai bellissimi 22 e 25cm di Monfestino) non ho tuttavia una esperienza diretta tale da formarmi una opinione personale definitiva. Poche sono state le ore passate dietro l'oculare di simili mostri. Al momento però sono convinto che: 1. un doppietto sia preferibile ad un tripletto (a parità di configurazione, tipologia e qualità e per l'osservazione visuale) 2. Il diametro vince sempre (in particolari condizioni, su tutti gli oggetti planetari e non, ma con forse la esclusione di Venere e a parità di variabili) Giove nel dedicato 22cm 'Verne" di Monfestino, era da far cadere la mascella... 3. per quanto già ben esposto nei precedenti msg, un buon doppietto da 5 inch, vocato è ottimizzato per l'osservazione visuale, magari alla fluorite (e in questo caso anche relativamente corto) ritengo sia il miglior compromesso, oggi attuabile, per l'osservatore esigente.
NB
"Velociraptor / Velieri" monfestinesi a parte (forse e compatibilmente allo spazio) ma, anche qui, lascio la parola a chi, ben più di me, ha esperienze dirette e reiterate ;)
Vi abbraccio (moooolto virtualmente)
Pratico il "voyeurismo ed il feticismo" con tante (lenti) e confesso la mia passione per le "mature" (lenti) ...
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piergiovanni
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Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da piergiovanni »

Ragazzi do vita a questo mio post scritto undici anni fa per confermarvi che:non ho venduto ancora il Takahashi FS 128, performa ancora in maniera eccelsa nei limiti del suo diametro e il trattamento antiriflesso e il doppietto sono ancora pari al nuovo anche se c'è sempre stata una leggenda metropolitana che allarmava sulla igroscopia e fragilità di tale telescopio..magari in settimana pubblicherò qualche foto. Sto preparando un lungo articolo che riassumerà la mia esperienza decennale nella osservazione lunare e planetaria con questo strumento. Qualcuno ha esperienza con i rifrattori della Takahashi?

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Angelo Cutolo

Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da Angelo Cutolo »

Ormai gli FS hanno i loro anni e non mi risultano (forums italiani ned esteri vari) problemi con l'elemento in fluorite anteriore, la stessa takahashi assicurava che il loro trattamento, lo avrebbe reso "eterno".
L'FS 128 è sempre stato un mio cruccio, chissà che prima o poi in vecchiaia, non riesca a procurarmente uno. :mrgreen:
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Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da piero »

Angelo, il tuo barile in baita, il newton solarizzato, aggiungi un FS 128 , un Docter e hai chiuso il cerchio di tutto senza che ti serva altro..... il 30x80, 22x70 , 16x50, C8 , vari rifra.....VIA TUTTO! ;)
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Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da Francesco T »

Caro Magister e ragazzi buonasera!
Sotto il capitolo trattamenti...
Proprio qualche settimana fa ho passato una bellissima serata assieme al carissimo Maurizio Sirtori ( il Syrtoro da Syrtis Mayor ovviamente :lol: ), abile e santo tornitore :lol: di noi tutti compulsivi osservatori planetari bisognosi sempre di qualche accrocco , il carerrimo Vincenzo Rizza ( il direttore ), quarto di cotanto senno, il maestro Plinio Camaiti; la prova è occorsa in quel di Brugherio. Abbiamo avuto la fortuna di provare su Giove proprio il Takahashi Fs 128 della gloriosa associazione di Maurizio - donazione di un grande astrofilo degli anni d'oro, mancato qualche anno fa - a fianco di sua maestà un TOA 130 mm, tripletto d'altissimo rango spaziato all'acqua santa, caratterizzato da uno Star Test irreale (perfetto ). Al di là delle prestazioni, delle quali se volete vi racconterò più avanti, Il vegliardo alla fluorite ( classe 1997 ) presentava un trattamento pressoché virginale, caratterizzato meramente da qualche piccolissima imperfezione; di contro l'artistocratico piu' giovine tripletto mostrava ( e non era certo una sorpresa perché il proprietario ci aveva naturalmente messo al corrente della cosa) una importante delaminazione del trattamento antiriflesso della lente frontale. Ohibò! Sarebbe interessante sapere se qualche astrofilo sul suolo italico ha avuto esperienze analoghe, in letteratura e spulciando in rete si trovano un paio di casi toccati in sorte ad osservatori statunitensi, quindi il problema, per quanto concerne i TOA ha dei precedenti. Chissà , trattamento più delicato rispetto agli Fs⁹? Poi vi dirò se e come la faccenda influisse ( e influisca ) sull'immagine... Puntini puntini, suspance!
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Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da piergiovanni »

CIao Francesco, piacere di rileggerti qui sul forum. Se vuoi possiamo aprire un altro post, riguardante il TOA 130 e il trattamento anti-riflesso, magari con qualche immagine. Io ebbi dei problemi con un binocolo anni or sono a causa delle particelle inquinanti che legate alla polvere avevano rovinato il trattamento (non era mio ma di un amico). Sarebbe interessante condividere anche queste esperienze. Ora apro il post e ne discutiamo di là.
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Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da Giovanni Bruno »

Parlando di APO di MEDIO-ALTO livello, ho da pochi giorni comprato un TS PHOTOLINE SD APO FPL-53 + LANTANIO da 102/711mm ad f7, sarei davvero grato a chi avendolo da abbastanza tempo, potesse dirmi come va questo strano animale ottico.

Ovvero che vantaggi reali comporta l'accoppiata FPL-53 + LANTANIO in un obbiettivo APO.

Dalle poche prove in terrestren anche ad altissimo ingrandimento, (200x), cercando volontariamente dei cartelli stradali
con delle grosse scritte nere su sfondo bianco, io non ho visto nemmeno il fantasma dell'aberrazione cromatica.

Mentre ad esempio ne vedevo un pochino-ino con il mio ex SW 120ED. :thumbup: :wave:
Angelo Cutolo

Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da Angelo Cutolo »

piero ha scritto: 19/02/2023, 21:45 Angelo, il tuo barile in baita, il newton solarizzato, aggiungi un FS 128 , un Docter e hai chiuso il cerchio di tutto senza che ti serva altro..... il 30x80, 22x70 , 16x50, C8 , vari rifra.....VIA TUTTO! ;)
Prima fammi trovare un Doc. poi, con comodo (se non vengo già spolpato economicamente col primo) mi cerchero l'FS (quello di Pier quando si sarà stufato... :lol: ), poi vedrò cosa mi serve e cosa no.

Ps.: difficilmente darò via il C8, per le osservazioni pubbliche è un vero miracolo di diametro e ingombri e poi una eventuale ditata sulla lastra non comporterebbe la punizione corporale dell'astante poco accorto, come succederebbe se lo facesse con la lente dell'FS. :twisted:
Francesco T
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Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da Francesco T »

Giovanni Bruno ha scritto: 20/02/2023, 18:57 Parlando di APO di MEDIO-ALTO livello, ho da pochi giorni comprato un TS PHOTOLINE SD APO FPL-53 + LANTANIO da 102/711mm ad f7, sarei davvero grato a chi avendolo da abbastanza tempo, potesse dirmi come va questo strano animale ottico.

Ovvero che vantaggi reali comporta l'accoppiata FPL-53 + LANTANIO in un obbiettivo APO.

Dalle poche prove in terrestren anche ad altissimo ingrandimento, (200x), cercando volontariamente dei cartelli stradali
con delle grosse scritte nere su sfondo bianco, io non ho visto nemmeno il fantasma dell'aberrazione cromatica.

Mentre ad esempio ne vedevo un pochino-ino con il mio ex SW 120ED. :thumbup: :wave:
Buongiorno Giovanni,
Hai provato a fare lo Star Test con filtri colorati o su sorgenti di luce di diverso colore? Sarebbe interessante capire che shifting di correzione cromatica ha quel rifrattore; sarebbe parimenti interessante valutare la presenza di sferica al di là della correzione cromatica, alcuni 120 ED come quello del caro ( nomen omen) Federico Caro sono usciti con una correzione della aberrazione sferica che ha dell'incredibile.
Devi sapere che ebbi per diverse settimane in osservatorio un 150 f8 Lantanio-Fpl51 a fianco di altri tripletti fra i quali il 155 f 7 di Maurizio Forghieri e venne fuori che, perlomeno quello specifico esemplare, era ben corretto sul blu -"FeD"- , mentre i vegliardi Takahashi Fs erano meglio corretti nel rosso " CdE ", come i mitici rifrattori planetari Fecker e taluni D&G americani. Il grande Alberto Cortesini ha un Fecker 150 f15 corretto appunto ottimamente nel rosso e Marte sembra inciso col bulino, apoAcromatico 8-)
Giovanni Bruno
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Re: Discussione sul Takahashi FS 128

Messaggio da Giovanni Bruno »

Grazie della risposta, FRANCESCO T
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